Dipartimento per lo Sviluppo
dell'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici
Roma, 22 luglio 2003
Oggetto: Decreto ministeriale 61 del 22 luglio 2003. Iniziative finalizzate all'innovazione e alla introduzione dell'insegnamento della lingua inglese e dell'alfabetizzazione informatica nei primi due anni della scuola primaria.
Premessa
Come è noto, la legge 28
marzo 2003, n. 53, riguardante la definizione delle norme generali
sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di
istruzione e formazione professionale, delega il Governo ad emanare, entro 24
mesi dalla data di entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per la sua
attuazione.
In attesa che si compia l'iter procedimentale necessario per l'emanazione dei
predetti provvedimenti attuativi, si è ritenuto opportuno creare le condizioni
per consentire, alla scuola primaria, un iniziale e graduale approccio ai nuovi
assetti didattico-pedagogici, sulla base di quanto contenuto nella legge n.
53/2003.
In tale ottica, è stata anche tenuta presente l'esigenza di assicurare, agli
allievi che si sono avvalsi della facoltà dell'iscrizione anticipata alla prima
classe della scuola primaria per l'anno scolastico 2003/2004, un itinerario
formativo coerente con le loro particolari esigenze di sviluppo, nonché quella
di garantire, agli alunni delle scuole nelle quali ha trovato attuazione il
progetto di sperimentazione, di cui al D.M. 18 SETTEMBRE 2002, n. 100,
la prosecuzione dei percorsi educativi, già attivati secondo le Indicazioni
Nazionali per i Piani di studio personalizzati. Peraltro, è da considerare
che la stessa legge prevede che la scuola primaria e la scuola secondaria di
primo grado facciano capo ad un unico ciclo di istruzione. Da ciò discende la
necessità di articolare piani di studio atti a sviluppare un percorso formativo
unitario e graduale per l'intero corso di otto anni, quali sono quelli
corrispondenti al primo ciclo. Inoltre, i nuovi contenuti culturali ed
educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio
personalizzati, possono costituire un valido strumento per attivare,
attraverso la pratica didattica e il diretto coinvolgimento del mondo della
scuola e di quello delle famiglie, una approfondita riflessione utile ad
arricchire, valorizzare e socializzare la cultura e taluni profili e aspetti
rilevanti della legge di riforma.
D'altra parte il coinvolgimento diretto dei docenti, delle famiglie e dei vari
soggetti del territorio si rivela quanto mai opportuno per approfondire i punti
e gli snodi essenziali del progetto riformatore e per contribuire alla
costruzione e verifica delle esperienze innovative nel graduale e progressivo
passaggio dall'attuale al nuovo ordinamento. In questa ottica si intende
valorizzare l'autonomia scolastica, esaltandone quegli aspetti laboratoriali di
applicazione e di ricerca innovativa, che costituiscono uno dei punti fondanti
del Regolamento n. 275/1999 e che vedono nei docenti gli attori indispensabili
per il rinnovamento del sistema educativo del nostro Paese.
Appare, dunque, non solo opportuno ma di fondamentale importanza che nel
processo di rinnovamento dell'ordinamento scolastico gli operatori della scuola
vengano considerati i protagonisti privilegiati, da coinvolgere direttamente,
nella consapevolezza che l'attuazione di una riforma di così vasta portata non
può prescindere da una preventiva conoscenza e da una ampia ed approfondita
discussione.
Proprio per tali considerazioni e in attesa dell'emanazione dei provvedimenti di
attuazione della legge, il prossimo anno scolastico può diventare un anno di
preparazione all'avvio di un evento destinato, negli anni, ad apportare profondi
cambiamenti nel nostro sistema scolastico. A tal fine, tenendo conto delle
indicazioni del C.N.P.I. che, nella seduta del 15.07.2003, ha espresso un parere
favorevole all'iniziativa progettuale, è stato adottato il D.M.
n. 61 del 22 luglio 2003
Contenuti del provvedimento
Con riferimento agli specifici aspetti del decreto ministeriale, si ritiene
utile fornire le indicazioni che seguono.
L'articolo 1 del decreto promuove, in applicazione del D.P.R. n.
275/1999, la realizzazione, nelle classi prima e seconda della scuola primaria,
di una iniziativa, in ambito nazionale, finalizzata all'adozione dei nuovi
contenuti culturali ed educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per
i Piani di studio personalizzati per la scuola primaria.
Conseguentemente, le istituzioni scolastiche sono chiamate, nella loro libera
determinazione, a rielaborare, per il prossimo anno scolastico, i piani
dell'offerta formativa, relativi ai primi due anni della scuola primaria, sulla
base degli obiettivi specifici di apprendimento, delle conoscenze e delle abilità
necessarie allo sviluppo delle competenze e delle educazioni alla convivenza
civile.
Pertanto, in attesa dell'emanazione dei provvedimenti applicativi della delega,
l'articolo 1 limita il campo di applicazione all'assunzione nei P.O.F. dei
contenuti didattici espressi nelle Indicazioni Nazionali, senza incidere,
in questa fase, sulle modalità organizzative e strutturali oggi attivate nelle
scuole e senza comportare contrazione della dotazione organica assegnata. In
ogni caso, nell'intento di attivare una rivisitazione dei piani di studio,
coerente con lo sviluppo unitario, graduale e progressivo degli insegnamenti e
degli apprendimenti lungo tutto il corso unitario del primo ciclo, le
istituzioni scolastiche, nell'esercizio della loro autonomia, connotata peraltro
di rilievo costituzionale, possono procedere anche alla revisione dei modelli
organizzativi e ad una diversa articolazione delle attività didattiche, che
reputino più funzionali alla migliore realizzazione degli obiettivi di
apprendimento.
In tale ambito, è altresì consentito arricchire le prestazioni professionali
dei docenti, destinando maggiore attenzione alle funzioni tutoriali, al
coordinamento didattico, alle attività laboratoriali, all'adozione del portfolio
delle competenze dei singoli alunni. A tale ultimo riguardo, i predetti
interventi innovativi, se rappresentano per le scuole primarie, limitatamente
alla prima e alla seconda classe, facoltà di libero esercizio, relativamente
alle istituzioni scolastiche che, nell'anno scolastico 2002/2003, hanno aderito
volontariamente al progetto di sperimentazione, costituiscono un punto di
riferimento, al fine di assicurare una logica prosecuzione, nella seconda
classe, degli aspetti organizzativi e dei contenuti didattico - pedagogici,
conformi ai criteri ed alle modalità previsti dal D.M. 18.09.2002, n. 100.
L'articolo 2 prevede che, a decorrere dall'anno scolastico 2003/2004,
nelle classi prima e seconda della scuola primaria, venga assicurata
l'alfabetizzazione informatica e l'alfabetizzazione nella lingua inglese,
secondo quanto delineato dalle Indicazioni Nazionali. L'introduzione
delle predette alfabetizzazioni rappresenta, pertanto, un vincolo generalizzato
per le classi prima e seconda della scuola primaria.
L'alfabetizzazione informatica costituisce un elemento indispensabile
nella costruzione delle competenze di base allo scopo di far acquisire agli
allievi, utilizzando il loro personale patrimonio di esperienze, quegli
strumenti concettuali e operativi che permettono una prima forma di interazione
con la realtà degli oggetti prodotti dall'uomo.
L'alfabetizzazione in una lingua comunitaria, fin dalla prima classe
della scuola primaria è prevista dalla legge 53/2003; il decreto ministeriale,
tra le lingue comunitarie, privilegia la lingua inglese, in quanto lingua
veicolare della comunicazione, e come tale generalmente prescelta dalle
famiglie.
Peraltro, le prime classi, nelle quali nell'anno scolastico 2002/2003 è stato
impartito l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese,
proseguono nello studio della stessa lingua. Analogamente, viene adottato
l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese nelle prime classi
nelle quali tale insegnamento è stato previsto nell'organico di diritto.
Soluzioni diverse possono essere adottate mediante l'utilizzo delle risorse
interne alla scuola, nel rispetto delle scelte delle famiglie e purché non si
determinino situazioni di soprannumerarietà.
Le Indicazioni Nazionali forniscono puntualmente gli obiettivi specifici
di apprendimento dell'inglese per ciascun anno della scuola primaria.
Nelle more della emanazione dei provvedimenti di attuazione della legge n.
53/2003, questo Ministero, in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico, ha
provveduto ad emanare la circolare 9
luglio 2003 n. 58, fornendo, tra l'altro, opportune istruzioni per la
determinazione del fabbisogno di ore e di posti di insegnamento di lingua
inglese, occorrenti per una estensione generalizzata dell'insegnamento stesso in
tutte le prime e le seconde classi della scuola primaria.
Relativamente alla consistenza oraria di tale insegnamento si tiene conto
dell'organico reso disponibile sulla base della predetta circolare n. 58/2003, e
della molteplicità di situazioni di apprendimento che le scuole possono
attivare in risposta ai bisogni formativi espressi dagli allievi, senza
trascurare il carattere trasversale di tale insegnamento ed utilizzando ogni
soluzione organizzativa che consenta l'impiego ottimale delle risorse.
Per l'insegnamento della lingua inglese le scuole possono avvalersi anche del
progetto "Divertinglese", già proficuamente utilizzato dalle
istituzioni scolastiche che hanno aderito alla sperimentazione di cui al D.M. n.
100/2002. Tale programma, prodotto in convenzione con RAI-Educational, viene
diffuso in due diverse fasce orarie quotidiane.
Relativamente alla formazione dei docenti, nell'attuale fase di
progressivo consolidamento dei processi di autonomia e di riforma del sistema
scolastico, vengono assicurate, nel quadro delle iniziative generali di
formazione, specifiche azioni di formazione in servizio, finalizzate al sostegno
dei processi innovativi, attraverso i modelli di e-learning integrato
predisposti dall'INDIRE.
Nel fare riserva di fornire,
quanto prima, ulteriori indicazioni in ordine al complesso delle iniziative
dianzi delineate, si invitano le SS.LL., utilizzando ogni risorsa disponibile, a
svolgere una intensa azione di sensibilizzazione e di sostegno alle istituzioni
scolastiche interessate, per favorire l'avvio delle attività da intraprendere.
Nel ringraziare per la preziosa collaborazione, si confida nella consueta
disponibilità delle SS.LL., al fine di assicurare la migliore riuscita delle
iniziative in argomento.
IL CAPO DIPARTIMENTO
Pasquale Capo
Destinatari
Ai Direttori Generali degli
Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Guida scolastica
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