Tributi, imposte e tasse

Ricordiamo che il termine tributo sta a significare una somma da pagare allo Stato; i tributi si differenziano in diversi tipi, nel senso che ci sono tributi da pagare comunque in quanto si possiede un reddito o un bene che può produrre reddito. Questo tipo di tributo viene detto imposta.

Per esempio l'IRE ( imposta sul reddito) è una imposta, cioè un tributo da pagare che viene calcolato sul reddito prodotto, in base ad una percentuale sul reddito, detta aliquota.

Anche l'IVA ( imposta sul valore aggiunto) è una imposta, in quanto essa viene pagata dal lavoratore autonomo che produce un reddito, cioè vende un bene o produce un bene e paga in proporzione alla differenza tra valore finale del bene e valore iniziale del bene. Anche l'IVA è una imposta che si basa sulle percentuali, cioè sulle aliquote.

Anche l'ICI  (imposta comunale sugli immobili) è una imposta e si paga sui fabbricati o sui terreni in base a delle aliquote.

La tassa, invece, è un tributo che si paga solo se si chiede allo stato una certa prestazione o servizio in cambio; se non si chiede la prestazione la tassa non si paga. Per esempio le tasse scolastiche sono tasse e non imposte, in quanto occorre pagarle solo se ci si iscrive ad una scuola statale.

Oppure se uno chiede un certificato o un documento allo Stato, per esempio chiede la patente di guida, il tributo da pagare si chiama tassa; infatti se non vuole la patente non la paga.

Se invece la somma da pagare non viene data direttamente allo Stato ma viene chiesta da un ente del parastato, per esempio, come erano una volta le Poste Italiane, allora si parla di tariffa. Una volta esisteva l'ENEL (ente nazionale energia elettrica) come ente dello Stato. La somma da pagare era una tariffa. Analogamente una volta esistevano le Ferrovie dello Stato; ed il biglietto era una tariffa.

Riepilogando: tributo è una somma da pagare allo Stato o al parastato e non ad un privato. Imposta è un tributo da pagare indipendentemente se si riceva o no in cambio dallo Stato un servizio; tassa è un tributo da pagare allo Stato solo se si riceve in cambio un servizio; tariffa è un tributo da pagare ad un ente del parastato, cioè un ente che non è né il Comune, né la provincia, né la regione, né la nazione Italia, se si riceve in cambio un servizio.

Imposta sui redditi (IRE)

La struttura dell'IRE resta la solita, cioè quella relativa alla vecchia IRPEF, cioè per i dipendenti statali, e quindi anche per la scuola statale, l'IRE è una imposta virtuale, detta partita di giro per lo Stato, in quanto non viene direttamente pagata dal contribuente, ma viene automaticamente sottratta dall'importo dello stipendio.

Cioè è valido il meccanismo del sostituto di imposta; in pratica lo Stato fa finta di pagare le tasse per conto del contribuente, e al posto di erogare lo stipendio lordo previsto dalle norme contrattuale, detrae dallo stipendio lordo, detto imponibile, una certa quota di denaro, detta imposta. Vedi grafico

La normativa che regola l'imposta IRE proviene dal Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 - Testo unico delle imposte sui redditi.(aggiornato al giugno 2004). Il testo è stato ulteriormente modificato nella finanziaria 2005 e nella finanziaria 2007. 

La struttura del prelievo si basa su alcuni elementi fondamentali idonei a :

1 - garantire che i redditi più bassi siano praticamente esonerati dall'imposta, in quanto essa diventa pari a zero.

2 - assicurare che il prelievo fiscale penalizzi chi lavora di più, in base alla ideologia comunista, in modo da portarlo o ad evadere le tasse o a chiudere la propria redditizia attività.

3 - favorire le famiglie con figli e con molte persone a carico.

Reddito imponibile e imposta

Il reddito imponibile è il reddito sul quale si applicano delle percentuali in modo da ottenere l'imposta. Le percentuali che si applicano sono dette aliquote. Le aliquote attuali (gennaio 2007) sono: 

23%    27%        38%      41%          43%

Moltiplicando l'imponibile per l'aliquota e dividendo per 100 si ottiene l'imposta da pagare.

Esempio

Dato un reddito imponibile pari ad 20.000 € calcolare l'imposta IRE dovuta, sapendo che l'aliquota da applicare è il 23%.

Risoluzione

L'imposta da detrarre dal lordo dello stipendio sarà pari a 4.600 €.

Deduzioni e detrazioni

La deduzione è una somma che viene detratta dall'imponibile, cioè dal reddito lordo. La detrazione di imposta è una somma da detrarre dall'imposta da pagare.

Calcolo dell'imposta 

Per calcolare l'imposta si eseguono nell'ordine i seguenti procedimenti:

1 - Si calcola il reddito complessivo partendo dall'importo contrattuale mensile, diminuito delle ritenute INPDAP, Fondo di previdenza, Fondo credito, accantonamento Trattamento Fine Rapporto (TFR), e si ottiene il reddito imponibile ai fini IRE.

2 - Al reddito imponibile si applicano le aliquote previste e si ottiene l'imposta lorda.

3 - Dall'imposta lorda si detraggono le detrazioni di imposta e si ottiene l'imposta netta, che verrà trattenuta dal datore di lavoro.

4 - Lo stipendio netto sarà quello contrattuale, diminuito delle ritenute previdenziali e assistenziali e diminuito dell'imposta sul reddito (IRE).

Considerazioni

Il meccanismo sarebbe semplice se vi fosse una aliquota uguale per tutti i redditi. Per cui il calcolo dello stipendio diviene complesso e conviene usare i noti programmi come il nostro Calcolo stipendio personale scuola - docente e ATA.

Tuttavia, con un pò di pazienza lo possiamo anche fare manualmente, in quanto si tratta dei calcoli che possono fare anche i nostri alunni di scuola elementare che usano la nostra calcolatrice in linea:Calcolatrice parlante.

Reddito complessivo

Lo stipendio complessivo lordo del mese si ottiene dalle tabelle contrattuali. Contratto 24/07/2003

Esempio

Un docente laureato  di scuola secondaria superiore nei primi due anni di ruolo ha diritto alle seguenti retribuzioni lorde contrattuali:

1 - Stipendio 1.051,91 €

2 - Retribuzione professionale docenti: 154,82 €

3 - Indennità integrativa speciale conglobata nello stipendio: 538,30 €

Il totale lordo dello stipendio mensile è:

1.051,91 + 154,82 + 538,30 = 1.745,03 €

Questo stipendio è ancora lordo, in quanto dobbiamo sottrarre le ritenute previdenziali e assistenziali

Ritenute e contributi previdenziali

Ritenuta INPDAP

La ritenuta INPDAP si calcola applicando la percentuale di 8,75% sullo stipendio lordo maggiorato del 18%. Poiché nel nuovo contratto l'indennità integrativa speciale è stata inglobata nello stipendio e poiché la maggiorazione del 18% si applica solo sullo stipendio e non sull'indennità integrativa speciale, nei calcoli occorre ancora separare lo stipendio dall'indennità integrativa speciale che viene detta conglobata nello stipendio.

Qui occorre distinguere tra docenti a tempo indeterminato e docenti a tempo determinato. La ritenuta da effettuare è sempre quella, cioè 8,75% sullo stipendio maggiorato del 18% + 8,75% sulla Indennità integrativa speciale senza maggiorazione del 18%. Tuttavia, mentre per il docente a tempo indeterminato la maggiorazione del 18% non viene fatta mensilmente ma a fine anno scolastico, nel calcolo della ritenuta INPDAP mensile si considera solo il 100% dello stipendio. Poi a fine anno scolastico viene fatto un conguaglio della ritenuta, calcolando la maggiorazione del 18% sull'intero stipendio annuale e recuperando la parte non trattenuta mensilmente.

Per il docente supplente a tempo determinato, invece, si continua ad applicare la maggiorazione del 18% ogni mese.

Esempio

Docente di ruolo laureato scuola secondaria superiore a tempo indeterminato fino a due anni di ruolo:

1 - Stipendio 1.051,91 €

2 - Retribuzione professionale docenti: 154,82 €

3 - Indennità integrativa speciale conglobata nello stipendio: 538,30 €

La ritenuta INPDAP va calcolata sul 100% dello stipendio, sul 100% della retribuzione professionale docenti e sul 100% della indennità integrativa speciale.

Il reddito su cui calcolare la ritenuta del 8,75% è:

1.051,91 + 154,82 + 538,30 = 1.745,03 €

 

La ritenuta INPDAP sarà di 152,69 €

Esempio

Docente laureato scuola secondaria superiore a tempo determinato, fino al termine delle attività didattiche:

1 - Stipendio 1.051,91 €

2 - Retribuzione professionale docenti: 154,82 €

3 - Indennità integrativa speciale conglobata nello stipendio: 538,30 €

La ritenuta INPDAP va calcolata sul 118% dello stipendio, sul 100% della retribuzione professionale docenti e sul 100% della indennità integrativa speciale.

I calcoli li facciamo separatamente, cioè prima sul 118% dello stipendio e otteniamo:

e poi sul 100% della somma della indennità integrativa speciale + la retribuzione professionale docente, ed otteniamo:

154,82 + 538,30 = 693,12 €

Su questo stipendio lordo calcoliamo l'8,75% ed otteniamo:

 

Le ritenute INPDAP in totale saranno:

108,61 + 60,65 =169,26 €

Questo vale se il docente ha un contratto fino al termine delle attività didattiche, cioè fino al 30 giugno.

Se, invece, il contratto è solo temporaneo, cioè solo un mese oppure solo fino al termine delle lezioni, cioè verso il 12 giugno, allora non spetta la retribuzione professionale docente e il calcolo diventa:

Le ritenute INPDAP totali in questo caso saranno: 

108,61 + 47,10 = 155,71 €

Fondo di previdenza e accantonamento fine rapporto

Questo tipo di ritenuta viene effettuata ai fini della corresponsione della buona uscita. Essa spetta solo al personale con contratto a tempo indeterminato assunto entro il 31/12/2000. Le ritenute effettuate sono pari al 2,50% calcolato sull'80% dello stipendio lordo complessivo.

Per gli altri dipendenti esiste il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), cioè un meccanismo complicato, mediante il quale le ritenute effettuate potranno andare a finire in fondi pensione, senza alcuna garanzia, nel caso che i fondi pensione, come avvenuto in diversi paesi stranieri, vengano messi in liquidazione.Le ritenute effettuate sono dette accantonamento per il TFR e sono pari al 2,50% calcolato sull'80% dello stipendio lordo complessivo.

Ma veniamo a noi; sia se si tratta di accantonamento per il TFR e sia che si tratta del fondo di previdenza la percentuale da applicare è sempre la stessa.

Esempio

Docente laureato scuola secondaria superiore a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche o a tempo indeterminato fino a due anni di ruolo:

1 - Stipendio 1.051,91 €

2 - Retribuzione professionale docenti: 154,82 €

3 - Indennità integrativa speciale conglobata nello stipendio: 538,30 €

Il reddito su cui calcolare la ritenuta del 2,50% è: stipendio + indennità integrativa speciale; si eccettua, quindi, la retribuzione professionale docente:

1.051,91 + 538,30 = 1.590,21 €

ma si prende solo l'80% di questo reddito e si ottiene:

Questo calcolo vale sia per i docenti a tempo determinato che per quelli a tempo indeterminato.

Fondo credito

La ritenuta per il fondo credito è pari  a 0,35% sul 118% del totale reddito lordo, e vale sia per contratti a tempo indeterminato che a tempo determinato. Tuttavia, nel calcolo mensile si calcola sul 100%, salvo poi il recupero a fine anno scolastico.

Esempio

Docente laureato scuola secondaria superiore a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche o a tempo indeterminato con due anni di ruolo:

1 - Stipendio 1.051,91 €

2 - Retribuzione professionale docenti: 154,82 €

3 - Indennità integrativa speciale conglobata nello stipendio: 538,30 €

Il reddito su cui calcolare la ritenuta del 0,35% è:

1.051,91 + 154,82 + 538,30 = 1.745,03 €

Il calcolo si fa sul 100% e si ottiene:

 

Calcolo dell'imposta IRE sul reddito

Per calcolare l'imposta sul reddito dobbiamo ottenere il reddito complessivo ai fini dell'IRE. Partiamo allora dallo stipendio mensile lordo, togliamo tutte le ritenute e contributi previdenziali ed otteniamo il reddito complessivo ai fini dell'IRE.

Esempio

Docente laureato scuola secondaria superiore a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche o a tempo indeterminato con due anni di ruolo:

1 - Stipendio 1.051,91 €

2 - Retribuzione professionale docenti: 154,82 €

3 - Indennità integrativa speciale conglobata nello stipendio: 538,30 €

Il totale lordo sarebbe

1.071,91 + 154,82 + 538,30 = 1.745,03 €

Togliamo ora:

4 - Ritenuta INPDAP: 152,69 €

5 - Contributo fondo di previdenza o acconto per trattamento di fine rapporto: 31,80 €

6 - Contributo fondo credito: 6,11 €

Il totale tra ritenute e contributi è:

152,69 + 31,80 + 6,11 = 190,60 €

Questa somma va detratta dallo stipendio complessivo lordo che è: 1.745,03 €

Otteniamo:

1.745,03 - 190,60 = 1.554,43 €

Questa somma di 1.554,43 € rappresenta lo stipendio complessivo da considerare ai fini dell'IRE. Erroneamente nella distinta delle competenze, compilata dal centro di Latina questa somma viene detta imponibile. Infatti ora bisogna distinguere tra reddito lordo ai fini IRE e imponibile ai fini IRE. Il reddito lordo è quello ottenuto togliendo dallo stipendio lordo i contributi previdenziali e le ritenute. Mentre l'imponibile IRE si ottiene sottraendo le deduzioni dal reddito complessivo ai fini IRE.

Quindi se non ci fosse l'IRE lo stipendio sarebbe pari a 1.554,43 €

Calcolo dell'imposta

Nel calcolo dell'imposta lorda bisogna tenere conto degli scaglioni di reddito, in quanto ogni scaglione ha la sua percentuale o aliquota di imposta; in particolare le aliquote sono:

reddito aliquota
fino a 15.000 € 23 %
oltre 15.000 € e fino a 28.000 € 27 %
oltre 28.000 € e fino a 55.000 € 38 %
oltre 55.000 € e fino a 75.000 € 41 %
oltre 75.000 € 43 %

Esempio

Nel nostro caso essendo il reddito imponibile annuo pari a 19.843 € l'aliquota da applicare è il 27 % ed otteniamo:

 

Detrazioni dall'imposta

Una volta calcolata l'imposta lorda annua IRE, da essa vanno sottratte alcune detrazioni nei casi previsti.

Detrazioni IRE

Le deduzioni IRE, nel nostro caso, sono di due tipi:

1- detrazione per assicurare la progressività dell'imposizione e cioè fare in modo che ci sia anche un'area di detassazione.

2 - detrazioni per oneri di famiglia, cioè ridurre l'imposta lorda, in modo da tener conto dei carichi di famiglia.

Detrazione per la progressività dell'imposizione

Per i redditi da lavoro dipendente superiori a 15.000 € e ma non superiori a 55.000 € spetta una detrazione annua pari a 1.338 €.

Tuttavia questa detrazione di 1.338 € non spetta tutta per intero ma vi spetta in una certa percentuale; in tal modo i redditi bassi godono della intera detrazione, i redditi più alti godono di una detrazione minore.

La formula matematica per calcolare la detrazione spettante è la seguente:

Da tale formula vediamo che se uno ha reddito pari a 15.000 € gode di tutta la detrazione; se, invece, ha un reddito superiore a 15.000 € la detrazione diminuisce e diventa nulla quando il reddito complessivo arriva a 55.000 €

Esempio

Supponiamo che il reddito complessivo sia pari a 19.843 €

La formula per calcolare la detrazione diventa:

Questo vuol dire che non possiamo applicare la intera detrazione di 1.338 € ma quella ridotta a 1.176 €

Detrazioni per carichi di famiglia

 Sono previste le seguenti detrazioni per carichi di famiglia:

1 - un massimo di 800 € per il coniuge a carico;

2 - un massimo di 800 € per ogni figlio a carico;

La detrazione per i figli a carico viene aumentata in alcuni casi; per esempio:

a)- un massimo di 900 € se il figlio è minore di 3 anni;

b)- un massimo di 1.000 € per ogni figlio se vi sono più di 3 figli;

c)- un massimo di 1.020 € se il figlio è portatore di handicap.

Queste detrazioni dall'imposta lorda non spettano interamente ma secondo delle percentuali variabili in base al reddito annuo.

Stipendio netto

Poiché a noi interessa lo stipendio mensile netto occorre ora applicare l'imposta e le detrazioni in modo che vengano sottratte mensilmente. E qui vi possono essere delle differenze di calcolo in base alle formule utilizzate. Innanzitutto notiamo che il meccanismo di imposizione risulta certo solo alla fine dell'anno solare, cioè quando si conoscono interamente gli emolumenti percepiti al netto delle ritenute e contributi previdenziali. Nel corso dell'anno, invece, si possono solo fare previsioni. Noi per semplicità possiamo fare il seguente ragionamento. Se su 18.000 € di stipendio complessivo l'imposta da pagare è pari a 2.574 € possiamo fare una semplice proporzione per ricavare la percentuale da applicare sul reddito complessivo per ottenere l'imposta.

Esempio

Reddito complessivo 18.000 € l'anno; imposta annua 2.574 €; calcolare la percentuale da applicare allo stipendio mensile in modo tale che alla fine dell'anno non si debbano effettuare conguagli.

Soluzione

Applichiamo la formula per calcolarci la percentuale ed otteniamo:

Quindi se conosco l'importo mensile lordo basta che detraggo una imposta IRE pari a questa percentuale, se lo faccio ogni mese e se non vi sono né aumenti né detrazioni di stipendio a dicembre i conti tornano e non vi sarà il conguaglio.

Esempio

Un docente laureato della scuola secondaria superiore, con incarico a tempo indeterminato ed anni di servizio due, ha uno stipendio mensile, al netto delle ritenute e contributi previdenziali, pari a 1.554,43 €; calcolare l'imposta mensile IRE da sottrarre sapendo che il reddito annuo complessivo sarà di 19.843 € e l'imposta annua IRE sarà di 3.3852 €

Soluzione

Questa percentuale la applico sullo stipendio complessivo mensile ed ottengo l'imposta IRE mensile:

Lo stipendio netto mensile sarà:

1.554,43 - 280,57 = 1.273,86  €

Esempio

Un docente laureato della scuola secondaria superiore, con incarico a tempo indeterminato ed anni di servizio 35, ha uno stipendio mensile, al netto delle ritenute e contributi previdenziali, pari a 2.160,78 €; calcolare l'imposta mensile IRE da sottrarre sapendo che il reddito annuo complessivo sarà di 31.032 € e l'imposta annua IRE sarà di 7.310 €

Soluzione

Questa percentuale la applico sullo stipendio complessivo mensile ed ottengo l'imposta IRE mensile:

Lo stipendio netto mensile sarà:

2.435,85 - 573,83 =1.862,02  €

Abbiamo detto netto, se trascuriamo le somme dovute alle addizionali regionale e provinciale dell'anno fiscale precedente a quello in cui si percepisce lo stipendio.

Inoltre, solo a chi ha diritto, allo stipendio netto va aggiunto un eventuale somma dovuta all'assegno per il nucleo famigliare. L'importo dell'assegno non viene soggetto ad IRE, né è soggetto ad altra imposta o tassa o ritenuta previdenziale o assistenziale; per cui è da aggiungersi al netto dello stipendio.

Consulenza di un professore

Prof. Pietro De Paolis

22 dicembre 2006