Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
Martedì 28 gennaio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO, indi del vicepresidente Guglielmo ROSITANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.
La seduta comincia alle 9.40.
Definizione delle norme generali sull'istruzione. La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21
gennaio 2003.
Ferdinando ADORNATO, presidente, avverte che sono stati presentati
emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 del disegno di legge (vedi
allegato).
La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti e
articoli aggiuntivi ad esso riferiti.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) ribadisce, prioritariamente, l'assoluta
contrarietà del suo gruppo al disegno di legge in titolo e sottolinea
l'assoluta gravità della scelta di utilizzare lo strumento della legge delega,
con la quale, tra l'altro, vengono abrogate le leggi n. 30 del 2000 e la legge
n. 9 del 1999. Alba SASSO (DS-U) dichiara preliminarmente che gli emendamenti presentati dal
suo gruppo all'articolo 1 seguiranno una duplice impostazione: da una parte,
quella di eliminare gli elementi di assoluta contrarietà contenuti in tale
articolo; dall'altra parte, quella di presentare proposte di modifica in grado
di «limitare il danno» che verrà prodotto nel caso in cui venissero approvate
le proposte avanzate dal Governo. Piera CAPITELLI (DS-U) evidenzia il fatto che il ricorso allo strumento alla
legge delega confermi la scarsa disponibilità al dialogo della maggioranza e
del Governo sulle questioni inerenti al mondo della scuola. Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime pare contrario su tutti gli
emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 del disegno di
legge.
Il sottosegretario Valentina APREA esprime parere conforme al relatore.
Alba SASSO (DS-U), illustrando il proprio emendamento 1.37, identico agli
emendamenti Titti De Simone 1.1, Grignaffini 1.41 Katia BELLILLO (Misto-Com.it), illustrando l'emendamento Rizzo 1.42, di cui
è cofirmataria, ricorda che sulla legge n. 30 del 2000 si svolse un confronto
serrato nel mondo della scuola ed in tutto il territorio nazionale; al
contrario, rileva che con il disegno di legge in titolo si assegna una «delega
in bianco» al ministro Moratti, che dovrà predisporre i decreti legislativi
previsti dal provvedimento, impedendo al Parlamento di esaminarli
preventivamente. Domenico VOLPINI (MARGH-U) esprime la propria preoccupazione per il metodo
seguito con il comma 3 dell'articolo 1, che prevede che il ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca predisponga un piano
programmatico di interventi finanziari per la realizzazione delle finalità del
disegno di legge. Osserva che con tale proposta si delegherà il Governo a
legiferare su queste importanti e delicate tematiche relative all'istruzione ed
alla formazione professionale, senza prevedere alcun vincolo e senza dare al
Parlamento la possibilità di esprimere un parere consultivo. Ritiene che in tal
modo si prefiguri la cancellazione totale del Parlamento e delle sue
prerogative. Ricorda che gli elettori hanno dato un mandato ai parlamentari che
li rappresentano, mentre con la previsione contenuta nel comma 3 dell'articolo 1
si esautora di fatto il Parlamento. Osserva, per altro, che tutto ciò si
verifica in mancanza di quella Commissione bicamerale per la riforma
amministrativa, che aveva la facoltà di esprimere pareri, anche se non
vincolanti.
Angela NAPOLI (AN) relatore, precisa che il comma 3 dell'articolo 1
prevede che il piano programmatico di interventi finanziari, che verrà
predisposto per la realizzazione delle finalità del disegno di legge, verrà
sottoposto all'esame sia del Consiglio dei ministri sia della Conferenza
unificata.
Domenico VOLPINI (MARGH-U) chiede al relatore in quale parte del disegno di
legge sia previsto che su tutti i decreti legislativi il Parlamento potrà esprimere il proprio parere consultivo.
Ferdinando ADORNATO, presidente, rileva che tale previsione è
contenuta nel testo del comma 2 dell'articolo 3.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara preliminarmente di volere apporre la propria
firma all'emendamento Sasso 1.37. Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che la questione testé
richiamata dal deputato Carli non riguarda i contenuti dell'articolo 1, che
attualmente la Commissione sta esaminando. Franca BIMBI (MARGH-U) considera assolutamente pertinente il rilievo espresso
in precedenza dal deputato Volpini in merito alla impossibilità per il
Parlamento di esaminare i decreti legislativi e di esprimere su di essi un
parere consultivo. Osserva che tutto ciò è confermato dalle previsioni
contenute nelle lettere da a) a m) del comma 3 dell'articolo 1, che
riguardano materie di assoluta rilevanza che necessiterebbero di un ampio e
approfondito dibattito. Sottolinea, invece, la necessità di svolgere un
confronto democratico ed aperto sulle tematiche in questione, come avviene in
Francia. Andrea COLASIO (MARGH-U), nel giudicare «strategico» l'articolo 1, esprime
la convinzione che siano pertinenti i rilievi espressi al riguardo dal deputato
Volpini. Antonio RUSCONI (MARGH-U), pur non dichiarandosi concettualmente contrario
alla previsione del doppio canale (il sistema dei licei e il sistema della
formazione professionale), ricorda che solo il 7 per cento degli studenti in
questi anni ha seguito la strada del percorso professionale. Riterrebbe pertanto
necessaria una sperimentazione adeguata del sistema del doppio canale. La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 1.1, Sasso
1.37, Grignaffini 1.41 e Rizzo 1.42.
Piera CAPITELLI (DS-U), illustrando l'emendamento Grignaffini 1.38, di cui
raccomanda l'approvazione, precisa che esso rientra tra le proposte emendative
dell'Ulivo finalizzate a ricostruire parte dei contenuti delle legge n. 30 del
2000. Precisa che tale emendamento ha l'obiettivo sia di sollecitare la
discussione della Commissione sulla necessità di adeguare tutte le norme
legislative al nuovo titolo V della Costituzione, sia di approfondire la
tematica dell'anticipo scolastico, con riferimento ad un moderno sistema di
reclutamento e formazione, che non era stato completato con la legge n. 30 del
2000. Riguardo alla questione dell'anticipo scolastico, ritiene necessario non
fare «pasticci» e non introdurre elementi di confusione
didattico-organizzativa nel mondo della scuola. Nell'esprimere la convinzione
che con tale previsione il Governo intenda dare una «strizzata d'occhio» alle
famiglie, che non vogliono limiti legislativi in tale materia, invita
l'esecutivo a ritirare questa proposta. Rivolge quindi l'appello al Governo e
alla maggioranza di considerare i bambini come degli elementi centrali del
sistema scolastico, pur valutando l'importanza e il ruolo svolto dalle famiglie. Alba SASSO (DS-U) richiama le numerose perplessità espresse nel mondo della
scuola in merito al fatto che, ogni volta che cambia la maggioranza di governo,
venga modificato il percorso della scuola. A tale riguardo, ricorda che la legge
n. 30 del 2000 prevedeva meccanismi di verifica triennale che avrebbero
consentito di modificare nel tempo, qualora fosse risultato necessario, talune
parti di quel provvedimento. Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Grignaffini
1.38.
Antonio RUSCONI (MARGH-U), nel dichiarare il proprio voto favorevole
sull'emendamento in esame, esprime la propria contrarietà ad ogni modello di
istruzione che si richiami al disegno di legge costituzionale sulla devolution. Andrea MARTELLA (DS-U), nel ricordare la mancata applicazione della legge n.
30 del 2000, sottolinea l'affermazione, di alcuni esponenti della maggioranza e
del Governo, di voler fare «tabula rasa» di tutte le proposte avanzate
dal centrosinistra sulla scuola. La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini
1.38, nel testo riformulato, e Rizzo 1.43.
Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Capitelli,
Carli, Martella, Sasso, Bimbi, Colasio, Rusconi e Volpini intendono
sottoscrivere l'emendamento Rizzo 1.44.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.44.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI), illustrando i contenuti del suo emendamento
1.19, esprime la convinzione che il Governo, durante l'esame in Assemblea, dovrà
riformulare questa parte dell'articolo 1, tenendo conto del fatto che la scuola
non appartiene solo alla maggioranza.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Villetti
1.19.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara il voto favorevole del suo gruppo
sull'emendamento in esame.
Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara di condividere i contenuti dell'emendamento
Villetti 1.19, in particolare per il riferimento al principio delle pari
opportunità, sancito dalla Costituzione.
Giovanna BIANCHI CLERICI (LNP) dichiara di condividere i contenuti del comma
1 dell'articolo 1 del disegno di legge, anche perché i principi di libertà,
laicità e pari opportunità sono già previsti dalla Costituzione.
Katia BELLILLO (MISTO-Com.it) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
in esame.
Domenico VOLPINI (MARGH-U) chiede chiarimenti al deputato Villetti in merito
al fatto che, nella «cooperazione tra scuola e genitori», siano ricomprese le
scelte educative della famiglia.
Roberto VILLETTI (Misto-SDI) ricorda che fino al diciottesimo anno di età le
famiglie hanno una responsabilità precisa a tale riguardo.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Villetti
1.19.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.
La Commissione respinge l'emendamento Villetti 1.19.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli
1.21, di cui raccomanda l'approvazione.
Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara di volersi astenere nella votazione di tale
emendamento.
La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 1.21.
Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara la propria astensione nella votazione
dell'emendamento Rizzo 1.45 e invita i presentatori a riformularlo.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) ritira l'emendamento Rizzo 1.45, di cui è
cofirmataria.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Rizzo 1.46 e
gli identici emendamenti Titti De Simone 1.2 e Rizzo 1.47.
Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sui contenuti dell'emendamento Rizzo
1.48, rileva che esso rafforza il principio di autonomia scolastica. Dichiara
quindi il voto favorevole del suo gruppo su tale emendamento.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.48.
Alba SASSO (DS-U), illustrando i contenuti dell'emendamento Grignaffini 1.34,
di cui è cofirmataria, ne raccomanda l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 1.34.
Piera CAPITELLI (DS-U) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Grignaffini
1.35.
La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 1.35.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli
1.23 e ne raccomanda l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bulgarelli
1.23, Rizzo 1.49, 1.51, 1.52 e 1.53.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 1.3: si intende che vi abbia
rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Titti De Simone 1.4 e Rizzo 1.54, nonché gli emendamenti Rizzo 1.55 e 1.56.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 1.5: si intende che vi abbia
rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Titti De Simone 1.6 e Rizzo 1.57, nonché gli identici emendamenti Titti De
Simone 1.7 e Rizzo 1.70.
Piera CAPITELLI (DS-U) sottolinea l'importanza dell'emendamento Rizzo 1.58,
che prevede il parere obbligatorio delle Commissioni competenti sul piano
programmatico di interventi finanziari che verrà predisposto dal ministro
Moratti. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo su tale emendamento.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara il voto favorevole del suo gruppo
sull'emendamento Rizzo 1.58, che chiama in causa, di fatto, la maggioranza e la
sua capacità negoziale nei confronti del Governo.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.58.
Alba SASSO (DS-U), illustrando i contenuti dell'emendamento Grignaffini 1.36,
di cui è cofirmataria, ne raccomanda l'approvazione.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in
esame.
Domenico VOLPINI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in
esame.
La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 1.36.
Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sull'emendamento Bellillo 1.39,
evidenzia l'importanza di tale proposta che dimostra il peso politico che
l'Ulivo attribuisce al ruolo del Parlamento.
Piera CAPITELLI (DS-U), nel dichiarare la propria condivisione delle
considerazioni testé svolte dal deputato Colasio, sottolinea la vera differenza
che esiste tra la legge delega e la legge quadro, precisando che quest'ultima
consente un confronto parlamentare.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Bellillo 1.39.
La Commissione respinge l'emendamento Bellillo 1.39.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 1.8: si intende che vi abbia
rinunziato.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.59.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) raccomanda l'approvazione dell'emendamento
Rizzo 1.60, di cui è cofirmataria.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.60.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 1.9: si intende che vi abbia
rinunziato.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli
1.29, di cui raccomanda l'approvazione.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.
La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 1.29.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Titti De
Simone 1.10.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 1.10.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Bulgarelli 1.20: si intende che vi abbiano rinunziato.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra i contenuti del suo emendamento 1.31, di
cui raccomanda l'approvazione, precisando che con esso si propone l'introduzione
nei percorsi formativi degli insegnanti di un modulo obbligatorio relativo ai
disturbi di apprendimento degli studenti.
Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara di condividere i contenuti dell'emendamento
Rusconi 1.31 e preannuncia l'intenzione di voler ritirare la propria firma
dall'emendamento Colasio 1.32.
Il sottosegretario Valentina APREA propone ai presentatori dell'emendamento
Rusconi 1.31 di ritirarlo e di trasporre i suoi contenuti in un apposito ordine
del giorno, da riferire però all'articolo 5.
Andrea COLASIO (MARGH-U), pur apprezzando l'intervento nel merito del
rappresentante del Governo, ritiene che la problematica contenuta
nell'emendamento Piera CAPITELLI (DS-U) sottolinea la necessità di discutere e di affrontare
la tematica relativa ai disturbi di apprendimento degli studenti nell'ambito di
una legge di sistema. Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara la propria disponibilità a ritirare il
proprio emendamento 1.31, affinché esso possa essere esaminato nel corso
dell'esame dell'articolo 5. Dichiara quindi di non accettare la proposta del
Governo di ritirarlo per trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del
giorno.
Andrea COLASIO (MARGH-U) riformula l'emendamento 1.31, riferendolo
all'articolo 5 (vedi allegato).
Ferdinando ADORNATO, presidente, nel prendere atto che i deputati
Carli, Bellillo, Sasso, Capitelli, Martella e Villetti intendono sottoscrivere
l'emendamento Rusconi 1.31, avverte che esso verrà esaminato quando si passerà
all'articolo 5.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.61.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore degli emendamenti 1.11, 1.12, 1.13 e 1.14: si intende
che vi abbia rinunziato.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Titti De
Simone 1.15 e ne raccomanda l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 1.15.
Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sul proprio emendamento 1.32, ne
propone la seguente riformulazione: eliminare le parole «dell'effettuazione di
un test».
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di condividere la riformulazione testé
proposta dal deputato Colasio.
Piera CAPITELLI (DS-U), pur condividendo sostanzialmente la riformulazione
testé proposta, tuttavia, esprime la convinzione che sarebbe stato preferibile
sostituire la parola «test», con le parole «strumenti di osservazione».
Ferdinando ADORNATO, presidente, esprime l'auspicio che si possa
concludere entro le 13.10 l'esame degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi
riferiti all'articolo 1.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Colasio 1.32,
nel testo riformulato.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) dichiara che voterà a favore dell'emendamento
Colasio 1.32, nel testo riformulato, a condizione che venga eliminata dal testo
la parola «precoce».
Andrea COLASIO (MARGH-U) accoglie la richiesta del deputato Bellilllo.
Franca BIMBI (MARGH-U), alla luce delle riformulazioni proposte, dichiara di
voler aggiungere la sua firma la testo dell'emendamento Colasio 1.32.
La Commissione respinge l'emendamento Colasio 1.32 (seconda versione).
Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto dell'intenzione dei
deputati
Capitelli, Carli e Sasso di sottoscrivere l'emendamento Rizzo 1.63.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.63.
Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Titti De
Simone 1.16, di cui raccomanda l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Titti De
Simone 1.16 e Rizzo 1.64.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra i contenuti dell'emendamento Carra 1.33
(identico all'emendamento Grignaffini 1.40), di cui raccomanda l'approvazione.
Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti dell'emendamento Grignaffini 1.40, di
cui raccomanda l'approvazione.
Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Grignaffini
1.40.
Katia BELLILLO (Misto-Com.it) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento
Grignaffini 1.40 e ritira il successivo emendamento Rizzo 1.65, di cui è
cofirmataria.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Carra 1.33 e Grignaffini
1.40.
Alba SASSO (DS-U) sottoscrive l'emendamento Rizzo 1.62.
La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.62.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
dell'emendamento Bulgarelli 1.30: si intende che vi abbiano rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 1.67 e
1.66.
Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere gli emendamenti
Bulgarelli 1.22 e 1.24, di cui raccomanda l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bulgarelli
1.22 e 1.24.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori
degli emendamenti Bulgarelli 1.25, 1.26, 1.27 e 1.28: si intende che vi abbiano
rinunziato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti
Titti De Simone 1.17 e Rizzo 1.68 e l'emendamento Rizzo 1.69.
Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti
De Simone, presentatore dell'emendamento 1.18: si intende che vi abbia
rinunziato.
La Commissione approva l'articolo 1.
Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma agli
articoli aggiuntivi Capitelli 1.01, Colasio 1.02, Villetti 1.03 e Sasso 1.04.
Piera CAPITELLI (DS-U) illustra i contenuti del suo articolo aggiuntivo 1.01,
di cui raccomanda l'approvazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi
Capitelli 1.01, Colasio 1.02 e Villetti 1.03.
Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti del proprio articolo aggiuntivo 1.04,
che prevede la formazione continua dei docenti, e ne raccomanda l'approvazione.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Sasso 1.04.
Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Bimbi e
Sasso intendono sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Rizzo 1.05.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara l'astensione del suo gruppo nella votazione
dell'articolo aggiuntivo in esame, che non contiene elementi congruenti con la
politica scolastica della Margherita. Katia BELLILLO (Misto-Com.it) esprime la convinzione che tale tema sia
attuale e che debba essere considerato non solo con riferimento alla memoria di
quei tragici avvenimenti, ma anche alla odierna situazione internazionale.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rizzo 1.05.
Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla
seduta di domani.
La seduta termina alle 13.45.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353
Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela
Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967
Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli,
C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734
Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990 Parodi, C. 2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169,
205, 228, 293 e 490.
(Seguito dell'esame e rinvio).
Sottolinea, inoltre, l'importanza di riaffermare il ruolo della scuola pubblica
come comunità, che purtroppo viene completamente cancellato dal disegno di
legge in titolo.
Entrando nel merito del provvedimento, giudica inaccettabile l'idea di scuola -
azienda, configurata dal disegno di legge e ripropone un modello di scuola come
luogo di formazione dell'uomo e del cittadino.
Richiama quindi le principali ragioni della contrarietà del suo gruppo al testo
del disegno di legge delega in esame. Il primo motivo di contrarietà consiste
nell'utilizzo dello strumento della delega, che rappresenta un inaccettabile
esproprio della possibilità per il Parlamento di discutere in maniera adeguata
su una materia così delicata. Rileva, per altro, l'assoluta inadeguatezza dei
tempi previsti per la discussione, che non favoriranno neppure l'apertura di un
confronto serio anche all'interno del mondo della scuola.
Il secondo motivo di assoluta contrarietà riguarda la previsione dell'anticipo
delle iscrizioni alla scuola materna e alla scuola elementare: osserva che tale
proposta metterà in discussione ogni teoria pedagogica.
Il terzo motivo di contrarietà consiste nella mancanza della necessaria
copertura finanziaria del provvedimento: ritiene che la mancanza di risorse
certe per l'attuazione della riforma - che noi definiamo «controriforma» -
creerà confusione e demagogia, che danneggeranno il mondo della scuola.
Il quarto motivo di assoluta contrarietà è relativo alla previsione di ridurre
l'obbligo scolastico e formativo: osserva che in tal modo verrà diminuito il
diritto allo studio per tutti e che questa previsione è in aperto contrasto con
il dettato costituzionale. A suo avviso, sarebbe stato invece opportuno
aumentare l'obbligo scolastico almeno fino al biennio del secondo ciclo e,
successivamente, fino all'età di diciotto anni.
Il quinto motivo di assoluta contrarietà riguarda la scelta precoce tra i due
canali (il sistema dei licei e il sistema della formazione professionale), che
configura un elemento di forte discriminazione che ripropone nella scuola il
concetto, del tutto obsoleto, della selezione di classe.
In conclusione, esprime la propria contrarietà alla introduzione di una quota
di programmi scolastici scelta dalle regioni, rilevando che in tal modo si
intaccherà il principio di autonomia scolastica, creando discriminazioni nel
mondo della scuola.
Rispetto alla intenzione di blindare il testo del disegno di legge in titolo sia
perl'esame in Commissione sia per il successivo esame in Assemblea, ricorda che
il ministro Moratti dichiarò che avrebbe bloccato la legge n. 30 del 2000, per
proporre una riforma della scuola che potesse ottenere un grande consenso nel
paese. Al contrario, rileva che oggi si rifiuta da parte della maggioranza e del
Governo addirittura di aprire un dibattito serio con le forze politiche di
opposizione.
Entrando nel merito dell'articolo 1, che delega il Governo a legiferare in
materia di norme generali sull'istruzione e di livelli essenziali delle
prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale, sottolinea
il fatto che con esso si delinea una gravissima espropriazione del confronto
politico - parlamentare sulla scuola, che è una realtà che riguarda tutti e
non solo l'esecutivo.
Dopo aver ribadito l'assoluta contrarietà del suo gruppo al ricorso allo
strumento della delega, sottolinea che con l'articolo 1 si evidenziano le scelte
del Governo in materia di istruzione: in particolare, rileva che la scuola viene
ulteriormente impoverita dai tagli del personale docente e non docente e che la
drastica riduzione dei finanziamenti previsti per tale settore intaccherà il
principio di autonomia scolastica. Giudica inoltre inaccettabili la riduzione
dell'obbligo scolastico e l'anticipazione delle iscrizioni alla scuola
dell'infanzia.
In conclusione, con riferimento a tali questioni, esprime l'assoluta contrarietà
e il dissenso del suo gruppo rispetto alla volontà del Governo di centro -
destra di procedere a «colpi di maggioranza».
Nel sottolineare il carattere autoritario dell'impianto del disegno di legge,
della «controriforma» in esame, osserva che esso creerà ulteriore confusione
nel mondo della scuola, anche a causa della mancanza di finanziamenti,
contrariamente a quando avvenuto con la legge n. 30 del 2000 che prevedeva
adeguati sostegni finanziari.
Per quanto riguarda gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi presentati dal suo
gruppo all'articolo 1, precisa che essi sono finalizzati sia a garantire una
riflessione su alcune parti del provvedimento, sia a limitare i danni che
verranno provocati al mondo della scuola dall'approvazione del disegno di legge
in titolo. In particolare, tali proposte emendative avranno la duplice finalità
di sopprimere alcune parti del provvedimento e di ripristinare alcuni elementi
della legge n. 30 del 2000. Precisa che, con riferimento a quest'ultima
impostazione, le proposte di modifica del suo gruppo verteranno, in primo luogo,
sulla necessità di riaffermare il principio del ciclo di base unitario e
continuo; in secondo luogo, sulla esigenza di riportare almeno ai quindici anni
di età il limite dell'obbligo scolastico, poiché il paese ha bisogno di un
modello di scuola che coinvolga tutti i cittadini; in terzo luogo, sulla
necessaria interazione tra la formazione professionale ed il sistema dei licei.
A tale riguardo, osserva che, la previsione di creare due canali separati creerà,
di fatto, ulteriori differenziazioni e diversi livelli qualitativi tra i modelli
scolastici esistenti nel paese.
In conclusione, rispetto all'incognita dei decreti legislativi che verranno
adottati, sottolinea le difficoltà che incontrerà il ministro Moratti e
preannuncia su di essi la volontà dei gruppi di opposizione di continuare
l'azione di contrasto, in Parlamento e nel paese, al disegno di legge in esame.
In conclusione, nel raccomandare l'approvazione del proprio emendamento 1.37 e
dell'emendamento Grignaffini 1.41, di cui è cofirmataria, sottolinea le
difficoltà che il ministro incontrerà nella predisposizione dei decreti
legislativi ed il fatto che essi non verranno esaminati preventivamente dal
Parlamento e dal mondo della scuola.
Rispetto alla cosiddetta devolution, prevista da un disegno di legge
costituzionale recentemente approvato dal Senato, sottolinea la necessità di
costruire rapporti diretti tra istituzioni, Parlamento e realtà sociali,
coinvolgendo tutti i soggetti presenti nel mondo della scuola.
Per quanto riguarda la valorizzazione professionale del personale docente e del
personale tecnico - ausiliario, ritiene che il disegno di legge in esame delinei
una sorta di «libro dei sogni». In merito a tale questione, esprime la
convinzione che siano necessari interventi concreti per la valorizzazione e
investimenti finanziari seri.
Esprime inoltre la convinzione che la direzione che il Governo intende seguire
con il disegno di legge delega in esame sia quella di distruggere completamente
il patrimonio sociale e culturale della scuola pubblica italiana.
In conclusione, sottolinea l'esigenza di un confronto serio sui contenuti
dell'articolo 1 che, se verrà approvato nel testo in esame, produrrà
inevitabilmente confusione nel sistema scolastico.
Soffermandosi sugli elementi di incostituzionalità che, a suo avviso,
caratterizzano il disegno di legge, rileva, in primo luogo, che con tale
provvedimento viene meno il principio dell'obbligo scolastico, previsto dalla
Costituzione; in secondo luogo, rileva che il disegno di legge risulta essere in
contrasto con i contenuti della riforma del titolo V della Costituzione in
materia di devoluzione, che attribuisce alle regioni rilevanti competenze nel
settore della scuola; in terzo luogo, rileva la mancanza di copertura
finanziaria del disegno di legge. Per tali ragioni, ritiene necessario
sospendere l'esame del provvedimento e chiedere alla Commissione bilancio di
esprimersi sulla questione della copertura finanziaria.
In conclusione, alla luce delle audizioni informali che la VII Commissione ha
svolto con riferimento alle proposte di legge sulla disciplina delle attività
musicali, invita il Governo a prevedere che, nel testo del disegno di legge,
venga prevista una maggiore attenzione nel sistema scolastico alla cultura
musicale italiana.
Nel precisare che non intende intervenire sulla questione dei tempi della
discussione, invita comunque i deputati dell'opposizione a considerare il fatto
che l'esame del provvedimento è iscritto nel programma dei lavori
dell'Assemblea per il mese di febbraio.
Soffermandosi sulle importanti tematiche contenute nel comma 3 dell'articolo 1,
richiama in particolare luogo la questione dell'autonomia scolastica. Ritiene
che non si possa «scippare» il dibattito democratico, escludendo la possibilità
di ascoltare su tali questioni l'opinione degli enti locali e soprattutto del
mondo della scuola.
Esprime quindi la propria soddisfazione per i contenuti della lettera c)
del comma 3 dell'articolo 1, con i quali si prefigura il «pluralismo delle
soluzioni informatiche offerte dall'informazione tecnologica, al fine di
incoraggiare e sviluppare le doti creative e collaborative degli studenti».
Rileva per altro che nel provvedimento in esame non è contenuta alcuna
previsione per favorire lo sviluppo dell'attività creativa artistico-musicale.
Per quanto riguarda i contenuti della lettera l), che fa riferimento a «interventi
per lo sviluppo dell'istruzione formazione tecnica superiore e per l'educazione
degli adulti», rileva la mancanza di un collegamento con le università.
Riguardo alle questioni dell'anticipo scolastico e del doppio canale, sarebbe
stato a suo avviso opportuno considerare i rilievi espressi da alcuni deputati
della maggioranza e le perplessità avanzate da numerosi soggetti nel corso
delle audizioni informali svolte dalla Commissione.
Esprime l'auspicio che la maggioranza abbia la volontà di interloquire con la
società civile e con il mondo della scuola sui passaggi nodali del disegno di
legge.
Nell'esprimere inoltre la propria contrarietà al metodo seguito dal Governo e
dalla maggioranza per l'esame del disegno di legge sulla scuola, sottolinea il
fatto che con la delega si esautora di fatto il Parlamento del proprio ruolo e
delle proprie prerogative.
Riguardo al piano programmatico di interventi finanziari previsto dal comma 3
dell'articolo 1, esprime la convinzione che i contenuti dell'articolo 35 del
disegno di legge finanziaria pesino come macigni sulla riforma in esame. Si
chiede, a tale riguardo, come si possa parlare del problema della dispersione
scolastica quando le relative disponibilità finanziarie sono state ridotte del
2 per cento.
In conclusione, pur rilevando il fatto che l'articolo 1 contenga talune
previsioni ampiamente condivisibili, osserva che i tagli apportati dalla legge
finanziaria evidenzino le contraddizioni del Governo su tale materia.
In conclusione, precisa che al comma 3-bis dell'emendamento Grignaffini
1.38 la parola «statale», deve essere sostituita con la parola «nazionale» e
dichiara di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Rizzo 1.44.
Riguardo all'importante tematica dell'obbligo scolastico, sottolinea il fatto
che l'emendamento in esame prevede che tale obbligo abbia inizio al terzo anno
della scuola dell'infanzia e che termini al secondo anno della scuola secondaria
e comunque al quindicesimo anno di età.
Con riferimento alla proposta di anticipare l'iscrizione alla scuola
dell'infanzia e alla scuola elementare degli alunni, precisa che l'anticipo non
rappresenta comunque una garanzia di percorsi solidi e senza problemi.
In merito al sistema di formazione di docenti, ritiene inaccettabile che la
prima formazione venga limitata al conseguimento di una laurea specialistica
specifica per l'insegnamento e richiama l'importante ruolo svolto dalle scuole
di specializzazione e la necessità del tirocinio.
Riguardo alla legge n. 30 del 2000, rileva che non è stata consentita la sua
sperimentazione e che, invece, con il disegno di legge in esame essa sia stata
espressamente abrogata.
Sottolinea inoltre il fatto che con l'emendamento in esame si propone, tra
l'altro, di tenere conto dei contenuti del nuovo titolo V della Costituzione.
In merito alla fondamentale questione dell'obbligo scolastico, rileva gli
elementi di incostituzionalità che caratterizzano la proposta contenuta nel
disegno di legge in titolo.
Pur convenendo sulla necessità di riferire l'emendamento all'articolo 5,
dichiara di non condividere la proposta del Governo di ritirarlo e di
trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del giorno.
Invita il Governo ad attivare l'Osservatorio sull'handicap e approfitta
dell'occasione per chiedere al presidente Adornato di affrontare tale tematica
nell'ambito di una indagine conoscitiva, che consenta alla Commissione di
ascoltare le opinioni della comunità scientifica.
Richiamate quindi le parole del vicepresidente del Consiglio sulla vergognosa
pagina della Shoah, ritiene ormai sostanzialmente superate le contrapposizioni
politiche sui temi del fascismo e dell'antifascismo.
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