Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge

 

ISTRUZIONE (7a)

MERCOLEDI' 2 OTTOBRE 2002
129a Seduta

Presidenza del Presidente
ASCIUTTI


Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta inizia alle ore 14,40.

IN SEDE REFERENTE

(1251) CORTIANA ed altri. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione.
(1306) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.
- e petizione n. 349 ad essi attinente
(Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Proposta di assorbimento della petizione n. 349)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 25 settembre scorso, al termine della quale – ricorda il presidente relatore ASCIUTTI – si era rinviata la votazione dell'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo) al disegno di legge n. 1306, in attesa del parere della Commissione bilancio. Al riguardo, comunica che detto parere è stato espresso, e risulta di nulla osta, con riserva di verifica alla luce della prossima legge finanziaria.

La senatrice ACCIARINI, a nome dell'opposizione, chiede che l'esame dei provvedimenti di riforma scolastica sia rinviato e che il Governo ritiri la propria proposta. Essa risulta infatti del tutto scoperta dal punto di vista finanziario, facendo rinvio ad accantonamenti da quantificare di anno in anno nella legge finanziaria, che tuttavia già da quest'anno non assicura risorse sufficienti. Gli stessi pareri espressi dalla Commissione bilancio, sia sul testo originario presentato dal Governo che sugli emendamenti successivamente presentati, ivi compreso il 7.100 (ulteriore nuovo testo), testimoniano chiaramente tale difficoltà, riservandosi un più puntuale pronunciamento sulla base del quadro offerto dalla nuova manovra finanziaria.
Invita pertanto il Presidente relatore, al quale dà peraltro atto di una gestione estremamente corretta della discussione, nonostante un quadro politico teso, di farsi carico di questa incongruenza, tanto più che la stessa maggioranza aveva manifestato sensibilità alla tematica delle risorse finanziarie presentando un ordine del giorno che impegnava il Governo a reperire nel triennio 19.000 miliardi delle vecchie lire a sostegno della riforma.

Il presidente relatore ASCIUTTI ricorda che i provvedimenti sono calendarizzati in Aula per la seduta antimeridiana di domani. Ritiene pertanto impraticabile un rinvio della discussione, pur assicurando il proprio impegno affinché sia tempestivamente data risposta ai quesiti posti dalla senatrice Acciarini.

La senatrice SOLIANI si associa alle considerazioni della senatrice Acciarini, rilevando che nella seduta antimeridiana di oggi la Presidenza del Senato, nel dare comunicazione all'Aula del nuovo calendario dei lavori, ha sostenuto che la riforma scolastica avrebbe iniziato il proprio iter in Assemblea domani qualora la Commissione ne avesse concluso l'esame istruttorio. Manifesta tuttavia l'estrema difficoltà dell'opposizione a concludere positivamente l'esame in una situazione di tale incertezza sulle risorse finanziarie disponibili.

Il presidente relatore ASCIUTTI precisa che il nuovo calendario dei lavori dell'Assemblea non reca la clausola secondo cui l'esame della riforma scolastica avrà inizio solo se la Commissione avrà concluso i suoi lavori. Ritiene comunque che il sottosegretario Valentina Aprea possa rispondere fin d'ora alle richieste di chiarimenti avanzate dall'opposizione.

Il senatore BEVILACQUA conviene sull'opportunità di un intervento chiarificatore del Sottosegretario.

Il sottosegretario Valentina APREA rammenta che la Commissione bilancio ha espresso il proprio parere sull'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo) in data 25 settembre e quindi prima che fosse presentata la nuova manovra finanziaria. Poiché l'emendamento prevedeva oneri a carico dell'esercizio finanziario 2005, escluso dal triennio 2002-2004 vigente a quella data, era doveroso che essa si riservasse di verificare gli stanziamenti disposti dalla nuova manovra finanziaria per il triennio 2003-2005. La legge finanziaria per il 2003 è tuttavia ora presentata e comprende, ella assicura, i fondi necessari a coprire gli oneri derivanti dall'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo). Quanto alla copertura degli oneri complessivi della riforma, ella ricorda che è un impegno di legislatura, per il quale il Governo prevede una maggiore gradualità.

Si riprende quindi la votazione degli emendamenti all'articolo 7 del disegno di legge n. 1306, pubblicati in allegato al resoconto della seduta del 25 settembre scorso.

La senatrice ACCIARINI dichiara che il Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo non parteciperà al voto sull'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo), giudicando del tutto insoddisfacenti le dichiarazioni del sottosegretario Aprea ed in particolare l'incertezza sulla gradualità dell'applicazione della riforma.

Si associa il senatore BETTA, il quale esprime sconcerto per le dichiarazioni del rappresentante del Governo, che smentiscono precedenti impegni formali. A maggior ragione si impone pertanto, a suo giudizio, una pausa di riflessione.

Anche la senatrice SOLIANI dichiara che non parteciperà al voto, atteso che il testo non assicura eguali diritti a tutti coloro che si trovano nelle medesime condizioni.

Il senatore VALDITARA si dichiara stupefatto per l'atteggiamento dell'opposizione, a priori critico nei confronti dell'operato del Governo e della maggioranza. Al riguardo, richiama l'interrogazione presentata ieri alla Camera dei deputati da un esponente dell'opposizione, evidentemente basata solo su notizie giornalistiche, sulla presunta mancanza di stanziamenti per l'istruzione, che la presentazione della nuova manovra finanziaria ha clamorosamente smentito.
Il disegno di legge finanziaria per il 2003 rappresenta infatti un segnale importante per la scuola, assicurando mille miliardi delle vecchie lire di reinvestimenti per la valorizzazione dei docenti, l'edilizia scolastica ed altre necessità urgenti della scuola. Al tempo stesso, saranno assicurati anche i fondi necessari per la riforma, compatibilmente con la natura stessa della legge delega, che consente di graduare nel tempo l'intervento finanziario.
Giudica pertanto del tutto strumentali le preoccupazioni dell'opposizione, che potranno peraltro essere riproposte in Aula. La Commissione aveva del resto raggiunto un accordo, anche grazie all'ampia disponibilità manifestata dalla maggioranza, per la conclusione dell'esame in sede referente da parte della Commissione, che appare ora estremamente scorretto voler disattendere.
Annuncia conseguentemente un convinto voto favorevole sull'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo).

Si associa il senatore GUBETTI, il quale ritiene a sua volta che sia nell'interesse di tutti, maggioranza e opposizione, che la Commissione concluda l'esame istruttorio del provvedimento e giunga all'esame in Assemblea avendo conferito il mandato al relatore a riferire in Aula. Dà altresì atto al Presidente relatore di una conduzione dei lavori assolutamente imparziale.

Si passa alla votazione dell'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo).

La senatrice ACCIARINI chiede la verifica del numero legale.

Il presidente relatore ASCIUTTI, constatata l'assenza del numero legale, sospende la seduta per dieci minuti.


La seduta, sospesa alle ore 15, è ripresa alle ore 15,10.


Posto ai voti, l'emendamento 7.100 (ulteriore nuovo testo) è approvato, con conseguente preclusione degli emendamenti 7.41, 7.37, 7.38, 7.39, 7.40, 7.510, 7.42, 7.44, 7.45, 7.46, 7.47, 7.48, 7.49, 7.50, 7.51 e 7.52.

La Commissione respinge invece l'emendamento 7.511; indi, con separate votazioni, accoglie il 7.65 e il 7.66, con conseguente preclusione del 7.53.

Posti separatamente ai voti, anche gli emendamenti 7.54, 7.55, 7.56 (identico al 7.57 e 7.58) e 7.59 risultano respinti.

La Commissione accoglie invece l'emendamento 7.60.

Concluso l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 7, il presidente relatore ASCIUTTI comunica che è stata presentata la seguente nuova versione dell'ordine del giorno n. 104:

"0/1306/104/7 (nuovo testo)
FAVARO, BARELLI, DELOGU, GUBETTI, SUDANO VALDITARA, GABURRO, BRIGNONE, COMPAGNA, BIANCONI

"Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1306, concernente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale;
considerato che la legge n. 30 del 2000 è stata approvata nel previgente assetto costituzionale e risulta pertanto non più aderente all'assetto costituzionale attuale, a seguito della sopravvenuta modifica del Titolo V della Costituzione;
impegna il Governo a monitorare le iniziative sperimentali avviate per l'anno scolastico 2002/2003, ai sensi dell'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, e volte in particolare:
a) all'anticipazione dell'iscrizione al primo anno della scuola dell'infanzia e della scuola primaria, per l'anno scolastico 2002/2003, dei bambini che compiono, rispettivamente, i tre ed i sei anni di età entro il 28 febbraio 2003 previa riapertura, a questo fine, del termine per le relative iscrizioni;
b) al potenziamento della continuità educativa della scuola dell'infanzia con la scuola primaria e ad una nuova articolazione del percorso formativo di queste ultime, con la previsione di nuovi modelli organizzativi;
c) alla realizzazione di progetti e di percorsi formativi, nell'ambito dei sistemi dell'istruzione e della formazione professionale, che consentano, nel quadro di un potenziamento e ampliamento delle possibilità di scelta degli studenti, l'acquisizione di crediti spendibili nei due sistemi e utili ai fini dell'assolvimento dell'obbligo scolastico e formativo e l'acquisizione di una qualifica professionale unitamente al conseguimento di crediti scolastici equivalenti alla formazione dell'ultimo anno dell'obbligo;
d) a innovare gli obiettivi generali e specifici dei percorsi di studio di ogni ordine e grado, adeguandoli alle nuove esigenze derivanti dalla integrazione dei sistemi educativi europei, con particolare riferimento all'insegnamento delle lingue e all'alfabetizzazione tecnologica".

Il sottosegretario Valentina APREA dichiara di accoglierlo.

Il senatore FAVARO non insiste per la sua votazione.

La Commissione accoglie infine l'articolo 7, come modificato, così come, con separate votazioni, i coordinamenti pubblicati in allegato al presente resoconto.

Si passa alle dichiarazioni di voto finali sul mandato al relatore a riferire in Assemblea.

La senatrice SOLIANI, nell'annunciare la presentazione di una relazione di minoranza del Centro-sinistra, dichiara il convinto voto contrario del Gruppo Margherita – DL – L'Ulivo.
La presentazione della legge finanziaria per il 2003 e lo stato di avanzamento dei lavori sulla devolution, unitamente alle prospettive di riforma dell'ordinamento, offrono infatti un quadro preoccupante per il futuro della scuola, rispetto al quale le risposte del Governo risultano insufficienti e del tutto inadeguate rispetto alle attese del Paese. La competizione internazionale richiede infatti un innalzamento del livello di istruzione e formazione, a fronte del quale occorrerebbero investimenti assai consistenti. Il Governo trascura invece tale settore, come testimoniato anche dalle scelte operate dalla manovra finanziaria appena presentata.
La valutazione sulla riforma non può quindi che essere fortemente negativa, tanto più in considerazione dell'assoluto disinteresse manifestato nei confronti sia dei pareri espressi dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione e dalle autonomie locali con riguardo tanto al disegno di legge quanto alla sperimentazione, sia del dibattito parlamentare.
Ella coglie altresì l'occasione per ribadire netta contrarietà nei confronti del ricorso alla delega, che rappresenta una scelta sbrigativa del tutto inadeguata rispetto a una tematica, quale quella dell'istruzione, che appartiene a tutto il Paese.
Il disegno di legge governativo non assicura poi sufficienti investimenti in favore dell'autonomia, pur elevata a rango costituzionale dal nuovo Titolo V, e determina una deviazione dal percorso del sistema scolastico italiano tale da innescare, con un vistoso cambio di paradigma, l'affermazione di una cultura individualistica, privatistica e aziendalistica. In tale visione restrittiva dell'apprendimento, si allentano i legami della coesione avverso l'esclusione, in un'ottica tutta disciplinare che va ad incidere proprio su settori (quali quelli della scuola dell'infanzia e della scuola elementare) che hanno dato prova di maggiore vitalità.
Ella si esprime poi in senso nettamente contrario all'introduzione del doppio canale in una fase dello sviluppo evolutivo che avrebbe invece bisogno di un innalzamento dell'obbligo scolastico. Il disegno governativo depotenzia invece l'impegno della Repubblica nei confronti dell'obbligo scolastico, imponendo una precocissima scelta che l'Europa intera sta invece ripensando. Le stesse imprese si sono del resto dichiarate contrarie ad una specializzazione precoce, ritenendo assai più utile un costruttivo impegno sulla formazione.
Il disegno di legge del Governo trascura poi vistosamente il nuovo asse portante dell'istruzione costituito dalla formazione continua e, anche con riguardo alla formazione degli insegnanti, detta norme allarmanti che anziché rimotivare il personale docente e creare nuovi posti di lavoro finiranno per essere fonte di nuova e più profonda mortificazione.
Anche con riferimento all'integrazione dell'handicap, il provvedimento reca norme di assoluta gravità, sottraendo inopinatamente personale ad un compito di grande delicatezza.
Quanto infine al tema delle risorse, ella deplora il rinvio alle annuali manovre di bilancio, che giudica una forzatura rispetto al vincolo costituzionale di copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi, oltre che una potenziale violazione dei diritti soggettivi, di per sé non modulabili sulla base di criteri finanziari.
Le proposte dell'Ulivo sono invece ben diverse e prevedono l'estensione della scuola dell'infanzia, un innalzamento dell'obbligo al fine di corrispondere alla domanda di coniugare sempre più il sapere e il saper fare, una particolare attenzione alla formazione continua e un più stretto legame delle risorse rispetto al prodotto interno lordo.
Ribadisce pertanto il convinto orientamento contrario del suo Gruppo al testo del Governo.

La senatrice ACCIARINI sottolinea l'atteggiamento propositivo dell'opposizione che, nella relazione di minoranza annunciata dalla senatrice Soliani e negli emendamenti presentati al disegno di legge del Governo, ha sostenuto un coerente disegno alternativo di natura sostanziale e nient'affatto ostruzionistica.
Nel ribadire indi la propria contrarietà allo strumento della legge delega, che giudica del resto di discutibile correttezza costituzionale trattandosi nel caso di specie di norme attuative del nuovo Titolo V, rileva criticamente l'assenza di qualunque impegno concreto di natura economico-finanziaria a sostegno della riforma pur in presenza di ambiziosi obiettivi che incidono pesantemente sull'ordinamento vigente estendendosi all'abrogazione dell'innalzamento dell'obbligo scolastico.
Annuncia pertanto il convinto voto contrario del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo ad una legge-manifesto, elaborata solo nel tentativo di intercettare il favore dell'opinione pubblica e recante l'abrogazione di qualunque tentativo di protrarre i cicli scolastici e ridurre la selezione dei giovani. Al riguardo, appare particolarmente preoccupante l'abrogazione della legge n. 9 del 1999, che conferma la preoccupazione di un arretramento rispetto a conquiste del Centro-sinistra.
Ella lamenta poi la povertà del progetto governativo, caratterizzato da uno scarso amore per la cultura, testimoniato del resto da imperdonabili imprecisioni nei testi degli interventi del Ministro divulgati via Internet.
Al giudizio critico sull'impoverimento e la destrutturazione della scuola italiana e sulla canalizzazione precoce imposta dal provvedimento, si aggiunge poi la preoccupazione dell'intreccio con la devolution, che rischia di determinare forti disparità di trattamento sul territorio nazionale, ben lungi dall'esaltarne le diversità. La previsione di quote regionali dei programmi scolastici, infatti, da un lato contrasta con l'autonomia scolastica e, dall'altro, mette in discussione il sistema nazionale di istruzione.
Manifesta pertanto assoluta contrarietà ad un provvedimento che ritiene rappresenti un arretramento rispetto sia al quadro vigente che alle prospettive del mondo scolastico.

Il senatore BEVILACQUA annuncia invece il voto favorevole del Gruppo Alleanza Nazionale, dichiarandosi complessivamente convinto dall'impostazione del provvedimento che pure si è prestato a qualche osservazione critica relativa in particolare agli aspetti di copertura finanziaria, cui ha tuttavia esaurientemente risposto il sottosegretario Aprea, cui va il suo sentito ringraziamento anche per la presenza costante assicurata ai lavori della Commissione.
Egli si sofferma quindi sui punti qualificanti del provvedimento ed in particolare sui rapporti tra scuola e lavoro e sulla valorizzazione degli insegnanti, ad altro titolo sollecitati ad una riqualificazione. Auspica tuttavia un formale impegno del Governo affinché tutti i risparmi conseguiti siano reinvestiti nella scuola.
Quanto poi alle critiche sollevate sulla presunta insufficienza dei fondi, ricorda che la legge Berlinguer non prevedeva addirittura alcuno stanziamento, nel presupposto che la riforma potesse essere a costo zero.
Con riferimento invece al paventato attentato all'obbligo scolastico, egli fa rilevare che il disegno di legge prevede al contrario un innalzamento del diritto all'istruzione a dodici anni, di gran lunga superiore ai nove anni conseguiti dalla maggioranza di Centro-sinistra.
Né a suo giudizio sono fondate le critiche rivolte ad una canalizzazione giudicata eccessivamente precoce. Il sistema prevede infatti una significativa flessibilità, con possibilità di passaggio da un sistema all'altro fino alla conclusione degli studi. Analogamente, infondati appaiono i timori di massicci licenziamenti, atteso che il Ministero ha addirittura richiesto 21.000 nuove assunzioni.
Conclude ricordando che anche la legge Berlinguer fu votata a maggioranza, senza che al Senato fosse addirittura possibile concluderne l'esame in sede referente.

Il senatore FAVARO annuncia a sua volta il voto favorevole del Gruppo Forza Italia, ribadendo la centralità rivestita dalla scuola per la maggioranza di Centro-destra e, nella scuola, quella degli alunni. Tale centralità è del resto testimoniata dall'articolo 1, che reca le finalità del provvedimento. La maggioranza condivide pertanto largamente l'impianto della legge e, in particolare, l'unitarietà assicurata al sistema di istruzione e a quello di formazione. Altresì, appare condivisibile l'innalzamento a dodici anni del diritto all'istruzione e formazione, così come la pari dignità assicurata al doppio canale, le sinergie fra scuola e lavoro, il coinvolgimento degli insegnanti nel processo di riforma e la salvaguardia di conquiste fondamentali quali l'autonomia e l'organizzazione collegiale della scuola.
Resta la preoccupazione finanziaria e, in tal senso, la maggioranza assicura un fattivo impegno per il reperimento delle necessarie risorse. Difficoltà di natura economico-finanziaria non devono tuttavia a suo giudizio ritardare l'approvazione di una legge largamente attesa nel Paese, non solo in quanto di attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione ma soprattutto in quanto recante finalmente una regia generale dell'ordinamento scolastico.

Anche il senatore GABURRO, a nome del Gruppo Unione democristiana e di Centro, dichiara un convinto voto favorevole. Giudica infatti il provvedimento governativo un significativo passo avanti verso la modernizzazione del sistema di istruzione e l'adeguamento ad esigenze di una società in rapida evoluzione. Il testo è stato del resto preceduto da un'ampia consultazione nel Paese, durata oltre sedici mesi. In particolare, egli dichiara di condividerne l'intento di favorire la formazione spirituale e morale dei giovani e di assicurare pari dignità ai due canali, dell'istruzione e della formazione. Ricorda altresì che esso prevede l'inizio del diritto-dovere all'istruzione a sei anni (anticipabile a cinque e mezzo su responsabilità dei genitori) e la prosecuzione fino al diciottesimo anno di età. A tal fine, esso detta principi generali nell'ambito dei quali saranno precisati i contenuti didattici. Non si tratta tuttavia di una struttura vuota, bensì di un testo fortemente innovativo che coniuga le esigenze di modernità con quelle di autentica preparazione. Lo sviluppo dell'autonomia consentirà del resto di superare una parte delle difficoltà.
Egli si sofferma quindi sui nuovi percorsi previsti per il reclutamento e la formazione, tanto iniziale che permanente, dei docenti e al riguardo esprime compiacimento per l'accoglimento della sua proposta emendativa sulla istituzione di centri di eccellenza per la formazione permanente.
Saluta poi con favore il forte coinvolgimento delle famiglie e la loro partecipazione al processo formativo dei figli, in un contesto culturale nuovo e coraggioso in cui Governo e maggioranza sono impegnati a realizzare un'effettiva libertà di educazione oltre che ad un'efficace libertà scolastica.
La riforma scolastica e il compimento della parità rappresentano infatti il cuore dell'intento riformatore della Casa delle Libertà, in cui il Gruppo Unione democristiana e di Centro si riconosce pienamente e crede con spirito di servizio, radicato nei valori del cristianesimo e della democrazia.

Il senatore BETTA dichiara invece il proprio voto contrario, rilevando la grande distanza intercorrente fra le dichiarazioni iniziali del Ministro e quanto poi realizzato in questo inizio di legislatura. Alle promesse di grande apertura, confronto e dibattito, ha infatti fatto seguito un progressivo irrigidimento sui contenuti della riforma, nonostante il lodevole impegno del Presidente relatore e di alcuni esponenti di maggioranza a migliorarne il testo.
La scelta dello strumento della delega e le successive modalità di discussione testimoniano infatti una chiusura che non corrisponde alle iniziali dichiarazioni di disponibilità. Né, in tale ottica, appare proficuo insistere sul rovesciamento dei ruoli fra maggioranza e opposizione dalla scorsa legislatura a quella in corso. Si tratta infatti di un vero e proprio esproprio delle competenze del Parlamento, che ha evitato anche alla maggioranza di offrire un contributo alla redazione del testo.
Quanto al merito, egli si dichiara contrario all'anticipo dell'età scolare. Con riferimento invece al doppio canale, ricorda che nelle regioni a statuto speciale vige da sempre la possibilità di completare l'obbligo nella formazione professionale, con risultati ottimali.
Resta infine l'incognita sulle risorse, in assenza delle quali appare inutile procedere a qualsiasi riforma.
Esprime altresì preoccupazione per l'emendamento approvato in sede di articolo 6, che rende facoltativa la quarta prova scritta di francese negli esami di maturità in Valle d'Aosta, che sembra iscriversi in un disegno di contrasto delle autonomie locali e di attacco alle minoranze linguistiche, già intrapreso a danno della minoranza slovena.

La Commissione conferisce infine mandato al presidente relatore Asciutti di riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge n. 1306, con le modifiche apportate, e di proporre l'assorbimento in esso del disegno di legge n. 1251 e della petizione n. 349, autorizzandolo peraltro ad apportare le ulteriori modifiche formali che si rendessero necessarie.

Il sottosegretario Valentina APREA rivolge conclusivamente parole di apprezzamento per l'intenso lavoro della Commissione, che ha visto il proficuo impegno della maggioranza e dell'opposizione, nonché una lodevole conduzione dei lavori da parte del Presidente relatore.

La seduta termina alle ore 16,20.

PROPOSTE DI COORDINAMENTO
PER IL DISEGNO DI LEGGE N. 1306

Art. 1

Coord. 2
ASCIUTTI, relatore

Al comma 2, ovunque ricorra, sostituire la parola: "emanati" con la seguente: "adottati".
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Coord. 10
ASCIUTTI, relatore

Al comma 3, lettera c), aggiungere in fine le seguenti parole: "degli studenti".
_____________

Coord. 3
ASCIUTTI, relatore

Al comma 3, lettera c-bis), aggiungere in fine le seguenti parole: "degli studenti".
_____________
Art. 2

Coord. 4
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera c), primo periodo, dopo le parole: "legge 5 febbraio 1992, n. 104" , sopprimere le parole: "e successive modificazioni".
_____________

Coord. 5
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera c), secondo periodo, dopo le parole: "articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144", aggiungere le seguenti: "e successive modificazioni".
_____________

Coord. 6
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera c), terzo periodo, sostituire le parole: "articolo 1, comma 2, della presente legge" con le seguenti: "articolo 1, commi 1 e 2, della presente legge".
_____________

Coord. 1
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera f), sopprimere le parole: "e cura l'approfondimento nelle tecnologie informatiche".
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Art. 3

Coord. 7
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera a), ultimo periodo, dopo le parole: "una congrua permanenza" inserire le seguenti: "dei docenti".
_____________

Art. 4

Coord. 8
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, alinea, sostituire le parole: "si provvede con apposito decreto legislativo, da emanare di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro delle attività produttive, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, entro il termine di ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e ai sensi dell'articolo 1, commi 2 e 3," con le seguenti: "il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e ai sensi dell'articolo 1, commi 2 e 3, della legge stessa, un apposito decreto legislativo su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro delle attività produttive, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281".
_____________

Coord. 11
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, alinea, sostituire le parole: "comparativamente rappresentative" con le seguenti: "maggiormente rappresentative".
_________________

Coord. 9
ASCIUTTI, relatore

Al comma 2, sostituire le parole: "degli allievi" con le seguenti: "degli studenti".
__________________

Art. 5

Coord. 12
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera e) sostituire le parole: "un'apposita struttura" con le seguenti: "apposite strutture".
_____________


Art. 7

Coord. 13
ASCIUTTI, relatore

Al comma 4, primo periodo, dopo le parole: "i bambini" inserire le seguenti: "e le bambine".

 

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