Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge modificato dalla Camera

 

ISTRUZIONE (7a)

MARTEDI' 4 MARZO 2003
174a Seduta (notturna)

Presidenza del Presidente
ASCIUTTI



Interviene il sottosegretario di Stato l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta inizia alle ore 21,05.


IN SEDE REFERENTE

(1306-B) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana di oggi.

Intervenendo sull'ordine dei lavori, la senatrice ACCIARINI lamenta la convocazione estemporanea della seduta notturna, che ha modificato repentinamente il calendario dei lavori concordato in Ufficio di Presidenza, senza alcun pronunciamento della Commissione. Pur dissentendo fortemente da tale conduzione dei lavori, l'opposizione parteciperà comunque alla seduta per senso di responsabilità nei confronti della scuola.

Replica il presidente ASCIUTTI il quale ricorda di aver dato conto della convocazione della seduta notturna al termine della seduta pomeridiana, nel pieno rispetto delle norme regolamentari. Né, del resto, alcuno ha avuto da eccepire in quella sede. Come di consueto, è stato inoltre stampato e distribuito il nuovo ordine del giorno. Rinnova quindi l'invito, già rivolto ai commissari nella seduta antimeridiana di mercoledì 26 febbraio scorso, a manifestare eventuali contrarietà con maggiore tempestività.
Avverte poi che si procederà nella votazione degli emendamenti, pubblicati in allegato al resoconto della seduta pomeridiana di oggi.

Sull'emendamento 7.6, dichiara il suo voto favorevole la senatrice SOLIANI, la quale ribadisce l'esigenza di specificare i contenuti della relazione tecnica al fine di consentire una valutazione approfondita degli oneri specifici recati dagli articoli 1 e 4.

Conviene la senatrice ACCIARINI, a giudizio della quale le modifiche apportate dalla Camera dei deputati non sono affatto di secondo piano, ma evidenziano invece le carenze del provvedimento sotto il profilo della copertura finanziaria.
La previsione di una relazione tecnica a corredo di ciascun decreto legislativo fa del resto sì che sia compito di tale atto dimostrare eventualmente l'assenza di oneri. Cogliendo in pieno la meritoria indicazione della Camera dei deputati, l'opposizione sollecita dunque il compimento del percorso, richiedendo una redazione articolata delle relazioni tecniche. Non va infatti dimenticato che gli articoli 1 e 4 rappresentano snodi di grande rilievo, investendo temi delicatissimi sui quali occorre investire risorse sostanziose per conseguire un effettivo disegno riformatore. Esprime dunque un convinto voto favorevole sull'emendamento 7.6 che, ribadisce, si inserisce in un'ottica costruttiva rispetto ad una riforma certamente non condivisa.

Posto ai voti, l'emendamento 7.6 viene respinto, così come – con separata votazione – l'emendamento 7.7.

Il senatore D'ANDREA ritira l'emendamento 7.8.

Per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 7.2, prende la parola la senatrice SOLIANI, la quale sottolinea come, a fronte di una riforma inevitabilmente onerosa, l'opposizione si sia impegnata per individuare alcuni meccanismi di copertura, indicando specificamente un aumento delle aliquote relative ai redditi di capitale. Si tratta, a suo giudizio, di un importante segnale politico che, attraverso la redistribuzione nel Paese della accumulazione di risorse, dirotterebbe sulla scuola fondi significativi.

Anche la senatrice ACCIARINI dichiara, a nome del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo, il voto favorevole sull'emendamento 7.2, che rappresenta un serio tentativo di reperire le risorse necessarie alla riforma. Come già ha avuto modo di sottolineare il senatore Morando nel suo intervento in discussione generale, la riforma non può infatti essere a costo zero e necessita quindi di risorse, inevitabilmente da reperire attraverso aumenti di entrate ovvero riduzioni di spesa. Poiché la prima strada appare in contrasto con la politica generale del Governo di Centro-destra, occorre che quest'ultimo chiarisca in quali settori saranno apportati i tagli di spesa necessari per conseguire le risorse da destinare alla scuola. Né va dimenticato che, a giudizio della stessa maggioranza che accolse in prima lettura l'ordine del giorno del senatore Valditara, l'ordine di grandezza delle risorse necessarie è estremamente rilevante. Non solo, ma l'ultima finanziaria ha già dirottato su altre finalità il reinvestimento dei risparmi finora conseguiti nel settore della scuola. Resta quindi estremamente vago il modo con cui la maggioranza intende coprire i costi della riforma.
Qualora invece si intendesse procedere sulla strada dell'aumento delle entrate, l'emendamento 7.2 offre un'indicazione precisa: aumentare le aliquote sui redditi da capitale per dimostrare la sensibilità del Governo sui temi della scuola, secondo un'impostazione che potrebbe non essere invisa al Paese.
Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 7.2, invitando il Governo e la maggioranza, che manifestano su di esso un orientamento contrario, ad esprimere quanto meno una prospettiva alternativa.

Posto ai voti, l'emendamento 7.2 viene respinto.

La senatrice SOLIANI dichiara il voto favorevole sugli emendamenti 7.10 e 7.9, fra loro simili. Ritiene infatti indispensabile l'uso dell'indicativo in luogo del congiuntivo a testimonianza della certezza dell'onerosità della riforma. Qualora permanesse invece l'uso del congiuntivo, ritiene che al Paese non resterebbe neanche la speranza di vedere assegnate risorse aggiuntive alla riforma della scuola.

A nome del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo si associa la senatrice ACCIARINI, la quale condivide in pieno la certezza che la maggior parte della riforma non possa non comportare maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 7.10 e 7.9 risultano respinti.

E' altresì respinto, con separata votazione, l'emendamento 7.5.

Per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 7.18, prende la parola la senatrice ACCIARINI, la quale sottolinea come esso si ponga nell'ottica di arginare i danni della riforma salvaguardando almeno le risorse assicurate dal Fondo per l'offerta formativa in favore dell'autonomia scolastica e dalla legge n. 9 del 1999 in favore del diritto allo studio.
Il Fondo per l'offerta formativa, di cui pure ella ha già avuto modo di lamentare la progressiva erosione nel corso degli anni di Governo di Centro-destra, ha finora rappresentato infatti la principale risorsa della scuola dell'autonomia, mettendo quest'ultima in collegamento con il territorio e le famiglie in termini di sussidiarietà.
Altrettanto grave sarebbe la perdita dei finanziamenti a sostegno dei libri di testo per l'anno aggiuntivo di obbligo scolastico recato dalla legge n. 9 del 1999.
Raccomanda quindi convintamente l'approvazione dell'emendamento 7.18.

La senatrice SOLIANI dichiara a sua volta, a nome del Gruppo Margherita – DL – L'Ulivo, il voto favorevole sull'emendamento 7.18 e sui successivi, volti a difendere le risorse della scuola dagli attacchi recati dalla riforma del Centro-destra.
Il Fondo per l'offerta formativa rappresenta infatti la principale fonte di approvvigionamento dell'autonomia e consente il riconoscimento della progettualità delle scuole anche in forma di interlocuzione con il territorio.
Analogamente importanti sono le misure di diritto allo studio assicurate dalla legge n. 9 del 1999, che appare del tutto irresponsabile cancellare.
Il terreno finanziario è del resto, a suo giudizio, lo specchio delle idee ed in tal senso ella raccomanda vivamente l'approvazione dell'emendamento 7.18.

Posto ai voti, l'emendamento 7.18 viene respinto, con conseguente preclusione degli emendamenti 7.16, 7.13, 7.14, 7.15 e 7.17.

Per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 7.12, a nome del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo, prende la parola il senatore MODICA, il quale giudica la riforma assai reticente su punti focali, tutti rinviati ai decreti legislativi. In tal senso, assume particolare rilievo il comma 9 dell'articolo 7 che dispone il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari sugli schemi di decreto e che occorrerebbe integrare con un esplicito richiamo al ruolo della Commissione bilancio e della Commissione bicamerale per le questioni regionali. Con particolare riferimento a quest'ultima, il testo compie infatti un'imperdonabile dimenticanza atteso che l'istruzione è materia che investe pienamente le competenze delle regioni. Né appare convincente il rilievo della Commissione affari costituzionali secondo cui un eventuale ritardo nell'integrazione dell'organo rischierebbe di bloccare l'iter dei decreti legislativi. A fronte di decreti che dovranno attendere una legge preventiva di spesa, appare infatti del tutto secondaria l'eventuale attesa dell'integrazione della Commissione bicamerale. Quanto poi all'ulteriore osservazione della Commissione affari costituzionali secondo cui l'assegnazione degli atti rientra nella sfera di autonomia delle Camere, osserva che tale rilievo rischia di provare troppo, investendo l'intero comma 9.
Esprime infine sconcerto per la contrarietà manifestata dal Governo e dalla maggioranza sull'emendamento in questione, nonostante gli orientamenti assunti in tema di devoluzione.

Il senatore D'ANDREA dichiara di mantenere l'emendamento, non accedendo all'invito del Presidente relatore a ritirarlo sulla base delle considerazioni della Commissione affari costituzionali. Egli non intende infatti avallare l'interpretazione dell'articolo 11 della legge costituzionale n. 3 del 2001 sottesa al parere della 1a Commissione, tanto più che è la legge stessa che prevede il parere della Commissione per le questioni regionali per tutte le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e all'articolo 119 della Costituzione, fra cui rientra a pieno titolo l'istruzione. Non solo, ma è lo stesso comma 1 dell'articolo 11 a prevedere l'eventualità dell'integrazione in attesa della revisione del Titolo I della Costituzione. Ne consegue che la mancata integrazione non rappresenta di certo un ostacolo all'attuazione dell'articolo 11. Riservandosi pertanto di sollevare la questione in Assemblea, preannuncia la riformulazione dell'emendamento al fine di superare le eccezioni marginali.

Posto ai voti, l'emendamento 7.12 viene respinto.

Con separate votazioni, la Commissione respinge poi gli emendamenti 7.3 e 7.11.

Il presidente relatore ASCIUTTI ricorda che l'emendamento 7.4 è stato dichiarato inammissibile.

Concluso l'esame degli emendamenti, si passa alle dichiarazioni di voto sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo licenziato dalla Camera dei deputati.

La senatrice ACCIARINI dichiara il voto contrario del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo, ricordando i principali motivi di preoccupazione nutriti dall'opposizione, fra cui in primo luogo l'anticipo dell'età scolare. Al di là di ogni giudizio critico sul merito dell'anticipo, ritiene infatti che la limitazione posta dalla fissazione di un tetto massimo di spesa rappresenti una discriminazione iniqua che solo apparentemente lascia alle famiglie una libertà di scelta. Al contrario, si tratta di una possibilità offerta ad un numero ristretto di beneficiari, oltretutto in connessione con le disponibilità finanziarie degli enti locali. Né i fondi stanziati dal comma 5 dell'articolo 7 appaiono sufficienti anche per un anticipo limitato. Ben diverse sono infatti le necessità, secondo i conteggi elaborati dall'opposizione: 35 milioni di euro per il 2002 e 105 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003 e 2004. Ciò anche in considerazione del fatto che, una volta avviato l'anticipo, esso si ripercuote anche sugli anni successivi.
La stessa Commissione bilancio ha del resto sempre confermato che l'anticipo dell'età scolare non è un diritto garantito a tutti, ma una possibilità offerta ad una ristretta platea di beneficiari che si allarga e si restringe a seconda delle disponibilità di bilancio.
Qualora peraltro si volesse conseguire il risultato di garantire tale diritto a tutti, nell'ambito delle disponibilità attuali ciò non potrebbe che avvenire a scapito della qualità del servizio (ad esempio aumentando il numero di alunni per classe). L'inserimento di bambini di età diversa nella stessa classe richiederebbe invece un significativo miglioramento della qualità del servizio offerto, ad esempio proprio attraverso la riduzione del numero di alunni per classe.
Una volta assunto l'impegno ad anticipare l'età scolare, resta dunque in capo al Governo l'onere di reperire risorse necessarie per assicurarlo a tutti i potenziali aventi diritto.
Quanto all'abrogazione della legge n. 9 del 1999 sull'obbligo scolastico, ella rinnova il proprio sconcerto a fronte della cancellazione di norme essenziali per il diritto allo studio, l'orientamento e il sostegno all'handicap, tanto più a fronte di un conseguente vuoto legislativo.
Ribadisce quindi il convinto voto contrario del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo assicurando fin d'ora il proprio impegno per testimoniare al Paese l'arretramento che consegue alla riforma.
Conclude rinnovando altresì il proprio rammarico per la fretta con cui sono stati condotti i lavori della Commissione e per la scarsa attenzione di cui sono state oggetto le proposte costruttive dell'opposizione.

Il senatore BETTA ribadisce le considerazioni critiche sul provvedimento già espresse nel corso dell'esame in prima lettura, incentrate soprattutto sulla eccessiva "blindatura" del testo, che non ha consentito all'opposizione di recare un contributo positivo. Nella logica del sistema maggioritario, occorreva invece a suo giudizio uno sforzo ulteriore in favore di un dialogo più sostanziale.
Anche con riferimento alle risorse, un atteggiamento diverso fra maggioranza e opposizione avrebbe poi indotto il Tesoro ad un comportamento diverso. A causa della chiusura del Governo e della sua maggioranza, il provvedimento è così incorso in un secondo grande limite, rappresentato dall'insufficienza delle risorse messe a disposizione, nonostante l'apprezzabile chiarezza fatta in proposito dalla Camera dei deputati.
Con particolare riferimento all'anticipo dell'età scolare, condivide le considerazioni della senatrice Acciarini in ordine alla necessità di assicurare a tutti gli aventi diritto la possibilità di un ingresso anticipato ed in tal senso sollecita il Governo a reperire le necessarie risorse.
Quanto infine all'abrogazione delle leggi n. 30 del 2000 e n. 9 del 1999, ricorda che esse avevano consentito un regime particolare alle regioni a statuto speciale e alle province autonome, la cui percorribilità occorre ora verificare alla luce del mutato contesto normativo.
Annuncia conseguentemente il proprio convinto voto contrario.

Anche la senatrice SOLIANI annuncia, a nome del Gruppo Margherita – DL – L'Ulivo, il proprio voto contrario, giudicando del resto eloquente il silenzio della maggioranza in occasione del ritorno del provvedimento al Senato, silenzio che presumibilmente rappresenta un indice di scarsa soddisfazione. La legge costringe infatti la scuola in condizioni di ulteriore debolezza e incertezza, nelle quali diventa impensabile ragionare in termini di qualità. Essa rende tuttavia finalmente chiaro il disegno riformatore della maggioranza, in termini di progressiva sottrazione. Dall'insediamento del Centro-destra, la scuola ha infatti potuto registrare solo riduzioni di spese ed altre se ne profilano attraverso l'incremento del numero degli alunni per classe e la contrazione delle sedi distaccate in zone di montagna.
Preannuncia conclusivamente la presentazione di una relazione di minoranza.

Il senatore BEVILACQUA dichiara il voto favorevole del Gruppo Alleanza Nazionale, osservando che nel corso dell'esame in terza lettura la maggioranza non è stata tanto silente quanto piuttosto responsabile a fronte delle limitate modifiche apportate dalla Camera dei deputati le quali, per la maggior parte, riscuotono il pieno consenso del Centro-destra. Già nel corso dell'esame in prima lettura i diversi schieramenti politici avevano del resto avuto modo di esprimere le rispettive posizioni.

Anche il senatore FAVARO, a nome del Gruppo Forza Italia, esprime il voto favorevole, rilevando che le modifiche apportate dalla Camera dei deputati hanno portato a compimento un percorso avviato dal Senato in prima lettura. Esprime poi apprezzamento per la conduzione dei lavori da parte della Presidenza della Commissione, che ha consentito il più alto confronto democratico. Né l'approvazione della riforma arresta il dibattito, che proseguirà invece tanto in Parlamento quanto nella scuola e nel Paese nel suo complesso. La legge va tuttavia approvata con sollecitudine, in segno di rispetto per il mondo della scuola che ha bisogno di certezze e stabilità.
Quanto alle preoccupazioni di ordine finanziario, la stessa maggioranza ritiene che ad esse vada data una risposta convincente, anche attraverso l'opera di razionalizzazione avviata dal Governo.

Il senatore GABURRO esprime a sua volta il voto favorevole del Gruppo Unione democristiana e di Centro, richiamandosi alle motivazioni già espresse in sede di prima lettura. Le modifiche apportate dalla Camera dei deputati non sono infatti tali da indurre un mutamento sostanziale degli orientamenti già espressi.

Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente relatore ASCIUTTI rivolge un sentito ringraziamento alla Commissione nel suo complesso, dando atto fra l'altro all'opposizione di aver svolto il suo difficile ruolo con spirito costruttivo. Quanto alla conduzione dei lavori, ricorda che i tempi osservati sono stati quelli imposti dal Regolamento. Invita peraltro sia la maggioranza che l'opposizione a non dimenticare che il Parlamento sarà ancora chiamato ad esprimersi sui contenuti della riforma, attraverso l'esame dei decreti attuativi, in coerenza con le affermazioni rese dal ministro Moratti fin dalla prima presentazione del progetto di riforma.

Anche il sottosegretario Valentina APREA ringrazia la Commissione, esprimendo soddisfazione per il sostegno offerto dalla maggioranza alle scelte del Governo ed impegnandosi a tenere nel debito conto le riserve mosse dall'opposizione.

Previa dichiarazione di astensione del senatore MONTICONE, la Commissione conferisce infine mandato al presidente relatore Asciutti di riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge n. 1306-B, nel testo approvato dalla Camera dei deputati, autorizzandolo peraltro a richiedere lo svolgimento della relazione orale.

La seduta termina alle ore 22,45.

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