Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
ISTRUZIONE (7a)
MARTEDI' 16 LUGLIO 2002
103a
Seduta (notturna)
Presidenza del Presidente
ASCIUTTI
.......
IN SEDE REFERENTE
(1251) CORTIANA
ed altri. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione
(1306) Delega
al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli
essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Riprende l'esame congiunto, sospeso nella
seduta del 10 luglio scorso.
Il presidente relatore ASCIUTTI avverte
che riprenderà la votazione degli emendamenti all'articolo 1, pubblicati in
allegato al resoconto della seduta notturna di martedì 2 luglio, ma
preliminarmente dichiara inammissibili, ai sensi dell'articolo 100, comma 8, del
Regolamento, in quanto privi di ogni reale portata modificativa, gli
emendamenti: 1.8, 1.24, 1.30, 1.34, 1.39, 1.48, 1.49, 1.53, 1.54, 1.58, 1.63 e
1.64.
Si passa quindi alla votazione degli
emendamenti 1.5 e 1.6, identici nel contenuto.
In assenza dei proponenti, la senatrice
ACCIARINI fa proprio l'emendamento 1.5, dichiarando al tempo stesso di votare a
favore di tale proposta, che mira a sopprimere il comma 1 dell'articolo 1, nel
quale si concede al Governo la delega legislativa in materia di norme generali
sull'istruzione. Ella ritiene infatti che vi siano seri dubbi di costituzionalità
sulla disposizione in oggetto, in quanto le norme generali sull'istruzione
rientrano nella competenza esclusiva dello Stato e non appare pertanto corretto
sottrarre l'elaborazione di norme così rilevanti alla discussione parlamentare.
Invita quindi il Governo a riflettere meglio sulla scelta adottata, anche al
fine di non dare l'impressione di volersi sottrarre al confronto politico.
A nome del Gruppo Margherita – DL –
L'Ulivo, anche la senatrice SOLIANI dichiara il voto favorevole sugli
emendamenti in esame. A suo avviso, infatti, è il Parlamento il luogo deputato
a discutere e approvare le norme generali sull'istruzione, a causa dei profili
di unitarietà che inevitabilmente richiede la disciplina del sistema
scolastico, che è patrimonio dell'intero paese. Ella ribadisce pertanto la
propria contrarietà al ricorso alla delega legislativa in favore del Governo,
che è espressione della sola maggioranza parlamentare. Non ritiene peraltro che
le esigenze di un ampio dibattito attorno ai principi generali che debbono
informare il sistema d'istruzione siano state soddisfatte dal percorso sinora
prescelto dal Governo e in particolare dal confronto avvenuto all'interno degli
Stati generali della scuola.
Il senatore CORTIANA si dichiara a sua
volta favorevole agli emendamenti in oggetto, dal momento che la richiesta di
una delega legislativa da parte del Governo appare poco rispettosa delle
prerogative del Parlamento. Del resto, egli ricorda di aver sollecitato il
Governo in sede discussione generale a manifestare espliciti segnali di
disponibilità al confronto, in mancanza dei quali ribadisce la contrarietà
alla delega legislativa e quindi le ragioni del proprio emendamento.
Il senatore BEVILACQUA si esprime invece
in senso contrario agli emendamenti in votazione, ricordando che nel corso della
precedente legislatura l'attuazione della riforma scolastica era stata rimessa
sostanzialmente alla normativa di livello secondario che il Governo avrebbe
dovuto adottare. Sembra quindi preferibile il metodo prescelto dall'attuale
Esecutivo, in quanto sui decreti legislativi delegati viene comunque richiesto
il parere delle Commissioni parlamentari.
Posti congiuntamente ai voti, gli
emendamenti 1.5 e 1.6, identici nel contenuto, vengono respinti.
Stante l'assenza dei proponenti,
l'emendamento 1.7, viene fatto proprio dalla senatrice Vittoria FRANCO, che
dichiara altresì il proprio voto favorevole. Ella condivide infatti il richiamo
ai principi sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo, così come giudica positivamente il riferimento alle
attitudini e alle scelte personali. Ricorda peraltro che il sottosegretario
Valentina Aprea, nel manifestare avviso contrario nei confronti
dell'emendamento, aveva richiamato il disposto dell'articolo 2 del provvedimento
in titolo; ma al riguardo occorre sottolineare che nel predetto articolo viene
operato un richiamo all'appartenenza alla comunità, sia locale che nazionale,
mancando invece un espresso riferimento ai diritti dell'individuo. A tale lacuna
intende ovviare l'emendamento in votazione.
Posto ai voti, l'emendamento 1.7 viene
respinto. Ugualmente, con distinte votazioni, vengono respinti gli emendamenti
1.9 e 1.10.
Risultando assenti i proponenti
dell'emendamento 1.11, la senatrice Vittoria FRANCO lo fa proprio e in merito ad
esso dichiara il voto favorevole del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo.
L'emendamento 1.11 viene quindi posto ai
voti e respinto dalla Commissione, la quale, con successive e separate
votazioni, respinge anche gli emendamenti 1.12 e 1.13.
La senatrice ACCIARINI dichiara il voto
favorevole sull'emendamento 1.15, ritenendo opportuno prevedere, accanto alla
valorizzazione della persona umana, anche quella del cittadino. Il valore della
cittadinanza è infatti elemento costitutivo della comunità statale, che è
bene affermare sia negli anni della formazione iniziale degli individui, sia
nell'ambito della formazione continua che interesserà l'intero arco della vita
di ciascuna persona.
Il senatore MONTICONE, dichiarando il
proprio voto favorevole, sostiene che la modifica che l'emendamento 1.15 intende
apportare possa arricchire il testo elaborato dal Governo. In merito poi ai
valori della cittadinanza, ricorda come sin dall'inizio degli anni Settanta sia
stato inserito nei programmi scolastici l'insegnamento dell'educazione civica,
quale elemento fondamentale del processo educativo che vide peraltro illustri
storici italiani cimentarsi nella stesura di libri di testo in questa materia.
Del resto, l'importanza dell'educazione civica e della formazione del cittadino
è stata posta in evidenza anche in ambito europeo e ora assume una rilevanza
ancora maggiore a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione e della
nuova configurazione dello Stato italiano in senso federalista.
Anche il senatore BETTA dichiara il voto
favorevole sull'emendamento in oggetto che, richiamando l'importanza dei valori
di cittadinanza, appare migliorativo del disegno di legge in titolo.
Posto ai voti, l'emendamento 1.15 viene
respinto.
In assenza dei proponenti, il senatore
CORTIANA fa proprio l'emendamento 1.16, su cui dichiara il proprio voto
favorevole. Associandosi quindi alle osservazioni dei senatori precedentemente
intervenuti e in particolare alle considerazioni del senatore Monticone in
merito al rilievo assunto dall'educazione civica, ritiene che la formulazione
dell'emendamento in votazione sia anche più completa rispetto a quella
dell'emendamento 1.15. La proposta in oggetto, infatti, accostando i concetti di
valorizzazione della persona umana e di formazione del cittadino, consente di
conciliare i momenti più alti della cultura cristiana e di quella laica,
esaltando la natura pubblica della scuola e più in generale del sistema
educativo e respingendo l'idea di una contrapposizione fra la stessa
valorizzazione della persona umana e l'affidamento dei compiti di formazione dei
cittadini al servizio pubblico. Viceversa, una corretta formazione del cittadino
è il miglior antidoto alla mercificazione della società, favorendo la
considerazione di ciascun essere umano in quanto persona e non come mero
consumatore.
Il senatore BEVILACQUA dichiara, a titolo
personale, che si asterrà sull'emendamento 1.16.
Il presidente relatore ASCIUTTI ricorda
che sull'emendamento in votazione – così come sul precedente 1.15 - egli si
era rimesso al Governo, il quale si era espresso invece in senso contrario.
La Commissione respinge quindi
l'emendamento 1.16.
Il senatore BRIGNONE, accedendo all'invito
del Presidente relatore, ritira l'emendamento 1.17.
Con distinte votazioni, vengono quindi
respinti gli emendamenti 1.18, 1.19 e 1.20.
Dopo che il senatore BRIGNONE ha ritirato
l'emendamento 1.21, la Commissione respinge l'emendamento 1.22.
Il senatore CORTIANA dichiara quindi il
proprio voto favorevole sull'emendamento 1.23, che afferma essere proposta non
di carattere ostruzionistico bensì costruttiva, in quanto sembra opportuno
specificare il carattere culturale delle differenze e delle identità che
debbono essere rispettate nella predisposizione delle norme generali
sull'istruzione.
Il senatore MONTICONE dichiara di
dissentire dalle affermazioni del senatore Cortiana, rilevando come sia
possibile attribuire un significato più ampio alle differenze e all'identità
di ciascuno qualora non ne venga specificato il carattere solamente culturale.
Aderendo alle considerazioni del senatore
Monticone, il senatore CORTIANA ritira l'emendamento 1.23.
L'emendamento 1.25 viene dichiarato
decaduto per assenza dei proponenti; accedendo all'invito del Presidente
relatore, il senatore BRIGNONE ritira indi l'emendamento 1.26.
Posto ai voti, viene respinto
l'emendamento 1.27.
Il senatore CORTIANA dichiara il voto
favorevole sull'emendamento 1.28, ritenendo che i principali protagonisti del
sistema scolastico siano gli insegnanti e gli studenti. E' quindi giusto
responsabilizzare gli studenti associandoli alle scelte educative operate dalla
famiglia.
Il senatore TESSITORE si dichiara a sua
volta favorevole all'emendamento, giudicando positivamente la partecipazione
degli studenti alle scelte della famiglia. La proposta modifica peraltro
risulterebbe migliorativa del testo in esame senza stravolgerne il significato
complessivo.
Il senatore D'ANDREA ricorda da parte sua
che il Governo non aveva espresso una contrarietà di principio nei confronti
della partecipazione degli studenti alla fase delle scelte educative, eccependo
solamente alcune difficoltà ad accogliere l'emendamento nella sua attuale
formulazione. Ritenendo quindi non del tutto infondate le motivazioni addotte
dal rappresentante del Governo, egli auspica che quest'ultimo o il relatore si
facciano carico, nel prosieguo dell'esame, di una proposta emendativa che
consenta di accogliere l'istanza sottesa all'emendamento 1.28.
Posto ai voti, l'emendamento 1.28 viene
poi respinto.
L'emendamento 1.29 viene dichiarato
decaduto per assenza dei proponenti.
La senatrice ACCIARINI fa proprio
l'emendamento 1.31, i cui presentatori risultano assenti. In sede di
dichiarazione di voto poi la stessa senatrice si esprime in senso favorevole
all'emendamento, giudicando opportuno che si tenga presente l'articolazione del
sistema scolastico anche alla luce del principio dell'autonomia scolastica ormai
recepito dalla Costituzione.
La Commissione respinge quindi
l'emendamento 1.31.
Dopo che la senatrice BIANCONI e il
senatore FAVARO – accedendo all'invito del Presidente relatore - hanno
ritirato rispettivamente gli emendamenti 1.32 e 1.33, di identico contenuto, la
senatrice ACCIARINI li fa propri dichiarando su di essi il voto favorevole.
Appaiono infatti fondate le ragioni che inducono a richiamare il rispetto delle
disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999,
che ha non solo attuato il principio costituzionale dell'autonomia scolastica,
ma che rappresenta altresì uno dei pochi riferimenti normativi certi per la
gestione della scuola in una fase storica di assoluta incertezza che vede il
sistema dell'istruzione collocarsi fra una riforma approvata e non ancora
attuata e una riforma ancora da approvare.
Nel dichiararsi favorevole
all'emendamento, il senatore D'ANDREA ricorda che molti dei soggetti ascoltati
in audizione dall'Ufficio di Presidenza della Commissione avevano richiesto un
espresso riferimento alle disposizioni vigenti in materia di autonomia
scolastica. Appare quindi proprio l'inserimento che ci si propone di attuare con
gli emendamenti in esame.
Posti congiuntamente ai voti, gli
emendamenti 1.32 e 1.33, identici nel contenuto, vengono respinti.
La senatrice BIANCONI, sempre su richiesta
del Presidente relatore, ritira l'emendamento 1.35.
Posti separatamente ai voti, gli
emendamenti 1.36 e 1.37 risultano respinti.
In assenza del proponente, la senatrice
ACCIARINI fa proprio l'emendamento 1.38 che, posto ai voti, viene respinto dalla
Commissione.
La senatrice ACCIARINI fa proprio anche
l'emendamento 1.40, stante l'assenza del proponente. Ella dichiara altresì il
proprio voto favorevole sullo stesso, ritenendo fondamentale il rinvio alla
Dichiarazione universale dei diritti umani accanto al riferimento ai principi
sanciti dalla Costituzione. Si tratta infatti di un arricchimento del testo
governativo, che attualmente risulta mancante di un ampio respiro culturale.
La senatrice SOLIANI si dichiara a sua
volta favorevole all'emendamento, sottolineando come proprio i passaggi
normativi relativi ai valori fondanti del sistema di istruzione rendano
indispensabile che il Parlamento si pronunci in merito senza ricorrere alla
delega legislativa in favore del Governo. Ella si sofferma poi sulla rilevanza
della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che rappresenta il frutto
più prezioso di una umanità sopravvissuta al secondo conflitto mondiale. Tale
riferimento consentirebbe peraltro di ampliare la portata del testo normativo a
un contesto di valori umani, civili e culturali di livello internazionale in
grado di fornire ai giovani il senso di ciò che stanno vivendo.
Si chiede pertanto come la maggioranza
possa non votare a favore della proposta emendativa in oggetto. Se infatti
compito della scuola è innanzitutto la formazione del cittadino, essa potrà
assolvere meglio a questa sua funzione laddove, fra i valori culturali di
riferimento del sistema d'istruzione, sia espressamente indicata la predetta
Dichiarazione universale, a cui andrebbe associato il richiamo anche alla Carta
dei diritti adottata dalla Convenzione europea.
Anche il senatore BETTA si esprime in
senso favorevole all'emendamento e preannuncia che sarebbe meravigliato se la
maggioranza si comportasse diversamente. Sottolinea inoltre come si stia vivendo
una fase storica in cui, a livello di Unione europea, ci si propone di recepire
la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo nella futura Carta
costituzionale europea.
Posto ai voti, l'emendamento 1.40 viene
respinto.
Il presidente relatore ASCIUTTI avverte
che l'emendamento 1.42 è precluso a seguito della reiezione dell'emendamento
1.7.
Stante l'assenza dei proponenti la
senatrice ACCIARINI fa proprio l'emendamento 1.43 e dichiara in proposito il
voto favorevole. Si tratta infatti di un tentativo di evitare il ricorso alla
delega legislativa vera e propria. Fra l'altro la procedura proposta
dall'emendamento consentirebbe di aggirare le difficoltà tecniche che
incontrerebbero i decreti legislativi delegati a causa della mancanza di
copertura finanziaria, dal momento che i singoli disegni di legge che il Governo
dovrebbe adottare dovrebbero recare ciascuno la propria norma di copertura degli
oneri finanziari.
Si associa il senatore D'ANDREA, che
ribadisce la propria contrarietà alla delega legislativa in materia di norme
generali sull'istruzione. Ricorda peraltro che il Gruppo Margherita – DL –
L'Ulivo aveva già sollevato la questione anche in sede di Commissione affari
costituzionali e precisa che lo stesso Gruppo si riserva di farlo nuovamente in
occasione dell'esame da parte dell'Assemblea. Ritiene infatti che la delega
legislativa richiesta dall'attuale Governo sia ben più ampia, e quindi meno
rispettosa delle prerogative del Parlamento, di quella concessa a suo tempo al
ministro Berlinguer.
La Commissione respinge quindi
l'emendamento 1.43.
Gli emendamenti 1.44 e 1.45 vengono
dichiarati decaduti per assenza dei proponenti.
Posto ai voti, l'emendamento 1.46 viene
respinto.
La senatrice ACCIARINI fa proprio
l'emendamento 1.47, ritirato dal senatore BRIGNONE, e in sede di dichiarazione
di voto la stessa senatrice si esprime in senso favorevole all'emendamento. Ella
ritiene infatti non corretta la strategia del Governo, che mira ad assicurarsi
il maggior tempo possibile per l'esercizio della delega, così da poter ovviare
nel frattempo alle difficoltà di natura finanziaria che attualmente incontra il
suo progetto di riforma. Vi sono tuttavia delle ragioni per cui la Costituzione
stabilisce che la delega legislativa da parte del Governo debba essere
esercitata in un tempo limitato e questo principio non può essere aggirato, in
quanto è improprio sottrarre al Parlamento la titolarità della funzione
legislativa in una determinata materia per un periodo eccessivamente lungo.
Con l'astensione del senatore BRIGNONE, la
Commissione respinge quindi l'emendamento 1.47.
Posti separatamente ai voti, gli
emendamenti 1.50 e 1.51 risultano respinti.
L'emendamento 1.52 viene dichiarato
decaduto per assenza dei proponenti.
Vengono quindi respinti, con distinte
votazioni, gli emendamenti 1.55, 1.56 e 1.57.
La senatrice ACCIARINI dichiara quindi il
voto favorevole sull'emendamento 1.59, rendendo noto che esso è conforme al
Memorandum in materia di istruzione e formazione adottato in sede comunitaria,
che si prefigge di coniugare il sostegno allo sviluppo economico con la coesione
sociale.
Posto ai voti, l'emendamento 1.59 risulta
respinto.
La senatrice ACCIARINI dichiara quindi il
voto favorevole sugli emendamenti 1.60, 1.61 e 1.501, tutti proponenti la
soppressione del comma 2 dell'articolo 1. Il comma in questione prevede infatti
le modalità di esercizio della delega legislativa da parte del Governo e al
riguardo la senatrice giudica eccessivamente ristretto il termine di 30 giorni
concesso alle Commissioni parlamentari per l'espressione del parere sugli schemi
dei decreti legislativi delegati. Questo comma, inoltre, non solo configura una
sorta di espropriazione delle competenze legislative proprie delle istituzioni
parlamentari, ma non appare neppure rispettoso delle competenze regionali, in
quanto pone in capo al Governo centrale l'emanazione di decreti legislativi in
materia di istruzione e formazione professionale; né può intendersi come
rimedio la previa intesa con la Conferenza unificata.
La senatrice SOLIANI, associandosi alle
osservazioni della senatrice Acciarini, dichiara il voto favorevole del Gruppo
Margherita – DL – L'Ulivo. A suo avviso, il comma 2 dell'articolo 1
mortifica il ruolo del Parlamento, fra l'altro in un momento in cui il quadro
politico e normativo relativo ai rapporti fra Stato e regioni appare assai
incerto. Infatti, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione e in attesa
della devoluzione, non è chiaro a quale livello verranno effettivamente
esercitati i poteri in materia di scuola. Sarebbe stato più saggio allora
rinunciare alla delega legislativa e consentire al Parlamento di elaborare le
norme generali sull'istruzione, anche in considerazione del fatto che la
maggioranza avrebbe comunque avuto i numeri sufficienti per decidere.
Posti congiuntamente ai voti, gli
emendamenti 1.60, 1.61 e 1.501 vengono quindi respinti.
Con separate votazioni, la Commissione
respinge altresì gli emendamenti 1.62, 1.65, 1.66 e 1.67.
Sull'emendamento 1.68, dichiara il proprio
voto favorevole il senatore CORTIANA, il quale sottolinea l'importanza di
stabilire un più equilibrato rapporto fra Governo e Parlamento nella procedura
di approvazione dei decreti legislativi.
Conviene il senatore BETTA, tanto più in
considerazione dell'ampiezza della delega richiesta dal Governo. Dichiara
pertanto il suo voto favorevole sull'emendamento, a tutela della dignità del
Parlamento.
L'emendamento 1.68, posto ai voti, viene
respinto.
La senatrice BIANCONI accede all'invito
del Presidente relatore e ritira l'emendamento 1.70, confluendo sull'1.71.
In assenza dei proponenti, la senatrice
Vittoria FRANCO fa proprio l'emendamento 1.502, su cui dichiara il proprio voto
favorevole onde riequilibrare la disparità fra i tempi eccessivamente lunghi
attribuiti al Governo per l'elaborazione degli schemi dei decreti legislativi e
quelli eccessivamente brevi assegnati al Parlamento per l'espressione del
relativo parere.
Posto ai voti, l'emendamento 1.502 viene
respinto.
Sugli emendamenti 1.71 e 1.72, di identico
contenuto, dichiara il proprio voto favorevole il senatore CORTIANA, il quale dà
atto al presidente relatore Asciutti dello sforzo compiuto per rendere dignità
al ruolo del Parlamento.
Dichiara il proprio voto favorevole anche
il presidente relatore ASCIUTTI, il quale richiama tuttavia l'esigenza che il
parere parlamentare abbia poi effettivamente riscontro nell'atto definitivamente
emanato dal Governo. Al riguardo, auspica che siano smentite le voci secondo cui
il Ministro si appresterebbe a varare il regolamento in materia di autonomia
statutaria e regolamentare delle Accademie e dei Conservatori in maniera
difforme rispetto al parere reso, peraltro per la seconda volta, in forma
unanime dalla Camera dei deputati e dal Senato.
La Commissione approva quindi all'unanimità
l'emendamento 1.71 (identico all'1.72).
In assenza dei proponenti, l'emendamento
1.503 è dichiarato decaduto.
Il senatore BRIGNONE accede all'invito del
Presidente relatore e ritira l'emendamento 1.74, identico all'1.73, per la
votazione del quale insiste invece il senatore CORTIANA, il quale coglie altresì
l'occasione per dichiarare il suo voto favorevole.
Conviene il senatore MONTICONE, il quale
sollecita la soppressione di un inciso, peraltro scontato nell'ordinamento, che
pare essere posto solo a mortificazione del ruolo parlamentare.
Dichiara infine il suo voto favorevole
anche il senatore BETTA, il quale - prendendo atto della fattiva collaborazione
fra forze politiche che ha sempre caratterizzato i lavori della Commissione al
di là degli schieramenti politici - ritiene inutile un'affermazione palesemente
contraria al rispetto dovuto all'istituzione parlamentare.
Posto ai voti, l'emendamento 1.73 viene
respinto.
Il presidente relatore ASCIUTTI ricorda di
aver già ritirato l'emendamento 1.75, nel presupposto che l'intento ad esso
sotteso sia già compreso nel testo del comma 2.
Sull'emendamento 1.76, identico all'1.504,
dichiara il suo voto favorevole la senatrice ACCIARINI, la quale ribadisce i
dubbi della sua parte politica sull'effettiva copertura finanziaria della
riforma proposta dal Governo, tanto più a fronte delle enunciazioni contenute
nel Documento di programmazione economico-finanziaria, secondo cui la riforma è
comunque soggetta alla compatibilità con i conti pubblici. Poiché infatti la
disponibilità delle risorse è soggetta al verificarsi di alcune condizioni
previste nel Documento, che contiene previsioni al rialzo scarsamente fondate,
appare evidente l'incertezza che grava sulla riforma, che elenca peraltro una
lista di finalità assai disomogenee fra loro, andando da enunciazioni di
carattere generico ad indicazioni di estremo dettaglio. Né tali dubbi sono
stati fugati dal parere reso dalla Commissione bilancio, che pure ha fatto il
possibile per giustificare un testo che era invece stato pesantemente criticato
da un organismo neutro ed imparziale quale il Servizio bilancio del Senato. In
questo senso, può forse leggersi la scelta di ricorrere all'istituto della
delega, in quanto allontana nel tempo l'applicazione di una riforma per la quale
mancano le indispensabili risorse.
Anche la senatrice SOLIANI lamenta la
mancanza di certezze sottesa al comma 3 dell'articolo 1, che pure avrebbe la
pretesa di indicare la strategia futura del sistema scolastico. Si tratta invece
di uno sguardo nel vuoto, atteso che l'indicazione degli obiettivi resta assai
indeterminata e disomogenea. Preannuncia pertanto il proprio voto favorevole
all'emendamento, cogliendo tuttavia l'occasione per ringraziare il Presidente
relatore per l'impegno profuso nella valorizzazione del ruolo del Parlamento.
Dichiara il proprio voto favorevole anche
il senatore CORTIANA, il quale critica che la disponibilità delle risorse per
finanziare la riforma scolastica sia legata all'auspicio di un futuro in
crescita. La scuola avrebbe invece bisogno di certezze, in ordine sia ai fondi
complessivi che a quelli destinati alle singole finalità. Auspica
conseguentemente che almeno per la fase dell'esame in Assemblea il Governo
voglia fornire indicazioni più precise.
Si associa il senatore BETTA, il quale
lamenta l'espropriazione del Parlamento dalla gestione scolastica ed invoca un
maggiore coinvolgimento delle Camere nella procedura di approvazione del piano
programmatico degli interventi finanziari. Quanto alla disponibilità delle
risorse, ritiene che la questione debba essere più propriamente affrontata in
sede di esame del Documento di programmazione economico-finanziaria.
Posto ai voti, l'emendamento 1.76
(identico all'1.504) viene respinto.
Previa dichiarazione di voto favorevole
della senatrice ACCIARINI, l'emendamento 1.77 è posto ai voti e respinto.
Sull'emendamento 1.78 dichiara il proprio
voto favorevole il senatore D'ANDREA, il quale coglie l'occasione per lamentare
che nel Documento di programmazione economico-finanziaria, in questi giorni
all'esame del Senato, non vi sia traccia dell'ordine del giorno della
maggioranza accolto dal Governo ed approvato dalla Commissione, sulla copertura
finanziaria della riforma scolastica. Né vi è traccia di obiettivi analitici
per la riforma stessa, quanto meno in coerenza con l'indicazione delle aree di
intervento enunciate dal comma 3 dell'articolo 1. Da ciò deriva l'esigenza che
il piano programmatico di interventi finanziari di attuazione della riforma sia
sottoposto all'approvazione del Parlamento, anziché restare di competenza
interna dell'Esecutivo.
Concorda la senatrice ACCIARINI,
manifestando stupore per la ritrosia dimostrata dal Governo a portare in
Parlamento il piano in questione, nonostante la robusta maggioranza. Si rafforza
conseguentemente il dubbio che la legge sia esclusivamente un contenitore vuoto,
che affida inopportunamente alla discrezione e gradualità dell'azione
amministrativa profili salienti quali la determinazione della platea degli
aventi diritto a determinate prestazioni.
Posto ai voti, l'emendamento 1.78 viene
respinto.
In assenza dei proponenti, la senatrice
ACCIARINI fa proprio l'emendamento 1.80 che, posto ai voti, risulta respinto.
In assenza dei proponenti l'emendamento
1.505 è invece dichiarato decaduto.
La Commissione respinge poi l'emendamento
1.82.
La senatrice BIANCONI, accedendo
all'invito del Presidente relatore, ritira l'emendamento 1.83.
Con separate votazioni, la Commissione
respinge gli emendamenti 1.84 (identico all'1.506) e 1.85.
Quanto all'emendamento 1.86, il presidente
relatore ASCIUTTI informa che ne è stata presentata una nuova formulazione
(pubblicata in allegato al presente resoconto), sulla quale si esprime
favorevolmente.
Anche il sottosegretario Valentina APREA
esprime parere favorevole.
Per dichiarazione di voto interviene il
senatore CORTIANA, il quale richiama l'esigenza di incentivare l'uso di software
liberi, il cui codice sorgente sia cioè leggibile ed anche modificabile. Ciò,
a tutela della sicurezza della gestione dei dati e della possibilità di
partecipazione creativa.
Ricorda quindi l'audizione richiesta ed
ottenuta dalla Microsoft Italia, nell'ambito del ciclo di audizioni svolte sulla
riforma scolastica dall'Ufficio di presidenza della Commissione, nel corso della
quale detta azienda perorò la causa del software
proprietario adducendo il
motivo secondo cui la maggior parte degli italiani già lo utilizza. Pur
restando convinto della bontà della prima versione dell'emendamento presentata,
raccomanda pertanto l'approvazione del nuovo testo quale punto di mediazione che
rimette comunque alla sensibilità dei docenti l'uso nelle scuole delle
tecnologie informatiche disponibili.
Il presidente relatore ASCIUTTI rinnova
l'invito a rispettare le dinamiche del mercato, tanto più in considerazione dei
costi sostenuti dalle aziende per l'elaborazione dei software.
Posto ai voti, l'emendamento 1.86 (nuovo
testo) è approvato.
Il presidente relatore ASCIUTTI dà poi
conto di una nuova formulazione dell'emendamento 1.88 (pubblicato in allegato al
presente resoconto), su cui esprime parere favorevole.
Previo parere favorevole del
sottosegretario Valentina APREA, la Commissione approva l'emendamento 1.88
(nuovo testo). Con separate votazioni, respinge invece gli emendamenti 1.89
(identico all'1.507), 1.90 (identico all'1.508), 1.91 (fatto proprio, in assenza
dei proponenti, dalla senatrice ACCIARINI) e 1.92 (identico all'1.509); approva
all'unanimità l'1.93; respinge l'1.94 (identico all'1.510), l'1.95 (identico
all'1.511) e l'1.512 (fatto proprio, in assenza dei proponenti, dalla senatrice
ACCIARINI).
In assenza dei proponenti, la senatrice
ACCIARINI fa proprio anche l'emendamento 1.96, su cui dichiara il proprio voto
favorevole, deplorando l'assenza nel testo governativo del riferimento
all'obbligo scolastico e formativo che, per la prima parte, è coerente con il
dettato costituzionale, e, per la seconda, ne è il naturale completamento ai
fini del successo formativo.
Il senatore BRIGNONE dichiara invece il
proprio voto contrario, osservando come il concetto di obbligo scolastico, da
ultimo ribadito con l'innalzamento del medesimo al primo anno della scuola
secondaria superiore, ha in realtà condotto ad un incremento della frequenza
fittizia, tanto più che le possibilità di opzione per il completamento
dell'obbligo in percorsi diversi sono state elaborate tardivamente.
La senatrice SOLIANI dichiara invece il
proprio voto favorevole sottolineando l'intimo rapporto che intercorre fra
obbligo scolastico (che caratterizza gli studenti che si muovono all'interno del
percorso d'istruzione) e dispersione scolastica (che connota invece coloro che
da tale percorso finiscono per essere esclusi).
Posto ai voti, l'emendamento 1.96 viene
respinto.
Sull'emendamento 1.97, dichiara indi il
suo convinto voto favorevole il senatore TESSITORE, a giudizio del quale
l'obbligo scolastico e formativo si configura non tanto come costrizione per i
giovani bensì come atto di responsabilità della scuola. Al contrario, il
concetto di "diritto-dovere" rischia a suo avviso di scadere nel
generico.
Posto ai voti, l'emendamento 1.97 viene
respinto.
Il senatore MONTICONE dichiara il proprio
voto favorevole sull'emendamento 1.98, auspicando la soppressione della lettera
i) con particolare riferimento al richiamo ivi contenuto all'istruzione e
formazione tecnica superiore. Ritiene infatti indispensabile chiarire detto
riferimento, che non mantiene certo il medesimo significato assunto nel riordino
dei cicli scolastici voluto dall'ex
ministro Berlinguer, nonché rendere più esplicito il rapporto fra scuola e
università.
Anche la senatrice ACCIARINI annuncia il
proprio voto favorevole sull'emendamento, ricordando che la competenza
sull'istruzione e formazione tecnica superiore compete alle regioni.
Nell'esprimere pertanto stupore per tale surrettizio riaccentramento di funzioni
ormai di piena spettanza regionale, osserva che si tratta del resto di una
manovra coerente con il Patto per l'Italia, i cui scarsi accenni alla formazione
sono per l'appunto tutti centrati sul settore tecnico superiore, che invece
compete alle regioni. Al riguardo, ella professa invece assoluta coerenza con la
riforma costituzionale varata dal precedente Governo di centro-sinistra, sia
pure a seguito di scelte sofferte.
Posto ai voti, l'emendamento 1.98 viene
respinto.
In assenza dei proponenti, la senatrice
SOLIANI fa proprio l'emendamento 1.99, sul quale dichiara il proprio voto
favorevole lamentando l'assenza, nella cultura del Governo di centro-destra, del
tema dell'educazione permanente lungo l'arco della vita, anche ai fini
dell'educazione dei bambini, secondo l'approccio ormai più diffuso nel contesto
europeo ed internazionale.
Il senatore DELOGU dichiara invece voto
contrario rilevando la contraddizione secondo cui nella educazione e formazione
per tutto l'arco della vita non sarebbe compresa l'educazione degli adulti.
Posto ai voti, l'emendamento 1.99 viene
respinto, così come - con separata votazione - l'emendamento 1.100.
Sull'emendamento 1.101, il senatore
BRIGNONE dichiara il proprio voto contrario osservando che la competenza a
predisporre strumenti amministrativi agili per rendere tempestivo l'uso delle
risorse spetta tutt'al più alle province e ai comuni, cui competono le funzioni
in materia di edilizia scolastica.
Il senatore CORTIANA dichiara invece il
proprio voto favorevole, richiamando il lavoro svolto nella scorsa legislatura
in materia di edilizia scolastica, la cui eredità l'emendamento in esame è
volto a raccogliere.
Posto ai voti, l'emendamento 1.101 viene
respinto.
In assenza del proponente, il senatore
PONZO ritira l'emendamento 1.103, che viene tuttavia fatto proprio dal senatore
CORTIANA, il quale dichiara il proprio voto favorevole sottolineando
l'importanza di moltiplicare le funzioni degli impianti sportivi.
Il senatore BRIGNONE dichiara invece il
proprio voto contrario ricordando che le convenzioni con comuni e province per
l'utilizzazione degli impianti sportivi debbono prevedere precise norme di
attuazione che ne disciplinino modalità e criteri.
Posto ai voti, l'emendamento 1.103 viene
respinto.
Intervenendo sull'ordine dei lavori, il
senatore BETTA chiede che la votazione dei restanti emendamenti all'articolo 1
sia rinviata ad altra seduta.
Il presidente relatore ASCIUTTI si
dichiara disponibile a rinviare le dichiarazioni di voto sull'articolo 1 a
domani.
In assenza dei proponenti, la senatrice
SOLIANI fa proprio l'emendamento 1.104, sottolineando l'importanza di inserire
gli interventi per l'integrazione scolastica fra le finalità della riforma.
Dichiara invece il proprio voto contrario
il senatore BRIGNONE, il quale osserva che l'emendamento non chiarisce se si
tratta dell'integrazione scolastica dei portatori di handicap,
ovvero degli studenti extracomunitari ovvero ancora di altre categorie di
allievi bisognosi di sostegno. Né le statistiche sono in grado di fornire dati
attendibili sul reale fabbisogno degli insegnanti di sostegno, peraltro
attualmente attribuiti sulla base di criteri non omogeneamente codificati. Poiché
invece la riforma necessita di obiettivi precisi e quantificati, ritiene
preferibile trasformare l'emendamento in un ordine del giorno.
Il senatore CORTIANA ritiene invece
indispensabile che gli interventi per l'integrazione scolastica figurino fra gli
obiettivi della riforma, del resto elencati al comma 3 dell'articolo 1 in modo
assai disomogeneo, anche in considerazione del lavoro svolto sugli insegnanti di
sostegno nella scorsa legislatura. Annuncia conseguentemente il proprio voto
favorevole.
Si associa la senatrice ACCIARINI.
Posto ai voti, l'emendamento 1.104 viene
respinto.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi
rinviato.
La seduta termina alle ore 0,30.
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2002