Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353
Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela
Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967
Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli,
C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734
Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C.
2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e
490.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si
è concluso l'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti e degli articoli
aggiuntivi ad esso riferiti.
Avverte che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti
all'articolo 2 del disegno di legge (vedi allegato
2).
La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti e articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
Antonio PALMIERI (FI), intervenendo sul complesso degli emendamenti riferiti
all'articolo 2, rileva che la previsione normativa delinea alcuni elementi
fondamentali della riforma all'esame della Commissione, in particolare la volontà
di recuperare taluni aspetti che si collocano nel solco della tradizione e di
introdurre contestualmente importanti elementi di novità, nel tentativo di
delineare una riforma che sia «bella e possibile».
La stessa previsione del cosiddetto «doppio canale» evidenzia, a suo avviso,
l'intento di offrire ai ragazzi la possibilità di scegliere secondo il proprio
talento, intercettandone i bisogni formativi, e nel contempo di favorire
l'inserimento del cittadino nel contesto della comunità.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) esprime rilievi critici in merito all'inserimento
alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 della congiunzione «anche»,
che, riferita ad una formazione spirituale e morale ispirata ai principi della
Costituzione, rischia di ingenerare una situazione di confusione sui valori
consolidati. Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che l'inserimento alla
lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 della congiunzione «anche» è
frutto di una iniziativa del senatore Monticone. Piera CAPITELLI (DS-U) evidenzia l'inopportunità di comprimere la
discussione a fronte di un atteggiamento costruttivo dell'opposizione che
intende affrontare le questioni di merito senza fini ostruzionistici.
Alba SASSO (DS-U) sottolinea l'esigenza di dare ampio spazio alla discussione
sul disegno di legge.
Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa di aver rappresentato
un'esigenza emersa a seguito della possibile calendarizzazione del disegno di
legge in Assemblea. Rileva altresì che l'organizzazione dei lavori
consentirebbe comunque di dedicare all'esame del provvedimento un margine di
tempo adeguato.
Alba SASSO (DS-U), sottolineata la volontà di approfondire i temi più
rilevanti, esprime preliminarmente rilievi su talune formulazioni linguistiche
contenute nell'articolo 2, laddove alle lettere a), b) e c) del
comma 1 non viene indicato il soggetto che promuove e assicura il conseguimento
degli obiettivi indicati. Franca BIMBI (MARGH-U) osserva che il disegno di legge in esame si pone come
strumento di uno scontro ideologico senza tenere conto dei diritti delle
famiglie e dei bambini. Fabio GARAGNANI (FI), con riferimento ai rilievi espressi dai deputati
intervenuti nel dibattito, precisa che il disegno di legge in esame intende
favorire una consapevolezza forte della propria identità pur nel confronto con
le diverse espressioni culturali. L'accenno al valore della famiglia deve essere
inteso in un'ottica che vede la stessa come soggetto essenziale nella formazione
del bambino, pur non essendo l'unico interlocutore.
Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli
emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 2.
Il sottosegretario Valentina APREA esprime parere conforme al relatore.
Piera CAPITELLI (DS-U), nell'illustrare il proprio emendamento 2.95,
evidenzia che la delega legislativa avrebbe dovuto limitarsi ad individuare
alcune norme di carattere generale. Sarebbe stato inoltre necessario non
ignorare la portata del nuovo titolo V della Costituzione e valutare la
normativa in esame alla luce dei disegni di legge all'esame delle Camere in
materia di competenze regionali. Roberto VILLETTI (Misto-SDI) osserva che il ricorso allo strumento della
delega legislativa non favorisce quella convergenza tra maggioranza ed
opposizione ritenuta essenziale per realizzare una riforma del sistema
scolastico, anche al fine di evitare che ad essa si ponga mano ad ogni mutamento
della maggioranza politica nel paese. La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 2.3,
Capitelli 2.95 e Rizzo 2.104.
Piera CAPITELLI (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Grignaffini
2.101 interamente sostitutivo dell'articolo 2, che riprende in gran parte il
testo della legge n. 30 del 2000. Evidenzia in particolare alcuni elementi che
avrebbero potuto essere presi in considerazione nella stesura del disegno di
legge C. 3387: il riferimento alla crescita e alla valorizzazione della persona
umana, al rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, alla cooperazione tra scuola e
genitori, allo sviluppo delle capacità e delle competenze coerenti con le
attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Grignaffini
2.101, di cui sottolinea le finalità.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini
2.101 e Rizzo 2.105.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli
2.96, sottolineando l'esigenza di un ulteriore approfondimento della riforma,
anche in considerazione del fatto che il 25 gennaio si sono concluse le
preiscrizioni in base alla vecchia normativa.
La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 2.96.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 2.4: si intende che vi abbia
rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Titti De Simone 2.5 e Rizzo 2.107, nonché l'emendamento Rizzo 2.108.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 2.6: si intende che vi abbia
rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.110,
2.111 e 2.115.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra le finalità dell'emendamento Volpini
2.69, di cui raccomanda l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Volpini 2.69 e Grignaffini 2.97 e l'emendamento Grignaffini 2.77.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Bulgarelli 2.58: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.109.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Bulgarelli 2.59: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.112,
2.117, 2.113, 2.118 e 2.119.
Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Rizzo 2.121,
osservando che la dimensione morale fa riferimento anche ad una capacità umana
di riflessione interiore. Considera inoltre inopportuno il riferimento al «conseguimento»
di una formazione spirituale e morale, laddove si dovrebbe indicare un'attività
di promozione di un contesto adatto allo sviluppo morale.
Il sottosegretario Valentina APREA precisa che il testo è stato modificato a
seguito di una apertura nei confronti del gruppo della Margherita.
Alba SASSO (DS-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Rizzo 2.121.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) ribadisce la necessità di modificare una
formulazione che introduce un criterio di prevaricazione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 2.7 e Rizzo
2.121.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 2.8: si intende che vi abbia
rinunziato.
Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla
seduta prevista per le ore 20.
La seduta termina alle 16.20.
Con riferimento alla questione dell'anticipo scolastico, ritiene che le attuali
scuole materne non siano nelle condizioni di rispondere in modo adeguato alla
norma che prevede la possibilità di iscrivere al primo anno bambini che
compiono i tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di
riferimento; inoltre non viene sufficientemente chiarito a quali risorse si
potrebbe attingere per assicurare l'applicazione della specifica previsione
normativa.
Quanto alla possibilità di iscrivere alla scuola primaria i bambini che
compiono i sei anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento,
osserva che la facoltà prevista può comportare la presenza in una medesima
classe di bambini di età sensibilmente diversa. Ritiene che il problema
potrebbe essere risolto con l'iscrizione obbligatoria per i bambini che compiano
i sei anni entro il 31 dicembre anziché entro il 31 agosto.
Ravvisa inoltre un elemento di contraddizione tra le previsioni volte a favorire
l'anticipo scolastico e gli incentivi inseriti nel disegno di legge finanziaria
per favorire l'esternalizzazione dei servizi.
Esprime quindi la propria contrarietà sul carattere precoce della scelta della
formazione professionale, che rischia di evidenziare differenze sociali,
culturali ed economiche tra le famiglie. La previsione normativa comporta
inoltre la difficoltà di conciliare la formazione professionale biennale,
orientata verso le attività produttive, con quella assicurata dagli IPSIA al
cui interno trovano maggiore spazio le materie generaliste. Ritiene che, qualora
non si sarà provveduto a costruire un canale realmente competitivo, si
registrerà una scelta prevalente a favore dei licei.
Si sofferma infine sui piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di
primo grado. Segnala in particolare un deciso ritorno alla tradizione -
soprattutto per quanto riguarda l'insegnamento dell'italiano e della storia - il
tempo scolastico obbligatorio di 900 ore annue, con una diminuzione complessiva
di 90 ore, la scansione interna di due anni, cui si aggiunge il terzo, con
conseguente disincentivo allo studio, ed il passaggio del numero delle materie
dalle otto attuali ad undici, con relativa compressione della durata delle
lezioni.
In considerazione della possibilità di una sollecita calendarizzazione in
Assemblea del provvedimento, sottolinea l'esigenza di organizzare i tempi di
lavoro in Commissione in modo tale da garantire l'esame degli emendamenti in
tempo utile per trasmettere il testo del disegno di legge alle Commissioni
competenti in sede consultiva entro la giornata di martedì 4 febbraio 2003.
Ritiene che l'articolo in esame proponga un sistema educativo arretrato, nel
quale vengono ignorati i valori propri di una educazione che sia rapportata alla
società contemporanea. Il riferimento ad «una formazione spirituale e morale»
sembra rinviare a quel «fondamento e coronamento» previsto dai programmi della
scuola elementare del 1955, mentre si afferma la volontà di attuare una
educazione conformativa, ossia volta a ribadire l'orientamento dell'ambiente di
provenienza, laddove la famiglia dovrebbe essere intesa come uno dei soggetti
chiamati ad interagire nell'interesse della crescita dell'individuo. Inoltre, la
lettera f) del comma 1 dell'articolo 2 delinea un percorso caratterizzato
da una serie di cesure nell'ambito di un curricolo progressivo e verticale; al
contrario, non dovrebbero esistere cesure nel percorso di apprendimento,
dovendosi attuare un passaggio continuo dall'esperienza conoscitiva delle
bambine e dei bambini al sistema organizzato della conoscenza.
Espresse le proprie perplessità sulla possibilità di iscrivere alla scuola
dell'infanzia i bambini che compiano i tre anni di età entro il 30 aprile
dell'anno scolastico di riferimento, invita il Governo a prendere atto dei
risultati negativi delle sperimentazioni avviate.
Con riferimento alla scuola primaria, segnala che la previsione secondo cui sono
iscritti alla prima elementare i bambini che compiono i sei anni entro il 31
agosto, mentre possono iscriversi quelli che compiono gli anni entro il 30
aprile dell'anno scolastico di riferimento, comporta che per i nati tra il 31
agosto ed il 31 dicembre non esisterebbe più l'obbligo scolastico, per cui verrebbe ridotto il numero
degli aventi diritto.
Espressi rilievi critici sull'abbassamento dell'obbligo scolastico, che si pone
in controtendenza rispetto agli orientamenti prevalenti in altri paesi, osserva
che i percorsi individuati nel disegno di legge riportano ad una visione ormai
ampiamente superata.
Ritiene che la famiglia e la scuola si pongano su un piano di parità nelle
rispettive sfere di competenza e che il riconoscimento alla prima di una
responsabilità educativa sovraordinata rispetto alla comunità significa negare
il diritto di separazione del singolo dal proprio gruppo familiare. Ritiene
pertanto che la famiglia non possa sovrastare le scelte di un percorso
pedagogico e didattico della scuola.
Esprime in particolare preoccupazione in ordine alla previsione di principi di
carattere ideologico, come quello riguardante l'accentuazione del valore
primario della famiglia come soggetto educativo o l'assenza di ogni riferimento
ad una cultura legata alla globalizzazione.
Sottolinea quindi l'arretratezza della posizione pedagogica sottesa al disegno
di legge, propria di un'epoca in cui l'obiettivo di un complessivo innalzamento
culturale della cittadinanza di un paese non veniva adeguatamente considerato.
Sottolinea quindi la necessità di rimediare alla formulazione, a suo avviso
inaccettabile, della lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 che fa
riferimento ad «una formazione spirituale e morale».
Sottolinea infine l'opportunità di affermare il carattere unitario del primo
ciclo di istruzione nell'interesse della realtà scolastica.
Mercoledì 29 gennaio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.
La seduta comincia alle 20.15.
Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353
Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela
Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967
Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli,
C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734
Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C.
2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e
490.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta odierna.
Ferdinando ADORNATO, presidente, avverte che la seduta riprenderà con l'esame dell'emendamento Villetti 2.42.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), illustrando il proprio emendamento 2.42, di cui raccomanda l'approvazione, precisa che esso è finalizzato a sostituire la lettera b) del comma 1 dell'articolo 2, prevedendo che la scuola della Repubblica educhi al rispetto dei principi di laicità sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti.
La Commissione respinge l'emendamento Villetti 2.42.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bulgarelli 2.60: si intende che vi abbiano rinunziato.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it), illustrando i contenuti dell'emendamento Rizzo 2.122, di cui raccomanda l'approvazione, rileva che le disposizioni della lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 appaiono in contrasto con i principi dello Stato liberale.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.122.
Ferdinando ADORNATO, presidente, propone che nella seduta di domani della Commissione si possa procedere all'esame degli articoli 3, 4 e 5, in modo tale da evitare lo svolgimento di una seduta nella giornata di lunedì 3 febbraio 2003. Invita i presidenti dei gruppi dell'opposizione a riflettere su tale proposta.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.123, 2.124 e 2.125 e l'emendamento Sasso 2.81.
Piera CAPITELLI (DS-U), illustrando il proprio emendamento 2.82 e facendo riferimento anche ai contenuti dell'emendamento Sasso 2.81, esprime la convinzione che questi emendamenti del centro-sinistra dimostrino la mancanza di massimalismo o di rigidità ideologiche, limitandosi piuttosto a richiamare taluni principi considerati universalmente condivisibili.
Alba SASSO (DS-U) esprime la convinzione che i contenuti della lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 siano profondamente lesivi della Costituzione e soprattutto del principio di laicità dello Stato.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) chiede alla maggioranza ed al Governo chiarimenti sul significato del termine spirituale.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli 2.82 e Rizzo 2.126 e 2.127.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bulgarelli 2.52: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini 2.80, Rizzo 2.128 e 2.129 e l'emendamento Grignaffini 2.78.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), dopo avere dichiarato di voler sottoscrivere l'emendamento Capitelli 2.79, esprime la propria stima per il senatore Monticone, che ha introdotto, durante l'esame al Senato, la parola «anche» nel testo della lettera b) del comma 1 dell'articolo 2. Tuttavia, dichiara la propria contrarietà a tale proposta poichè ritiene che sminuisca il richiamo alla Costituzione.
Piera CAPITELLI (DS-U), illustrando il proprio emendamento 2.79, esprime la convinzione che la parola «anche», inserita nel testo della lettera b) del comma 1 dell'articolo 2, sia fuorviante soprattutto per quanto riguarda il principio della libertà di insegnamento. A tale riguardo, ricorda quanto è avvenuto di recente nell'Università di Brescia, presso la facoltà di giurisprudenza, dove un docente ha ritenuto di utilizzare una dispensa nella quale si faceva riferimento alla legge «Bossi-Fini» sull'immigrazione: ritiene che, rispetto al caso di specie, si possa paventare il rischio di una violazione della libertà di insegnamento.
Giovanna BIANCHI CLERICI (LNP), riguardo all'episodio richiamato dal deputato Capitelli, precisa che con quella dispensa universitaria, utilizzata come strumento didattico per un seminario di approfondimento, si attaccava pesantemente la legge «Bossi-Fini». Nel sottolineare l'assoluta gravità di quanto è avvenuto nella facoltà di giurisprudenza dell'Università statale di Brescia, respinge l'utilizzo dell'episodio da parte del deputato Capitelli come un esempio di violazione della libertà di insegnamento.
Piera CAPITELLI (DS-U) preannuncia la presentazione di un documento di sindacato ispettivo su quell'episodio.
Andrea COLASIO (MARGH-U) osserva che la lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 fa riferimento ad un insieme di principi, tra i quali il richiamo alla Costituzione appare sminuito.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che la parola «anche» serva a precisare che la formazione spirituale non può essere ispirata ai soli valori della Costituzione, poiché ciò sarebbe proprio di uno Stato teocratico.
Franca BIMBI (MARGH-U) precisa che il richiamo alla Costituzione è comprensivo dell'ispirazione ai principi spirituali e morali: il richiamo è pertanto sufficiente.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) osserva che la parola «spirituale» non è presente nella Costituzione, perché non sarebbe stata accettata da tutti. Esprime la convinzione che la maggioranza abbia commesso un errore introducendo nel testo della lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 la parola «anche».
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli 2.79, Rizzo 2.130, 2.131, 2.132 e 2.133.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli 2.53, di cui raccomanda l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 2.53.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Alberta De Simone 2.1, con il quale si propone di introdurre l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Alberta De Simone 2.1 e gli identici emendamenti Titti De Simone 2.9 e Rizzo 2.136.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone presentatore dell'emendamento 2.10: si intende che vi abbia rinunziato.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), illustrando i contenuti del proprio emendamento 2.43, sottolinea che esso prevede l'anticipazione della frequenza scolastica al quinto anno di età, anche con riferimento alle esperienze di altri paesi dell'Unione europea. Ritiene inoltre necessario l'adempimento di un'effettiva frequenza per dieci anni, anche per chi intenda accedere alla formazione professionale.
Alba SASSO (DS-U) sottolinea la necessità di poter discutere sulle
importanti e delicate tematiche in esame in maniera seria ed approfondita.
A titolo personale, dichiara il proprio voto favorevole sull'emendamento
Villetti 2.43.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Villetti 2.43.
Piera CAPITELLI (DS-U), pur considerando interessante l'emendamento in esame, osserva che sarebbe possibile ridiscutere di un anticipo dell'obbligo scolastico al quinto anno di età, cambiando completamente la scuola elementare.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villetti 2.43, Rizzo 2.137, 2.142 e 2.141.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Rizzo 2.138.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) ricorda che la quasi totalità dei paesi europei prevedono, come norma di civiltà, un obbligo scolastico fino a 18 anni di età.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.138.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Titti De Simone 2.11: s'intende che vi abbia rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.139.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Titti De Simone 2.12: s'intende che vi abbia rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.144 e 2.145.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bulgarelli 2.61: s'intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villetti 2.39, Rizzo 2.146, 2.143, 2.148, 2.147 e 2.140.
Piera CAPITELLI (DS-U) invita i presentatori a ritirare l'emendamento Rizzo 2.150, essendo la materia dei curricula, per quanto riguarda la formazione, di competenza regionale.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) ritira l'emendamento Rizzo 2.150, di cui è cofirmataria.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Titti De Simone 2.13: s'intende che vi abbia rinunziato.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra l'emendamento Volpini 2.68, di cui è cofirmatario, volto a garantire l'integrazione anche delle persone con difficoltà di apprendimento, essendo troppo restrittivo il riferimento ai soli soggetti portatori di handicap.
Alba SASSO (DS-U), nell'illustrare il proprio emendamento 2.83, volto ad
affrontare il problema di garantire il successo
formativo delle persone con specifiche difficoltà di apprendimento, invita
la maggioranza a valutare con favore una proposta di assoluto buonsenso.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Detomas 2.47, Volpini 2.68 e
Sasso 2.83.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Rizzo 2.152, con il quale si intende dare un segnale di
attenzione verso il disagio sociale e psicoaffettivo e verso quello causato dai
disturbi di apprendimento, prevedendo un regolamento che limiti a 20 alunni la
composizione di una classe in cui siano presenti soggetti disabili.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma agli
emendamenti Rizzo 2.152 e 2.151, volti a favorire l'integrazione di ragazzi
disabili.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.152
e 2.151.
Andrea MARTELLA (DS-U), stigmatizzato l'atteggiamento di chiusura della
maggioranza nei confronti delle proposte dell'opposizione, animate da spirito
costruttivo, dichiara voto favorevole sull'emendamento Rizzo 2.153, che è volto
a favorire l'integrazione degli alunni stranieri attraverso una formazione
specifica per gli insegnanti.
Fabio GARAGNANI (FI), nel ricordare che i deputati della maggioranza sono
intervenuti a lungo in sede di discussione generale e che il deputato Napoli ha
svolto un'ampia relazione, contesta l'affermazione secondo cui non vi sarebbe
attenzione nei confronti delle proposte dell'opposizione.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) sottolinea che il dato politico che caratterizza
la discussione in corso è rappresentato dalla decisione del Governo di «blindare»
alla Camera il provvedimento in esame, il che appare particolarmente grave
rispetto ad una riforma dell'istruzione destinata a valere per generazioni.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.153.
Alba SASSO (DS-U) illustra l'emendamento Grignaffini 2.84, di cui è
cofirmataria, che è volto a prevedere che l'accesso alla formazione
professionale possa avvenire solo dopo il decimo anno di istruzione
obbligatoria.
La Commissione respinge l'emendamento Sasso 2.84.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Rizzo 2.154,
che prevede la possibilità di sanzionare l'evasione dall'obbligo scolastico.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), pur comprendendo lo spirito dell'emendamento in
esame, ritiene che all'evasione dell'obbligo scolastico si debba far fronte più
che con strumenti sanzionatori con interventi di natura socio-assistenziale.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.154.
Andrea COLASIO (MARGH-U) illustra l'emendamento Rusconi 2.70, di cui è
cofirmatario, che si richiama ad una concezione più ampia dei soggetti del
sistema impegnati nel garantire l'assolvimento dell'obbligo scolastico,
ribadendo la sua critica rispetto alla sottrazione al confronto parlamentare
delle modalità attraverso cui viene ridefinito ed ampliato tale obbligo,
affidate ad un piano programmatico di interventi finanziari predisposto dal
ministro.
La Commissione respinge l'emendamento Rusconi 2.70.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.155.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Rizzo 2.158.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Rizzo 2.158,
gli identici emendamenti Titti De Simone 2.15 e Rizzo 2.159 e l'emendamento
Colasio 2.71.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Titti De Simone 2.16: s'intende che vi abbia rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.160
e 2.161.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Bulgarelli 2.62: s'intende che vi abbiano rinunziato.
Alba SASSO (DS-U) illustra l'emendamento Grignaffini 2.87, di cui è
cofirmataria, che si richiama alla legge n. 30 del 2000 per la definizione del
sistema dei licei.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini
2.87, Capitelli 2.86 e 2.85.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Bulgarelli 2.51: s'intende che vi abbiano rinunziato.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra l'emendamento Carra 2.72, di cui è
cofirmatario, che introduce il riferimento al sistema della formazione continua
lungo l'arco della vita, al fine di affrontare il tema della riconversione
lavorativa e quello di un aggiornamento per le nuove competenze.
Piera CAPITELLI (DS-U) illustra il suo emendamento 2.98, volto a soddisfare
il bisogno di riqualificazione professionale necessario alla riconversione
lavorativa, che interessa tutti i cittadini e che ha grande importanza anche per
quelle zone del paese in cui non esiste un sistema di istruzione professionale.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Carra 2.72 e Capitelli 2.98 e gli identici emendamenti Titti De Simone 2.17 e
Rizzo 2.162.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Titti De Simone 2.18: s'intende che vi abbia rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.163
e Villetti 2.40.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma agli identici
emendamenti Titti De Simone 2.20 e Bulgarelli 2.54.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 2.20 e
Bulgarelli 2.54.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Alberta De Simone 2.2: s'intende che vi abbia rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.164.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Bulgarelli 2.63 e Titti De Simone 2.19: s'intende che vi
abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.165.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra il suo emendamento 2.73, rilevando che la Il sottosegretario Valentina APREA fa presente che la lettera e) dell'articolo
2 è stata modificata dal Senato, con la configurazione di una linea di tendenza
ispirata alla gradualità in forma di sperimentazione.
Piera CAPITELLI (DS-U), rilevato che la possibilità di sperimentazione è già
prevista dalla normativa vigente, sottolinea la particolare gravità della
formulazione della lettera e) dell'articolo 2, rilevando peraltro che i
profili attinenti ai bisogni delle famiglie dovrebbero più opportunamente
essere disciplinati da un diverso provvedimento.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Bulgarelli 2.64 e Rusconi 2.73 nonché gli identici emendamenti Capitelli 2.88,
Rizzo 2.167 e Grignaffini 2.89.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Titti De Simone 2.21; si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.166.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Titti De Simone 2.22.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Titti De
Simone 2.22 e Rizzo 2.168 e 2.169.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Detomas 2.45.
Alba SASSO (DS-U) rileva come il riferimento alla possibilità di iscrizione
di bambini e bambine che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile
dell'anno scolastico di riferimento rappresenti una disposizione destinata a
creare numerosi problemi in fase attuativa.
Piera CAPITELLI (DS-U) condivide le considerazioni del deputato Sasso,
rilevando come la disposizione in esame, inserita nel complesso dell'articolato,
finisca per determinare una durata diversa della scuola dell'infanzia, senza
peraltro offrire garanzie ai fini dell'iscrizione al ciclo successivo. È
dell'avviso che il complessivo problema dell'anticipo dell'iscrizione debba
essere disciplinato da uno specifico provvedimento.
Walter TOCCI (DS-U) sottolinea la particolare rilevanza della questione
sollevata dai deputati Sasso e Capitelli.
Il sottosegretario Valentina APREA fa presente che, essendo stato configurato
un diritto-dovere per almeno dodici anni, è da escludere che le scuole possano
rifiutarsi di accettare l'iscrizione dei bambini e delle bambine che lo
richiedano. Rileva peraltro che la discrezionalità prevista dalla disposizione
in esame è riconosciuta alle famiglie, mentre per le scuole - lo ribadisce - vi
è l'obbligo di accettare l'iscrizione quando sia richiesta.
La Commissione respinge l'emendamento Detomas 2.45, sottoscritto dal deputato
Colasio. Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Titti De Simone 2.24; si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.171,
2.172 e 2.173.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Titti De Simone 2.25; si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.174.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Bulgarelli 2.65 e Titti De Simone 2.26; si intende che vi
abbiano rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.176,
2.177 e 2.178.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Bulgarelli 2.56.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bulgarelli
2.56, sottoscritto dal deputato Capitelli, nonché gli identici emendamenti
Sasso 2.90, Bulgarelli 2.50 e Rizzo 2.175.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Colasio 2.91.
Alba SASSO (DS-U) illustra l'emendamento Colasio 2.91, volto a prevedere che
alla scuola primaria si iscrivano le bambine ed i bambini che compiono i sei
anni di età entro il 31 dicembre, potendosi iscrivere anche chi li compia entro
il 28 febbraio dell'anno scolastico di riferimento.
Piera CAPITELLI (DS-U) ritiene che la formulazione della lettera f) dell'articolo
2 sia destinata a creare una situazione di notevole confusione, dal momento che
alcuni bambini non avranno l'obbligo di iscriversi e talune scuole potranno
rifiutare l'iscrizione. In sostanza, non vi sarà più la possibilità di
programmare la leva scolastica, in un contesto normativo che determinerà
inevitabilmente la lesione di diritti e di obblighi.
La Commissione respinge l'emendamento Colasio 2.91.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Detomas 2.46; si intende che vi abbiano rinunciato.
La Commissione respinge l'emendamento Villetti 2.41.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra il suo emendamento 2.74, raccomandandone
l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Rusconi 2.74 e Sasso 2.99, nonché l'emendamento Rizzo 2.179.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Detomas 2.44, Titti De Simone 2.28 e 2.29, Bulgarelli 2.55,
Titti De Simone 2.27 e 2.30; si intende che vi abbiano rinunciato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.180.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Titti De Simone 2.31; si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.181,
2.184, 2.183 e 2.185.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Bulgarelli 2.66 e 2.48; si intende che vi abbiano rinunciato.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra le finalità sottese all'emendamento
Colasio 2.75, sottolineando l'esigenza di evitare veri e propri fenomeni di «fuga»
di alunni e di insegnanti.
Il sottosegretario Valentina APREA fa presente che l'esigenza prospettata
nell'emendamento Colasio 2.75 è stata recepita dalla lettera a)
dell'articolo 4.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) rileva che tra una facoltà ed un obbligo
intercorre una differenza sostanziale.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Colasio
2.75, Grignaffini 2.92 e Rizzo 2.188 e 2.190. Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
degli emendamenti Titti De Simone 2.33 e 2.34; si intende che vi abbia
rinunciato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 2.196. Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sull'ordine dei lavori, manifesta
l'esigenza che la Commissione abbia a disposizione tempi congrui per l'esame del
provvedimento. In tale contesto assicura la disponibilità del suo gruppo a
concludere nella seduta in corso l'esame dell'articolo 2 e ad esaminare nella
seduta di domani gli articoli 3 e 4.
Ferdinando ADORNATO, presidente, fa presente che i tempi a
disposizione della Commissione dipendono dalla calendarizzazione del disegno di
legge in Assemblea. Assicura comunque la massima disponibilità a prevedere,
insieme a tutta la Commissione, un'organizzazione dei lavori che possa
consentire un esame approfondito del provvedimento.
Piera CAPITELLI (DS-U), pur esprimendo apprezzamento per la disponibilità
manifestata dal presidente, lo invita ad assumere le iniziative più opportune
affinché i lavori della Commissione non siano condizionati dalla «spada di
Damocle» della programmazione dell'attività dell'Assemblea.
Ferdinando ADORNATO, presidente, premesso che la calendarizzazione del
provvedimento in Assemblea è disposta dalla Conferenza dei presidenti di
gruppo, assicura di aver già assunto informalmente una serie di iniziative tese
ad assicurare che l'esame del provvedimento in Commissione possa svolgersi in
tempi adeguati.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), pur prendendo atto delle iniziative informali
assunte dal presidente Adornato, ritiene opportuno che quest'ultimo rappresenti
formalmente al Presidente della Camera, prima dello svolgimento della riunione
della Conferenza dei presidenti di gruppo, l'esigenza, avvertita da tutta la
Commissione, di disporre di tempi congrui per l'esame del provvedimento.
Ferdinando ADORNATO, presidente, è dell'avviso che non sia corretto
far seguire alle iniziative da lui già assunte ulteriori iniziative di
carattere formale. Peraltro l'esigenza di disporre di tempi congrui per l'esame
del provvedimento è già stata adeguatamente rappresentata.
Alba SASSO (DS-U) si sofferma sull'emendamento Rizzo 2.203, anche richiamando
il contenuto del precedente emendamento Rizzo 2.202. Rileva, in particolare,
l'esigenza di evitare che titoli e qualifiche possano valere solo in ambito
regionale e non, invece, su tutto il territorio nazionale. In questo senso
ritiene che la formulazione della lettera h) dell'articolo 2 debba essere
adeguatamente approfondita.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.203,
Sasso 2.93 e Rizzo 2.205, 2.204 e 2.206.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Titti De Simone 2.36, del quale richiama le finalità.
Il sottosegretario Valentina APREA fa presente che la formulazione
dell'emendamento Titti De Simone 2.36 riproduce la prima parte della lettera i)
dell'articolo 2.
Andrea COLASIO (MARGH-U) è dell'avviso che l'emendamento 2.36 espliciti
comunque meglio il principio, rafforzandolo.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) ritiene che nel contesto disegnato dal
provvedimento in esame, nonostante si tratti di un aspetto rinvenibile anche in
precedenti interventi normativi, l'elemento di maggiore criticità sia
rappresentato dalla previsione del biennio, che si conclude senza l'attribuzione
di alcun titolo, così determinando una situazione ancor più grave nella fase
successiva. Il mancato inquadramento del biennio come punto di completamento di
un ciclo, lo induce a ritenere che si tratti di uno strumento destinato a
mettere in crisi l'intero sistema dell'organizzazione scolastica.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 2.36, sottoscritto dal
deputato Colasio. Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Bulgarelli 2.94, rilevando come la formulazione della lettera l)
dell'articolo 2 rischi di compromettere il sistema nazionale dell'istruzione e,
in particolare, il suo carattere di unitarietà.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara anch'egli di voler aggiungere la propria
firma all'emendamento Bulgarelli 2.94. Richiama, in particolare, il tema della
libertà educativa e sottolinea l'esigenza di salvaguardare un'omogeneità che
rispecchi la cultura, le tradizioni e l'identità nazionale.
Piera CAPITELLI (DS-U), sottolineata la differenza tra piani di studio,
legati all'idea di un programma imposto dall'alto, e curricoli di studio, per i
quali assume invece rilevanza l'acquisizione di competenze e di tecnicità,
esprime preoccupazione per il riferimento, contenuto nella lettera l), ad
una «quota» riservata alle regioni.
Alba SASSO (DS-U) osserva, come con la disposizione di cui alla lettera l),
si metta di fatto in discussione il regolamento attuativo dell'autonomia
scolastica nonché l'identità nazionale della scuola.
La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 2.94.
Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sull'emendamento Rizzo 2.208, osserva
che la formulazione della lettera l) rischia di introdurre più incognite
che certezze. Sotto questo profilo, il riferimento alle regioni appare
particolarmente preoccupante ed è peraltro incoerente con una reale visione
federalista.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 2.208,
2.210, 2.211, 2.209 e 2.212, nonché gli emendamenti Capitelli 2.102 e Rizzo
2.213 e 2.214.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) rileva come la lettera l) dell'articolo 2
sminuisca il ruolo delle autonomie scolastiche, con la prospettiva di
determinare deleterie conseguenze sulla qualità dell'istruzione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Colasio 2.76 e Capitelli
2.100.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Titti De Simone 2.38 e dell'articolo aggiuntivo Bulgarelli
2.01; si intende che vi abbiano rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi l'articolo 2 e
respinge l'articolo aggiuntivo Rizzo 2.02
Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla
seduta di domani.
La seduta termina alle 23.15.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 2.23 e Rizzo
2.170.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Titti
De Simone 2.32, Bulgarelli 2.49 e Rizzo 2.189 nonché gli emendamenti Rizzo
2.182, 2.187, 2.186, 2.191, 2.192, 2.194, 2.193 e 2.195.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Titti
De Simone 2.35 e Rizzo 2.197 nonché gli emendamenti Rizzo 2.198, 2.199, 2.200,
2.201 e 2.202.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 2.37,
Bulgarelli 2.57 e Rizzo 2.207.
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