L'istruzione è stato l'unico settore, insieme alla sicurezza e ai soggetti deboli, ad ottenere più risorse dalla legge finanziaria
Non si interviene sugli orari
dei docenti, ma si chiede a tutti il rispetto dell'orario di lavoro.
Disponibilità a introdurre correttivi, affidandoli alle decisioni delle
stesse scuole per rendere la sostituzione del personale assente meno
drastica
L'università: è
previsto uno stanziamento di cassa superiore a mille miliardi superiore a
quello di competenza. Edilizia universitaria: sono disponibili limiti di
impegno per 15 miliardi che comportano 150 miliardi di investimento
Organici: va stabilizzato il personale della scuola in seguito ad una eredità negativa. Nel 1998 venne decisa una riduzione del 3% nel biennio 98/99. Il risparmio previsto di 1900 miliardi venne acquisito in anticipo ma la riduzione non venne applicata, anzi il personale docente aumentò di 55 mila unità e vennero assunti 94 mila ATA, aumentarono in modo incontrollato le supplenze
1. Il quadro
generale
La legge finanziaria per il 2002 sconta una negativa situazione di partenza
della finanza pubblica, gravata da un deficit superiore di 25 mila miliardi
alle previsioni, cui si è aggiunta l'incertezza determinata dalla crisi
internazionale e, ora, dalla guerra appena iniziata nella quale siamo
coinvolti per la nostra appartenenza all'alleanza NATO.
Questa incertezza rende impossibile fare previsioni circa l'evoluzione
dell'economia, quanto meno di qui alla fine dell'anno, ma certamente
comporta, quanto meno ad oggi, un contesto economico-finanziario
restrittivo. A ciò si devono aggiungere i vincoli del Patto di stabilità
europea.
Questo ha costretto il Governo a rinviare gli investimenti necessari a
rilanciare lo sviluppo e, oltre al rinvio degli investimenti, tutti i
Ministeri hanno dovuto subire consistenti tagli, sia nel bilancio di
assestamento 2001, sui beni e servizi, sia sul bilancio di previsione 2002.
2. La scuola,
l'università e la ricerca
Il nostro Ministero non ha subito tagli, come qui ho inteso da alcuni di
voi, ed anzi ha avuto un incremento di risorse, sia pure contenuto, insieme
al solo Ministero dell'Interno.
Segno, questo, della consapevolezza del Governo, oltre che di non poter
rinviare le misure di sostegno delle situazioni di più forte svantaggio
sociale, di non poter privare di investimenti la scuola; si tratta infatti
di investimenti nelle risorse umane e nel futuro.
3. Le scelte
della legge finanziaria per la scuola
Ove si tenga conto dell'attenzione avuta per la specificità della scuola,
nel senso anzidetto, le soluzioni proposte con il complesso delle
disposizioni contenute nell'articolo 13, concernenti l'organizzazione
scolastica, sono coerenti, e anzi costituiscono il logico sviluppo della
riforma introdotta nel corso della passata legislatura. Riforma che ha
profondamente modificato l'assetto organizzativo dell'amministrazione
delineando un quadro di riferimento del tutto nuovo e diverso rispetto a
quello configurato dal precedente ordinamento.
Si è trattato quindi di proporre, con la legge finanziaria, un complesso di
norme che hanno alla loro radice, sia per quanto concerne la sede delle
responsabilità decisionali e di gestione, sia per quanto riguarda l'oggetto
stesso di tali responsabilità, i principi di sussidiarietà, di autonomia e
di flessibilità organizzativa.
Un'applicazione concreta di tali principi è stata proprio quella di
configurare gli uffici scolastici regionali quali centri di responsabilità
amministrativa e quindi titolari diretti di allocazioni di risorse nello
stato di previsione della spesa, in modo da consentire un'attività di
gestione più aderente e flessibile rispetto alle specificità locali e
pertanto più vicina ai bisogni degli utenti.
Ulteriore applicazione è stata quella di decentrare le decisioni in materia
di determinazione e di ripartizione degli organici e di conferimento delle
supplenze, di razionalizzazione della spesa.
Concordo peraltro con l'appunto di richiamare i criteri dettati dalle norme
vigenti per la definizione degli organici, cui dovranno attenersi anche i
direttori regionali e i capi d'istituto.
Le soluzioni proposte relativamente alle prestazioni dei docenti non toccano
la disciplina dell'orario contrattuale, che resta impregiudicata, ma si
pongono nell'ottica di una più razionale utilizzazione del predetto
personale, nel rispetto delle disposizioni contrattuali vigenti. Le ore
aggiuntive verranno compensate come lavoro straordinario, secondo quanto
previsto dal C.C.N.L. vigente.
Sulla questione dell'insegnamento della lingua straniera occorre dire che, a
fronte dei piani di finanziamento pluriennale realizzati per la formazione
dei docenti di lingua straniera nella scuola elementare, si è riscontrato
che le competenze acquisite dai predetti docenti non sono state e non
vengono pienamente utilizzate. Si rende pertanto necessario che vengano date
precise indicazioni al riguardo.
Quanto al tema specifico delle supplenze occorre precisare che certamente
non è questa - e cioè la legge finanziaria oggi in esame - la prima volta
nella quale quel tema si è posto. Si può però dire al riguardo, così
come del resto per l'altra questione relativa all'orario, che le soluzioni
proposte sono ispirate ai principi di autonomia e responsabilità, per cui
le decisioni sono affidate alle scuole stesse, al fine di assicurare loro la
flessibilità necessaria, senza che entrino più in gioco automatismi con
effetti distorsivi. Il Governo comunque è disponibile a introdurre
correttivi che rendano ad esempio la norma relativa alla sostituzione del
personale assente meno drastica nel suo impatto applicativo.
Sulla valorizzazione del personale docente, da conseguire attraverso il
reinvestimento dei risparmi preventivati, siamo sempre stati consapevoli che
la soluzione effettivamente più congrua ed opportuna sarebbe quella di
destinare a quel fine l'intero ammontare dei risparmi stessi. Peraltro,
questa soluzione si porrebbe del resto nel solco del perseguimento degli
obiettivi di qualità tracciati già dalla legge n.440 del 1997. Peraltro
devo mettere in evidenza che risorse per il comparte della scuola sono state
specificatamente previste nella legge finanziaria, in aggiunta alle risorse
previste per tutto il pubblico impiego.
Relativamente alla proposta concernente la diversa composizione delle
commissioni degli esami di Stato, siamo aperti a correttivi emendativi come
quello di limitare il suo ambito applicativo alle scuole pubbliche e a
quelle paritarie. Devo anche chiarire che ovviamente stiamo predisponendo
rapidamente un disegno di legge che riformi l'intera materia
4. Il
finanziamento delle Università
La legge finanziaria ha previsto, oltre ad un modesto ma significativo
incremento del fondo per il finanziamento ordinario, uno stanziamento di
cassa superiore per 1000 miliardi a quello di competenza. Il differenziale
verrà riassorbito nei prossimi cinque anni.
Un'ultima fondamentale annotazione in materia di personale della scuola.
L'art. 40 della legge finanziaria 1998 prevedeva una riduzione del personale
del 3% nel biennio 1998/1999, con un risparmio previsto di 1900 miliardi. La
legge finanziaria del 2000 prevedeva una ulteriore riduzione dell'1% con
riferimenti espliciti a riduzioni delle supplenze brevi. A fronte di queste
misure vi è stato invece un incremento di personale docente di 55.000 unità,
di 94.000 ATA e un incremento incontrollato di supplenze. Questa è la
situazione che noi abbiamo ereditato e le disposizioni contenute nell'art.
13 sono finalizzate a fornire gli strumenti per l'inizio di un effettivo
governo della spesa del personale scolastico nonché per l'inizio di una
riqualificazione della spesa, finora prevista ma mai attuata.
Visualizza il grafico
(dal sito: www.istruzione.it )
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ottobre 2001