Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge modificato dal Senato

 

SEDE REFERENTE

 

Giovedì 30 gennaio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta comincia alle 15.25.

Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353 Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967 Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli, C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734 Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C. 2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e 490.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è concluso l'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
Avverte che sono stati presentati emendamenti e un articolo aggiuntivo riferiti all'articolo 3 del disegno di legge (vedi allegato 2).

La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 3 e degli emendamenti e dell'articolo aggiuntivo ad esso riferiti.

Alba SASSO (DS-U) sottolinea preliminarmente la grande rilevanza della materia trattata nell'articolo 3, sulla valutazione, degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione, che richiede, a suo avviso, un'estrema attenzione.
Soffermandosi sui contenuti della lettera a) del comma 1 dell'articolo 3, che fa riferimento ad una valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti e del comportamento degli studenti nell'ambito del sistema scolastico, ritiene che essi richiamino il vecchio criterio del voto in condotta. Ricorda, peraltro, che il voto in condotta era stato di fatto eliminato nelle scuole, poiché si era constatata l'inadeguatezza di tale strumento che non consentiva di risolvere i problemi legati ai comportamenti patologici e ai comportamenti «normali» degli studenti. Esprime quindi la convinzione che la valutazione del comportamento non possa essere scissa dalla previsione di un preciso percorso di apprendimento. Considera quindi la reintroduzione del voto in condotta come una resa della scuola italiana, che dimostra in tal modo anche la propria incapacità di promuovere la formazione di personalità libere. In merito a tale questione, evidenzia la positività del sistema Montessori, che prevede la necessità che la scuola rispetti innanzitutto le persone, senza giudicare i loro comportamenti. Alla luce di tali considerazioni, ritiene che la lettera a) del comma 1 dell'articolo 3 non affronti in maniera scientifica il tema della valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli studenti.
Rispetto ai contenuti della lettera b) del comma 1 dell'articolo 3, nella quale si fa riferimento all'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI), esprime la propria contrarietà alla previsione di una rideterminazione delle funzioni e della struttura del predetto istituto.
In conclusione, giudica inaccettabile la previsione contenuta nella lettera c) del comma 1 dell'articolo 3 sull'esame di Stato e ribadisce la proposta del suo gruppo di ripristinare le commissioni di esame miste, ovvero composte da docenti interni ed esterni alla singola scuola.

Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti e sull'articolo aggiuntivo riferiti all'articolo 3.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 3.5, Sasso 3.8 e Rizzo 3.10.

Alba SASSO (DS-U), illustrando i contenuti dell'emendamento Colasio 3.9, di cui è cofirmataria, rileva che con tale proposta emendativa si intende sostituire integralmente l'articolo 3 prevedendo un diverso modello di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione e le linee programmatiche per i piani di intervento dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione sulla base dei seguenti criteri: garantire l'efficienza e l'efficacia del sistema di istruzione nel suo complesso; inquadrare la valutazione nazionale nel contesto internazionale; studiare le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa; condurre attività di valutazione sulla soddisfazione dell'utenza; favorire la realizzazione di autonome iniziative di valutazione da parte delle singole istituzioni; valutare gli effetti degli esiti delle iniziative legislative che riguardano la scuola; valutare gli esiti dei progetti e delle iniziative promossi in ambito nazionale.
Ritiene che la proposta avanzata con l'articolo 3 del disegno di legge sia finalizzata a cancellare la legislazione esistente ed il sistema in vigore, senza un'adeguata valutazione delle iniziative assunte dalla scuola su tali tematiche nel corso degli ultimi anni.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Colasio 3.9.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Colasio 3.9.

Piera CAPITELLI (DS-U), rilevata l'assenza del rappresentante del Governo, chiede al presidente di sospendere la seduta.

Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che in sede referente non è obbligatoria la presenza del Governo.
Ringrazia i deputati dell'opposizione per l'atteggiamento costruttivo che hanno tenuto nel corso dell'esame del disegno di legge in titolo. Precisa quindi che la maggioranza non ha inteso «blindare» il provvedimento per motivi di contenuto, ma ha ritenuto prevalente l'obiettivo politico di non pervenire ad una terza lettura del disegno di legge da parte del Senato, che arrecherebbe un danno al mondo della scuola.
In ogni caso, se il deputato Capitelli ritiene opportuno sospendere la seduta in attesa dell'arrivo del sottosegretario Aprea, non ha nulla in contrario.

Piera CAPITELLI (DS-U), dopo aver rilevato che non si possono privilegiare delle ragioni politiche in questa materia, ma solo la volontà di garantire il bene della scuola, ribadisce l'opportunità di sospendere la seduta.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, pur riconoscendo che non è obbligatoria la presenza del Governo durante l'esame di provvedimenti in sede referente, ricorda che in questi casi i presidenti delle Commissioni hanno spesso deciso di sospendere le sedute.
Quanto al giudizio politico espresso dal presidente Adornato, ritiene che esso contribuisca a formalizzare un indirizzo della maggioranza finalizzato alla sostanziale blindatura del provvedimento in esame. Alla luce di tale considerazione, ritiene che l'esame del disegno di legge presenti il carattere di un passaggio formale, visto che non vi è l'intenzione, da parte della maggioranza e del Governo, di approvare nessun emendamento presentato dall'opposizione. Giudica estremamente grave ed arrogante questo atteggiamento della maggioranza e del Governo, che risulta inoltre contraddittorio rispetto agli intendimenti espressi dal ministro Moratti, in sede di dichiarazione programmatiche del suo dicastero, di voler pervenire ad una riforma della scuola in grado di ottenere il più ampio consenso possibile. Nel denunciare quindi questo atto di intollerabile prepotenza da parte del centrodestra, esprime la convinzione che, il protrarsi di tale atteggiamento, determinerà un duro ostruzionismo da parte delle forze politiche di opposizione sul disegno di legge in esame.

Ferdinando ADORNATO, presidente, dichiara che, pur rispettando le opinioni espresse dal deputato Villetti, non ritiene corretta l'interpretazione da esso data alle sue precedenti considerazioni. Per quanto concerne la posizione della maggioranza e del Governo sull'iter del disegno di legge, precisa che intendeva fare riferimento ad una valutazione finalizzata a garantire il «bene della scuola» attraverso l'approvazione, nel tempo più breve possibile, del provvedimento in titolo.

La seduta, sospesa alle 15.45, è ripresa alle 15.55.

Il sottosegretario Valentina APREA si scusa con la Commissione per il ritardo.
Esprime quindi parere conforme al relatore sugli emendamenti e sull'articolo aggiuntivo riferiti all'articolo 3.

Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara preliminarmente di aver apprezzato le dichiarazioni rese dal ministro, in sede di esplicitazione delle linee programmatiche, quando fece riferimento alla necessità di far crescere in Italia la cultura della valutazione nella scuola, che è attualmente limitata quasi esclusivamente alla valutazione dei comportamenti degli studenti. Al contrario, esprime la propria valutazione critica rispetto al fatto che il ministro Moratti abbia inteso bloccare l'attività dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione.
Rispetto alla formulazione dell'articolo 3 del disegno di legge rileva con preoccupazione l'emergere di una visione «aziendalista» della certificazione delle competenze, che non serve assolutamente alla scuola italiana.
In conclusione, invita il Governo e la maggioranza a dialogare sulle tematiche contenute nell'articolo 3 e a stralciare tale articolo dal testo del disegno di legge.

La Commissione respinge l'emendamento Colasio 3.9.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Rizzo 3.12, che prevede di sostituire, all'inizio del comma 1 dell'articolo 3, le parole da «Con i decreti» fino a «norme», con le seguenti parole: «con regolamento di cui all'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono definite le linee».

Il sottosegretario Valentina APREA precisa che, con la modifica del titolo V della Costituzione, si è ridotta notevolmente la possibilità per lo Stato di emanare regolamenti.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 3.12.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 3.13: si intende che vi abbiano rinunziato.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma in calce all'emendamento Capitelli 3.6.
Dichiara inoltre di condividere le dichiarazioni del deputato Villetti sulla qualità del dibattito in corso alla luce delle posizioni espresse dalla maggioranza di centro-destra rispetto all'iter del disegno di legge. Paventa quindi il rischio di un dibattito caratterizzato da una ritualità inutile e, a volte, anche provocatoria.

Angela NAPOLI (AN), relatore, precisa di non condividere tali affermazioni.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) ritiene che un ulteriore esame da parte del Senato del disegno di legge in titolo non provocherebbe alcun danno e potrebbe consentire la riapertura dei termini delle preiscrizioni in tutte le scuole.
Rispetto alla ritualità del dibattito, si chiede se sia utile che le forze di opposizione continuino a partecipare a questa discussione.
Nel raccomandare quindi l'approvazione dell'emendamento Capitelli 3.6, esprime la convinzione che con il testo della lettera a) del comma 1 dell'articolo 3 si vada a punire quegli studenti che vivono particolari situazioni di disagio.

Piera CAPITELLI (DS-U) non ritiene possibile pensare che con la reintroduzione del voto di condotta si possa risolvere il problema dei comportamenti inadeguati degli studenti.
In conclusione, ritiene che la scuola necessiti di maggiore cultura relazionale, come viene richiesto peraltro ripetutamente dagli studenti.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI) rispetto alle questioni affrontate dalla lettera a) del comma 1 dell'articolo 3, che a suo avviso configura una mostruosità pedagogico-culturale, emergono due diversi punti di vista rispetto alla valutazione degli apprendimenti degli studenti: da una parte, una visione tradizionale che si richiama all'esigenza di dare voti o punteggi; dall'altra parte, una visione innovativa che si richiama alla cultura anglosassone.
Rispetto alla scuola dell'obbligo, ritiene necessario garantire l'integrazione degli studenti disagiati e individuare gli strumenti idonei per «rimetterli in carreggiata».

La Commissione respinge gli identici emendamenti Capitelli 3.6 e Rizzo 3.14.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Sterpa 3.1 e 3.2 e Rizzo 3.15 e 3.16: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 3.7.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 3.17, 3.18, 3.19 e 3.20, nonché degli emendamenti Sterpa 3.3 e 3.4: si intende che vi abbiano rinunziato.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di volere sottoscrivere l'emendamento Rizzo 3.21, poiché giudica estremamente confusionarie le previsioni e i contenuti della lettera c) del comma 1 dell'articolo 3.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Rizzo 3.21 e approva l'articolo 3.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Rizzo 3.01: si intende che vi abbiano rinunziato.
Avverte che sono stati presentati emendamenti riferiti all'articolo 4 del disegno di legge (vedi allegato 2).

La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4.

Il sottosegretario Valentina APREA esprime parere conforme al relatore.

Alba SASSO (DS-U), illustrando l'emendamento Capitelli 4.8, precisa che il suo gruppo è favorevole alla soppressione dell'articolo 4 poiché nella scuola italiana si registra la mancanza del rapporto tra la scuola stessa e la cultura del lavoro, che riguarda tutti gli indirizzi di studio. Esprime quindi la convinzione che la scuola abbia la necessità, dal punto di vista dei suoi «saperi», di essere profondamente modificata. Ritiene che la scuola debba sviluppare un rapporto con il mondo del lavoro e con il «sapere del lavoro», rapporto che non può essere affidato esclusivamente ad alcuni percorsi di formazione professionale.
Ritiene inoltre che, con la lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, che prevede di svolgere l'intera formazione dai 15 ai 18 anni attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, si determinerà un'enorme confusione nel mondo della scuola.
In conclusione, sottolinea le difficoltà che caratterizzano la discussione sui contenuti del disegno di legge in titolo.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Capitelli 4.8.

Ferdinando ADORNATO, presidente, non condivide le considerazioni di alcuni deputati dell'opposizione sulla inutilità del dibattito in corso. Rileva, invece, che dalla discussione in corso sono emerse proposte e rilievi di estrema rilevanza e interesse.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI) sottolinea preliminarmente la particolare complessità della tematica dell'alternanza scuola-lavoro affrontata dall'articolo 4. A tale riguardo, ricorda che con la legge n. 196 del 1997 si prevedeva che per accedere alla scuola di formazione fosse necessario aver completato il periodo dell'obbligo scolastico. Esprime la convinzione che la formazione professionale non debba rappresentare una «scorciatoia» per coloro i quali evadono l'obbligo scolastico. Sottolinea il fatto che l'articolo 4 del disegno di legge non contiene la previsione secondo la quale soltanto quegli studenti che abbiano adempiuto all'obbligo scolastico potranno accedere alla formazione professionale.
Esprime quindi la convinzione che il periodo di studio debba durare dieci anni e che, se si fa iniziare a cinque anni la scuola, sarà possibile svolgere effettivamente l'intera formazione dai quindici ai diciotto anni.
Giudica quindi «strana» la concezione secondo la quale l'alternanza scuola-lavoro dovrebbe riguardare solo gli studenti dei livelli socio-culturali più bassi; ritiene, al contrario, che quello della formazione professionale sia uno strumento «progressista».
Esprime la convinzione che, dopo un periodo di dieci anni di studi, debba essere prevista una istruzione differenziata.

Piera CAPITELLI (DS-U) esprime una valutazione profondamente negativa sui contenuti dell'articolo 4 che, a suo avviso, sono estremamente confusionari. Sarebbe stato invece opportuno «fare tesoro» dei regolamenti attuativi emanati nel corso della XIII legislatura e dei contenuti della legge n. 196 del 1997.
In conclusione, invita il Governo ad eliminare dal testo del disegno di legge le tematiche contenute nell'articolo 4, che andrebbero affrontate, facendo tesoro delle esperienze acquisite nell'ambito della formazione professionale, che sono state valutate in maniera positiva anche dal mondo produttivo.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 4.1, Bulgarelli 4.4, Capitelli 4.8 e Rizzo 4.11.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Villetti 4.9.

La Commissione respinge l'emendamento Villetti 4.9.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 4.12, 4.13, 4.14, 4.15, 4.16, 4.18, 4.19, 4.17 e 4.20, nonché degli emendamenti Bulgarelli 4.3, Rizzo 4.29, 4.21 e 4.22: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Sasso 4.5.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 4.23, 4.24 e 4.25: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini 4.7 e Capitelli 4.6.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 4.26 e 4.27, Titti De Simone 4.2 e Rizzo 4.28: si intende che vi abbiano rinunziato.

Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Rizzo 4.30, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 4.30.

Alba SASSO (DS-U), illustrando i contenuti dell'emendamento Grignaffini 4.10 di cui è cofirmataria, che propone di sopprimere il comma 2 dell'articolo 4, osserva che esso contiene previsioni incomprensibili ed ambigue in base alle quali «i compiti svolti dal docente incaricato dei rapporti con le imprese e del monitoraggio degli allievi che si avvalgono dell'alternanza scuola-lavoro sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalità del personale docente».

La Commissioni, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Grignaffini 4.10 e approva l'articolo 4.

Angela NAPOLI (AN), relatore, dopo aver richiamato il dibattito svolto nella scorsa legislatura sulla legge n. 30 del 2000, dichiara di comprendere gli stati d'animo, avendoli provati in quell'occasione, di coloro i quali avanzano delle proposte che non vengono prese in considerazione.
Nel sottolineare il grande significato della discussione in corso sul disegno di legge in esame, esprime la convinzione che taluni argomenti contenuti in alcuni emendamenti coinvolgano anche i deputati della maggioranza. Tuttavia, osserva che i deputati del centrodestra si sono «calati» nella visione della legge delega e apprezzano i «paletti» che sono stati inseriti al suo interno.
Rispetto ad alcune proposte avanzate nel corso del dibattito dai deputati dell'opposizione, ritiene che il Governo possa prenderle in considerazione attraverso l'accoglimento di eventuali ordini del giorno. Sottolinea quindi la diversa strategia che caratterizza la discussione in corso - rispetto a quella svolta nella precedente legislatura sulla legge n. 30 del 2000 - poiché alcune riflessioni fatte dai deputati dell'opposizione verranno prese in considerazione nella predisposizione dei decreti legislativi che saranno predisposti dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Ferdinando ADORNATO, presidente, propone di sospendere l'esame del disegno di legge C. 3387 per la seduta odierna, rinviandone il seguito alla seduta di martedì mattina, 4 febbraio 2003, con l'impegno di concludere l'esame degli emendamenti prima della seduta pomeridiana dell'Assemblea, in modo da poter trasmettere il testo in tempi utili alle Commissioni competenti in sede consultiva. Ciò nell'ipotesi che risultassero confermate le indicazioni circa la possibile calendarizzazione in Assemblea del provvedimento per la discussione di eventuali pregiudiziali fin dalla giornata di giovedì 6 febbraio.

La Commissione concorda.

Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.15.

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