I Romani

Il crollo dell'impero romano d'Occidente

I regni romano-barbarici

I barbari occuparono l'Africa romana, la Gallia e la Spagna, frantumando così l'impero romano d'Occidente.

Nella nostra penisola si stanziò Odoacre, capo di tribù germaniche. Nel 476 egli depose l'ultimo imperatore: il giovanissimo Romolo Augustolo e inviò le insegne del potere all'imperatore d'Oriente. A questa data gli storici fanno terminare la Storia antica e iniziare il Medioevo o Età di mezzo.

Mausoleo di Teodorico a Ravenna

La civiltà di Roma non scomparve con la caduta dell'impero d'Occidente. Essa aveva lasciato nei popoli tracce così profonde che sono giunte fino a noi: la lingua latina, da cui sono derivati l'italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese e il rumeno; le leggi che sono ancora la base dei codici moderni; e il cristianesimo.

Sulle rovine dell'impero si costruiscono vari regni, detti romano-barbarici, per la presenza in essi di barbari e di romani. I barbari si riservarono il governo e il comando militare; i romani amministravano la giustizia.

Il regno di Odoacre in Italia durò poco. Vi pose fine Teodorico, re degli Ostrogoti, che invase la nostra penisola con il consenso dell'imperatore dell'impero romano d'Oriente. Teodorico non era rozzo come tanti altri barbari, perché era vissuto molti anni alla corte di Costantinopoli.

In Italia si circondò dei più saggi uomini romani, perché lo aiutassero a governare. Avrebbe voluto fare in modo che vinti e vincitori si fondessero in un unico popolo, ma non ci riuscì.

Egli non  lasciò validi successori, perciò alla sua morte incominciarono le lotte per la successione. Ne approfittò l'imperatore dell'impero romano d'Oriente per mandare il suo esercito in Italia.

Al contrario di quello d'Occidente, l'impero romano d'Oriente (o impero bizantino) riuscì a mantenersi forte, facilitato in questo da vari motivi: un esercito efficiente, ben pagato, tenuto sotto il controllo dell'imperatore; un'amministrazione pubblica ben funzionante; un'economia sviluppata; la completa sottomissione all'impero della chiesa di Costantinopoli.

 

I Bizantini in Italia

L'impero romano d'Oriente era anche detto bizantino, perché Bisanzio era l'antico nome della sua capitale. L'impero bizantino era ricco e potente.

L'anno dopo la morte di Teodorico, salì sul trono di Bisanzio Giustiniano, che divenne uno dei più grandi imperatori. Egli si propose di liberare dai barbari i territori dell'impero romano d'Occidente. Vinse i Vandali in Africa, i Visigoti in Spagna; poi sbarcò in Sicilia per conquistare l'Italia.

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mosaico di Giustiniano

La guerra fu aspra, lunga e durò circa vent'anni. Alla fine gli Ostrogoti furono sconfitti e l'Italia divenne provincia dell'impero romano d'Oriente.

Aveva sofferto però danni irreparabili: saccheggi, pestilenze, carestie. Per di più, i governatori bizantini, detti esarchi, sfruttarono le persone sottoposte per rifarsi delle ingenti somme spese per la guerra.

Solo Ravenna, la capitale, conobbe un periodo di notevole splendore; venne arricchita di chiese ornate di splendidi mosaici: meravigliose opere d'arte che rappresentavano varie scene, fra cui Giustiniano e la sua corte.

Giustiniano fu un lavoratore instancabile. La sua fama è legata alla costruzione di ponti, chiese, strade, acquedotti in ogni parte dell'impero. Durante il suo regno si sviluppò a Bisanzio l'industria della seta, che era stata fino a quel momento monopolio della Cina. Si racconta che, per suo ordine, alcuni monaci abbiano esportato dalla Cina le uova del prezioso baco, nascondendole in un bastone. Ma il merito maggiore di Giustiniano fu di aver raccolto le leggi in un'unica opera: il Codice di diritto civile, che ispirò le leggi di tutta l'Europa occidentale.

Alessandra Madaro

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