Nel bacino del Mediterraneo nel primo millennio avanti Cristo i Fenici fondarono la loro fortuna sul commercio di tessuti che solo essi sapevano colorare di porpora utilizzando un particolare mollusco. Va a se' che solamente i capi dei villaggi ed i grandi sacerdoti potevano acquistare tali stoffe e quindi in tutto il mediterraneo il colore rosso venne associato al concetto di comando: i cavalieri romani avevano i mantelli color porpora ed i senatori avevano sulle candide toghe una striscia rossa; Ancor oggi quando i cardinali siedono in conclave sono vestiti di rosso (rosso cardinale o rosso porpora). Alla decadenza dell'impero romano il concetto di rosso rimase comunque associato al concetto di comando Venne il Medio Evo ed attorno al 1100 a Firenze divennero una potenza i banchieri che, dovendo tenere i conti, scrivevano sui loro libri in nero le cifre da ricevere ed in rosso le cifre da pagare (ancor oggi spendere piu' di quello che si ha e' detto "andare in rosso"). Attorno al 1170, Federico Barbarossa, per ridare autorita' all'impero fra gli altri editti ne emise uno che riservava il colore rosso solamente per gli editti imperiali e non poteva essere usato per altri documenti, ai trasgressori sarebbe stata tagliata la testa. Disperazione dei banchieri i quali dovettero quindi trovare un sistema diverso per tenere i conti e sembra che qualcuno propose di mettere davanti ai numeri un segno + per le cifre da avere ed un segno - per le cifre da pagare. Infine, vista la facilita' con cui si potevano falsificare i conti, prevalse il sistema di utilizzare due colonne: una per le cifre da pagare e l'altra per le cifre da ricevere (la partita doppia). Comunque era nata la rappresentazione dei numeri interi che conosciamo noi, anche se prima di utilizzare tale rappresentazione dovranno passare altri 4 secoli. |
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