I Romani

 

Le varie conquiste

 

Le guerre, che Roma dovette sostenere dopo la cacciata dei re furono molte. Nei primi tempi allargò i suoi confini a spese delle città del Lazio. Poi, proseguendo con le sue conquiste, si scontrò con la città etrusca di Veio. La guerra contro Veio fu lunga e sanguinosa, durò circa dieci anni. Roma, infine, riuscì a conquistare la città nemica nel 396 a.C. Questa vittoria ebbe conseguenze positive per lo sviluppo dell'economia romana, visto che da Veio arrivavano abilissimi artigiani che diedero un'impronta  etrusca nella cultura romana. Altre guerre furono invece guerre di difesa contro le popolazioni vicine: i Vosci, gli Equi, i Sabini, i Galli; che erano un popolo di predoni che dall'odierna Francia erano scesi fino a Roma.

Poi furono guerre di conquista per impossessarsi di altri territori e di nuovi mercati, ove smerciare i propri prodotti. Così, per la conquista delle ricche colonie della Magna Grecia, si scontrarono con i Sanniti, popolo forte e militarmente ben organizzato, che era interessato anch'esso al possesso degli stessi territori. 

Dovettero inoltre affrontare eserciti stranieri, come quello di Pirro, re dell'Epiro, venuto in aiuto di Taranto con i suoi potenti elefanti da guerra, animali sconosciuti ai Romani. Nonostante fossero alcune volte sconfitti, i Romani riuscirono, in poco più di due secoli, a dominare la penisola.

Trionfo

Gli elefanti di Pirro spaventarono tanto i romani da sconfiggerli ben due volte. Quelle vittorie però costarono a Pirro tante perdite, che lo stesso re disse: - Un'altra vittoria come questa, e siamo rovinati. Ancora oggi, quando vogliamo indicare una vittoria ottenuta ad altissimo prezzo diciamo: - E' una vittoria di Pirro. 

La terra da distribuzione ai soldati venivano accuratamente divisa in appezzamenti di identica superficie, detti centurie perchè erano formati da cento parti di due iugeri ( =unità di misura romana). La campagna, così divisa, appariva dall'alto come un perfettoreticolato: le linee di confine servivano anche come strade o sentieri. 

I Romani seppero conservare per secoli i territori conquistati grazie al loro modo di trattare i vinti. Le popolazioni assoggettate venivano amministrate diversamente a seconda di come si erano comportate nei confronti di Roma. Quelle che, nei momenti di maggior pericolo, si erano mostrate fedeli, ottenevano parità di diritti con i Romani di Roma. Quelle che erano rimaste neutrali venivano accolte come alleate o federate: conservavano le loro leggi, la loro religione, il loro modo di amministrarsi; ma dovevano pagare le tasse e fornire un cero numero di soldati da affiancare all'esercito romano. 

 

Le colonie

 

Per mantenere l'ordine e controllare le popolazioni sottomesse, i Romani fondavano le colonie. Obbligavano, cioè, le città alleate a cedere una parte di terre coltivabili per distribuirle ai vecchi soldati romani. Questi, divenuti coloni, vigilavano sulle popolazioni assoggettate e, in caso di bisogno, impugnavano subito le armi. I coloni, poi, diffondevano fra i vinti la loro cultura. 

Annibale

Lentamente così, ma molto profondamente, le terre conquistate assorbivano la civiltà romana, e si legavano sempre più ai vincitori. Ed è a questo che si deve l'unità culturale e civile che esiste in gran parte dell'Europa occidentale.

La conquista del Mediterraneo

Compiuta la conquista dell'Italia, Roma si trovò ad ampliare i propri commerci marittimi, trovandosi ad avere molti porti che si affacciavano sul Mediterraneo. Ma durante questa espansione, dovette fare i conti co Cartagine, città marinara ricca e forte, insofferente di ogni concorrenza. 

Cartagine sorgeva sulla costa dell'Africa settentrionale, là dove oggi è situata la Tunisia: era stata fondata dai fenici più di cinque secoli prima. 

Fra le due potenze scoppiò inevitabilmente la guerra. Anzi, le guerre furono tre e vennero dette puniche perchè i Romani chiamavano Puni i Cartaginesi. Il primo scontro avvenne in Sicilia: ventitre anni di guerra e una vittoria molto sofferta per Roma. Ma Cartagine non era ancora finita. Ci vollero altre battaglie vinte e perdute dalle due parti; alla fine la vittoria fu dei Romani. Roma non fu generosa con la sua grande rivale. Temendo che, malgrado la sconfitta, potesse farsi ancora forte, nel 146 a.C. la rase al suolo. Si impossessò di tutti i suoi territori e divenne padrona del Mediterraneo.

Le sue navi percorrevano questo mare da un capo all'altro, portando alla capitale immense ricchezze. Insieme con prodotti di ogni genere introdussero anche la cultura greca e il gusto orientale per la vita sfarzosa. Roma assorbì quanto di meglio avevano realizzato le varie civiltà da lei sottomesse e ne fece un patrimonio suo che tramandò ai secoli successivi. 

 

Alessandra Madaro

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