Umanesimo e rinascimento

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Classe 3a superiore, scuola secondaria di  2° grado

 

La parola umanesimo non risale al 1300 e nemmeno al 1400, ma risale al 1800. E' errato, quindi, chiamare umanisti alcuni autori del 1300 o del 1400, quando non esistevano affatto le correnti letterarie ed ogni autore scriveva dei libri curando i propri interessi personali, senza essere vincolato a regole che verranno dettate nei secoli successivi.

Non ha senso dare al termine umanesimo il significato di amore per le lingue classiche, cioè greco e latino, in quanto molti degli scritti creati dai cosiddetti umanisti sono dei falsi storici; cioè vanno in giro molte opere di Cicerone e di Seneca, scritte in latino ma scritte nel 1300 e 1400; ogni scrittore, di tutti i tempi, si è formato leggendo i testi antichi che aveva la possibilità ed il piacere di leggere. Per sua natura lo scrittore è un umanista, cioè scrive per l'uomo e legge opere dell'uomo, in quanto nessuno di noi nasce imparato, cioè nessuno di noi conosce dalla nascita quanto è stato scritto dagli scrittori precedenti nei secoli passati. D'altronde è del tutto errato considerare il medioevo un secolo buio; il secolo più buio della storia italiana sono gli anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale, cioè la fine del 1900 fino al 2000, quando cioè la diffusione di internet ha permesso a buona parte del popolo di leggere autori sconosciuti ed ignorati dal regime comunista, ancora predominante nella nostra Italia.

Rinascimento di chi e di che cosa?

La storia umana è stata sempre in continua evoluzione, anche se in alcuni periodi storici il progresso è andato più veloce, come per esempio nei tempi antichi quando fu utilizzato l'uso della ruota o del cavallo abbinato alla ruota, cioè il carro trascinato dal cavallo; o come avvenne alla fine del 1400 con la conquista dell'America e l'utilizzo diffuso dell'arte della stampa, con le nuove tecniche ideate in Germania da Giovanni da Gutemberg; o come è avvenuto ai nostri giorni con l'utilizzo di internet.

A mio avviso la storia letteraria italiana va vista a partire dalle origini, cioè il 1400, con le opere di Battista Alberti, che rappresenta un vero uomo normale, che ha lavorato tutta una vita con la sua attività di ingegnere e di dipendente pubblico, ed avendo denari e tempo a disposizione ha voluto scrivere dei libri, utili alla sua famiglia e ai posteri, cioè agli uomini e agli scrittori successivi. Per cui la letteratura italiana va studiata affrontando solo le opere di coloro che hanno avuto una vita normale, cioè una vita che può essere imitata dai nostri figli e nostri nipoti. Per questo motivo abbiamo scelto Battista Alberti come primo autore della lingua italiana, in quanto egli fu un uomo completo ed un letterato di alto livello, che dapprima si è formato studiando gli autori a lui precedenti, e poi ha preso questo materiale e lo ha adattato allo studio e alla lettura dei suoi contemporanei.


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2016

prof. Pietro De Paolis

 

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