Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
Mercoledì 12 febbraio 2003. - Presidenza del presidente Giancarlo
GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze
Vito Tanzi.
La seduta comincia alle 8.
Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387-A Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che nella seduta del 6 febbraio 2003 la Commissione ha deliberato di richiedere al Governo, ai sensi dell'articolo 11-ter, comma 3, della legge n. 468 del 1978, la predisposizione della relazione tecnica sul testo trasmesso dal Senato. Da ultimo, nella seduta dell'11 febbraio 2003, è proseguito il dibattito con lo svolgimento della relazione introduttiva; il seguito dell'esame è stato quindi rinviato a seguito della mancata trasmissione, da parte del Governo, della relazione tecnica richiesta.
Il sottosegretario Vito TANZI chiede un breve rinvio della seduta per consentire l'acquisizione degli elementi informativi necessari allo svolgimento dell'esame in sede consultiva.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto della richiesta formulata dal Governo, sospende la seduta fino alle 8.30.
La seduta, sospesa alle 8.05, è ripresa alle 8.30.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, constatato che la documentazione richiesta dalla Commissione non è ancora pervenuta, sospende nuovamente la seduta.
La seduta, sospesa alle 8.30, è ripresa alle 9.30.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel constatare che gli elementi di
informazione richiesti dalla Commissione non sono ancora disponibili, deve
prendere atto della necessità di un ulteriore rinvio del dibattito, anche in
ragione della complessità delle questioni oggetto di esame. Fa quindi presente
che non è stato possibile, in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo,
prevedere un'organizzazione dei lavori dell'Assemblea che tenesse conto delle
difficoltà richiamate: da qui la calendarizzazione del provvedimento nella
settimana in corso.
Propone pertanto che il seguito dell'esame sia rinviato ad un orario successivo
alla conclusione della seduta antimeridiana dell'Assemblea.
Gianfranco MORGANDO (MARGH-U) ritiene che le ragioni delle difficoltà che
impediscono la prosecuzione del dibattito vadano ricercate non tanto nella
complessità del testo, quanto nella radicale differenza di approccio mostrata
dai Ministeri dell'economia e dell'istruzione nel trattare le questioni connesse
all'attuazione della riforma: in pratica, nonostante i ripetuti richiami - da
parte degli stessi operatori del settore - in ordine alla effettiva praticabilità
del progetto, il Governo ha ritenuto di portare avanti un'operazione puramente
politica disinteressandosi della sostenibilità finanziaria delle misure
proposte. Esprime pertanto profondo disagio per la situazione di stallo che si
è venuta a creare e chiede che il ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca scientifica venga in Commissione a illustrarne le motivazioni.
Fa presente, in conclusione, che anche nel caso di una prossima trasmissione -
da parte del Governo - della relazione tecnica, la Commissione avrebbe bisogno
di tempi congrui per prendere visione della documentazione pervenuta, il che
renderebbe difficilmente ipotizzabile una conclusione dell'esame del
provvedimento nei termini suggeriti dal presidente. Tale circostanza potrebbe
quindi richiedere una modifica dell'organizzazione dei lavori dell'Assemblea.
Michele VENTURA (DS-U), concordando con il deputato Morgando, sottolinea l'esigenza che la Commissione disponga di tempi adeguati in relazione alla complessità delle tematiche in discussione. Domanda quindi chiarimenti in ordine al prosieguo dell'esame del provvedimento in Commissione.
Alessandro DE FRANCISCIS (MARGH-U) invita i deputati della maggioranza a riflettere sul rapporto effettivo esistente fra le risorse finanziarie rese disponibili dal Governo e l'ammontare degli investimenti richiesti per l'avvio della riforma. Nel ricordare - quindi - le difficoltà che il Governo sta attraversando nei settori dell'istruzione e dell'università, in ordine a questioni che rivestono importanza strategica per il futuro del paese, si associa alle osservazioni critiche formulate dai deputati intervenuti.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, rispondendo alle richieste di
chiarimento formulate, fa presente che la Commissione bilancio opera secondo una
tempistica che deve risultare compatibile con lo svolgimento dei lavori
dell'Assemblea. Allo stato, pertanto, non resta che attendere la trasmissione -
da parte del Governo - degli elementi informativi che sono stati ritenuti
necessari ai fini dell'espressione del prescritto parere; la Commissione potrà
poi opportunamente valutare le condizioni per la prosecuzione del dibattito.
Non essendovi obiezioni, rinvia pertanto il seguito dell'esame alle 14.
La seduta termina alle 9.40.
Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387-A Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni - Parere
su emendamenti).
La Commissione prosegue l'esame, iniziato nella seduta antimeridiana.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che nella seduta antimeridiana l'esame del provvedimento è stato rinviato in attesa dell'acquisizione - da parte del Governo - degli elementi informativi richiesti ai fini dell'espressione del prescritto parere. Avverte quindi che il Governo non ha ancora trasmesso alla Commissione bilancio la relazione tecnica.
Vincenzo CANELLI (AN), relatore, preso atto della mancata trasmissione della relazione tecnica, ritiene che la Commissione bilancio potrebbe superare i problemi emersi nel corso del dibattito subordinando l'emanazione dei decreti legislativi richiamati dall'articolo 7, comma 7, alla preliminare individuazione della relativa copertura finanziaria mediante atto legislativo.
Michele VENTURA (DS-U) chiede che il Governo chiarisca le ragioni che sono alla base della mancata trasmissione della relazione tecnica richiesta dalla Commissione bilancio.
Il sottosegretario Vito TANZI precisa che, stante la particolare complessità del provvedimento, nonché l'estesa proiezione temporale dei suoi effetti, i Ministeri dell'istruzione e dell'economia non hanno raggiunto un'identità di vedute su alcuni profili problematici di carattere finanziario.
Gianfranco MORGANDO (MARGH-U) sottolinea che la circostanza segnalata dal sottosegretario (il quale ha di fatto riconosciuto la difficoltà del Governo di predisporre una relazione tecnica e quindi di identificare una corretta quantificazione e copertura degli oneri connessi all'attuazione del provvedimento) conferma l'esigenza - già manifestata nel corso del dibattito - di assicurare allo stesso Governo e alla Commissione bilancio tempi adeguati per l'approfondimento delle problematiche emerse, nonché per la formulazione di un parere corretto e motivato. Propone quindi che l'esame il provvedimento sia sospeso fino alla trasmissione - da parte del Governo - della relazione tecnica richiesta dalla Commissione bilancio.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), concordando con la proposta del deputato Morgando, osserva che la delicatezza della situazione determinatasi - della quale il Governo non ha chiarito le motivazioni, limitandosi a fornire una descrizione dello stato dei rapporti fra i Ministeri dell'istruzione e dell'economia - suggerisce di non attestarsi su posizioni formalistiche: infatti la formulazione di un parere favorevole con condizioni consentirebbe all'Assemblea di ignorare l'esito del dibattito svoltosi in Commissione bilancio, precostituendo di fatto una violazione degli obblighi di copertura sanciti dall'ordinamento. Ritiene, al contrario, che un'opportuna sospensione dell'esame - in attesa della trasmissione della relazione tecnica - garantirebbe la correttezza formale e politica dei rapporti fra Parlamento e Governo e fra maggioranza e opposizione.
Giovanni RUSSO SPENA (RC), associandosi alle considerazioni svolte, giudica l'ipotesi di una sospensione dell'esame come l'unica praticabile, in maniera chiara e univoca, nella fase attuale. A tal fine, suggerisce di chiedere un rinvio dell'esame in Assemblea fino al completamento delle procedure regolamentari in corso di svolgimento.
Guido CROSETTO (FI) fa presente che durante il dibattito sono emersi profili problematici non in relazione alle norme che diventeranno operative a seguito dell'approvazione del presente disegno di legge, ma con riferimento ad alcune misure che saranno adottate nell'ambito dei successivi decreti di attuazione. La questione può essere pertanto risolta apprestando adeguate garanzie, in materia di copertura finanziaria, da attivare in fase di emanazione dei decreti delegati.
Giovanni RUSSO SPENA (RC) giudica non accettabile, in termini metodologici,
l'impostazione prospettata dal deputato Crosetto, poiché - in base ai
principi sanciti dall'ordinamento - i mezzi finanziari occorrenti per
l'emanazione dei decreti di attuazione devono essere predisposti proprio nel
disegno di legge delega.
Michele VENTURA (DS-U), nell'esprimere apprezzamento per le dichiarazioni del
rappresentante del Governo, osserva tuttavia che esse dimostrano la validità
dei rilievi critici formulati nel corso del dibattito in ordine ad una non
corretta quantificazione degli effetti finanziari connessi all'attuazione del
provvedimento. Conferma pertanto l'esigenza che la Commissione disponga di tempi
congrui per ottenere dal Governo gli elementi informativi richiesti, nonché per
approfondire i profili problematici emersi, considerando peraltro che allo stato
il relatore non ha ancora presentato alla Commissione la sua proposta di parere.
Gianfranco MORGANDO (MARGH-U), concordando con il deputato Russo Spena,
sottolinea che la giurisprudenza costituzionale in materia di copertura
finanziaria nell'ambito del procedimento legislativo ha sancito l'obbligo di
indicare direttamente nella legge di delegazione i mezzi occorrenti per
l'attuazione dei provvedimenti approvati. Il testo in discussione non
corrisponde pertanto ai requisiti richiamati e, inoltre, mostra vistose carenze
sia in relazione al futuro sviluppo temporale della disciplina (rappresentato
dalle misure che saranno emanate nell'ambito dei decreti attuativi) sia con
riferimento alla copertura finanziaria delle norme che diventeranno
immediatamente operative a seguito dell'approvazione della legge di delegazione
(disposizioni per l'iscrizione anticipata alla scuola dell'infanzia e alla
scuola primaria).
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) sottolinea che il provvedimento presenta profili
problematici sia in relazione alle norme destinate a determinare maggiori oneri
in via immediata (cioè a seguito dell'approvazione parlamentare del testo in
discussione) sia con riferimento alle misure destinate ad essere inserite nei
successivi decreti di attuazione. Nel primo caso, significativi dubbi in ordine
alla sussistenza della copertura finanziaria sono stati sollevati nel corso il
dibattito, come anche fra gli addetti ai lavori: si conferma quindi la necessità
di ottenere i chiarimenti che la Commissione bilancio ha già richiesto al
Governo. Riguardo ai decreti legislativi, si pone invece un problema più
generale, collegato alla successione degli interventi secondo una modulazione
che dovrebbe svilupparsi nell'arco del tempo. In questo caso, un'impostazione
corretta dei problemi di copertura dovrebbe prevedere una chiara esposizione,
nel documento di programmazione economico-finanziaria, delle risorse da rendere
disponibili di anno in anno. Nel caso di specie, però, il provvedimento di
delega - per le sue caratteristiche - non si presta ad essere attuato attraverso
moduli successivi, poiché con la riforma vengono prospettati indirizzi rigidi e
tutt'altro che adatti ad un'attuazione di tipo modulare. Concorda pertanto circa
l'impossibilità di procedere nell'esame del provvedimento in presenza dei seri
problemi di copertura che sono stati sollevati nel corso del dibattito. La
Commissione deve attendere che i competenti ministeri forniscano adeguati
chiarimenti sui profili problematici richiamati, tanto più di fronte ad una
divergenza di valutazioni tra il Ministero dell'economia e il Ministero
dell'istruzione sui possibili effetti della disciplina (discordanza che di fatto
sembra attestare una mancanza di copertura); in assenza di tali chiarimenti, la
Commissione dovrebbe esprimere un parere contrario, a meno che il Governo non
individuasse le risorse da destinare alla riforma e non riformulasse
coerentemente il testo garantendone un'attuazione progressiva, graduale e
differita nel tempo. Gianfranco BLASI (FI) invita i deputati dell'opposizione a non accreditare
presunti conflitti fra i Ministeri dell'istruzione e dell'economia: infatti si
è posto un problema di carattere esclusivamente tecnico, dovuto alla
circostanza che il testo in discussione è stato presentato in Parlamento prima
dell'entrata in vigore delle nuove procedure di controllo sulla spesa pubblica.
Da qui la necessità di coordinare il testo - nei cui obiettivi politici la
maggioranza si identifica con convinzione - con la nuova disciplina richiamata.
Concorda pertanto con il deputato Crosetto: il problema dovrà essere risolto
prevedendo - all'atto dell'emanazione dei decreti attuativi - l'espressione, da
parte della Commissione bilancio, di indirizzi fortemente vincolanti e capaci di
quantificare analiticamente gli oneri connessi all'attuazione del provvedimento.
Vincenzo CANELLI (AN), relatore, illustra la sua proposta di parere
sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito (vedi
allegato 2).
Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che il termine per la
presentazione di proposte di parere alternativo, nonché per la presentazione di
emendamenti al testo formulato dal relatore, possa essere fissato per le 16,45.
Laura Maria PENNACCHI (DS-U), richiamando le osservazioni formulate dai
deputati Morgando e Villetti, fa presente che le garanzie ipotizzate nella
proposta di parere del relatore risultano insufficienti ai fini di una corretta
indicazione dei mezzi di copertura in base agli orientamenti stabiliti dalla
giurisprudenza costituzionale: quest'ultima, infatti, nel sancire l'obbligo di
indicazione diretta nella legge di delega dei mezzi finanziari occorrenti per
l'attuazione dei decreti legislativi, ha riconosciuto la possibilità di
differire tale adempimento esclusivamente in presenza di circostanze eccezionali
(giustificate dall'impossibilità di determinare in anticipo gli oneri
finanziari) e soltanto attraverso l'espressa indicazione di principi e di
criteri direttivi ai sensi dell'articolo 76 della Costituzione. Al contrario, un
generico rinvio dell'obbligo di copertura a successivi provvedimenti legislativi
- come prospettato nella proposta del relatore - integra una violazione
dell'articolo 81 della Costituzione. La Commissione bilancio dovrebbe opporsi
radicalmente a ogni inottemperanza dell'obbligo costituzionale, piuttosto che
escogitare rimedi che di fatto tendono a svuotare il provvedimento di delega
trasformandolo in un atto di indirizzo programmatico (dal quale però, in
termini costituzionali, non potrebbero scaturire autorizzazioni ad emanare
decreti attuativi). Pietro MAURANDI (DS-U), richiamati i profili problematici già rilevati nel
corso del dibattito in ordine alle norme per l'anticipazione dell'ingresso nella
scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, nonché in ordine agli effetti -
differiti nel tempo - dell'aumento della platea degli studenti nelle successive
fasi della formazione scolastica, osserva che l'impossibilità, da parte del
Governo, di offrire alla Commissione bilancio valutazioni attendibili circa gli
oneri determinati dall'attuazione del provvedimento e circa le relative
coperture finanziarie conferma la necessità di disporre di un congruo lasso di
tempo per l'esame del disegno di legge. Arnaldo MARIOTTI (DS-U), concordando con le osservazioni del deputato
Maurandi, richiama i doveri della Commissione bilancio in materia di controllo
degli andamenti di finanza pubblica. Giuseppe DRAGO (UDC), sottolineando la natura tecnica dei rilievi critici
formulati nel corso del dibattito, condivide l'impossibilità di esprimere un
parere al di fuori delle condizioni minime necessarie per l'esercizio della
funzione consultiva. Poiché il Governo non ha fornito certezze in ordine alla
copertura (ed anzi è probabile che l'anticipo dell'obbligo scolastico debba
essere differito per l'insufficienza dei mezzi finanziari), la Commissione
bilancio dovrebbe dichiarare di non essere in grado, allo stato, di esprimere un
parere. Si potrebbe consentire così al Governo di verificare i profili critici
emersi nel corso del dibattito, riformulando - se del caso - le parti della
disciplina suscettibili di presentare difficoltà applicative. Alessandro DE FRANCISCIS (MARGH-U) osserva che le dichiarazioni del
rappresentante del Governo, nonché di numerosi deputati intervenuti, confermano
la sostanziale mancanza di copertura degli oneri connessi all'attuazione del
provvedimento in esame. Poiché la Commissione bilancio è chiamata a vigilare
sulla effettiva sussistenza dei requisiti richiesti dall'ordinamento, la
presente occasione potrebbe essere utilmente colta per far valere il ruolo
istituzionale della Commissione, ponendo responsabilmente il problema della
correttezza delle coperture e - quindi - della effettiva applicabilità delle
norme approvate dal Parlamento. Sollecita pertanto la presidenza a garantire la
corretta attuazione di tutte procedure a ciò preordinate.
Gianfranco MORGANDO (MARGH-U) sottolinea che l'attivazione delle procedure di
controllo della spesa pubblica di recente introduzione, richiamate dal deputato
Blasi, non esime il Parlamento dall'individuare le coperture secondo i canoni
ordinari, poiché la nuova normativa non Roberto VILLETTI (Misto-SDI) rileva che i gruppi della maggioranza finiscono
per svolgere impropriamente una funzione surrogatoria nei confronti del Governo,
al quale spetta invece la predisposizione delle stime sugli effetti finanziari,
l'approntamento delle risorse sufficienti per l'attuazione del provvedimento,
nonché l'attestazione della loro coerenza rispetto agli obiettivi indicati. Al
contrario, l'Esecutivo non è stato in grado di attestare la congruità dei
mezzi finanziari previsti e ha finito così per mettere in discussione la stessa
correttezza della copertura. A fronte di tale situazione, il relatore ha
previsto - nella sua proposta di parere - una sorta di doppia chiave
(approvazione preliminare di provvedimenti legislativi finalizzati al
reperimento delle risorse finanziarie; successiva emanazione dei decreti
attuativi): tale meccanismo - di cui può essere apprezzato lo spirito politico,
poiché segnala l'esistenza di un problema effettivo - produce effetti
sospensivi sull'entrata in vigore dei decreti delegati e presenta difficoltà di
funzionamento in termini di successione temporale dei diversi interventi.
L'ipotesi del relatore, inoltre, espone il Parlamento alle critiche, poiché
essa presuppone una rinuncia - da parte delle Camere - ad esercitare la loro
funzione di garanzia nell'individuazione dei mezzi finanziari in sede di
approvazione delle leggi. Da questo punto di vista il disegno di legge andrebbe
dunque riformulato, per evitare che il Parlamento smentisca la sua stessa volontà
di conferire una delega al Governo. Michele VENTURA (DS-U), nel concordare con il deputato Drago circa
l'opportunità di non accelerare immotivatamente l'esame del disegno di legge,
fa presente che in ogni caso il varo del provvedimento non potrebbe avvenire
senza la previsione di un'idonea copertura per gli esercizi 2003 e 2004.
Inoltre, nel caso in cui fossero approvate le modifiche proposte dal relatore,
il testo dovrebbe comunque tornare all'esame del Senato. Ciò premesso,
sottolinea che il comma 7-bis dell'articolo 7 - nel testo proposto dal
relatore - precostituisce le condizioni per un blocco dei decreti attuativi,
senza tuttavia risolvere il problema della copertura finanziaria; la norma,
inoltre, rende difficoltosa Gianfranco BLASI (FI), ringraziando il relatore per la qualità della
proposta presentata, preannuncia il voto favorevole del gruppo di Forza Italia. Giancarlo GIORGETTI, presidente, rispondendo alle richieste formulate
sull'ordine dei lavori, fa presente che in Assemblea è prevista la ripresa
dell'esame del provvedimento per le ore 18: tale circostanza condiziona
necessariamente i lavori della Commissione. Preso atto tuttavia delle esigenze
manifestate in tal senso, avverte che il termine per la presentazione di
proposte di parere alternativo o di emendamenti al testo del relatore é fissato
alle 17.45.
Sospende quindi la seduta.
La seduta sospesa alle 16.30, è ripresa alle 17.45.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che è stata presentata una
proposta alternativa di parere sul testo del provvedimento predisposta dai
deputati Villetti ed altri (vedi allegato 3).
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) illustra la proposta alternativa di parere,
evidenziando che raccoglie tutte le osservazioni formulate nel corso della
discussione.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, dato conto delle sostituzioni, pone
in votazione la proposta di parere formulata dal relatore.
La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore,
intendendosi pertanto preclusa la proposta alternativa di parere formulata dai
deputati Michele Ventura ed altri.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che la Commissione deve
esprimere il parere sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea.
Vincenzo CANELLI (AN), relatore, esprime parere contrario sugli
emendamenti Villetti 2.211, Maran 5.5, Rizzo 5.9, Rizzo 6.03, Detomas 7.27,
Rizzo 7.28, 7.29, 2.25, 5.52, 5.55 e 7.33, Capitelli 7.50, Rizzo 6.04, 7.35,
7.36, 7.38 e 7.39, Titti De Simone 7.37 in quanto risultano onerosi e sprovvisti
di idonea quantificazione e copertura.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) nel prendere atto della valutazioni del relatore
in ordine ad alcuni emendamenti di cui è firmatario, si riserva di illustrare
nel corso dell'esame in Assemblea ulteriori argomentazioni che inducano ad una
riconsiderazione dell'orientamento espresso in questa sede.
Pietro MAURANDI (DS-U) sottolinea la contraddittorietà tra il parere
favorevole appena approvato dalla Commissione con riferimento ad una legge
delega priva di copertura - come riconosciuto anche da esponenti della stessa
maggioranza - e l'orientamento contrario espresso nei confronti di proposte
emendative di analogo tenore per quanto riguarda i profili di carattere
finanziario. Segnala in particolare l'articolo aggiuntivo Rizzo 6.04 che
dispone, per l'attuazione del diritto allo studio, una serie di agevolazioni e
di servizi nonché l'istituzione di borse di studio, rinviando a successivi
stanziamenti il reperimento delle relative risorse finanziarie.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che tale proposta
emendativa non rinvia l'attuazione delle misure da essa previste ad un momento
successivo, ma è immediatamente operativa e pertanto immediatamente onerosa.
Arnaldo MARIOTTI (DS-U) nel sottolineare che il lavoro istruttorio compiuto
dagli uffici ha analizzato con identico rigore il testo della delega e gli
emendamenti ad esso riferiti, prende atto che la maggioranza ha invece assunto
nella valutazione del testo un atteggiamento diverso rispetto a quello assunto
nella valutazione degli emendamenti.
Il sottosegretario Vito TANZI con riferimento ai chiarimenti richiesti dal
relatore, fa presenti che gli emendamenti segnalati appaiono onerosi, pertanto
il parere è contrario. Concorda quanto al resto con il relatore.
Vincenzo CANELLI (AN), relatore, formula quindi la seguente proposta
di parere:
Auspica, in conclusione, che tutti i gruppi rappresentati in Commissione
vogliano garantire il corretto esercizio della funzione consultiva, mostrando
una comune adesione alle regole vigenti.
Sottolinea infine che la proposta del relatore interviene in una fase nella
quale il Governo non ha ancora correttamente esposto e sviluppato la
quantificazione degli oneri determinati direttamente dal testo del disegno di
legge, che allo stato risultano pertanto privi di idonea copertura.
Ricorda altresì che le difficoltà incontrate dalla Commissione bilancio
nell'esercizio della funzione di controllo degli andamenti di spesa sono state
ripetutamente manifestate sottolineando l'insufficienza dei tempi e
l'inadeguatezza delle condizioni necessarie per esprimere i prescritti pareri in
sede consultiva. Poiché, tuttavia, i tentativi esperiti non sembrano aver
sortito gli effetti desiderati, e le condizioni di espletamento della funzione
continuano
Osserva quindi che la proposta del relatore va apprezzata laddove con essa si
prende atto dell'esistenza di un problema irrisolto. La proposta è invece
inaccettabile nella parte in cui si ipotizza lo stravolgimento del senso stesso
della delega, che sarebbe trasformata in un semplice atto di indirizzo di
carattere programmatico.
Sottolinea che l'insufficienza delle risorse apprestate per l'avvio della
riforma nei primi esercizi di attuazione riguarda non soltanto il bilancio dello
Stato, ma anche la finanza degli enti locali, i quali - a seguito dell'aumento
degli alunni nella scuola dell'obbligo - saranno chiamati a sostenere le spese
per l'approntamento delle strutture logistiche e per il rafforzamento del
trasporto pubblico. Si prospetta pertanto il rischio che le aspettative messe in
moto dal provvedimento finiscano per essere clamorosamente smentite già nella
fase di avvio della riforma, a causa della mancanza delle necessarie risorse
finanziarie. Tali profili critici trovano conferma nella mancata trasmissione,
da parte del Governo, della relazione tecnica richiesta dalla Commissione
bilancio e, quindi, nella sostanziale assenza di un'idonea quantificazione e
copertura degli oneri connessi all'attuazione del provvedimento.
La Commissione deve assumere per intero le proprie responsabilità di verifica
della sussistenza dei requisiti di copertura e a tal fine deve poter disporre
dei necessari elementi di informazione e di giudizio.
Preannuncia, in conclusione, il suo voto contrario sulla proposta di parere
formulata dal relatore.
Osserva peraltro che la clausola di garanzia ipotizzata con la proposta del
relatore (articolo 7, comma 7-bis) risulta comunque non corretta in
termini di rispondenza agli obblighi di copertura, poiché - come è già stato
ricordato nel corso del dibattito - il Parlamento deve apprestare i mezzi di
copertura direttamente nel provvedimento di delega oppure deve indicare le
regole e i criteri per una loro individuazione nelle successive fasi di
attuazione: il Parlamento non può, quindi, richiamare nel testo semplici
obiettivi programmatici, riservandosi la realizzazione dei successivi interventi
una volta identificati i relativi mezzi finanziari. Inoltre l'articolo 7, comma
7-bis, così come prospettato dal relatore, appare in contraddizione con
il comma 6 dello stesso articolo 7, che prevede l'identificazione dei mezzi
necessari per l'attuazione del provvedimento direttamente nella legge
finanziaria annuale.
Per i motivi esposti, ritiene che vadano evitate soluzioni affrettate, che
risulterebbero di difficile applicazione. Sollecita quindi la presidenza ad un
rigoroso rispetto delle regole previste nella fase procedurale in atto e
suggerisce una pausa di riflessione che consenta un'adeguata riformulazione del
testo, con l'introduzione di misure non confuse e non contraddittorie,
finalizzate a risolvere il problema finanziario chiaramente emerso nel corso del
dibattito.
Invita pertanto il presidente a non avallare la forzatura contenuta nella
proposta del relatore e sollecita, in assenza di qualunque dichiarazione a
sostegno delle quantificazioni da parte del Governo, una fase di riflessione per
riconsiderare le questioni emerse nel corso del dibattito. Osserva infine che il
termine individuato dal presidente per la presentazione di proposte di parere
alternativo o di emendamenti al testo del relatore appare del tutto
insufficiente, poiché in pratica risulta già decorso.
Sottolinea quindi che i rilievi dell'opposizione hanno finito per assumere un
tono politico, mentre la proposta del relatore si dimostra adeguata per
fronteggiare un problema di carattere tecnico: il testo del parere conferma,
peraltro, la prospettiva di un'applicazione graduale e modulare della
disciplina, nel corso della quale sarà possibile valutare sia l'effettiva
consistenza degli oneri da sostenere sia i risparmi indotti dalla riforma. In
tal senso, il vincolo proposto con il comma 7-bis dell'articolo 7
garantisce pienamente il rispetto degli obblighi di copertura sanciti
dall'ordinamento.
Rileva quindi l'opportunità di acquisire l'avviso del Governo in ordine agli
effetti finanziari di una serie di proposte emendative. Si riferisce in
particolare agli emendamenti Grignaffini 1.67, Capitelli 1.02, Grignaffini 1.03,
1.04, 1.05, 2.171, Bulgarelli 2.1, Capitelli 2.172, Rizzo 2.108 e 2.109, Titti
De Simone 2.111 e 2.113, Colasio 3.26, Rizzo 3.4, Bulgarelli 2.01, Rizzo 2.02 e
3.01, Villetti 4.32, Rizzo 4.12, Grignaffini 5.62, Maran 5.3 e 5.4, Sasso 5.01 e
5.03, Rusconi 5.02, Rizzo 6.06 e 6.05, Bulgarelli 7.1, Grignaffini 7.49, Rizzo
7.5, Titti De Simone 7.20, Martella 7.57 e 7.56, Rizzo 7.30, 7.31, 7.32, 7.42 e
7.43, Colasio 7.62 e Grignaffini 7.63.
Osserva, infine, che i restanti emendamenti trasmessi non presentano profili
problematici dal punto di vista finanziario.
Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:
con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo
81, quarto comma, della Costituzione:
all'articolo 7, comma 5, il primo periodo sia sostituito dal seguente:
«Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera f),
e dal comma 4 del presente articolo, limitatamente alla scuola dell'infanzia
statale e alla scuola primaria statale, determinati nella misura massima di
12.731 migliaia di euro per l'anno 2003, 45.829 migliaia di euro per l'anno 2004
e 66.198 migliaia di euro a decorrere dall'anno 2005, si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2003-2005, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte
corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2003, allo scopo parzialmente
utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca.»;
all'articolo 7, il comma 7 è sostituito dai seguenti:
«7. Ciascuno dei decreti legislativi di cui agli articoli 1 e 4 deve essere
corredato da relazione tecnica ai sensi dell'articolo 11-ter, comma 2,
della legge 5 agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni.
7-bis. I decreti legislativi di cui al precedente comma la cui attuazione
determini nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica sono emanati solo
successivamente all'entrata in vigore di provvedimenti legislativi che stanzino
le occorrenti risorse finanziarie.
7-ter. Il parere di cui all'articolo 1, comma 2, primo periodo, è
espresso dalle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le
conseguenze di carattere finanziario»;
Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:
sugli emendamenti 1.67 Grignaffini, 2.1 Bulgarelli, 2.25, 2.108 e 2.109 Rizzo, 2.111 e 2.113 Titti De Simone, 2.171 Grignaffini, 2.172 Capitelli, 2.211 Villetti, 3.4 Rizzo, 3.26 Colasio, 4.12 Rizzo, 4.32 Villetti, 5.3, 5.4 e 5.5 Maran, 5.9, 5.52 e 5.55 Rizzo, 5.62 Grignaffini, 7.1 Bulgarelli, 7.5 Rizzo, 7.20 Titti De Simone, 7.27 Detomas, 7.28, 7.29, 7.30, 7.31, 7.32, 7.33, 7.35, 7.36 Rizzo, 7.37 Titti De Simone, 7.38, 7.39, 7.42 e 7.43 Rizzo, 7.49 Grignaffini, 7.50 Capitelli, 7.56 e 7.57 Martella, 7.62 Colasio, 7.63 Grignaffini e sugli emendamenti aggiuntivi 1.02 Capitelli, 1.03, 1.04 e 1.05 Sasso, 2.01 Bulgarelli, 2.02 e 3.01 Rizzo, 5.01 Sasso, 5.02 Rusconi, 5.03 Sasso, 6.03, 6.04, 6.05 e 6.06 Rizzo, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;
sui restanti emendamenti contenuti nel fascicolo 1.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.
La seduta termina alle 18.10.
Definizione delle norme generali sull'istruzione (C. 3387-A Governo, approvato dal Senato).
Sul testo del provvedimento elaborato dalla commissione di merito:
con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81,
quarto comma, della Costituzione:
all'articolo 7, comma 5, il primo periodo sia sostituito dal seguente:
«Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera f),
e dal comma 4 del presente articolo, limitatamente alla scuola dell'infanzia
statale e alla scuola primaria statale, determinati nella misura massima di
12.731 migliaia di euro per l'anno 2003, 45.829 migliaia di euro per l'anno 2004
e 66.198 migliaia di euro a decorrere dall'anno 2005, si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2003-2005, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte
corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2003, allo scopo parzialmente
utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca.»;
all'articolo 7, il comma 7 è sostituito dai seguenti:
«7. Ciascuno dei decreti legislativi di cui agli articoli i e 4 deve essere
corredato da relazione tecnica ai sensi dell'articolo 11-ter, comma 2,
della legge 5 agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni».
«7-bis. I decreti legislativi di cui al precedente comma la cui
attuazione determini nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica sono emanati
solo successivamente all'entrata in vigore di provvedimenti legislativi che
stanzino le occorrenti risorse finanziarie».
«7-ter. Il parere di cui all'articolo 1, comma 2, primo periodo, è
espresso dalle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le
conseguenze di carattere finanziario».
Definizione delle norme generali sull'istruzione (C. 3387-A Governo, approvato dal Senato).
La V Commissione,
premesso che:
il disposto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione stabilisce che
ogni legge che comporta nuove e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi
fronte;
nella sentenza n. 226 del 1976 la Corte Costituzionale ha enucleato il principio
per cui, in presenza di una delega legislativa, spetta alla legge delega il
compito di indicare precisamente i mezzi per far fronte agli oneri determinati
dall'attuazione di quest'ultima;
il Governo non ha fornito attraverso una relazione tecnica, pure formalmente
richiesta dalla Commissione Bilancio, elementi informativi tali da garantire
circa l'idoneità delle modalità di copertura sia delle norme immediatamente
operative sia dei princìpi di delega;
rilevato altresì che:
gli oneri dovuti alle norme immediatamente operative presentano erronea e
insufficiente quantificazione rispetto alle nuove esigenze richieste dalle
modifiche al sistema di istruzione, in particolare sia per quanto riguarda la
possibilità di anticipare l'età per la frequenza della scuola primaria statale
sia con riferimento agli effetti connessi alla facoltà di anticipare l'ingresso
nella scuola statale dell'infanzia;
i decreti delegati che dovranno essere adottati dal Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, non
sono dotati delle risorse necessarie per la copertura degli oneri connessi alla
relativa attuazione; la delega assume quindi la veste impropria di orientamento
puramente programmatico;
non sembrano prefigurabili artifizi che possano eludere i problemi derivanti
dalla mancata copertura della delega in discussione, in quanto essi
comporterebbero comunque la surrettizia violazione dell'articolo 81, quarto
comma, della Costituzione, degli insegnamenti della Corte Costituzionale e della
legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni;
esprime
Villetti, Morgando, Ventura.
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