I Romani

Guerre e strade 

Conclusa la guerra, il soldato si trasformava spesso in costruttore, soprattutto di strade. Queste servivano principalmente per scopi militari. Poter disporre di vie selciate, sulle quali spostare rapidamente i vari reparti dell'esercito, i rifornimenti, le macchine da guerra, diventava un elemento decisivo per vincere il nemico. Naturalmente queste lunghe strade, costruite particolarmente nel periodo delle grandi guerre, favorivano, successivamente, lo sviluppo dei commerci e la diffusione della civiltà romana. Esse erano un capolavoro di ingegneria: lunghe, larghe, diritte. Costituiscono ancora oggi l'ossatura della rete viaria italiana. Ricordiamo ad esempio la via Salaria, che permetteva il trasporto alle foci del Tevere. La prima vera via pavimentata fu l'Appia, fatta costruire nel 312 a.C., che portava a Capua passando per le paludi pontini e che in seguito fu prolungata fino a Brindisi. Poi, ricordiamo ancora: la Clodia; che attraversava l'Etruria interna, l'Aurelia; che costeggiava l'Etruria giungendo fino in Liguria, la Cassia, che portava ad Arezzo, la Flaminia, che passando per l'umbria giungeva a Rimini, ecc. Tutte portavano il nome del console che ne aveva permesso la realizzazione.

Le strade romane

La tecnica di costruzione, era molto accurata. La carreggiata era pavimentata con lastre di pietra e delimitata da due fossi paralleli che portavano via l'acqua piovana. Le strade militari erano larghe anche cinque metri per permettere il passaggio dei carri in entrambi i sensi di marcia. Sotto il lastricato si realizzava una robusta massicciata di pietre più grandi e più piccole. Per facilitare lo scolo delle acque, la carreggiata era leggermente convessa. Insomma, avevano pensato proprio a tutto. Solitamente le strade erano rettilinee, forse per ragioni militari, e cioè affinchè tutto il circondario fosse ben visibile. Dove fosse necessario edificavano ponti e gallerie, magari in presenza di zone impervie.

Per misurare la distanza dei luoghi da Roma, si conficcavano nel terreno, ai bordi della strada, le pietre miliari: dei cippi (colonnette) di pietra, distanti un miglio circa l'uno dall'altro.

Lungo le strade, ci si poteva sostare in una delle numerose taverne per ristorarsi e sentir meno la fatica del viaggio, pernottare o cambiare i cavalli. Inoltre, già in quell'epoca possedevano stazioni di posta, dove recapitare a pagamento lettere e messaggi. Insomma, lo Stato amministrava un vero e proprio servizio postale, e lo manteneva con molta efficienza.

Con il passare del tempo, molte stazioni si trasformarono, dando origine a vere e proprie città. Nacquero così  Salisburgo, in Austria e Mannheim in Germania.

 

Alessandra Madaro

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