I Romani

 

Nascita e diffusione del Cristianesimo

Catacombe cristiane

Il Cristianesimo nato in Palestina quando questa era ancora una provincia romana e più precisamente quando governava l'imperatore Augusto, si diffuse anche perché Roma aveva sempre accolto favorevolmente qualsiasi culto. Ma la nuova religione, che vietava di adorare l'imperatore e sosteneva l'uguaglianza di tutti gli uomini tra loro, metteva in crisi la società di allora, nella quale gli schiavi non avevano valore.

Gli imperatori perciò considerarono i cristiani veri e propri nemici dello Stato e ordinarono contro di loro atroci persecuzioni. La prima fu quella di Nerone, nel 64 dopo Cristo. La più lunga e terribile fu quella voluta nel III secolo da Diocleziano.

Per sfuggire alle persecuzioni e praticare il loro culto, i cristiani si riunivano nelle catacombe o cimiteri sotterranei.

Le persecuzioni però, invece di smorzare, rafforzano il Cristianesimo. Così gli imperatori si resero conto che, combattendo quella religione, riuscivano solo a indebolire l'impero, sottraendogli sudditi fedeli e validi soldati. Era meglio cambiare tattica.

L'imperatore che mise fine alle persecuzioni fu Costantino. Nel 313 emanò da Milano l'Editto di tolleranza, col quale riconosceva ai cristiani il diritto di professare liberamente la loro religione. Nel 380 un altro imperatore, Teodosio, con l'Editto di Tessalonica, dichiarò la religione cristiana l'unica da professarsi nell'impero. In tal modo proibiva tutte le altre.

 

Le catacombe

Affreschi nelle catacombe

Nella Roma antica le salme venivano per lo più cremate e le ceneri conservate in urne; ma a partire dal primo secolo d.C., i primi cristiani ritornarono all'antico rito della sepoltura. Si scavarono delle gallerie sotterranee, con vari piani di loculi che accoglievano i morti. Il nome catacombe (che in greco significa"presso le cave") indicò all'inizio solo il complesso di San Sebastiano sulla via Appia, che sorgeva per l'appunto presso delle cave di pietra, ma che si estese in seguito a tutti i cimiteri sotterranei.

Scacate nel tufo tenero del sottosuolo, le catacombe si estendevano sotto terra per chilometri, spesso su vari livelli. Nelle pareti si aprivano loculi rettangolari, in cui si deponevano le salme e la cui apertura veniva chiusa da pietre. Alcune stanze o slarghi nelle gallerie potevano accogliere le sepolture dei defunti più importanti. Nelle catacombe vi furono dipinti bellissimi mosaici e affreschi; raffiguranti personaggi e motivi del Vecchio e Nuovo Testamento. Avemmo poi così la possibilità di ammirare esempi di arte cristiana.

 

Alessandra Madaro

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