I Romani
Dalla repubblica all'impero
Cesare |
Fallito il tentativo dei Gracchi, la situazione a Roma peggiorò.
Fra i patrizi e i plebei scoppiò una vera e propria guerra civile, una guerra cioè tra abitanti delle stesse città. Dopo anni di lotta l'ordine venne ristabilito da un abilissimo generale: Giulio Cesare.
Egli si era messo in luce perché in breve tempo aveva conquistato territori vastissimi come la Gallia, la Germania e la Gran Bretagna. Con il prestigio raggiunto riuscì a ottenere il comando di tutti gli eserciti e la nomina di dittatore a vita.
Cesare governò saggiamente: emanò nuove leggi per lo sviluppo dell'agricoltura e del commercio; arricchì Roma di nuove costruzioni, per dar lavoro ai disoccupati; riformò il calendario dividendo l'anno in 365 giorni e instaurando ogni quattro anni l'anno bisestile.
Egli, però, compì l'errore di governare da solo, come un re, anche se non si fece mai proclamare tale. Alcuni patrizi pensarono che, tolto di mezzo lui, si sarebbe potuto restaurare di nuovo il governo repubblicano. Così lo uccisero (44 a.C.), ma la repubblica non risorse più.
Alessandra Madaro
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