Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge modificato dal Senato

 

SEDE REFERENTE

Emendamenti in allegato

Martedì 4 febbraio 2003. - Presidenza del vicepresidente Guglielmo ROSITANI, indi del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta comincia alle 10.25.

Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353 Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967 Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli, C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734 Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C. 2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e 490.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 30 gennaio 2003.

Guglielmo ROSITANI, presidente, avverte che il 30 gennaio 2003, i competenti uffici del Senato della Repubblica hanno comunicato di aver apportato una correzione al testo del disegno di legge n. 3387, come trasmesso il 14 novembre 2002. Ai sensi di tale correzione formale, all'articolo 7, comma 4, invece che: «disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie e dei comuni», si deve leggere: «disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie dei comuni».
Avverte inoltre che il deputato Stagno d'Alcontres ha ritirato, prima della seduta, tutti gli emendamenti di cui è firmatario.
Avverte altresì che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 5 del disegno di legge (vedi allegato).

La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), intervenendo sull'articolo 5, sottolinea che il Governo, che si era dichiarato disposto a discutere della formazione degli insegnanti come uno dei punti qualificanti del suo programma, non ha dimostrato la proclamata apertura. L'articolo 5 del disegno di legge in esame rappresenta una risposta disattenta ed inadeguata rispetto ai reali problemi del personale docente, ed in sostanza rende il precariato parte del sistema. Dopo aver osservato che il generale contesto prevede orari e modalità di lavoro europei ma stipendi italiani, cioè del tutto inadeguati dal punto di vista della gratificazione e delle aspettative professionali, si sofferma sulla questione dei disabili, segnalando un'incongruenza a proposito dei relativi corsi di specializzazione.
In conclusione, esprime la convinzione che un ulteriore e breve esame del disegno di legge da parte dell'altro ramo del Parlamento sarebbe opportuno per apportare gli opportuni correttivi.

Piera CAPITELLI (DS-U) esprime rilievi critici sulla volontà del Governo e della maggioranza di accelerare l'iter del provvedimento, nonostante l'esplicito riconoscimento di errori e sviste da parte dello stesso Governo e la forte contrarietà delle associazioni di categoria ascoltate dalla Commissione nel corso di numerose audizioni informali.
Chiede infine che il Governo si esprima chiaramente in ordine all'anticipata iscrizione alla scuola materna ed elementare, che inevitabilmente creerà gravi disagi all'interno sistema scolastico.

Franca BIMBI (MARGH-U) ricorda che in Europa, e soprattutto in Francia, la formazione degli insegnanti è tenuta in particolare considerazione in virtù della sua specificità, a differenza del confuso quadro di riferimento delineato dal disegno di legge di delega in esame.
Ritiene che l'articolo 5, così come configurato, vanifichi il percorso compiuto sotto il profilo dell'integrazione fra didattica disciplinare e formazione. Precisa che gli emendamenti proposti dal suo gruppo sono invece volti a mantenere l'attuale ordinamento, prevedendo corsi di specializzazione e lauree di tipo specialistico che abbiano pari dignità e durata per tutte le tipologie di insegnamento. Si sofferma quindi sulla necessità di consentire il passaggio dalla formazione primaria a quella secondaria e viceversa, essendo i corsi a numero programmato e le risorse economiche limitate, per di più in un contesto che vede un'offerta piuttosto contenuta.
Osserva infine che gli insegnanti della scuola secondaria, a differenza di quanto avviene per gli insegnanti della scuola
elementare e materna, spesso appaiono meno sensibili agli aspetti pedagogici, nella convinzione che il loro sapere sia sufficiente ad attrarre l'attenzione degli studenti; per questo motivo non è opportuno lasciare la formazione pedagogica alla libera iniziativa dei singoli.

Il sottosegretario Valentina APREA, ribadisce l'interesse del Governo alla questione della formazione degli insegnanti, affinché la professione di docente non sia una scelta residuale. La prima formazione dei docenti deve essere di tipo universitario, come del resto stabiliscono i decreti delegati del 1974, ed il reclutamento deve essere adeguato al modello europeo che prevede l'introduzione istituzionale del tirocinio, in modo da rendere professionale il percorso formativo, alla stregua di quello di altre professioni. Ricorda che il Governo ha dovuto tener conto della riforma universitaria, che ha introdotto la laurea specialistica, in parte svuotando di significato le scuole specialistiche; pertanto l'accesso alla docenza si basa sull'attuale articolazione universitaria strutturata sul corso di laurea triennale cui possono seguire due anni di specializzazione. È tuttavia intendimento del Governo non azzerare l'esperienza delle scuole di specializzazione, né limitarla soltanto ad alcune facoltà umanistiche o ad alcune cattedre, bensì estenderla alle discipline scientifiche. La specializzazione dovrà in ogni caso avvenire presso le facoltà e dovrà essere integrata con appositi crediti didattici, in modo da mantenere alta e diffusa la competenza pedagogica.

Franca BIMBI (MARGH-U) esprime perplessità sull'efficacia del sistema dei crediti didattici, paventando il rischio che i laureati disciplinari possano scegliere in modo poco motivato determinati moduli; pertanto, proprio a fronte di un numero programmato di insegnanti, manifesta maggior propensione per la formazione di laureati specialistici. Preannuncia, infine, la presentazione di un ordine del giorno volto a richiamare l'opportunità di collocare l'esperienza delle SSIS nell'ambito di una reale prospettiva interdisciplinare.

Andrea MARTELLA (DS-U) giudica negativamente l'atteggiamento di chiusura del Governo e della maggioranza, i quali rifiutano il confronto su modifiche migliorative di un testo che appare blindato nonostante il forte dissenso espresso dai rappresentanti delle categorie del mondo della scuola. La formazione degli insegnanti, di cui all'articolo 5 del testo in esame, è basilare per il buon funzionamento della scuola italiana, ma le norme proposte non sono adeguate ad affrontare i complessi problemi del mondo scolastico. Ritiene pertanto preferibile sopprimere tale articolo stabilendo un percorso che dopo la laurea preveda un corso di specializzazione articolato su una struttura interateneo e che consideri le scuole di specializzazione come un collegamento tra scuola ed università. Osserva che l'articolo 5 considera il tirocinio come un percorso aggiuntivo ed esterno rispetto alla vera e propria formazione, costituendo di fatto una sorta di precariato, mentre è opportuno perseguire l'obiettivo di un equilibrio fra una buona conoscenza disciplinare ed una buona capacità didattica.

Alba SASSO (DS-U) si sofferma sull'importanza della formazione iniziale dei docenti ai fini della qualità complessiva del sistema scolastico, sottolineando la necessità di rivalutare il ruolo professionale e sociale degli insegnanti anche attraverso l'adeguamento degli stipendi. Ricorda quindi che il Governo di centrosinistra diede avvio al processo di formazione degli insegnanti, ma che la legge n. 341 del 1990 è rimasta sostanzialmente inattuata. Ritiene che la laurea specialistica per l'insegnamento rappresenti una soluzione ibrida, nell'ambito della quale le facoltà si limiteranno ad introdurre moduli di pedagogia e psicologia insufficienti rispetto all'esigenza di formazione degli insegnanti. Invece di tornare ad un disciplinarismo esasperato, sarebbe stato a suo avviso preferibile intervenire sulle scuole di specializzazione, consentendo di combinare i crediti tra discipline diverse e collegando tutto ciò alle attività laboratoriali e di tirocinio.
Si sofferma poi sui contenuti della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5, nella quale è stato soppresso il riferimento ai ruoli organici ed alle graduatorie, esprimendo rilievi critici sull'ipotesi di introdurre la chiamata diretta nelle scuole, che pregiudicherebbe i diritti acquisiti.
In riferimento alla questione dei docenti di sostegno, ricorda che, a parte quelle pugliesi, nessuna università ha finora attivato percorsi che possano accogliere i docenti che hanno seguito questo tipo di specializzazione.
In conclusione, circa la formazione in servizio degli insegnanti, ritiene che questa non possa essere affidata soltanto alle università, ma che debba basarsi su un intervento significativo di convergenza fra scuola ed università da svolgere all'interno della scuola medesima.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) stigmatizza l'atteggiamento solipsistico ed autarchico del Governo, che rifiuta ogni contributo costruttivo da parte dell'opposizione, con particolare riferimento all'articolo 5, del quale dichiara di non comprendere l'orientamento di carattere pedagogico, culturale e disciplinare. Con la normativa in esame, che ha registrato la netta contrarietà di buona parte del mondo della scuola, si compie da parte del Governo una scelta di radicale ritorno all'ordine, configurando un percorso deleterio che privilegia il sapere specialistico e spezza l'unitarietà del sapere medesimo, mortificando ogni forma di fluidità e di integrazione di conoscenza, azzerando la preziosa esperienza delle SSIS e riproponendo una vera e propria precarizzazione dietro il paravento dell'efficienza. Critica altresì l'atteggiamento ragionieristico che vorrebbe combinare in una mera sommatoria gli aspetti disciplinari, quelli pedagogici ed il tirocinio, cancellando il percorso di autoriforma compiuto all'interno della scuola.
In conclusione, nel ribadire la contrarietà del suo gruppo sul merito dell'articolo 5, che incide direttamente sulla formazione dei docenti, rivolge nuovamente un appello al Governo a stralciarlo dal testo del disegno di legge delega.

Piera CAPITELLI (DS-U) giudica insoddisfacenti le risposte fornite dal sottosegretario Aprea soprattutto in ordine al problema della complementarietà della preparazione disciplinare con quella pedagogica in un percorso di durata accettabile. Rileva che il rappresentante del Governo non ha dato risposte nemmeno sulla questione della specializzazione degli insegnanti di sostegno, sulle varie forme di reclutamento dei docenti e neppure sulla normativa europea in materia di tirocinio. Nel richiamare il disposto della lettera b) del comma 1 dell'articolo 5, che fa riferimento a decreti adottati «anche in deroga» e non « nel rispetto» del decreto n. 509 del 1999, esprime infine delle perplessità sul fatto che il Governo intenda rispettare le scelte compiute precedentemente.

Angela NAPOLI (AN), relatore, dopo aver invitato i presentatori dell'emendamento Rusconi 5.99 (nuova versione dell'emendamento 1.31) a ritirarlo e a trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del giorno, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 5 del disegno di legge.

Il sottosegretario Valentina APREA esprime conforme al relatore.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento Volpini 5.38, interamente soppressivo dell'articolo 5, si sofferma sul precariato che di fatto conseguirà ai complessivi tagli al monte ore e sui disagi che si registreranno per l'assegnazione delle cattedre.

Alba SASSO (DS-U), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento Grignaffini 5.67, interamente soppressivo dell'articolo 5, ricorda che la laurea specialistica fu concepita come approfondimento e non come secondo livello della laurea triennale, che a tutti gli effetti è una vera e propria laurea. Considera pertanto una contraddizione prevedere che la formazione debba svolgersi nell'ambito delle lauree specialistiche, che sono legate a facoltà specifiche finalizzate anche all'insegnamento.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Rizzo 5.74, Grignaffini 5.67, Titti De Simone 5.13 e Volpini 5.38.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.75: si intende che vi abbiano rinunciato.

Piera CAPITELLI (DS-U) illustra l'emendamento 5.73, volto a sostituire l'articolo 5 del disegno di legge con una normativa completa e finalizzata a rendere complementari le esigenze della preparazione disciplinare con quelle della preparazione psicopedagogica in tutti gli ordini scolastici. Si sofferma quindi sull'esigenza di raggruppare le discipline che i nuovi saperi tendono a moltiplicare, nonché sul tema del reclutamento di cui al comma 6 dell'emendamento 5.73.

Franca BIMBI (MARGH-U) richiama l'attenzione sul testo del comma 3 dell'articolo 5 proposto con l'emendamento Grignaffini 5.73, nel quale si propone di combinare il percorso di acquisizione dei crediti nelle lauree orientate all'insegnamento con il riconoscimento dei crediti nei percorsi delle lauree specialistiche. Ricorda altresì che nei successivi commi 6 e 7 si chiariscono le modalità per l'accesso alle graduatorie permanenti, conferendo certezza al relativo percorso, mentre al comma 9 si prevedono convenzioni tra università ed istituti di formazione e specializzazione artistica, musicale e coreutica.

Alba SASSO (DS-U) sottolinea criticamente l'eliminazione, avvenuta durante l'esame al Senato, del riferimento alla pari durata della formazione iniziale per tutti i docenti, contenuta nella lettera a) del comma 1 dell'articolo 5. Ritiene infatti che la durata della formazione non debba essere minore per i cicli primari e maggiore per quelli secondari, perché ciò equivarrebbe a ledere la pari dignità dei vari cicli.

Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Rusconi e Carli intendono sottoscrivere l'emendamento Grignaffini 5.73.

La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 5.73.

Ferdinando ADORNATO, presidente, dopo aver richiamato l'intesa, intercorsa nella precedente seduta, di pervenire entro la giornata odierna all'approvazione del disegno di legge, chiede ai capigruppo se tale accordo possa ritenersi ancora valido, al fine di organizzare il prosieguo dei lavori della Commissione, coerentemente con il calendario dell'Assemblea.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame all'odierna seduta pomeridiana.

La seduta termina alle 12.

 

SEDE REFERENTE

 

Martedì 4 febbraio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta comincia alle 14.10.

Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353 Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967 Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli, C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734 Landolfi, C.
1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C. 2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e delle petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e 490.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nell'odierna seduta antimeridiana la Commissione ha iniziato l'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
Constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.76, 5.79, 5.77 e 5.78: si intende che vi abbiano rinunziato.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bimbi 5.46.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bimbi 5.46, Grignaffini 5.45, Titti De Simone 5.14, 5.15 e 5.16.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.81 e 5.80: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Titti De Simone 5.17.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) in assenza del rappresentante del Governo, non ritiene opportuno passare all'esame del suo emendamento 5.99 (nuova versione dell'emendamento 1.13), per la rilevanza della tematica da esso affrontata.

Ferdinando ADORNATO, presidente, in attesa dell'arrivo del rappresentante del Governo, propone di accantonare tale emendamento.

La Commissione concorda.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Rizzo 5.82.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Rizzo 5.82.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra l'emendamento Bimbi 5.37, di cui è cofirmatario, volto a precisare maggiormente le caratteristiche delle classi degli specifici corsi di laurea specialistica finalizzati alla formazione degli insegnanti.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.37 e Grignaffini 5.72.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.83: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Grignaffini 5.47.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Rizzo 5.84.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Rizzo 5.84.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.85: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli 5.60, Carra 5.39, gli identici emendamenti Bimbi 5.40 e Tocci 5.51, e gli emendamenti Titti De Simone 5.18 e 5.22.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Colasio 5.53.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Colasio 5.53, gli identici emendamenti Titti De Simone 5.19 e Sasso 5.48, gli identici emendamenti Titti De Simone 5.20 e Martella 5.49 e l'emendamento Titti De Simone 5.21.

La Commissione riprende l'esame dell'emendamento Rusconi 5.99 (nuova versione dell'emendamento 1.13), precedentemente accantonato.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) non aderisce all'invito al ritiro del suo emendamento 5.99 per trasformarlo in un ordine del giorno, in quanto esso affronta una questione di grande importanza rispetto alla quale non è possibile per il Governo e la maggioranza trincerarsi dietro presunti impedimenti temporali che osterebbero ad un nuovo passaggio parlamentare al Senato del provvedimento; infatti, i tempi tecnici per applicare la riforma all'anno scolastico 2003-2004 sono già scaduti e se anche il Governo intendesse riaprire il termine per le iscrizioni non vi sarebbe motivo di opporsi all'introduzione di una modifica e quindi ad un piccolo ritardo nell'approvazione definitiva della riforma. Rivolge quindi un appello alla relatrice ed al Governo affinché accettino di modificare il provvedimento su una questione di principio di grande importanza.

Alba SASSO (DS-U) osserva che la preparazione specifica degli insegnanti per affrontare i disturbi di apprendimento costituisce una materia di grande importanza che deve essere inserita nel provvedimento e che non può essere affidata ad un semplice ordine del giorno. Si tratta di una questione che risponde a pressanti richieste giunte dalle associazioni nel corso delle audizioni informali svolte dalla Commissione e che non può essere oggetto di uno scontro con la maggioranza. Ritiene pertanto profondamente sbagliato subordinare problemi veri e molto sentiti a questioni legate alla tempistica dell'approvazione del provvedimento.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Rusconi 5.99 (nuova versione dell'emendamento 1.13).

Piera CAPITELLI (DS-U) illustra il suo emendamento 5.50, volto a specificare meglio il contenuto dei decreti delegati concernenti la formazione dei docenti, precisando che gli stessi dovranno disciplinare le attività attinenti alle scienze dell'educazione, psicologiche e sociali, nonché l'integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap o con difficoltà specifiche di apprendimento.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Capitelli 5.50.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), nel dichiarare di voler sottoscrivere l'emendamento Capitelli 5.50, considera assai grave che sul precedente emendamento né il Governo né il relatore abbiano ritenuto opportuno motivare il proprio atteggiamento negativo, sottolineando che la scelta della maggioranza appare guidata da considerazioni di mera opportunità politica. Osserva che la reiezione del suo emendamento 5.99 contraddice l'idea di una scuola come comunità educativa che aiuta chi è più in difficoltà, alla quale fa riferimento l'articolo 1 del provvedimento.

Andrea MARTELLA (DS-U), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Rusconi, chiede al relatore ed al Governo di motivare il parere contrario espresso sull'emendamento Capitelli 5.50, considerando grave la totale indifferenza mostrata sui temi dell'integrazione degli alunni con difficoltà di apprendimento.

Angela NAPOLI (AN), relatore, per quanto riguarda l'emendamento Rusconi 5.99, precisa che il provvedimento in esame costituisce un disegno di legge delega e che quindi tutti gli interventi finalizzati alla preparazione professionale dei docenti saranno meglio definiti nell'ambito dei successivi decreti delegati. Fa comunque presente di aver predisposto un ordine del giorno in materia di formazione specifica degli insegnanti rivolta ad affrontare i disturbi di apprendimento degli studenti.
Considera poi del tutto strumentale l'emendamento Capitelli 5.50, in quanto
esso riproduce sostanzialmente il contenuto dell'ultimo periodo della lettera b) del comma 1 dell'articolo 5, aggiungendo soltanto un riferimento alle difficoltà specifiche di apprendimento. Sottolinea che tale questione non può essere oggetto di alcuna forma di speculazione politica volta a far intendere al mondo della scuola e alle famiglie che il Governo e la maggioranza non ritengono importante tale materia. Si tratta di un tema sul quale né la maggioranza né l'opposizione possono indulgere in atteggiamenti di tipo strumentale.

Alba SASSO (DS-U) respinge le accuse di speculazioni politiche che, a detta del relatore, caratterizzerebbero le proposte avanzate dall'opposizione su una materia che presenta aspetti di grande drammaticità per gli insegnanti e le famiglie. Ricorda che in occasione della discussione sulla legge finanziaria il Governo ed esponenti della maggioranza assunsero posizioni certamente non onorevoli, come quelle che tendevano a mettere in dubbio la validità delle certificazioni. Sottolinea che l'intendimento dell'opposizione è quello di far sì che il Governo si faccia carico di tale problema, rilevando che nel corso delle audizioni informali le varie associazioni si sono rivolte a tutte le forze politiche indistintamente.
Non si può peraltro affermare, come fa il relatore, che sarebbe sufficiente presentare un ordine del giorno su tali questioni. Ribadisce che è assolutamente sbagliato rifiutarsi di migliorare il provvedimento, affrontando la materia del sostegno agli alunni portatori di handicap o con difficoltà di apprendimento, sulla base di una scelta politica che induce a «blindare» il testo.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che il Governo ha assunto l'impegno ad affrontare la materia nell'ambito dei decreti delegati.

Andrea COLASIO (MARGH-U) considera assolutamente immotivata l'accusa di strumentalità rivolta nei confronti dell'opposizione, ricordando che la chiusura della maggioranza e del Governo rispetto agli emendamenti non può impedire all'opposizione di sollevare, attraverso proposte volte a migliorare il testo, alcune importanti questioni emerse nel corso delle audizioni informali dei rappresentanti di vari settori del mondo della scuola e della società civile. L'opposizione verrebbe meno ai suoi doveri se non tentasse di far recepire alcune corrette istanze provenienti dal mondo della scuola. Sottolinea che il fatto che la maggioranza, per considerazioni politiche, non ritenga di poter accettare un ulteriore passaggio del provvedimento al Senato, non può certo indurre a considerare strumentali le questioni poste dall'opposizione.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) considera un autentico stravolgimento della corretta dinamica dei rapporti tra Governo, maggioranza ed opposizione il fatto che si valutino come ostruzionistici interventi ed emendamenti che entrano nel merito dei problemi e che cercano, come nel caso specifico, di introdurre il principio della formazione specifica per i docenti relativamente alla questione dell'handicap. Il Governo e la maggioranza ritengono che sia sufficiente menzionare il tema dell'handicap nel testo dell'articolo 5, riservando ai successivi decreti delegati la soluzione di tutti i problemi legati alla definizione di un percorso formativo per i docenti. L'opposizione non si fida del Governo e delle soluzioni che esso individuerà nei decreti delegati e pertanto si batte affinché nel testo della legge delega vengano introdotti con precisione alcuni criteri e principi generali ai quali vincolare l'emanazione dei decreti delegati relativi alla formazione dei docenti. Precisa quindi che il suo gruppo continuerà ad entrare nel merito delle varie questioni, aspettandosi da parte del Governo, del relatore e della maggioranza un atteggiamento di rispetto e di attenzione ed una risposta nel merito dei problemi posti.

Ferdinando ADORNATO, presidente, rileva come egli abbia riconosciuto lo spirito costruttivo degli interventi dell'opposizione, rimanendo peraltro legittimi, sul piano generale, anche interventi di tipo ostruzionistico, sebbene per il provvedimento in esame si fosse pervenuti all'accordo di concludere l'esame degli emendamenti in Commissione nella giornata odierna.

Carlo CARLI (DS-U), ribadito che intende sottoscrivere l'emendamento Capitelli 5.50, invita la maggioranza a valutarne il merito, senza assumere posizioni di chiusura ma riconoscendo l'opportunità di introdurre le correzioni necessarie nel testo, anche a costo di trasmetterlo nuovamente al Senato, dove comunque la maggioranza avrebbe la possibilità di approvarlo in via definitiva in tempi rapidi.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) evidenzia come, su un provvedimento di importanza fondamentale per una democrazia come quello in esame, non ci si possa trincerare su un testo confezionato, rinunciando alla possibilità di introdurvi le modifiche che si ritengano necessarie. Ritiene che tale situazione svilisca il ruolo del Parlamento, producendo la sensazione dell'inutilità dei contributi che pure l'opposizione si sforza di offrire.

Ferdinando ADORNATO, presidente, sottolinea il significato istituzionale degli interventi svolti sia dalla maggioranza sia dall'opposizione nel corso di una discussione che rimane agli atti parlamentari, costituendo così una fonte preziosa per la storia del paese: ritiene pertanto che l'illustrazione delle ragioni dell'opposizione non possa considerarsi alla stregua di una perdita di tempo dal punto di vista istituzionale.
Torna a ricordare peraltro che i tempi di lavoro della Commissione in questa settimana siano stati organizzati sulla base dell'accordo già raggiunto in relazione alla conclusione dell'esame degli emendamenti nella giornata odierna.
Chiede quindi che i rappresentanti dei gruppi si esprimano esplicitamente sul perdurare della validità di tale accordo.

Titti DE SIMONE (RC) sottolinea come quello in esame non possa essere considerato un provvedimento ordinario, per cui si dichiara contraria a drastiche restrizioni dei tempi per il suo esame. Evidenzia, inoltre, come non fosse a conoscenza di tale accordo tra i gruppi, non avendo partecipato alla seduta dello scorso 30 gennaio.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it), dato atto al presidente dell'intesa cui si era pervenuti nella seduta dello scorso 30 gennaio, rileva come tale decisione possa essere modificata se si ritiene che siano necessari tempi più ampi per l'esame del provvedimento in Commissione.

Ferdinando ADORNATO, presidente, richiama i tempi procedurali previsti per l'esame in sede consultiva del provvedimento, nonché la sua calendarizzazione in Assemblea.

Piera CAPITELLI (DS-U) evidenzia come il dibattito in Commissione, peraltro unilaterale per la mancanza di volontà di confronto da parte della maggioranza, sia stato sostanzialmente definito, quanto ai tempi, in sedi diverse dalla Commissione di merito, con riferimento all'espressione dei pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva, alla programmazione della pregiudiziale di costituzionalità e della discussione sulle linee generali in Assemblea.

Ferdinando ADORNATO, presidente, sottolinea come non possa considerarsi compresso il tempo di un dibattito per il quale si era convenuto di non tenere seduta ieri, essendovi l'accordo di concludere l'esame degli emendamenti nella seduta odierna.

Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara che, sul piano formale, il suo gruppo intende rispettare l'accordo definito nella seduta dello scorso 30 gennaio e che tuttavia, sul piano sostanziale, occorre valutare l'effettiva possibilità di esaminare nel merito gli emendamenti presentati.

Ferdinando ADORNATO, presidente, a causa delle imminenti votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame all'odierna seduta serale.

La seduta termina alle 15.15.

 

SEDE REFERENTE

 

Martedì 4 febbraio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta comincia alle 19.20.

Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353 Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967 Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli, C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734 Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C. 2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e 490.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nell'odierna seduta pomeridiana la Commissione ha proseguito l'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Capitelli 5.50 e gli identici emendamenti Detomas 5.29 e Bellillo 5.52.

Piera CAPITELLI (DS-U) ricorda che nel corso delle audizioni informali svolte dalla Commissione è emersa la preoccupazione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni professionali per il fatto che la normativa in esame attribuisca quasi totalmente alle università la formazione dei docenti, laddove sarebbe necessario valorizzare l'esperienza e il sapere specifico della scuola. In tal senso l'emendamento 5.41 prevede il coinvolgimento dei docenti degli istituti scolastici nella programmazione e realizzazione dei corsi di laurea specialistica.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U), ribadendo le argomentazioni del deputato Capitelli, sottolinea che l'emendamento 5.41, che intende sottoscrivere, mira a costruire un percorso di integrazione tra il mondo dell'università e quello della scuola, valorizzando le esperienze maturate dal corpo docente.

La Commissione respinge l'emendamento Volpini 5.41.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.86: si intende che vi abbiano rinunziato.

Alba SASSO (DS-U) illustra le finalità del proprio emendamento 5.55, identico all'emendamento Bimbi 5.36, volto a precisare la formulazione della lettera c) del comma 1 dell'articolo 5 riguardante i requisiti minimi curricolari previsti per l'accesso ai corsi di laurea specialistica. In merito alla considerazione più volte svolta dalla maggioranza secondo cui la materia verrebbe ulteriormente disciplinata in sede di decreti attuativi, rileva che formulazioni tanto generiche possono legittimare qualsiasi scelta successiva.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.36 e Sasso 5.55, nonché l'emendamento Capitelli 5.54.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.87: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.23.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.88: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.35 e Capitelli 5.57, gli emendamenti Grignaffini 5.58 e Titti De Simone 5.24, nonché gli identici emendamenti Rusconi 5.42 e Grignaffini 5.68.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.89: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.43 e Grignaffini 5.59.

Alba SASSO (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Capitelli 5.56, di cui è cofirmataria, sottolineando l'assenza nel provvedimento in esame di indicazioni riguardanti il valore dell'esame finale per il conseguimento della laurea specialistica ai fini dell'inserimento nelle graduatorie permanenti previste dalla legge n. 124 del 1999.

Piera CAPITELLI (DS-U), riprendendo le considerazioni del deputato Sasso, sottolinea che la normativa vigente attribuisce alla prova finale delle scuole di specializzazione valore di prova concorsuale ai fini dell'inserimento nelle graduatorie, laddove il testo in esame, in assenza di una precisa indicazione al riguardo, sembra non attribuire lo stesso valore all'esame finale per il conseguimento della laurea specialistica.

Il sottosegretario Valentina APREA (FI) assicura che il conseguimento della laurea specialistica ha valore abilitante e il superamento dell'esame finale per il conseguimento della stessa consente l'inserimento nelle graduatorie permanenti. Ritenendo tuttavia che la questione debba essere esaminata in modo più approfondito nell'ambito dei decreti delegati, suggerisce la presentazione di un ordine del giorno volto a chiarire la questione evidenziata.

Piera CAPITELLI (DS-U) considera inaccettabile dal punto di vista politico la risposta del sottosegretario, ritenendo che il Parlamento non possa venire esautorato della propria funzione legislativa attraverso la presentazione di un disegno di legge di delega i cui principi e criteri direttivi presentano il carattere dell'assoluta aleatorietà.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che la richiesta di chiarimento e la conseguente risposta del sottosegretario, in quanto riportate negli atti parlamentari, comportino l'assunzione formale di un impegno da parte del Governo.

Titti DE SIMONE (RC), rilevata l'assenza di ogni disponibilità a discutere nel merito del disegno di legge, ritiene che l'assenza di indicazioni precise su temi particolarmente delicati sia destinata a determinare situazioni di disagio e di incertezza per milioni di insegnanti.

La Commissione respinge l'emendamento Capitelli 5.56.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.90 e Sterpa 5.1: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.25.

Alba SASSO (DS-U), rilevato che l'assenza di una chiara indicazione circa l'inserimento nelle graduatorie permanenti di quanti abbiano conseguito la laurea specialistica determinerà una sicura reazione da parte degli insegnanti che hanno seguito il corso svolto dalle scuole di specializzazione, illustra le finalità dell'emendamento Grignaffini 5.63, richiamando l'opportunità di avviare una parte del tirocinio durante il corso di laurea specialistica.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) evidenzia il profilo «antagonista» del proprio emendamento 5.63 rispetto all'impostazione del disegno di legge del Governo: quello riguardante un sistema integrato in cui i saperi formalizzati e disciplinari, nonché gli aspetti didattici, pedagogici e sociologici siano elementi comuni di un processo integrato.
Sottolinea quindi il carattere arbitrario della procedura seguita nel momento in cui si demanda ai decreti delegati la possibilità di stabilire se le modalità individuate dalla normativa vigente siano o meno confermate.

Fabio GARAGNANI (FI) dichiara di apprezzare lo sforzo del Governo che, nel tentativo di superare una mentalità a suo avviso non condivisibile, cerca di favorire quella preparazione specifica di cui si avverte la necessità.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini 5.63 e Bimbi 5.34.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bimbi 5.61.

Piera CAPITELLI (DS-U) ritiene che difficilmente la scuola potrà affrontare il tema dei saperi specialistici considerata la molteplicità delle branche di sapere presenti nella società della conoscenza. Al riguardo richiama l'indicazione della commissione di saggi istituita dal ministro Berlinguer, che al termine della sua attività ha espresso un orientamento favorevole all'individuazione di percorsi basati su assi disciplinari piuttosto che su specifiche materie. Pur riconoscendo la necessità in taluni momenti di ricorrere a saperi specialistici, ritiene pertanto che non possa essere considerata una formazione dei docenti fortemente incentrata sulla specializzazione disciplinare.
Con riferimento all'emendamento Bimbi 5.61, evidenzia che lo stesso, collocandosi in una strategia di riduzione del danno, tende a dare alla laurea specialistica una configurazione maggiormente epistemologica e pedagogica, prevedendo che i docenti abilitati siano valutati relativamente ai primi due anni di attività.
Ribadisce infine le preoccupazioni per l'attività di delegificazione sotterranea svolta dal Governo.

La Commissione respinge gli emendamenti Bimbi 5.61 e Sasso 5.64.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.91 e 5.92: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Capitelli 5.62.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.93, 5.94 e 5.95: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.26.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.96: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Rizzo 5.97 e Titti De Simone 5.27.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.98 e Bulgarelli 5.30: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.33 e Tocci 5.69.

Alba SASSO (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Grignaffini 5.65, di cui è cofirmataria, rilevando che la concezione secondo cui chi sa è in grado di trasmettere le sue conoscenze risulta ampiamente superata da una ricchissima serie di studi, da cui emerge l'esistenza di un terreno di mediazione didattica e la costruzione dell'apprendimento attraverso discipline che non costituiscono settori separati ma modi diversi di vedere un'unica realtà. Invita quindi i deputati della maggioranza ad esimersi da giudizi approssimativi sulla classe insegnante.

La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 5.65.

Paolo SANTULLI (FI), intervenendo sull'emendamento Colasio 5.32, dichiara la propria contrarietà alla soppressione del comma 3 dell'articolo 5. Precisa che tale contrarietà è motivata dal fatto che viene prevista l'abrogazione del percorso di studi per coloro i quali si sono specializzati nel sostegno e per la loro ammissione alle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario in sovrannumero al secondo anno di corso. Ricorda, infatti, che la VII Commissione attraverso una apposita risoluzione ha dato luogo al decreto ministeriale del 20 febbraio 2002, che agevola quanti specializzati, con 180 giorni di servizio sul sostegno, in possesso di laurea, vengano iscritti in sovrannumero al secondo anno delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario. Ritiene pertanto doveroso continuare il lavoro intrapreso su analoghe situazioni. Preannuncia che su tale materia presenterà un ordine del giorno, finalizzato a prevedere una serie di interventi mirati a risolvere le problematiche del precariato, a partire dai docenti diplomati, consentendo, secondo logiche di legittimità, di favorire il conseguimento dei titoli necessari per una complessiva formazione di questi insegnanti; una formazione che, da un lato, garantisca all'utenza un servizio di sicura specializzazione di quanti offrano la propria opera a favore dei soggetti portatori di handicap e che, dall'altro lato, consenta agli stessi insegnanti di poter accedere alle graduatorie permanenti per le immissioni in ruolo, rispettando le situazioni maturate.

Piera CAPITELLI (DS-U) esprime la propria soddisfazione per il fatto che da parte di un esponente della maggioranza si riconosca l'esistenza di problemi concreti dei docenti.
Invita, quindi, il rappresentante del Governo a presentare disegni di legge ad hoc per categorie come quella degli insegnanti di sostegno non abilitati.

La Commissione respinge l'emendamento Colasio 5.32.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Delbono 5.31: si intende che vi abbia rinunziato.

Titti DE SIMONE (RC), illustrando il proprio emendamento 5.28, che prevede la soppressione dei primi due periodi del comma 3 dell'articolo 5, sottolinea l'aleatorietà, le lacune e le imprecisioni che caratterizzano il disegno di legge delega, che getteranno nel caos e nella incertezza il mondo della scuola.
Dopo aver sottolineato il fatto che il provvedimento affronta questioni che dovrebbero essere esaminate in sede di contrattazione, esprime le proprie critiche rispetto alla possibilità di prevedere il principio della chiamata diretta.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.28.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Gambale 5.44, di cui raccomanda l'approvazione.

Angela NAPOLI (AN), relatore, invita i presentatori di tale emendamento a ritirarlo e a trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del giorno.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) non accoglie la richiesta del relatore e insiste per la votazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Gambale 5.44 e approva l'articolo 5.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma all'articolo aggiuntivo Sasso 5.03, che configura un'idea del cittadino per il quale è fondamentale un'educazione permanente.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Sasso 5.03.

Giovanna BIANCHI CLERICI (LNP) osserva che le previsioni dell'articolo aggiuntivo Sasso 5.03 sono già contenute nella lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge in esame.

Alba SASSO (DS-U), nel ritenere inadeguata e non chiara la formulazione della lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge in esame, sottolinea il fatto che il suo articolo aggiuntivo 5.03 garantisce a tutti i cittadini di accedere all'istruzione ed alla formazione lungo tutto l'arco della propria vita. Raccomanda pertanto l'approvazione del suo articolo aggiuntivo.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Sasso 5.03.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), illustrando il proprio articolo aggiuntivo 5.02, dichiara di essere orgoglioso dei docenti italiani.
Ricorda, in conclusione, che nel corso delle audizioni informali svolte dalla VII Commissione sono stati più volte chiesti chiarimenti sul rapporto esistente tra la riforma in esame e i contenuti del disegno di legge costituzionale sulla devoluzione.

Piera CAPITELLI (DS-U), poiché la tematica dello stato giuridico dei docenti raccoglie l'interesse di alcuni deputati della maggioranza, chiede al Governo se, anche a tale questione, verrà data risposta attraverso un ordine del giorno.

Alba SASSO (DS-U), illustrando l'articolo aggiuntivo Bimbi 5.04, richiama i contenuti dell'articolo 1 del disegno di legge con riferimento alla questione dello stato giuridico. Si chiede, quindi, in quale ambito verranno collocate le norme generali per l'istruzione alla luce della formulazione del suddetto articolo 1 del disegno di legge in esame e del disegno di legge costituzionale sulla devoluzione.

La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Rusconi 5.02 e Bimbi 5.04.

Ferdinando ADORNATO, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 20.35, è ripresa alle 20.45.

Ferdinando ADORNATO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6 del disegno di legge (vedi allegato).

La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 6 e degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.

Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6 del disegno di legge.

Il sottosegretario Valentina APREA esprime conforme al relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli 6.2, Colasio 6.3, gli identici emendamenti Capitelli 6.1 e Rizzo 6.4 e approva l'articolo 6.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli articoli aggiuntivi Rizzo 6.01, 6.02, 6.03 e 6.04: si intende che vi abbiano rinunziato.

Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Rizzo 6.05.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rizzo 6.05.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Rizzo 6.06: si intende che vi abbiano rinunziato.
Avverte che sono stati presentati emendamenti riferiti all'articolo 7 del disegno di legge (vedi allegato).

La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 7 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 7 del disegno di legge.

Il sottosegretario Valentina APREA esprime conforme al relatore.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 7.35: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Capitelli 7.32.

Piera CAPITELLI (DS-U), intervenendo sull'emendamento Bulgarelli 7.33, di cui è cofirmataria, interamente sostitutivo dell'articolo 7, precisa che tale proposta emendativa evidenzia le differenze esistenti tra una legge delega e una legge quadro. Esprime quindi la convinzione che qualsiasi riforma sulla scuola debba contenere un piano di formazione del personale in servizio.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), dopo aver dichiarato di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli 7.33, richiama la questione delle risorse finanziarie necessarie per i comuni per applicare, entro il 2004, le norme previste dal comma 4 dell'articolo 7.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) sottolinea l'importanza dell'emendamento Bulgarelli 7.33, di cui è cofirmataria, che prevede una precisa copertura finanziaria, a differenza del testo dell'articolo 7 del disegno di legge delega. Osserva, infatti, che il provvedimento in titolo non destina quote di risorse al funzionamento ordinario della scuola e della riforma in esame. A fronte della mancanza copertura finanziaria del disegno di legge delega, esprime la convinzione che il Governo intenda utilizzare la riforma come una sorta di «clava» da usare contro il mondo della scuola.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI), soffermandosi sulla questione delle risorse finanziarie, richiama i contenuti del comma 6 dell'articolo 7 del disegno di legge, evidenziando il fatto che, allo stato attuale, nel bilancio dello Stato non sono previste le risorse finanziarie necessarie per l'attuazione delle riforma. Esprime quindi la convinzione che questo tipo di delega dovrebbe prevedere la copertura finanziaria necessaria per l'attuazione del provvedimento in esame.

Alba SASSO (DS-U), dopo aver dichiarato di condividere le considerazioni svolte da alcuni deputati in merito alla mancanza di copertura finanziaria del provvedimento, chiede al Governo dove siano finiti quei 19 mila miliardi di lire che erano stati previsti per la riforma della scuola.
In conclusione, nel sottolineare l'inadeguatezza delle previsioni dell'articolo 7, rileva la mancanza di gradualità nell'attuazione della riforma.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli 7.33.

La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 7.33.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 7.37 e 7.36: si intende che vi abbiano rinunziato.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bellillo 7.22, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Bellillo 7.22.

Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti dell'emendamento Villetti 7.23, di cui è cofirmataria.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villetti 7.23 e Titti De Simone 7.1.

Piera CAPITELLI (DS-U) illustra i contenuti del suo emendamento 7.24, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Colasio 7.19 e Capitelli 7.24 e l'emendamento Sasso 7.34.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 7.38: si intende che vi abbiano rinunziato.

Titti DE SIMONE (RC) illustra i contenuti del suo emendamento 7.2, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 7.2

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 7.39: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 7.3 e Rizzo 7.40, gli identici emendamenti Rusconi 7.20, Sasso 7.25 e Rizzo 7.41, nonché gli emendamenti Titti De Simone 7.4, 7.5, 7.6 e 7.7.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 7.42: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Titti De Simone 7.8 e 7.9.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 7.43: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Titti De Simone 7.10 e gli identici emendamenti Carra 7.21 e Grignaffini 7.26.

Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti dell'emendamento Grignaffini 7.27, di cui è cofirmataria, con il quale si avanza una proposta di copertura finanziaria del provvedimento.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Grignaffini 7.27 e gli identici emendamenti Titti De Simone 7.11, Bulgarelli 7.17 e Rizzo 7.44.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Detomas 7.15, di cui raccomanda l'approvazione.

Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Sasso e Grignaffini intendono sottoscrivere l'emendamento Detomas 7.15.

La Commissione respinge l'emendamento Detomas 7.15.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Detomas 7.16.

La Commissione respinge l'emendamento Detomas 7.16.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 7.45, 7.46, 7.47 e 7.49: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Villetti 7.14.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 7.48, Bulgarelli 7.18 e Rizzo 7.50: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 7.12.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 7.51: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 7.13 e Rizzo 7.52.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 7.53, 7.54, 7.55 e 7.56: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli 7.28 e Sasso 7.29.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di volere sottoscrivere l'emendamento Colasio 7.30 e il successivo emendamento Grignaffini 7.31.

Alba SASSO (DS-U), illustrando l'emendamento Colasio 7.30, di cui è cofirmataria, sottolinea l'importanza di tale proposta emendativa con la quale si propone di sopprimere il comma 10 dell'articolo 7, che prevede l'abrogazione della legge n. 30 del 2000.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI) osserva, preliminarmente, che sia la legge n. 30 del 2000, sia la riforma Moratti non affrontano il seguente problema: alla fine dell'obbligo scolastico di 10 anni (relativo al periodo di frequenza delle scuole elementari e medie e del biennio successivo) non si consegna alcun diploma valido, né si chiude un ciclo compiuto. Rileva il fatto che vengano considerati intoccabili i 5 anni di liceo: questo fa sì che il biennio risulti inutile se smembrato dai restanti 3 anni. Propone pertanto di raccordare il biennio, che dovrebbe essere uguale per tutti, con le scuole medie e non con il triennio del liceo.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Colasio 7.30 e Rizzo 7.57 e gli identici emendamenti Grignaffini 7.31 e Rizzo 7.58 e approva l'articolo 7.

Il sottosegretario Valentina APREA, nel ringraziare tutti i componenti della Commissione per il lavoro svolto, rassicura i deputati dell'opposizione in merito al fatto che non vi sia stato da parte del Governo un ascolto passivo del dibattito. Sottolinea quindi che quello odierno rappresenta il primo passo del lungo cammino della riforma della scuola.

Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che non è stato il Governo a blindare il testo del disegno di legge, bensì la maggioranza che, per valutazioni di ordine politico, ha inteso assumere tale decisione, che ha rispettato con assoluta coerenza.
Ringrazia i deputati dell'opposizione per l'atteggiamento costruttivo tenuto nel corso del dibattito, per il rispetto degli accordi e, nello stesso tempo, per il contributo di grande interesse che hanno offerto sulle tematiche della scuola.
Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 21.50.

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