Il novecento

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Per capire la storia che va dal 1900 al 2000, cioè il secolo XX ( ventesimo) occorre rifarsi ad altri eventi storici passati della storia italiana. Ricordiamo dapprima Caio Giulio Cesare, nato nel 100 avanti cristo e morto il giorno delle idi di marzo del 44 avanti cristo, cioè il 15 di marzo del 44 a.c. Nella guerra della conquista della Francia, allora chiamata Gallia, aveva fatto la solita figura da italiano, cioè aveva perso, ma ritornato a Roma aveva dichiarato di aver sottomesso la Francia. La verità era ben diversa; cioè cercò di conquistare sia la Francia e sia la Germania, ma non vi riuscì e dovette tornarsene a Roma sconfitto.

Giulio Cesare richiama alla mente il classico politico italiano del novecento, in particolare  Benito Mussolini ( 1883 - 1945 ) e Silvio Berlusconi ( 1936 - vivente al 2013 ).

L'inizio del secolo ventesimo vede l'Italia sottomessa alla Francia, la quale a sua volta, dopo il fallimento della unificazione europea voluta da Napoleone Bonaparte, è anche essa sottomessa al popolo nord americano e inglese. Cioè la situazione storica valida ancora oggi per l'Italia e l'Europa, in quanto il tentativo di Hitler, di unificare l'Europa e sottomettere gli Stati Uniti e gli inglesi, non ebbe successo, come vedremo in seguito. Garibaldi nell'ottocento, in qualità di agente degli Stati Uniti di America e del Regno Inglese, aveva sottratto il Meridione di Italia al dominio spagnolo e lo aveva consegnato ai Francesi, i cui emissari in Italia erano i Savoia.

L'inizio secolo vede, quindi, Vittorio Emanuele 3° di Savoia ( 1869 - 1947 ) quale re d'Italia, succeduto, all'età di 31 anni, al padre Umberto 1°, deceduto per volere degli angloamericani il 29 luglio 1900. Vittorio Emanuele 3° predomina la scena di inizio secolo e gestisce le due guerre mondiali, la prima dal 1915 al 1918 e la seconda dal 1939 al 1945.

 

 

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Grosso modo possiamo dire che sia stato un secolo di pace; infatti dal 1945 al 2013 abbiamo il più lungo periodo di pace della nostra storia, oltre 68 anni consecutivi; non vi è stato un periodo più lungo dopo quello di 40 anni della pace di Augusto (pax Augustea) dal 31 a.c. al 14 d.c. Il periodo di pace di Augusto fu dovuto alle capacità politiche dell'imperatore romano, il quale mediante leggi ed compromessi politici seppe far convivere gli interressi delle diverse lobby facenti parte dell'impero.

Simili capacità politiche non sono mai appartenute alla dinastia dei Savoia, dimostratisi sempre, inetti uomini politici al soldo dei francesi.



Il primo novecento

Il primo novecento è costituito dagli anni che vanno dal 1900 al 1914, anno dell'inizio della prima guerra mondiale. Sono gli anni in cui Guglielmo Marconi ( 1874 - 1937 ) sviluppa le onde radio e le comunicazioni senza fili; egli era al servizio degli angloamericani, in quanto dovette emigrare all'estero per colpa dei corrotti professori statali della scuola pubblica di allora, che gli negò il diploma di perito tecnico industriale e del Ministro delle Poste e Telecomunicazioni di allora, onorevole Pietro Lacava, che lo considerò un pazzo. L'Italia è nota per simili errori di strategia politica. Ricordiamo Leonardo da Vinci ( 1452 - 1519 ), il quale per colpa degli inetti fiorentini, i sempre lodati in Italia, cioè i Medici e degli più inetti milanesi dell'epoca, i sempre ideologizzati Sforza, dovette emigrare in Francia, dove da tecnico all'altezza dei tempi gestiva il sistema militare francese, adeguandolo alla tecnologia del tempo. Senza dimenticare il vecchio Galileo Galilei (1564 - 1642 ), anche lui messo in carcere dai tanto osannati papi di allora e di ora, che solo nel 1992, cioè dopo 350 dalla morte, riconobbero gli errori commessi da essi stessi nei secoli scorsi. La regina Elisabetta 2a in Inghilterra ha impiegato 59 anni per riconoscere, il 24 dicembre 2013, di aver sbagliato a perseguitare Alan Turing (1912 - 1954 ), pietra miliare dei computer e smartphone di oggi, concedendogli la grazia postuma.

Meglio tardi che mai!

Nei primi anni del secolo si assiste ad un notevole sviluppo economico, con produzione di ricchezza, uso di nuove tecnologie, incremento della popolazione. Siamo nel pieno della seconda rivoluzione industriale, iniziata nel 1870; nasce la fabbrica, il capitalismo, la classe operaia. La popolazione si sposta dalle campagne nelle città. Compaiono le prime automobili; si sviluppano le prime reti di telefoni con i fili elettrici; l'industria chimica vede l'ingresso dei prodotti petroliferi. Questo progresso avviene sia in Europa, che nel Nord dell'America. In particolare gli Stati Uniti erano usciti vincitori dalla guerra con la Spagna, terminata il 12 agosto 1898, conseguendo il predominio nell'America del Sud. Contemporaneamente le mire americane si estendevano sia nell'Est dell'Asia, cioè Russia e Giappone, sia India, sia Cina.

Per quanto riguarda la prima guerra mondiale gli americani furono i finanziatori e fornitori di armi per la conquista dell'Europa, prima della loro entrata in guerra contro la Germania il 6 aprile del 1917. In particolare il presidente americano Tommaso Wilson nel 1913 aveva predisposto la banca centrale americana in modo che finanziasse l'inizio della prima guerra mondiale in Europa a partire dal 1915 e impose anche nuove tasse al popolo americano per il finanziamento della nuova guerra da intraprendere in Europa. L'imperialismo americano, con la dottrina di Monroe, riteneva l'intero pianeta come territorio americano; per cui l'entrata in guerra faceva parte ideologicamente della politica interna americana e non della politica estera, come sarebbe stato ovvio. Inoltre molti capi di stato sia europei sia dell'intero pianeta era stati eletti su proposta non rifiutabile degli stati uniti di America. L'America appoggiava gli ebrei in Inghilterra, Polonia e Francia, come si evince dalla dichiarazione ufficiale di Baltour; in particolare gli ebrei residenti in Europa, già dal 1905, volevano a tutti i costi uno  stato ebraico indipendente, da realizzare in Palestina, considerata strategica per il predominio americano in Turchia. L'America, inoltre, aveva già gruppi armati non ufficiali all'interno dello scacchiere europeo, ed anche in Italia, molto prima del 1917. Anche nell'oceano Pacifico l'America estendeva il suo predominio dopo la guerra tra Cina e Giappone terminata nel 1895. L'influenza americana non era invece riuscita perfettamente in Germania, Russia e Cina.

A causa di queste diverse sfere di influenza e di desiderio di predominio sui popoli, le guerre diventano inevitabili, fin quando uno dei popoli non soccombe all'altro.

 

prof. Pietro De Paolis

 

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