Riorganizzazione delle aziende

Nelle precedenti lezioni abbiamo esaminato i principali modelli di una struttura aziendale, cioè il modello elementare, il modello funzionale, il modello a matrice, la struttura orizzontale. Modelli che nella precedente lezione abbiamo visto come possiamo utilmente combinare insieme, per il raggiungimento dello scopo aziendale con la massima efficacia e la massima efficienza.

Lo studio della nostra disciplina, sistemi organizzativi,  è piuttosto recente; è iniziato agli inizi del novecento e quindi la nostra disciplina, diversamente da altre che hanno anche mille o duemila anni di studio scientifico, diciamo che è ancora giovane, anche perché nei secoli scorsi sono mancati i computer, cioè sono mancate delle macchine che consentano di esaminare i sistemi complessi come sono le aziende.

La conseguenza di questo è che non abbiamo ancora un modello ottimale di organizzazione, anche perché le esigenze organizzative cambiano nel tempo continuamente anche per merito della esperienza acquisita, della evoluzione tecnologica, dell'ampliarsi dei mercati a livello globale, dove globale vuol dire che si producono e si vendono gli stessi prodotti a livello mondiale, ed anche a seguito di precedenti scelte strategiche avvenute nell'azienda.

Vi è stato un periodo, diciamo fino agli anni '80, in cui molte imprese industriali, per esempio FIAT, Pirelli, Ferruzzi, ecc. hanno incrementato le proprie dimensioni giudicando utile tenere sotto controllo, all'interno della stessa impresa, tutte le fasi del processo produttivo e hanno ritenuto opportuno espandersi in altri settori strategici della economia mondiale, diversi tra di loro, cioè hanno diversificato le proprie attività, dove diversificare vuol dire appunto produrre in settori diversi tra di loro, per esempio autoveicoli, motoveicoli, veicoli industriali, prodotti assicurativi, banche, prodotti alimentari, prodotti elettronici, ecc., tutti con la stesso organo istituzionale che fonda imprese diverse.

Tale modello organizzativo è stato messo allo sbando da altri concorrenti di provenienza asiatica: Cina, Giappone, Corea, ecc., i quali puntando sulla specializzazione spinta sui singoli prodotti, sono stati in grado di invadere i mercati europei e nord americani, con prodotti di alta qualità e basso costo, fino al punto da fare crollare il mito della diversificazione, e con essa intere imprese industriali.

Oggi, invece, si punta sul ridimensionamento, cioè si concentrano le attività delle imprese su quella che era una volta la attività principale della azienda, il cosiddetto "core business", cioè gli affari del nocciolo o centro della impresa, che corrispondono a quelli che la singola impresa aveva negli anni passati. Per la Fiat, per esempio, si sta tornando in questi anni alla rivilitalizzazione del settore auto, abbandonando i diversi settori assicurativi, dei media, ecc., settori ritenuti non più strategici per l'impresa.

Ci si concentra, cioè, sugli affari in cui si è in grado di ottenere l'eccellenza, cioè la massima qualità ed il minimo costo. Le attuali tendenze organizzative puntano da un lato alla qualità totale, cioè qualità intesa sia come qualità di prodotto, cioè un prodotto esente da difetti e con caratteristiche sempre migliori e superiori alla concorrenza, sia qualità di processo produttivo, in modo da minimizzare i costi ed ottenere la massima efficienza, sia qualità di distribuzione del prodotto e di assistenza, in modo da ottenere la perfetta soddisfazione del cliente (customer satisfaction).

Corso di Geografia Per proseguire occorre inserire e controllare la password

 

Inserimento password Controllo password Risultato del controllo

Password mancante

   

E' un corso a pagamento dal costo di 10 € per un anno.

Indice Scuola Elettrica - generico


Scuola Elettrica



 

Altre applicazioni


Mappa per tipo di scuola

 

Indice di tutte le pagine del sito


Guida per navigare


Richiesta informazioni


Scuola Elettrica