Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge

 

ISTRUZIONE (7a)

MERCOLEDI' 17 LUGLIO 2002
105a Seduta (notturna)

Presidenza del Presidente
ASCIUTTI


Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta inizia alle ore 20,40.

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IN SEDE REFERENTE

(1251) CORTIANA ed altri. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione.
(1306) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta notturna di ieri.

Il presidente relatore ASCIUTTI avverte che riprenderà la votazione degli emendamenti all'articolo 1, pubblicati in allegato al resoconto della seduta notturna di martedì 2 luglio. Si passa quindi alla votazione dell'emendamento 1.105, in ordine al quale egli rinnova l'invito al proponente a ritirarlo. Suggerisce eventualmente la trasformazione in ordine del giorno.

Si associa il sottosegretario Valentina APREA, la quale ricorda che l'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole primaria e secondaria di primo grado è già previsto dalla lettera f) del comma 1 dell'articolo 2.

Il senatore CORTIANA rileva tuttavia che l'inserimento di questa previsione nel comma 3 dell'articolo 1 assumerebbe un significato diverso, in quanto in quella sede si garantisce agli obiettivi elencati il sostegno di un piano programmatico di interventi finanziari.

Interviene nuovamente il sottosegretario APREA, al fine di ricordare che, in base alla lettera a) del comma 3 dell'articolo 1, il sostegno finanziario è diretto anche a favore della riforma degli ordinamenti e che in tale dizione non può non ricomprendersi anche il previsto insegnamento delle lingue straniere disposto dalla lettera f) del comma 1 dell'articolo 2 poc'anzi ricordata.

Accedendo all'invito del Presidente relatore, il senatore CORTIANA trasforma l'emendamento 1.105 nel seguente ordine del giorno:

0/1306/7/100
CORTIANA
"Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1306, concernente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale,
considerato l'impegno del Presidente del Consiglio, confermato dal Programma di Governo, di ampliare il tempo dedicato all'apprendimento delle lingue comunitarie, in particolare della lingua inglese,
impegna il Governo nell'ambito della predisposizione del piano programmatico di interventi finanziari per il sistema scolastico e nel reperimento di risorse adeguate ad estendere e potenziare gli insegnamenti di lingue comunitarie, a partire dall'inglese, in tutti gli ordini e gradi di istruzione."

Il sottosegretario Valentina APREA dichiara di accogliere l'ordine del giorno in esame.

Non insistendo il senatore CORTIANA per la votazione dell'ordine del giorno stesso, si passa alla votazione dell' emendamento 1.106, in merito al quale il presidente relatore ASCIUTTI ricorda di aver già invitato il presentatore a trasformarlo in ordine del giorno.

Il senatore CORTIANA dichiara di insistere per la votazione dell'emendamento, su cui voterà evidentemente a favore, rammentando di essere già stato promotore nel corso della XIII legislatura di una iniziativa a favore della musica popolare contemporanea. Tuttavia, e nonostante la sensibilità per le questioni della musica popolare dimostrata dall'allora ministro Veltroni, quel provvedimento non ha mai visto la luce. Di qui l'esigenza della diffusione e del consolidamento dell'insegnamento della musica in tutti gli ordini e gradi di istruzione.

Condividendo le finalità dell'emendamento, la senatrice SOLIANI dichiara il voto favorevole e rileva come sia importante che anche l'insegnamento della musica sia incluso fra gli obiettivi da sostenere finanziariamente, di cui al comma 3 dell'articolo 1. Ritiene che, se l'emendamento venisse approvato, il profilo della scuola italiana compirebbe un significativo salto di qualità. L'insegnamento della musica del resto è contrassegnato da un particolare valore culturale e ancor prima formativo, favorendo la crescita della personalità che dovrà poi esplicarsi a livello sociale. Si tratta pertanto di porre rimedio a una tradizionale carenza della scuola italiana, che si è andata verificando nonostante la buona volontà di tanti insegnanti.

Il senatore TESSITORE dichiara a sua volta il voto favorevole sull'emendamento, condividendo le osservazioni già svolte in merito. La proposta emendativa mira a rendere più intenso il rapporto delle istituzioni musicali con il sistema scolastico, che assumerebbe un particolare significato in un Paese dalle forti tradizioni musicali. Inoltre, l'insegnamento della musica costituisce un rilevante elemento formativo, soprattutto se applicato in un'età scolastica non troppo avanzata e rappresenterebbe uno stimolo positivo anche per l'università, dove l'istituzione di insegnamenti dedicati alla storia della musica nelle facoltà di lettere ha ancora carattere episodico.

Il senatore BEVILACQUA pone in evidenza che si tratta ormai di materia delegificata e che pertanto non può rientrare nella riforma degli ordinamenti scolastici. Invita quindi il presentatore ad accedere all'invito formulato dal Presidente relatore nel senso di trasformare l'emendamento in ordine del giorno, sul quale egli chiede fin d'ora di poter apporre la propria firma.

Il senatore CORTIANA trasforma allora l'emendamento 1.106 nel seguente ordine del giorno:

0/1306/7/101
CORTIANA, BEVILACQUA, VALDITARA

"Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1306, concernente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale,

impegna il Governo, nell'ambito della predisposizione del piano programmatico di interventi e del reperimento di risorse adeguate, ad inserire l'istituzione dell'insegnamento obbligatorio della musica e della cultura musicale classica, moderna e contemporanea, in tutti gli ordini e gradi di istruzione".

Il sottosegretario Valentina APREA dichiara di accogliere l'ordine del giorno in esame.

Non insistendo il senatore CORTIANA per la votazione dell'ordine del giorno, si passa alla votazione dell'emendamento 1.107, su cui lo stesso senatore Cortiana dichiara il voto favorevole, ricordando come la propria parte politica abbia fortemente osteggiato l'anticipazione del percorso scolastico e abbia viceversa sollecitato una maggiore attenzione per la scuola dell'infanzia. In particolare, l'emendamento fa riferimento alla scuola statale dell'infanzia, ritenendo il presentatore che le scuole non statali possano solamente concorrere, ma non sostituirsi, all'espletamento della funzione pubblica.

La senatrice SOLIANI si dichiara favorevole all'emendamento, che consentirebbe di collocare l'estensione della scuola dell'infanzia statale su tutto il territorio nazionale fra gli obiettivi beneficiati dal piano programmatico di interventi finanziari di cui al comma 3 dell'articolo 1. D'altra parte, lo stesso comma 3 già prevede fra le proprie finalità lo sviluppo dell'istruzione e formazione tecnica superiore nonché l'educazione degli adulti; aspetti entrambi fortemente correlati al mondo produttivo. E' allora importante esaltare il valore della formazione sin dall'infanzia, impegnandosi così per la realizzazione di un sistema di istruzione che garantisca l'uguaglianza delle opportunità nell'ambito del processo di sviluppo della personalità.

La senatrice Vittoria FRANCO auspica che il Governo voglia modificare il proprio avviso contrario sull'emendamento, al fine di favorirne l'accoglimento. L'articolo 2 del provvedimento in esame, infatti, prevede che la scuola dell'infanzia costituisca il primo segmento del sistema di istruzione; perché ciò si verifichi, tuttavia, occorre che tale segmento sia diffuso su tutto il territorio nazionale, in modo da fornire il servizio in maniera omogenea e garantire l'inizio del percorso formativo già in un'età particolarmente delicata per lo sviluppo della personalità. Dichiara conseguentemente il suo voto favorevole.

La senatrice MANIERI esprime a sua volta il voto favorevole sull'emendamento, osservando che l'inserimento della scuola dell'infanzia nel sistema di istruzione rende immediatamente applicabile alla stessa la disposizione di cui al secondo comma dell'articolo 33 della Costituzione, che stabilisce che la Repubblica istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Al tempo stesso, l'estensione della scuola statale dell'infanzia risponde anche al principio di sussidiarietà, che pone la titolarità ad agire in questo campo in capo agli enti più vicini al cittadino, quindi agli enti locali, ma che impone anche il vincolo per l'istanza superiore, quindi lo Stato, a intervenire laddove i predetti enti non siano in grado di assolvere alle funzioni loro assegnate.

Posto ai voti, l'emendamento 1.107 viene respinto dalla Commissione.
Accedendo all'invito rivoltogli dal Presidente relatore, il senatore BRIGNONE ritira l'emendamento 1.108. Egli esprime nel contempo apprezzamento per l'operato dell'allora ministro Berlinguer che, quando prese avvio il processo di autonomia, ottenne un significativo incremento del fondo per l'offerta formativa. Auspica pertanto che il Governo voglia compiere ulteriori sforzi a sostegno dell'autonomia che non può certamente dirsi compiuta, ma che rappresenta un obiettivo da conseguire progressivamente per assicurare un futuro migliore al sistema di istruzione.

Il senatore MONTICONE fa proprio l'emendamento 1.108, sul quale interviene per dichiarazione di voto favorevole la senatrice ACCIARINI, la quale ripercorre le tappe compiute nel corso della XIII legislatura per affermare il principio dell'autonomia scolastica e sottolinea come tale riforma sia stata condivisa a tutti i livelli e non sia stata bloccata dal ministro Moratti. Anche nel settore dell'istruzione, del resto, l'autonomia è chiaramente conforme al principio di sussidiarietà, in base al quale le competenze devono essere attribuite all'istanza più vicina a coloro che usufruiranno poi dei servizi.

Il senatore MONTICONE dichiara a sua volta che voterà a favore dell'emendamento, che reca una interessante proposta di modifica suscettibile di migliorare il testo in esame. E' infatti importante esplicitare il valore dell'autonomia come principio guida in grado di influire positivamente anche su altri aspetti del provvedimento. Ad esempio, l'inserimento all'articolo 1 di tale concetto introduce un elemento di riequilibrio rispetto alla norma di cui alla lettera l) del comma 1 dell'articolo 2, che prevede che i piani di studio, nel rispetto appunto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, contemplino una quota riservata alle regioni. Ugualmente, benefici effetti l'approvazione dell'emendamento avrebbe anche nei confronti dell'articolo 4, dal momento che l'alternanza scuola-lavoro è strettamente correlata all'autonomia delle istituzioni scolastiche.

Posto ai voti, l'emendamento 1.108 è quindi respinto.

Il senatore CORTIANA dichiara il voto favorevole sull'emendamento 1.109, ricordando come già nel corso della precedente legislatura si era tentato di affermare una interpretazione estensiva del diritto allo studio, che comprendesse nuove forme di apprendimento e nuove esperienze formative. All'epoca, però, si riuscì solo a garantire un contributo per l'acquisto dei libri di testo, mentre gli altri aspetti vennero affidati a un atto di indirizzo poi accolto dal Governo.
Con l'emendamento in oggetto ci si propone di valorizzare la scuola come centro di una rete di formazione che consenta ai giovani di creare i propri percorsi culturali. Del resto, l'inserimento di questa finalità fra le priorità da sostenere mediante il piano programmatico di interventi finanziari, di cui al comma 3 dell'articolo 1, consentirebbe comunque al Governo di agire con ampia discrezionalità, rimettendo ad esso la decisione ultima sulla misura dei finanziamenti e sull'ordine da rispettare nell'attuazione dei predetti interventi di sostegno. La formulazione dell'emendamento appare del resto a un tempo sufficientemente chiara nei contenuti e flessibile nelle possibilità di attuazione.

Il senatore BERLINGUER si dichiara favorevole all'emendamento e al riguardo ripercorre l'evoluzione che ha consentito di superare il concetto di mera assistenza scolastica per affermare quello di diritto allo studio previsto dall'articolo 34 della Costituzione, soprattutto sotto il profilo del diritto al raggiungimento dei gradi più alti dello studio. Ma il diritto allo studio - egli ricorda - ha poi conosciuto un'ulteriore evoluzione concettuale, dalla fase in cui si riteneva di dover contribuire alle spese per l'istruzione sostenute dalle famiglie prive di mezzi (spese inizialmente intese come pagamento della retta scolastica e poi anche come spese logistiche o per acquisto di materiale o derivanti dal mancato reddito percepito dal lavoro minorile) alla successiva fase in cui lo studente è stato considerato fruitore di cultura, come colui che apprende al fine di diventare cittadino. Si chiede pertanto allo Stato di promuovere misure, quali ad esempio l'accesso ai musei o la diffusione della carta dello studente, che arricchiscano la condizione soggettiva degli studenti stessi.

Anche la senatrice SOLIANI esprime il proprio consenso all'emendamento, evidenziando ancora una volta il rilievo che assumerebbe l'inserimento di questa norma nel comma 3 dell'articolo 1, nel quale è garantito il sostegno del piano programmatico di interventi finanziari. In particolare, l'emendamento in oggetto rivolge uno sguardo più attento alle esigenze degli studenti e delle studentesse. Si determinerebbe inoltre un riequilibrio all'interno del predetto comma 3, che prevede ben tre lettere rivolte alla categoria dei docenti e che richiederebbe pertanto che si conferisse maggiore dignità anche agli altri soggetti protagonisti del sistema scolastico. L'inserimento di questa disposizione fra le norme generali dell'istruzione consentirebbe inoltre di ovviare alle difficoltà finanziarie che gli enti locali molto probabilmente si troveranno ad affrontare nel momento in cui volessero adottare questo tipo di misure in favore del diritto allo studio.

Il senatore BRIGNONE ricorda che già in occasione dell'approvazione della legge n. 30 del 2000 egli aveva assunto una specifica iniziativa per garantire il finanziamento delle spese accessorie, con ciò dimostrando di avere una particolare sensibilità nei confronti della problematica sollevata dall'emendamento 1.109. Nutre tuttavia delle perplessità per quanto riguarda il raggiungimento di un credito scolastico previsto dall'emendamento stesso. A suo avviso, si tratta infatti di una questione rilevante, che sarebbe più opportuno affrontare in un contesto più ampio, in cui si discuta anche della fruizione del tempo libero, delle competenze in materia dell'Amministrazione dei beni culturali e di quelle degli enti locali. Preannuncia conseguentemente voto contrario.

Posto ai voti, l'emendamento 1.109 viene respinto dalla Commissione.

Con riferimento all'emendamento 1.110, il presidente relatore ASCIUTTI ricorda di aver invitato il presentatore a trasformarlo in ordine del giorno.

Il senatore CORTIANA sottolinea l'esigenza di considerare la scuola come realtà viva, da porre in rete con altri spazi a disposizione dei giovani. Accede tuttavia pertanto all'invito del Presidente relatore e trasforma l'emendamento 1.110 nel seguente ordine del giorno, rammaricandosi peraltro che esso non possa essere accolto nel testo del disegno di legge, atteso che anche la maggioranza ne condivide i contenuti:

0/1306/7/102
CORTIANA

"Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1306, concernente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale,
impegna il Governo, nell'ambito della predisposizione del piano programmatico di interventi finanziari per il sistema scolastico e del reperimento di risorse adeguate, a sostenere la progettualità di associazionismo e terzo settore, con particolare riferimento alle associazioni di genitori, nel senso della valorizzazione degli spazi scolastici e dell'arricchimento dell'offerta formativa."

A tale ordine del giorno, che il sottosegretario APREA dichiara di accogliere, aggiunge la propria firma la senatrice BIANCONI.

Il senatore CORTIANA non insiste per la sua votazione. Dichiara invece il suo voto favorevole sull'emendamento 1.115, ricordando che esso raccoglie l'eredità di un intenso lavoro svolto nel corso della passata legislatura con il mondo dell'associazionismo. Esso è coerente con una concezione di scuola che non assolva solo alla primaria funzione di formazione ma sia anche agenzia sociale e culturale nella rete del territorio, al fine di evitare che i giovani occupino illegalmente altri spazi o debbano necessariamente rivolgersi alla pur lodevole disponibilità del mondo religioso.

A nome del Gruppo Margherita – DL – L'Ulivo anche la senatrice SOLIANI preannuncia il voto favorevole, concordando con la valorizzazione degli spazi scolastici che premia la soggettività degli studenti e delle loro famiglie. L' emendamento è del resto in linea con l'autonomia scolastica ed affida alla comunità la responsabilità delle nuove generazioni.

Il senatore TESSITORE dà atto al Governo e alla sua maggioranza dell'impegno profuso nella predisposizione e nell'esame della riforma scolastica, che merita pertanto una discussione attenta. Dichiara poi voto favorevole sull' emendamento 1.115, ritenendo che offrire ai giovani la possibilità di utilizzare diversamente gli spazi scolastici sia un modo per avvicinarli alla dimensione scolastica, allontanandoli nel contempo da fenomeni di ribellismo e di devianza. Ricorda poi esperimenti analoghi in campo universitario e raccomanda l'approvazione dell'emendamento, pur dichiarando comprensione nei confronti delle preoccupazioni sulla gestione di siffatta innovazione.

Posto ai voti, l'emendamento 1.115 viene respinto.

Sull'ordine dei lavori interviene il senatore BEVILACQUA, il quale si interroga sull'utilità dello sforzo in corso, considerato che l'andamento della discussione esclude che si possa concludere positivamente l'esame in Commissione in tempo utile per iniziare quello in Assemblea prima della pausa estiva. Qualora invece si sia deciso di dare avvio all'esame in Assemblea anche senza che la Commissione abbia concluso i propri lavori, ritiene preferibile interrompere subito l'esame in sede referente.

Il presidente relatore ASCIUTTI ricorda che nella seduta antimeridiana di oggi l'Assemblea ha concordato di calendarizzare il provvedimento in Aula a partire da giovedì 25 luglio, sempre che la Commissione abbia concluso i suoi lavori. Ritiene dunque suo dovere chiamare la Commissione a questo sforzo straordinario per corrispondere alle deliberazioni dell'Assemblea.

Il senatore VALDITARA invita il Governo ad una riflessione per la migliore organizzazione dell'iter del provvedimento.

Il sottosegretario APREA conferma l'interesse del Governo al dibattito, in quanto costruttivo, e manifesta piena disponibilità ad esaminare nel dettaglio ciascun emendamento onde verificarne l'idoneità a migliorare il testo in esame.

Il senatore CORTIANA ribadisce l'atteggiamento costruttivo dell'opposizione, dimostrato fra l'altro in fase di votazione degli emendamenti.

Conviene il senatore BERLINGUER, il quale sottolinea a sua volta l'impegno dell'opposizione ad evitare atteggiamenti dilatori. Resta tuttavia convinto che la densità politica del provvedimento in esame merita l'approfondimento in corso, pur con l'inevitabile ripetitività ad esso connessa. Ritiene altresì opportuno che esso giunga all'esame dell'Assemblea avendo positivamente concluso il suo iter in Commissione.

Tornando alle votazioni, la senatrice SOLIANI dichiara il suo voto favorevole all'emendamento 1.118, volto a sopprimere il comma 4 dell'articolo 1 e, quindi, la possibilità di ulteriori interventi correttivi ai decreti delegati. Valgono infatti al riguardo le considerazioni già svolte sull'inopportunità del ricorso alla delega.

Posto ai voti, l'emendamento 1.118 viene respinto.

Sull'emendamento 1.119 dichiara il suo voto favorevole il senatore MONTICONE, il quale sottolinea come una verifica parlamentare sull'attuazione della legge si inscriva in un equilibrato rapporto fra Parlamento e Governo.

Il senatore COMPAGNA considera invece l'emendamento 1.119 tutt'altro che equilibrato. Non solo infatti una relazione sul sistema educativo di istruzione e formazione è già prevista dal comma 3 dell'articolo 7, ma la previsione di una verifica posta a completamento dell'elencazione di obiettivi da sostenere con il piano programmatico di interventi finanziari gli pare addirittura offensiva. Ciò, soprattutto in considerazione dell'atroce sospetto per cui la predetta elencazione sia stata in realtà oggetto di concertazione sindacale e per questo motivo non possa ora essere modificata nel corso dell'esame parlamentare. Preannuncia conseguentemente voto contrario.

Si associa il senatore VALDITARA, il quale ricorda a sua volta, a testimonianza del carattere ostruzionistico dell'emendamento e della non costruttività del dibattito, che previsione analoga a quella contenuta nell'emendamento 1.119 è già recata dall'articolo 7, comma 3.

Il senatore MONTICONE dichiara di non partecipare alla votazione per protesta nei confronti dell'atteggiamento assunto dalla maggioranza.

Posto ai voti, l'emendamento 1.119 viene respinto.

Il senatore BRIGNONE, accedendo all'invito del Presidente relatore, ritira l' emendamento 1.120, che viene tuttavia fatto proprio dal senatore MONTICONE, che dichiara al contempo il suo voto favorevole.

L'emendamento 1.120 è infine posto ai voti e respinto.

Concluso l'esame degli emendamenti all'articolo 1, si passa alle dichiarazioni di voto sul complesso dell'articolo.

Il senatore BERLIGUER ribadisce la netta contrarietà del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo all'articolo 1, anzitutto in quanto esso prevede il ricorso alla delega legislativa, cui si oppongono ragioni giuridiche (connesse al carattere di attuazione costituzionale del provvedimento), ragioni di trasparenza, nonché l'esigenza di scongiurare il rischio di un eccesso di genericità nella definizione dei principi e criteri direttivi. La sua parte politica si oppone inoltre all'articolo in quanto l'elencazione degli obiettivi da sostenere con il piano programmatico degli interventi finanziari appare eccessivamente generico e contempla comunque materie (con la sola eccezione della lettera e) già normate, la cui disciplina è stata tuttavia paralizzata dall'annuncio di una possibile modifica.
Il rinvio al piano programmatico degli interventi finanziari per il reperimento delle risorse, anche alla luce del parere reso dalla Commissione bilancio, induce poi a ritenere che si tratti di un espediente per dilazionare nel tempo l'impegno finanziario.
Lamenta infine che la disponibilità formale del Governo ad accogliere modifiche al testo in esame non sia stata confermata dalla votazione degli emendamenti.

La senatrice SOLIANI conviene che la discussione sulla riforma possa apparire lunga. Risulta invece assai breve se parametrata alla vita del Paese, su cui il provvedimento inciderà nei prossimi anni. Si tratta pertanto di un percorso a suo giudizio utile, ancorchè faticoso, al fine di individuare qualche possibile punto di convergenza fra maggioranza e opposizione.
Critica tuttavia decisamente l'articolo 1, che prevede il ricorso alla delega per favorire fra l'altro la crescita e la valorizzazione della persona umana. Si tratta a suo giudizio di una scelta tanto più grave in quanto si colloca in una fase costituente del sistema scolastico, in bilico fra l'attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione e prospettive di devoluzione.
Deplora poi che il Governo non abbia voluto accogliere l'introduzione di obiettivi aggiuntivi a quelli indicati dall'articolo 1, comma 3, che indubbiamente segna un preoccupante squilibrio nei rapporti fra Parlamento e Governo a tutto vantaggio di quest'ultimo. In tal senso, il suo Gruppo aveva proposto un'ipotesi di riequilibrio, che tuttavia non è stata accolta. Dichiara pertanto il suo voto contrario all'articolo 1.

Anche il senatore BETTA dichiara il suo voto contrario, atteso che l'articolo reca il ricorso alla delega legislativa senza che sia neanche stato introdotto il parere vincolante delle Camere sui relativi schemi di decreto. Né è stata accolta la proposta di un coinvolgimento del Parlamento nell'elaborazione del piano programmatico.
Prende pertanto atto con rammarico che il ministro Moratti non abbia tenuto fede all'impegno assunto di confrontarsi sul merito degli emendamenti, tanto più a fronte della positiva esperienza registrata invece nelle sedute odierne di Assemblea in cui si è svolto, alla presenza del ministro Buttiglione, un proficuo dibattito fra maggioranza e opposizione sulla legge comunitaria.

Il senatore CORTIANA lamenta che siano stati respinti emendamenti di cui pure il Governo e la maggioranza avevano dichiarato di condividere le finalità.
Osserva poi che il continuo ricorso alla delega da parte del Governo in carica sembra configurare una sorta di dittatura dell'Esecutivo nei confronti della sua stessa maggioranza, che ha indotto il Governo addirittura a blindare un testo in fase di prima lettura in Commissione.
Dopo aver rilevato la contraddittorietà del provvedimento con il nuovo Titolo V della Costituzione, egli si sofferma sulle dichiarazioni del senatore Compagna relative al processo di concertazione sindacale che potrebbe aver condotto all'elencazione degli obiettivi di cui al comma 3 dell'articolo 1. Al riguardo, egli ritiene possa esservi addirittura il rischio di consociazionismo, al fine di escludere il successivo confronto in Parlamento. Ricorda tuttavia gli esiti negativi registrati nella scorsa legislatura con l'esperienza del maxi concorso per gli insegnanti. Preannuncia conclusivamente il suo voto contrario, deplorando la chiusura assoluta manifestata dal Governo, che certo non fa ben sperare per il prosieguo dell'esame in Commissione e poi in Aula.

La Commissione accoglie quindi l'articolo 1, come modificato.

Si passa all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti ad esso riferiti, pubblicati in allegato al presente resoconto.

Il senatore MARINO illustra il complesso degli emendamenti presentati dalla sua parte politica soffermandosi innanzitutto sulla proposta di sopprimere l'intero articolo (emendamento 2.2). Egli ritiene infatti che l'articolo rechi una pericolosa confusione fra obiettivi e principi e criteri direttivi di una delega che giudica offensiva per il ruolo del Parlamento. Contesta dunque l'opzione del Governo, che esclude il Parlamento da una discussione approfondita sulle prospettive della scuola pubblica che pure ha rappresentato lo strumento principale di elevazione sociale, culturale e civile del Paese.
Deplora poi che nell'intero provvedimento manchi ogni riferimento alla scuola come luogo di formazione del cittadino, che invece ne dovrebbe essere l'obiettivo per antonomasia. Auspica quindi un sistema educativo di istruzione e formazione finalizzato alla formazione dell'uomo e del cittadino, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno, in coerenza con le disposizioni in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Auspica altresì che lo Stato sappia assicurare a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le conoscenze, le capacità e le competenze, generali e di settore, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, istituendo scuole statali per tutti gli ordini e i gradi che garantiscano a tutti senza distinzione di ceto sociale, di sesso, di razza, di religione, la possibilità di un'istruzione e una formazione qualificate in una scuola democratica, laica e pluralista, nel rispetto dei principi costituzionali che prevedono altresì il diritto dei privati di istituire scuole ed istituti senza che ciò comporti oneri per lo Stato. Tale impostazione è stata tuttavia respinta in sede di articolo 1, a testimonianza del carattere di controriforma del provvedimento in esame rispetto al riordino avviato nel corso della scorsa legislatura.
Egli contesta poi la canalizzazione precoce, la soppressione dell'obbligo scolastico, i tagli al personale della scuola e le misure in favore della scuola privata, che si pongono in contrasto con le esigenze di sviluppo del Paese e con i principi di eguaglianza sanciti dalla Costituzione.
La riforma del Centro-Destra sembra infatti voler consentire solo ad un quinto della popolazione scolastica la fruizione di un'istruzione di alta qualità, abbandonando gli altri quattro quinti ad una scuola pubblica sempre più dequalificata.
Egli richiama quindi i tre obiettivi fondamentali della politica scolastica della scorsa legislatura: dinamicità della scuola pubblica come luogo insostituibile di formazione, innalzamento del livello di istruzione medio e adeguato rapporto fra scuola e lavoro. Ricorda altresì l'impegno profuso per l'innalzamento dell'obbligo scolastico, l'integrazione fra istruzione e formazione, l'autonomia scolastica e la riforma del sistema complessivo.
Si esprime poi in senso nettamente contrario alla sostituzione del concetto di obbligo scolastico con quello di diritto-dovere di istruzione e formazione che, a suo avviso, prelude alla cancellazione dell'obbligo. Critica altresì l'assenza dal comma 3 dell'articolo 1 di alcune tematiche fondamentali quali il riposo sabbatico dei docenti, l'assolvimento dell'obbligo scolastico e formativo, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.
Osserva conclusivamente che, se alcuni correttivi dovevano effettivamente essere apportati alla legge n. 30 a seguito della revisione costituzionale operata dalla legge n. 3 dello scorso anno, ciò non giustifica il ricorso alla delega, tanto più alla luce delle difficoltà di ordine finanziario che gravano sul suo cammino.

Il senatore CORTIANA illustra gli emendamenti presentati, osservando preliminarmente che la maggior parte di essi si inscrive nell'ottica di ripristinare l'articolazione dei cicli prevista dalla legge n. 30. Si sofferma quindi in particolare sull'emendamento 2.19, sottolineando il riferimento ivi contenuto ai valori di educazione alla cittadinanza. Illustra altresì l'emendamento 2.27, che si pone a contrasto di qualunque cultura xenofoba. L'emendamento 2.33 si propone invece di salvaguardare le differenze e le identità di ciascuno, a fronte di una evidente crisi di identità. L'emendamento 2.39 sostituisce la lettera b) del comma 1 onde contemperarne l'impostazione tendenzialmente integralista con i valori dello Stato laico e democratico. Quanto agli emendamenti 2.69 e 2.68, essi sono volti all'innalzamento dell'obbligo scolastico al diciottesimo anno di età. L'emendamento 2.109 è invece volto a ripristinare l'articolazione dei cicli della legge n. 30. Dopo aver sottolineato le finalità dell'emendamento 2.122 in favore degli interventi di contrasto alla dispersione scolastica, si sofferma sugli emendamenti 2.182 (volto alla promozione dei vari linguaggi, fra cui quello artistico e quello corporeo) e 2.195 (di cui sottolinea la coerenza con i valori di formazione civica e cittadinanza attiva). Conclude illustrando l'emendamento 2.0.1 volto ad introdurre un articolo aggiuntivo dopo l'articolo 2 relativo al raccordo della scuola con la realtà territoriale.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 00,15.

Emendamenti all'articolo 2

emendamenti prima parte

emendamenti seconda parte

emendamenti terza parte

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2002