Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
Martedì 4 febbraio 2003. - Presidenza del vicepresidente Guglielmo ROSITANI, indi del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.
La seduta comincia alle 10.25.
Definizione delle norme generali sull'istruzione. La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 30
gennaio 2003.
Guglielmo ROSITANI, presidente, avverte che il 30 gennaio 2003, i
competenti uffici del Senato della Repubblica hanno comunicato di aver apportato
una correzione al testo del disegno di legge n. 3387, come trasmesso il 14
novembre 2002. Ai sensi di tale correzione formale, all'articolo 7, comma 4,
invece che: «disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie e dei comuni»,
si deve leggere: «disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie dei
comuni». La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti e
degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), intervenendo sull'articolo 5, sottolinea che il
Governo, che si era dichiarato disposto a discutere della formazione degli
insegnanti come uno dei punti qualificanti del suo programma, non ha dimostrato
la proclamata apertura. L'articolo 5 del disegno di legge in esame rappresenta
una risposta disattenta ed inadeguata rispetto ai reali problemi del personale
docente, ed in sostanza rende il precariato parte del sistema. Dopo aver
osservato che il generale contesto prevede orari e modalità di lavoro europei
ma stipendi italiani, cioè del tutto inadeguati dal punto di vista della
gratificazione e delle aspettative professionali, si sofferma sulla questione
dei disabili, segnalando un'incongruenza a proposito dei relativi corsi di
specializzazione. Piera CAPITELLI (DS-U) esprime rilievi critici sulla volontà del Governo e
della maggioranza di accelerare l'iter del provvedimento, nonostante l'esplicito
riconoscimento di errori e sviste da parte dello stesso Governo e la forte
contrarietà delle associazioni di categoria ascoltate dalla Commissione nel
corso di numerose audizioni informali. Franca BIMBI (MARGH-U) ricorda che in Europa, e soprattutto in Francia, la
formazione degli insegnanti è tenuta in particolare considerazione in virtù
della sua specificità, a differenza del confuso quadro di riferimento delineato
dal disegno di legge di delega in esame. Il sottosegretario Valentina APREA, ribadisce l'interesse del Governo alla
questione della formazione degli insegnanti, affinché la professione di docente
non sia una scelta residuale. La prima formazione dei docenti deve essere di
tipo universitario, come del resto stabiliscono i decreti delegati del 1974, ed
il reclutamento deve essere adeguato al modello europeo che prevede
l'introduzione istituzionale del tirocinio, in modo da rendere professionale il
percorso formativo, alla stregua di quello di altre professioni. Ricorda che il
Governo ha dovuto tener conto della riforma universitaria, che ha introdotto la
laurea specialistica, in parte svuotando di significato le scuole
specialistiche; pertanto l'accesso alla docenza si basa sull'attuale
articolazione universitaria strutturata sul corso di laurea triennale cui
possono seguire due anni di specializzazione. È tuttavia intendimento del
Governo non azzerare l'esperienza delle scuole di specializzazione, né
limitarla soltanto ad alcune facoltà umanistiche o ad alcune cattedre, bensì
estenderla alle discipline scientifiche. La specializzazione dovrà in ogni caso
avvenire presso le facoltà e dovrà essere integrata con appositi crediti
didattici, in modo da mantenere alta e diffusa la competenza pedagogica.
Franca BIMBI (MARGH-U) esprime perplessità sull'efficacia del sistema dei
crediti didattici, paventando il rischio che i laureati disciplinari possano
scegliere in modo poco motivato determinati moduli; pertanto, proprio a fronte
di un numero programmato di insegnanti, manifesta maggior propensione per la
formazione di laureati specialistici. Preannuncia, infine, la presentazione di
un ordine del giorno volto a richiamare l'opportunità di collocare l'esperienza
delle SSIS nell'ambito di una reale prospettiva interdisciplinare.
Andrea MARTELLA (DS-U) giudica negativamente l'atteggiamento di chiusura del
Governo e della maggioranza, i quali rifiutano il confronto su modifiche
migliorative di un testo che appare blindato nonostante il forte dissenso
espresso dai rappresentanti delle categorie del mondo della scuola. La
formazione degli insegnanti, di cui all'articolo 5 del testo in esame, è
basilare per il buon funzionamento della scuola italiana, ma le norme proposte
non sono adeguate ad affrontare i complessi problemi del mondo scolastico.
Ritiene pertanto preferibile sopprimere tale articolo stabilendo un percorso che
dopo la laurea preveda un corso di specializzazione articolato su una struttura
interateneo e che consideri le scuole di specializzazione come un collegamento
tra scuola ed università. Osserva che l'articolo 5 considera il tirocinio come
un percorso aggiuntivo ed esterno rispetto alla vera e propria formazione,
costituendo di fatto una sorta di precariato, mentre è opportuno perseguire
l'obiettivo di un equilibrio fra una buona conoscenza disciplinare ed una buona
capacità didattica.
Alba SASSO (DS-U) si sofferma sull'importanza della formazione iniziale dei
docenti ai fini della qualità complessiva del sistema scolastico, sottolineando
la necessità di rivalutare il ruolo professionale e sociale degli insegnanti
anche attraverso l'adeguamento degli stipendi. Ricorda quindi che il Governo di
centrosinistra diede avvio al processo di formazione degli insegnanti, ma che la
legge n. 341 del 1990 è rimasta sostanzialmente inattuata. Ritiene che la
laurea specialistica per l'insegnamento rappresenti una soluzione ibrida,
nell'ambito della quale le facoltà si limiteranno ad introdurre moduli di
pedagogia e psicologia insufficienti rispetto all'esigenza di formazione degli
insegnanti. Invece di tornare ad un disciplinarismo esasperato, sarebbe stato a
suo avviso preferibile intervenire sulle scuole di specializzazione, consentendo
di combinare i crediti tra discipline diverse e Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) stigmatizza l'atteggiamento solipsistico ed
autarchico del Governo, che rifiuta ogni contributo costruttivo da parte
dell'opposizione, con particolare riferimento all'articolo 5, del quale dichiara
di non comprendere l'orientamento di carattere pedagogico, culturale e
disciplinare. Con la normativa in esame, che ha registrato la netta contrarietà
di buona parte del mondo della scuola, si compie da parte del Governo una scelta
di radicale ritorno all'ordine, configurando un percorso deleterio che
privilegia il sapere specialistico e spezza l'unitarietà del sapere medesimo,
mortificando ogni forma di fluidità e di integrazione di conoscenza, azzerando
la preziosa esperienza delle SSIS e riproponendo una vera e propria
precarizzazione dietro il paravento dell'efficienza. Critica altresì
l'atteggiamento ragionieristico che vorrebbe combinare in una mera sommatoria
gli aspetti disciplinari, quelli pedagogici ed il tirocinio, cancellando il
percorso di autoriforma compiuto all'interno della scuola. Piera CAPITELLI (DS-U) giudica insoddisfacenti le risposte fornite dal
sottosegretario Aprea soprattutto in ordine al problema della complementarietà
della preparazione disciplinare con quella pedagogica in un percorso di durata
accettabile. Rileva che il rappresentante del Governo non ha dato risposte
nemmeno sulla questione della specializzazione degli insegnanti di sostegno,
sulle varie forme di reclutamento dei docenti e neppure sulla normativa europea
in materia di tirocinio. Nel richiamare il disposto della lettera b) del
comma 1 dell'articolo 5, che fa riferimento a decreti adottati «anche in deroga»
e non « nel rispetto» del decreto n. 509 del 1999, esprime infine delle
perplessità sul fatto che il Governo intenda rispettare le scelte compiute
precedentemente.
Angela NAPOLI (AN), relatore, dopo aver invitato i presentatori
dell'emendamento Rusconi 5.99 (nuova versione dell'emendamento 1.31) a
ritirarlo e a trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del giorno, esprime
parere contrario su tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti
all'articolo 5 del disegno di legge.
Il sottosegretario Valentina APREA esprime conforme al relatore.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento
Volpini 5.38, interamente soppressivo dell'articolo 5, si sofferma sul
precariato che di fatto conseguirà ai complessivi tagli al monte ore e sui
disagi che si registreranno per l'assegnazione delle cattedre.
Alba SASSO (DS-U), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento
Grignaffini 5.67, interamente soppressivo dell'articolo 5, ricorda che la laurea
specialistica La Commissione respinge gli identici emendamenti Rizzo 5.74, Grignaffini
5.67, Titti De Simone 5.13 e Volpini 5.38.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 5.75: si intende che vi abbiano rinunciato.
Piera CAPITELLI (DS-U) illustra l'emendamento 5.73, volto a sostituire
l'articolo 5 del disegno di legge con una normativa completa e finalizzata a
rendere complementari le esigenze della preparazione disciplinare con quelle
della preparazione psicopedagogica in tutti gli ordini scolastici. Si sofferma
quindi sull'esigenza di raggruppare le discipline che i nuovi saperi tendono a
moltiplicare, nonché sul tema del reclutamento di cui al comma 6
dell'emendamento 5.73.
Franca BIMBI (MARGH-U) richiama l'attenzione sul testo del comma 3
dell'articolo 5 proposto con l'emendamento Grignaffini 5.73, nel quale si
propone di combinare il percorso di acquisizione dei crediti nelle lauree
orientate all'insegnamento con il riconoscimento dei crediti nei percorsi delle
lauree specialistiche. Ricorda altresì che nei successivi commi 6 e 7 si
chiariscono le modalità per l'accesso alle graduatorie permanenti, conferendo
certezza al relativo percorso, mentre al comma 9 si prevedono convenzioni tra
università ed istituti di formazione e specializzazione artistica, musicale e
coreutica.
Alba SASSO (DS-U) sottolinea criticamente l'eliminazione, avvenuta durante
l'esame al Senato, del riferimento alla pari durata della formazione iniziale
per tutti i docenti, contenuta nella lettera a) del comma 1 dell'articolo
5. Ritiene infatti che la durata della formazione non debba essere minore per i
cicli primari e maggiore per quelli secondari, perché ciò equivarrebbe a
ledere la pari dignità dei vari cicli.
Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Rusconi e
Carli intendono sottoscrivere l'emendamento Grignaffini 5.73.
La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 5.73.
Ferdinando ADORNATO, presidente, dopo aver richiamato l'intesa,
intercorsa nella precedente seduta, di pervenire entro la giornata odierna
all'approvazione del disegno di legge, chiede ai capigruppo se tale accordo
possa ritenersi ancora valido, al fine di organizzare il prosieguo dei lavori
della Commissione, coerentemente con il calendario dell'Assemblea. La seduta termina alle 12.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353
Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela
Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967
Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli,
C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734
Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C.
2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e
490.
(Seguito dell'esame e rinvio).
Avverte inoltre che il deputato Stagno d'Alcontres ha ritirato, prima della
seduta, tutti gli emendamenti di cui è firmatario.
Avverte altresì che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi
riferiti all'articolo 5 del disegno di legge (vedi allegato).
In conclusione, esprime la convinzione che un ulteriore e breve esame del
disegno di legge da parte dell'altro ramo del Parlamento sarebbe opportuno per
apportare gli opportuni correttivi.
Chiede infine che il Governo si esprima chiaramente in ordine all'anticipata
iscrizione alla scuola materna ed elementare, che inevitabilmente creerà gravi
disagi all'interno sistema scolastico.
Ritiene che l'articolo 5, così come configurato, vanifichi il percorso compiuto
sotto il profilo dell'integrazione fra didattica disciplinare e formazione.
Precisa che gli emendamenti proposti dal suo gruppo sono invece volti a
mantenere l'attuale ordinamento, prevedendo corsi di specializzazione e lauree
di tipo specialistico che abbiano pari dignità e durata per tutte le tipologie
di insegnamento. Si sofferma quindi sulla necessità di consentire il passaggio
dalla formazione primaria a quella secondaria e viceversa, essendo i corsi a
numero programmato e le risorse economiche limitate, per di più in un contesto
che vede un'offerta piuttosto contenuta.
Osserva infine che gli insegnanti della scuola secondaria, a differenza di
quanto avviene per gli insegnanti della scuola
Si sofferma poi sui contenuti della lettera a) del comma 1 dell'articolo
5, nella quale è stato soppresso il riferimento ai ruoli organici ed alle
graduatorie, esprimendo rilievi critici sull'ipotesi di introdurre la chiamata
diretta nelle scuole, che pregiudicherebbe i diritti acquisiti.
In riferimento alla questione dei docenti di sostegno, ricorda che, a parte
quelle pugliesi, nessuna università ha finora attivato percorsi che possano
accogliere i docenti che hanno seguito questo tipo di specializzazione.
In conclusione, circa la formazione in servizio degli insegnanti, ritiene che
questa non possa essere affidata soltanto alle università, ma che debba basarsi
su un intervento significativo di convergenza fra scuola ed università da
svolgere all'interno della scuola medesima.
In conclusione, nel ribadire la contrarietà del suo gruppo sul merito
dell'articolo 5, che incide direttamente sulla formazione dei docenti, rivolge
nuovamente un appello al Governo a stralciarlo dal testo del disegno di legge
delega.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame all'odierna seduta pomeridiana.
Martedì 4 febbraio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.
La seduta comincia alle 14.10.
Definizione delle norme generali sull'istruzione. La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta
antimeridiana.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nell'odierna seduta
antimeridiana la Commissione ha iniziato l'esame dell'articolo 5 e degli
emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti. Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bimbi
5.46.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bimbi 5.46,
Grignaffini 5.45, Titti De Simone 5.14, 5.15 e 5.16.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 5.81 e 5.80: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Titti De Simone 5.17.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) in assenza del rappresentante del Governo, non
ritiene opportuno passare all'esame del suo emendamento 5.99 (nuova versione
dell'emendamento 1.13), per la rilevanza della tematica da esso affrontata.
Ferdinando ADORNATO, presidente, in attesa dell'arrivo del
rappresentante del Governo, propone di accantonare tale emendamento.
La Commissione concorda.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'emendamento Rizzo 5.82.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Rizzo 5.82.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra l'emendamento Bimbi 5.37, di cui è
cofirmatario, volto a precisare maggiormente le caratteristiche delle classi
degli specifici corsi di laurea specialistica finalizzati alla formazione degli
insegnanti.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.37 e Grignaffini
5.72.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 5.83: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Grignaffini 5.47.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Rizzo
5.84.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Rizzo 5.84.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 5.85: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli
5.60, Carra 5.39, gli identici emendamenti Bimbi 5.40 e Tocci 5.51, e gli
emendamenti Titti De Simone 5.18 e 5.22.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Colasio 5.53.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Colasio 5.53,
gli identici emendamenti Titti De Simone 5.19 e Sasso 5.48, gli identici
emendamenti Titti La Commissione riprende l'esame dell'emendamento Rusconi 5.99 (nuova
versione dell'emendamento 1.13), precedentemente accantonato.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) non aderisce all'invito al ritiro del suo
emendamento 5.99 per trasformarlo in un ordine del giorno, in quanto esso
affronta una questione di grande importanza rispetto alla quale non è possibile
per il Governo e la maggioranza trincerarsi dietro presunti impedimenti
temporali che osterebbero ad un nuovo passaggio parlamentare al Senato del
provvedimento; infatti, i tempi tecnici per applicare la riforma all'anno
scolastico 2003-2004 sono già scaduti e se anche il Governo intendesse riaprire
il termine per le iscrizioni non vi sarebbe motivo di opporsi all'introduzione
di una modifica e quindi ad un piccolo ritardo nell'approvazione definitiva
della riforma. Rivolge quindi un appello alla relatrice ed al Governo affinché
accettino di modificare il provvedimento su una questione di principio di grande
importanza.
Alba SASSO (DS-U) osserva che la preparazione specifica degli insegnanti per
affrontare i disturbi di apprendimento costituisce una materia di grande
importanza che deve essere inserita nel provvedimento e che non può essere
affidata ad un semplice ordine del giorno. Si tratta di una questione che
risponde a pressanti richieste giunte dalle associazioni nel corso delle
audizioni informali svolte dalla Commissione e che non può essere oggetto di
uno scontro con la maggioranza. Ritiene pertanto profondamente sbagliato
subordinare problemi veri e molto sentiti a questioni legate alla tempistica
dell'approvazione del provvedimento.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Rusconi 5.99 (nuova versione
dell'emendamento 1.13).
Piera CAPITELLI (DS-U) illustra il suo emendamento 5.50, volto a specificare
meglio il contenuto dei decreti delegati concernenti la formazione dei docenti,
precisando che gli stessi dovranno disciplinare le attività attinenti alle
scienze dell'educazione, psicologiche e sociali, nonché l'integrazione
scolastica degli alunni portatori di handicap o con difficoltà specifiche di
apprendimento.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Capitelli
5.50.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), nel dichiarare di voler sottoscrivere
l'emendamento Capitelli 5.50, considera assai grave che sul precedente
emendamento né il Governo né il relatore abbiano ritenuto opportuno motivare
il proprio atteggiamento negativo, sottolineando che la scelta della maggioranza
appare guidata da considerazioni di mera opportunità politica. Osserva che la
reiezione del suo emendamento 5.99 contraddice l'idea di una scuola come comunità
educativa che aiuta chi è più in difficoltà, alla quale fa riferimento
l'articolo 1 del provvedimento.
Andrea MARTELLA (DS-U), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal
deputato Rusconi, chiede al relatore ed al Governo di motivare il parere
contrario espresso sull'emendamento Capitelli 5.50, considerando grave la totale
indifferenza mostrata sui temi dell'integrazione degli alunni con difficoltà di
apprendimento.
Angela NAPOLI (AN), relatore, per quanto riguarda l'emendamento
Rusconi 5.99, precisa che il provvedimento in esame costituisce un disegno di
legge delega e che quindi tutti gli interventi finalizzati alla preparazione
professionale dei docenti saranno meglio definiti nell'ambito dei successivi
decreti delegati. Fa comunque presente di aver predisposto un ordine del giorno
in materia di formazione specifica degli insegnanti rivolta ad affrontare i
disturbi di apprendimento degli studenti. Alba SASSO (DS-U) respinge le accuse di speculazioni politiche che, a detta
del relatore, caratterizzerebbero le proposte avanzate dall'opposizione su una
materia che presenta aspetti di grande drammaticità per gli insegnanti e le
famiglie. Ricorda che in occasione della discussione sulla legge finanziaria il
Governo ed esponenti della maggioranza assunsero posizioni certamente non
onorevoli, come quelle che tendevano a mettere in dubbio la validità delle
certificazioni. Sottolinea che l'intendimento dell'opposizione è quello di far
sì che il Governo si faccia carico di tale problema, rilevando che nel corso
delle audizioni informali le varie associazioni si sono rivolte a tutte le forze
politiche indistintamente. Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che il Governo ha assunto
l'impegno ad affrontare la materia nell'ambito dei decreti delegati.
Andrea COLASIO (MARGH-U) considera assolutamente immotivata l'accusa di
strumentalità rivolta nei confronti dell'opposizione, ricordando che la
chiusura della maggioranza e del Governo rispetto agli emendamenti non può
impedire all'opposizione di sollevare, attraverso proposte volte a migliorare il
testo, alcune importanti questioni emerse nel corso delle audizioni informali
dei rappresentanti di vari settori del mondo della scuola e della società
civile. L'opposizione verrebbe meno ai suoi doveri se non tentasse di far
recepire alcune corrette istanze provenienti dal mondo della scuola. Sottolinea
che il fatto che la maggioranza, per considerazioni politiche, non ritenga di
poter accettare un ulteriore passaggio del provvedimento al Senato, non può
certo indurre a considerare strumentali le questioni poste dall'opposizione.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) considera un autentico stravolgimento della
corretta dinamica dei rapporti tra Governo, maggioranza ed opposizione il fatto
che si valutino come ostruzionistici interventi ed emendamenti che entrano nel
merito dei problemi e che cercano, come nel caso specifico, di introdurre il
principio della formazione specifica per i docenti relativamente alla questione
dell'handicap. Il Governo e la maggioranza ritengono che sia sufficiente
menzionare il tema dell'handicap nel testo dell'articolo 5, riservando ai
successivi decreti delegati la soluzione di tutti i problemi legati alla
definizione di un percorso formativo per i docenti. L'opposizione non si fida
del Governo e delle soluzioni che esso individuerà nei decreti delegati e
pertanto si batte affinché nel testo della legge delega vengano introdotti con
precisione alcuni criteri e principi generali ai quali vincolare l'emanazione
dei decreti delegati relativi alla formazione dei docenti. Precisa quindi che il
suo gruppo continuerà ad entrare nel merito delle varie questioni, aspettandosi
da parte del Governo, del relatore e della maggioranza un atteggiamento di
rispetto e di attenzione ed una risposta nel merito dei problemi posti.
Ferdinando ADORNATO, presidente, rileva come egli abbia riconosciuto
lo spirito Carlo CARLI (DS-U), ribadito che intende sottoscrivere l'emendamento
Capitelli 5.50, invita la maggioranza a valutarne il merito, senza assumere
posizioni di chiusura ma riconoscendo l'opportunità di introdurre le correzioni
necessarie nel testo, anche a costo di trasmetterlo nuovamente al Senato, dove
comunque la maggioranza avrebbe la possibilità di approvarlo in via definitiva
in tempi rapidi.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) evidenzia come, su un provvedimento di
importanza fondamentale per una democrazia come quello in esame, non ci si possa
trincerare su un testo confezionato, rinunciando alla possibilità di introdurvi
le modifiche che si ritengano necessarie. Ritiene che tale situazione svilisca
il ruolo del Parlamento, producendo la sensazione dell'inutilità dei contributi
che pure l'opposizione si sforza di offrire.
Ferdinando ADORNATO, presidente, sottolinea il significato
istituzionale degli interventi svolti sia dalla maggioranza sia dall'opposizione
nel corso di una discussione che rimane agli atti parlamentari, costituendo così
una fonte preziosa per la storia del paese: ritiene pertanto che l'illustrazione
delle ragioni dell'opposizione non possa considerarsi alla stregua di una
perdita di tempo dal punto di vista istituzionale. Titti DE SIMONE (RC) sottolinea come quello in esame non possa essere
considerato un provvedimento ordinario, per cui si dichiara contraria a
drastiche restrizioni dei tempi per il suo esame. Evidenzia, inoltre, come non
fosse a conoscenza di tale accordo tra i gruppi, non avendo partecipato alla
seduta dello scorso 30 gennaio.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it), dato atto al presidente dell'intesa cui si era
pervenuti nella seduta dello scorso 30 gennaio, rileva come tale decisione possa
essere modificata se si ritiene che siano necessari tempi più ampi per l'esame
del provvedimento in Commissione.
Ferdinando ADORNATO, presidente, richiama i tempi procedurali previsti
per l'esame in sede consultiva del provvedimento, nonché la sua
calendarizzazione in Assemblea.
Piera CAPITELLI (DS-U) evidenzia come il dibattito in Commissione, peraltro
unilaterale per la mancanza di volontà di confronto da parte della maggioranza,
sia stato sostanzialmente definito, quanto ai tempi, in sedi diverse dalla
Commissione di merito, con riferimento all'espressione dei pareri delle
Commissioni competenti in sede consultiva, alla programmazione della
pregiudiziale di costituzionalità e della discussione sulle linee generali in
Assemblea.
Ferdinando ADORNATO, presidente, sottolinea come non possa
considerarsi compresso il tempo di un dibattito per il quale si era convenuto di
non tenere seduta ieri, essendovi l'accordo di concludere l'esame degli
emendamenti nella seduta odierna.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara che, sul piano formale, il suo gruppo
intende rispettare l'accordo definito nella seduta dello scorso 30 gennaio e che
tuttavia, sul piano sostanziale, occorre valutare l'effettiva possibilità di
esaminare nel merito gli emendamenti presentati.
Ferdinando ADORNATO, presidente, a causa delle imminenti votazioni in
Assemblea, rinvia il seguito dell'esame all'odierna seduta serale.
La seduta termina alle 15.15.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353
Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela
Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967
Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli,
C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734
Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C. 2277
Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e delle petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e
490.
(Seguito dell'esame e rinvio).
Constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.76, 5.79, 5.77 e
5.78: si intende che vi abbiano rinunziato.
Considera poi del tutto strumentale l'emendamento Capitelli 5.50, in quanto
Non si può peraltro affermare, come fa il relatore, che sarebbe sufficiente
presentare un ordine del giorno su tali questioni. Ribadisce che è
assolutamente sbagliato rifiutarsi di migliorare il provvedimento, affrontando
la materia del sostegno agli alunni portatori di handicap o con difficoltà di
apprendimento, sulla base di una scelta politica che induce a «blindare» il
testo.
Torna a ricordare peraltro che i tempi di lavoro della Commissione in questa
settimana siano stati organizzati sulla base dell'accordo già raggiunto in
relazione alla conclusione dell'esame degli emendamenti nella giornata odierna.
Chiede quindi che i rappresentanti dei gruppi si esprimano esplicitamente sul
perdurare della validità di tale accordo.
Martedì 4 febbraio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.
La seduta comincia alle 19.20.
Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353
Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela
Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967
Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli,
C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734
Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C.
2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e
490.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nell'odierna seduta pomeridiana la Commissione ha proseguito l'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Capitelli 5.50 e gli identici emendamenti Detomas 5.29 e Bellillo 5.52.
Piera CAPITELLI (DS-U) ricorda che nel corso delle audizioni informali svolte dalla Commissione è emersa la preoccupazione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni professionali per il fatto che la normativa in esame attribuisca quasi totalmente alle università la formazione dei docenti, laddove sarebbe necessario valorizzare l'esperienza e il sapere specifico della scuola. In tal senso l'emendamento 5.41 prevede il coinvolgimento dei docenti degli istituti scolastici nella programmazione e realizzazione dei corsi di laurea specialistica.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U), ribadendo le argomentazioni del deputato Capitelli, sottolinea che l'emendamento 5.41, che intende sottoscrivere, mira a costruire un percorso di integrazione tra il mondo dell'università e quello della scuola, valorizzando le esperienze maturate dal corpo docente.
La Commissione respinge l'emendamento Volpini 5.41.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.86: si intende che vi abbiano rinunziato.
Alba SASSO (DS-U) illustra le finalità del proprio emendamento 5.55, identico all'emendamento Bimbi 5.36, volto a precisare la formulazione della lettera c) del comma 1 dell'articolo 5 riguardante i requisiti minimi curricolari previsti per l'accesso ai corsi di laurea specialistica. In merito alla considerazione più volte svolta dalla maggioranza secondo cui la materia verrebbe ulteriormente disciplinata in sede di decreti attuativi, rileva che formulazioni tanto generiche possono legittimare qualsiasi scelta successiva.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.36 e Sasso 5.55, nonché l'emendamento Capitelli 5.54.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.87: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.23.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.88: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.35 e Capitelli 5.57, gli emendamenti Grignaffini 5.58 e Titti De Simone 5.24, nonché gli identici emendamenti Rusconi 5.42 e Grignaffini 5.68.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzo 5.89: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.43 e Grignaffini 5.59.
Alba SASSO (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Capitelli 5.56, di cui è cofirmataria, sottolineando l'assenza nel provvedimento in esame di indicazioni riguardanti il valore dell'esame finale per il conseguimento della laurea specialistica ai fini dell'inserimento nelle graduatorie permanenti previste dalla legge n. 124 del 1999.
Piera CAPITELLI (DS-U), riprendendo le considerazioni del deputato Sasso, sottolinea che la normativa vigente attribuisce alla prova finale delle scuole di specializzazione valore di prova concorsuale ai fini dell'inserimento nelle graduatorie, laddove il testo in esame, in assenza di una precisa indicazione al riguardo, sembra non attribuire lo stesso valore all'esame finale per il conseguimento della laurea specialistica.
Il sottosegretario Valentina APREA (FI) assicura che il conseguimento della laurea specialistica ha valore abilitante e il superamento dell'esame finale per il conseguimento della stessa consente l'inserimento nelle graduatorie permanenti. Ritenendo tuttavia che la questione debba essere esaminata in modo più approfondito nell'ambito dei decreti delegati, suggerisce la presentazione di un ordine del giorno volto a chiarire la questione evidenziata.
Piera CAPITELLI (DS-U) considera inaccettabile dal punto di vista politico la risposta del sottosegretario, ritenendo che il Parlamento non possa venire esautorato della propria funzione legislativa attraverso la presentazione di un disegno di legge di delega i cui principi e criteri direttivi presentano il carattere dell'assoluta aleatorietà.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che la richiesta di chiarimento e la conseguente risposta del sottosegretario, in quanto riportate negli atti parlamentari, comportino l'assunzione formale di un impegno da parte del Governo.
Titti DE SIMONE (RC), rilevata l'assenza di ogni disponibilità a discutere nel merito del disegno di legge, ritiene che l'assenza di indicazioni precise su temi particolarmente delicati sia destinata a determinare situazioni di disagio e di incertezza per milioni di insegnanti.
La Commissione respinge l'emendamento Capitelli 5.56.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rizzo 5.90 e Sterpa 5.1: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.25.
Alba SASSO (DS-U), rilevato che l'assenza di una chiara indicazione circa
l'inserimento nelle graduatorie permanenti di quanti abbiano conseguito la
laurea specialistica determinerà una sicura reazione da parte degli insegnanti
che hanno seguito il corso svolto dalle scuole di specializzazione, illustra le
finalità dell'emendamento Grignaffini 5.63, richiamando l'opportunità di avviare una parte del tirocinio durante il corso di laurea
specialistica.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) evidenzia il profilo «antagonista» del proprio
emendamento 5.63 rispetto all'impostazione del disegno di legge del Governo:
quello riguardante un sistema integrato in cui i saperi formalizzati e
disciplinari, nonché gli aspetti didattici, pedagogici e sociologici siano
elementi comuni di un processo integrato. Fabio GARAGNANI (FI) dichiara di apprezzare lo sforzo del Governo che, nel
tentativo di superare una mentalità a suo avviso non condivisibile, cerca di
favorire quella preparazione specifica di cui si avverte la necessità.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini
5.63 e Bimbi 5.34.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bimbi
5.61.
Piera CAPITELLI (DS-U) ritiene che difficilmente la scuola potrà affrontare
il tema dei saperi specialistici considerata la molteplicità delle branche di
sapere presenti nella società della conoscenza. Al riguardo richiama
l'indicazione della commissione di saggi istituita dal ministro Berlinguer, che
al termine della sua attività ha espresso un orientamento favorevole
all'individuazione di percorsi basati su assi disciplinari piuttosto che su
specifiche materie. Pur riconoscendo la necessità in taluni momenti di
ricorrere a saperi specialistici, ritiene pertanto che non possa essere
considerata una formazione dei docenti fortemente incentrata sulla
specializzazione disciplinare. La Commissione respinge gli emendamenti Bimbi 5.61 e Sasso 5.64.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 5.91 e 5.92: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Capitelli 5.62.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 5.93, 5.94 e 5.95: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.26.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 5.96: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Rizzo 5.97 e Titti De Simone
5.27.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 5.98 e Bulgarelli 5.30: si intende che vi abbiano
rinunziato.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Bimbi 5.33 e Tocci 5.69.
Alba SASSO (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Grignaffini 5.65, di
cui è cofirmataria, rilevando che la concezione secondo cui chi sa è in grado
di trasmettere La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 5.65.
Paolo SANTULLI (FI), intervenendo sull'emendamento Colasio 5.32, dichiara la
propria contrarietà alla soppressione del comma 3 dell'articolo 5. Precisa che
tale contrarietà è motivata dal fatto che viene prevista l'abrogazione del
percorso di studi per coloro i quali si sono specializzati nel sostegno e per la
loro ammissione alle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario in
sovrannumero al secondo anno di corso. Ricorda, infatti, che la VII Commissione
attraverso una apposita risoluzione ha dato luogo al decreto ministeriale del 20
febbraio 2002, che agevola quanti specializzati, con 180 giorni di servizio sul
sostegno, in possesso di laurea, vengano iscritti in sovrannumero al secondo
anno delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario. Ritiene
pertanto doveroso continuare il lavoro intrapreso su analoghe situazioni.
Preannuncia che su tale materia presenterà un ordine del giorno, finalizzato a
prevedere una serie di interventi mirati a risolvere le problematiche del
precariato, a partire dai docenti diplomati, consentendo, secondo logiche di
legittimità, di favorire il conseguimento dei titoli necessari per una
complessiva formazione di questi insegnanti; una formazione che, da un lato,
garantisca all'utenza un servizio di sicura specializzazione di quanti offrano
la propria opera a favore dei soggetti portatori di handicap e che, dall'altro
lato, consenta agli stessi insegnanti di poter accedere alle graduatorie
permanenti per le immissioni in ruolo, rispettando le situazioni maturate.
Piera CAPITELLI (DS-U) esprime la propria soddisfazione per il fatto che da
parte di un esponente della maggioranza si riconosca l'esistenza di problemi
concreti dei docenti. La Commissione respinge l'emendamento Colasio 5.32.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore
dell'emendamento Delbono 5.31: si intende che vi abbia rinunziato.
Titti DE SIMONE (RC), illustrando il proprio emendamento 5.28, che prevede la
soppressione dei primi due periodi del comma 3 dell'articolo 5, sottolinea
l'aleatorietà, le lacune e le imprecisioni che caratterizzano il disegno di
legge delega, che getteranno nel caos e nella incertezza il mondo della scuola. La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 5.28.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Gambale 5.44, di cui raccomanda l'approvazione.
Angela NAPOLI (AN), relatore, invita i presentatori di tale
emendamento a ritirarlo e a trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del
giorno.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) non accoglie la richiesta del relatore e insiste
per la votazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Gambale 5.44 e
approva l'articolo 5.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma
all'articolo aggiuntivo Sasso 5.03, che configura un'idea del cittadino per il
quale è fondamentale un'educazione permanente.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo
Sasso 5.03.
Giovanna BIANCHI CLERICI (LNP) osserva che le previsioni dell'articolo
aggiuntivo Sasso 5.03 sono già contenute nella lettera a) del comma 1
dell'articolo 2 del disegno di legge in esame.
Alba SASSO (DS-U), nel ritenere inadeguata e non chiara la formulazione della
lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge in esame,
sottolinea il fatto che il suo articolo aggiuntivo 5.03 garantisce a tutti i
cittadini di accedere all'istruzione ed alla formazione lungo tutto l'arco della
propria vita. Raccomanda pertanto l'approvazione del suo articolo aggiuntivo.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Sasso 5.03.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), illustrando il proprio articolo aggiuntivo 5.02,
dichiara di essere orgoglioso dei docenti italiani. Piera CAPITELLI (DS-U), poiché la tematica dello stato giuridico dei docenti
raccoglie l'interesse di alcuni deputati della maggioranza, chiede al Governo
se, anche a tale questione, verrà data risposta attraverso un ordine del
giorno.
Alba SASSO (DS-U), illustrando l'articolo aggiuntivo Bimbi 5.04, richiama i
contenuti dell'articolo 1 del disegno di legge con riferimento alla questione
dello stato giuridico. Si chiede, quindi, in quale ambito verranno collocate le
norme generali per l'istruzione alla luce della formulazione del suddetto
articolo 1 del disegno di legge in esame e del disegno di legge costituzionale
sulla devoluzione.
La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Rusconi 5.02 e Bimbi
5.04.
Ferdinando ADORNATO, presidente, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 20.35, è ripresa alle 20.45.
Ferdinando ADORNATO, presidente, avverte che sono stati presentati
emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6 del disegno di legge (vedi
allegato).
La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 6 e degli emendamenti e
degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli
emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6 del disegno di
legge.
Il sottosegretario Valentina APREA esprime conforme al relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli
6.2, Colasio 6.3, gli identici emendamenti Capitelli 6.1 e Rizzo 6.4 e approva
l'articolo 6.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli articoli aggiuntivi Rizzo 6.01, 6.02, 6.03 e 6.04: si intende che vi
abbiano rinunziato.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo
Rizzo 6.05.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rizzo 6.05.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'articolo aggiuntivo Rizzo 6.06: si intende che vi abbiano rinunziato. La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 7 e degli emendamenti ad
esso riferiti.
Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime parere contrario su tutti gli
emendamenti riferiti all'articolo 7 del disegno di legge.
Il sottosegretario Valentina APREA esprime conforme al relatore.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 7.35: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Capitelli 7.32.
Piera CAPITELLI (DS-U), intervenendo sull'emendamento Bulgarelli 7.33, di cui
è cofirmataria, interamente sostitutivo dell'articolo 7, precisa che tale
proposta emendativa evidenzia le differenze esistenti tra una legge delega e una
legge quadro. Esprime quindi la convinzione che qualsiasi riforma sulla scuola
debba contenere un piano di formazione del personale in servizio.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), dopo aver dichiarato di voler sottoscrivere
l'emendamento Bulgarelli 7.33, richiama la questione delle risorse finanziarie
necessarie per i comuni per applicare, entro il 2004, le norme previste dal
comma 4 dell'articolo 7.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) sottolinea l'importanza dell'emendamento
Bulgarelli 7.33, di cui è cofirmataria, che prevede una precisa copertura
finanziaria, a differenza del testo dell'articolo 7 del disegno di legge delega.
Osserva, infatti, che il provvedimento in titolo non destina quote di risorse al
funzionamento ordinario della scuola e della riforma in esame. A fronte della
mancanza copertura finanziaria del disegno di legge delega, esprime la
convinzione che il Governo intenda utilizzare la riforma come una sorta di «clava»
da usare contro il mondo della scuola.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), soffermandosi sulla questione delle risorse
finanziarie, richiama i contenuti del comma 6 dell'articolo 7 del disegno di
legge, evidenziando il fatto che, allo stato attuale, nel bilancio dello Stato
non sono previste le risorse finanziarie necessarie per l'attuazione delle
riforma. Esprime quindi la convinzione che questo tipo di delega dovrebbe
prevedere la copertura finanziaria necessaria per l'attuazione del provvedimento
in esame.
Alba SASSO (DS-U), dopo aver dichiarato di condividere le considerazioni
svolte da alcuni deputati in merito alla mancanza di copertura finanziaria del
provvedimento, chiede al Governo dove siano finiti quei 19 mila miliardi di lire
che erano stati previsti per la riforma della scuola. Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli
7.33.
La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 7.33.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 7.37 e 7.36: si intende che vi abbiano rinunziato.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Bellillo 7.22, di cui raccomanda l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Bellillo 7.22.
Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti dell'emendamento Villetti 7.23, di cui
è cofirmataria.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villetti
7.23 e Titti De Simone 7.1.
Piera CAPITELLI (DS-U) illustra i contenuti del suo emendamento 7.24, di cui
raccomanda l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Colasio 7.19 e Capitelli 7.24 e l'emendamento Sasso 7.34.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 7.38: si intende che vi abbiano rinunziato.
Titti DE SIMONE (RC) illustra i contenuti del suo emendamento 7.2, di cui
raccomanda l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 7.2
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 7.39: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Titti De Simone 7.3 e Rizzo 7.40, gli identici emendamenti Rusconi 7.20, Sasso
7.25 e Rizzo 7.41, nonché gli emendamenti Titti De Simone 7.4, 7.5, 7.6 e 7.7.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 7.42: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Titti De
Simone 7.8 e 7.9.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 7.43: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Titti De
Simone 7.10 e gli identici emendamenti Carra 7.21 e Grignaffini 7.26.
Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti dell'emendamento Grignaffini 7.27, di
cui è cofirmataria, con il quale si avanza una proposta di copertura
finanziaria del provvedimento.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Grignaffini
7.27 e gli identici emendamenti Titti De Simone 7.11, Bulgarelli 7.17 e Rizzo
7.44.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Detomas 7.15, di cui raccomanda l'approvazione.
Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Sasso e
Grignaffini intendono sottoscrivere l'emendamento Detomas 7.15.
La Commissione respinge l'emendamento Detomas 7.15.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Detomas 7.16.
La Commissione respinge l'emendamento Detomas 7.16.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 7.45, 7.46, 7.47 e 7.49: si intende che vi abbiano
rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Villetti 7.14.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 7.48, Bulgarelli 7.18 e Rizzo 7.50: si intende che vi
abbiano rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 7.12.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Rizzo 7.51: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 7.13 e Rizzo
7.52.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Rizzo 7.53, 7.54, 7.55 e 7.56: si intende che vi abbiano
rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capitelli
7.28 e Sasso 7.29.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di volere sottoscrivere l'emendamento
Colasio 7.30 e il successivo emendamento Grignaffini 7.31.
Alba SASSO (DS-U), illustrando l'emendamento Colasio 7.30, di cui è
cofirmataria, sottolinea l'importanza di tale proposta emendativa con la quale
si propone di sopprimere il comma 10 dell'articolo 7, che prevede l'abrogazione
della legge n. 30 del 2000.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) osserva, preliminarmente, che sia la legge n. 30
del 2000, sia la riforma Moratti non affrontano il seguente problema: alla fine
dell'obbligo scolastico di 10 anni (relativo al periodo di frequenza delle
scuole elementari e medie e del biennio successivo) non si consegna alcun
diploma valido, né si chiude un ciclo compiuto. Rileva il fatto che vengano
considerati intoccabili i 5 anni di liceo: questo fa sì che il biennio risulti
inutile se smembrato dai restanti 3 anni. Propone pertanto di raccordare il
biennio, che dovrebbe essere uguale per tutti, con le scuole medie e non con il
triennio del liceo.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Colasio 7.30 e Rizzo 7.57 e gli identici emendamenti Grignaffini 7.31 e Rizzo
7.58 e approva l'articolo 7.
Il sottosegretario Valentina APREA, nel ringraziare tutti i componenti della
Commissione per il lavoro svolto, rassicura i deputati dell'opposizione in
merito al fatto che non vi sia stato da parte del Governo un ascolto passivo del
dibattito. Sottolinea quindi che quello odierno rappresenta il primo passo del
lungo cammino della riforma della scuola.
Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che non è stato il Governo a
blindare il testo del disegno di legge, bensì la maggioranza che, per
valutazioni di ordine politico, ha inteso assumere tale decisione, che ha
rispettato con assoluta coerenza. La seduta termina alle 21.50.
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Sottolinea quindi il carattere arbitrario della procedura seguita nel momento in
cui si demanda ai decreti delegati la possibilità di stabilire se le modalità
individuate dalla normativa vigente siano o meno confermate.
Con riferimento all'emendamento Bimbi 5.61, evidenzia che lo stesso,
collocandosi in una strategia di riduzione del danno, tende a dare alla laurea
specialistica una configurazione maggiormente epistemologica e pedagogica,
prevedendo che i docenti abilitati siano valutati relativamente ai primi due
anni di attività.
Ribadisce infine le preoccupazioni per l'attività di delegificazione
sotterranea svolta dal Governo.
Invita, quindi, il rappresentante del Governo a presentare disegni di legge ad
hoc per categorie come quella degli insegnanti di sostegno non abilitati.
Dopo aver sottolineato il fatto che il provvedimento affronta questioni che
dovrebbero essere esaminate in sede di contrattazione, esprime le proprie
critiche rispetto alla possibilità di prevedere il principio della chiamata
diretta.
Ricorda, in conclusione, che nel corso delle audizioni informali svolte dalla
VII Commissione sono stati più volte chiesti chiarimenti sul rapporto esistente
tra la riforma in esame e i contenuti del disegno di legge costituzionale sulla
devoluzione.
Avverte che sono stati presentati emendamenti riferiti all'articolo 7 del
disegno di legge (vedi allegato).
In conclusione, nel sottolineare l'inadeguatezza delle previsioni dell'articolo
7, rileva la mancanza di gradualità nell'attuazione della riforma.
Ringrazia i deputati dell'opposizione per l'atteggiamento costruttivo tenuto nel
corso del dibattito, per il rispetto degli accordi e, nello stesso tempo, per il
contributo di grande interesse che hanno offerto sulle tematiche della scuola.
Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di domani.