Roma e i romani

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Storia - Classe 1a della scuola media, secondaria di  1° grado

L'Italia è una penisola, cioè un territorio avente una parte collegata alla terra ferma, che corrisponde alle regioni di Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Frìuli Venezia Giulia ed una parte bagnata dal mare costituita dalle rimanenti regioni, tranne le due isole di Sardegna e Sicilia. La Sardegna e la Sicilia si dicono isole in quanto sono bagnate dal mare in tutti i lati.

Il Mare Mediterraneo rappresenta per noi europei, dal punto di vista dell'antichità, come il mezzo che ha consentito lo sviluppo ed il progresso delle civiltà antiche, cioè sia la civiltà egiziana, sia la civiltà greca, sia la civiltà romana. Il mar Mediterraneo consente, infatti, una navigazione piuttosto tranquilla, rispetto agli oceani, per cui un notevole numero di navi poteva partire dall'Italia, navigare vicino alla costa, e raggiungere i paesi vicini o confinanti.

Europa e Africa del Nord

In particolare la parte di mare situata a Ovest dell'Italia è detta Mare Ligure nel Nord dell'Italia e mare Tirreno nella parte Sud; mentre la parte di mare situata ad Est dell'Italia è detta Mare Adriatico nella parte Nord e Mare Ionio nella parte Sud. Il mare che si trova a Sud delle due isole di Sardegna e Sicilia è detto Mare Mediterraneo.

Le due civiltà greca e romana si sviluppano contemporaneamente a partire dal 700 - 800 avanti Cristo; in particolare il Lazio non divenne mai una colonia greca, in quanto nella parte occidentale del Mediterraneo i greci non ebbero il tempo e le armi sufficienti per conquistarlo, ma si limitarono a piccoli insediamenti sulle coste. Alcuni di questi coloni greci, insediatisi sulle coste del Lazio, con il tempo risalirono il fiume Tevere e fondarono nel 753 avanti Cristo la città di Roma, che iniziò ad avere una vita autonoma. Lo sviluppo e la prevalenza di Roma sulla civiltà ellenica è dovuto al fatto che l'Italia disponeva sia di estesi territori pianeggianti, detti pianure, abbastanza fertili, cosa che la Grecia non poteva avere, e sia di territori montani facilmente difendibili.

Inoltre l'utilizzo del fuoco consentiva agli europei di riscaldare le case durante l'inverno, e quindi di avere luoghi e clima confortevole per tutti i periodi dell'anno; invece gli egiziani e i popoli del Nord Africa, come i Cartaginesi, non avevano in quei tempi i moderni condizionatori di aria, con cui raffreddare le case durante i periodi estivi, per cui il tempo durante l'anno in cui godevano di un confortevole clima era piuttosto limitato. Tenendo conto di questi fattori climatici e del fatto che Roma godeva di una posizione centrale all'interno del Mare Mediterraneo, per cui la flotta romana poteva raggiungere in breve tempo, rispetto ad altri popoli, i territori occupati e difenderli, possiamo ben comprendere come la civiltà romana si sia potuta sviluppare in modo autonomo dal 700 - 800 avanti Cristo, fino alla nascita di Cristo, quando termina la storia antica e la storia romana.

Un altro fattore importante fu il sistema politico adottato sia per governare Roma sia per governare le nazioni sottomesse, cioè il sistema detto repubblicano. Questo sistema prevedeva da una parte gli aristocratici, detti patrizi, cioè persone facoltose e dotate di armi, in grado di partecipare con i propri mezzi alle guerre di conquista e di difesa del territorio; i rimanenti cittadini erano chiamati plebei, cioè il popolo romano. Tra queste due classi sociali nel sistema repubblicano vi è stato sempre un equilibrio tra i vari interessi, consentendo sia l'unione interna in tempo di pace e sia la partecipazione economica della plebe durante le guerre. Questa sistema repubblicano inizia con la fine della monarchia; infatti inizialmente Roma era governata dai re, cioè vi era un solo uomo al comando; la monarchia romana finisce nel 509 avanti Cristo, con la cacciata da Roma dell'ultimo re Tarquinio il superbo.

arco di trionfo

La fine della sistema repubblicano si ha nel 30 avanti Cristo, quando Ottaviano Augusto assume i pieni poteri, e darà origine, alla sua morte, ad un sistema politico diverso, detto impero. In realtà Augusto rappresenta ancora un politico repubblicano, infatti egli rifiuta il titolo di imperatore, come avvenne poi dopo la sua morte, per i suoi successori, cioè non vuole per sé il potere dei consoli, né i poteri del dittatore né quelli di padrone assoluto.

La repubblica romana si basava sulla distinzione di poteri tra i diversi organi dello stato; vi erano due consoli che avevano il potere militare, cioè diciamo il ministero della difesa, il potere esecutivo, legislativo e giudiziario.

Il console era colui che decideva insieme all'altro, cioè i consoli era due. I consoli esercitavano il potere esecutivo di oggi, cioè quello di capo del governo e di primo ministro. Inoltre potevano promulgare delle leggi dette editti; l'editto era un decreto che veniva scritto da console e diffuso nella repubblica romana per farlo eseguire da coloro che erano obbligati nell'editto stesso.

I due consoli avevano sia la facoltà detta "impero", cioè comando o potere; cioè potevano comandare ad una persona di adempiere un compito, come un comando di tipo militare; il cittadino diveniva obbligato ad eseguirlo, altrimenti li venivano comminate delle pene. I due consoli avevano anche la potestà; la podestà dei consoli era la facoltà di costringere a fare con la forza ( coercizione) quello che è stato deciso dal console, cioè un vero potere di vita e di morte, necessario in situazioni militari dello stato e anche in tempi di pace, in quanto un potere strettamente statale. I due consoli erano il massimo potere dello stato. Solo in caso di pericolo grave il potere si poteva concentrare su di un solo uomo, che veniva chiamato dittatore; cioè il didattore assumeva per un breve periodo, massimo di sei mesi, i poteri assoluti straordinari per liberare Roma dal pericolo incombente.

Il censimento della popolazione e dei beni dello Stato veniva fatto dai censori; il censore non è da intendersi come oggi, cioè come un critico che si esprime e opera in campo morale, cioè dei costumi e delle usanze; infatti censo erano i beni posseduti, case, terreni, imprese commerciali e artigianali; il censimento era una dichiarazione dei redditi; cioè il cittadino si doveva recare dai censori e dichiarare quanto posseduto; da queste dichiarazioni si ricavava il catasto terreni e fabbricati di allora; i censori venivano eletti ogni cinque anni, cioè ogni lustro, dove lustro voleva dire cinque anni.

Il Senato era una assemblea degli anziani (senex) curava gli interessi dei patrizi, cioè delle persone più facoltose; le famiglie romane dei ricchi avevano un padre, che poteva essere o un padre fisico, cioè naturale, o un uomo scelto a rappresentare una certa famiglia; per essere scelti senatori occorreva prima aver svolto un'altra magistratura, cioè: censore, console, pretore, edile, tribuno della plebe, questore. I censori redigevano le liste dei senatori, con inclusioni ed espulsioni. Il Senato si occupava di tasse, opere pubbliche, operazioni belliche. Il Senato veniva convocato in assemblea dal console o dal pretore;

I tribuni della plebe era detti della plebe in quanto dovevano essere plebei e non patrizi; erano dei pubblici dipendenti tutelati fisicamente dallo stato, cioè non potevano essere uccisi dai patrizi; i tribuni della plebe convocavano le assemblee del popolo ed emanavano il plebiscito, cioè leggi emanate dal popolo; esercitavano anche la giustizia.

Per la edilizia pubblica nella città si interessavano gli edili; gli edili costruivano strade, si curavano del commercio e degli approvvigionamenti di grano e di alimenti da fornire all'esercito; gli edili si occupavano anche dei giochi pubblici che avvenivano negli anfiteatri romani.

I questori di allora non erano quelli di oggi; i questori si occupavano di amministrazione economica, cioè erano dei commercialisti in grado di tenere la contabilità dello Stato e dare i fondi necessari; in pratica come se fossero dipendenti delle finanze; alcuni dei questori curavano l'erario a Roma, altri seguivano i consoli durante le guerre, per la contabilità e gli approvvigionamenti dell'esercito.

Il ministero del tesoro, era detto erario; l'erario era il luogo dove si conservavno le monete in bronzo o in oro emesse dallo stato o di proprietà dello stato; le tasse venivano riscosse mediante degli esattori detti pubblicani; il pubblicano aveva il compito di riscuotere le tasse, anche nelle province di Roma, e di portarle a Roma nell'erario.

La giustizia nel senso di un giudice civile e penale veniva esercitata dal pretore; presso il pretore di istituivano le cause civili e penali, che terminavano con una sentenza del pretore; quando i consoli andavano in guerra, e Roma rimaneva senza la presenza fisica dei consoli, il pretore svolgeva anche il compito dei consoli. Il pretore era dotato di una facoltà detta "impero", cioè comando o potere; cioè poteva comandare ad una persona di adempiere un compito, come un comando di tipo militare; il cittadino diveniva obbligato ad eseguirlo, altrimenti li venivano comminate delle pene.

Ricordo che stiamo parlando sempre del periodo d'oro dei romani, cioè il periodo repubblicano, prima della trasformazione in impero romano, cioè prima della decadenza dei romani.

Il sistema fiscale e delle opere pubbliche era integrato dal costruttore di ponti ( Pontifex ); non ha nulla a che vedere con il pontefice religoso di oggi, in quanto il popolo romano non credeva assolutamente nella fede, non vi erano nè dei nè sacerdoti, in quanto la religione nel senso odierno, avviene nel 1500 dopo Cristo. I costruttori di ponti oltre a far costruire i ponti veri in legno o pietra, sui fiumi o sugli stretti dei mari, avevano il compito di scrivere gli annali, cioè una specie di gazzetta ufficiale di oggi; scrivevano, anno per anno, su delle tavole di legno, che venivano poi conservate, gli avvenimenti politici importanti di Roma, cioè quanto veniva deciso dai consoli, le operazioni belliche effettuate, le decisioni prese nei trattati tra le varie province romane; la provincia romana era un territorio occupato dai romani al di fuori di Roma e sono l'equivalente delle colonie greche. Queste tavole erano dette annali e venivano conservate dai pontefici; indirettamente il pontefice era la fonte del calendario romano, in quanto negli annali il pontefice scriveva l'anno, e quindi questa tavole di legno, su cui si scriveva incidendo il legno, rappresentavano tutto il sistema politico precedente ad un certo anno della repubblica. Successivamente alcuni di questi annali dei romani andarono a finire nella bibbia, come la conosciamo oggi.

Augusto

Quello che abbiamo ora descritto è il sistema politico dei romani, nel periodo della repubblica che va dal 509 avanti Cristo, quando finisce il periodo dei Re, cioè la monarchia romana e inizia il periodo di Augusto nel 30 avanti Cristo.

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2015

 

prof. Pietro De Paolis

 

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