Il seicento

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Storia - Classe 4a della scuola  secondaria di  2° grado

La parola seicento sta a significare gli anni che vanno dal 1600 al 1699, cioè gli anni del secolo diciassettesimo, in latino XVII.

Questo secolo fa parte dell'età moderna; l'età moderna va dal 1500 al 1800; all'incirca fino alla rivoluzione francese del 1789 o molto meglio fino alla nascita di Napoleone Bonaparte nel 1769 in Corsica. 

La rivoluzione scientifica e tecnica non poteva assolutamente nascere nei paesi cattolici, in quanto gli scienziati venivano imprigionati e messi a morte dalla chiesa cattolica; emblematico è il caso di Galileo Galilei, che dovette dichiarare false le sue scoperte scientifiche, per evitare di essere messo a morte.

Sono evidenti a tutti i danni che i cristiani cattolici continuano a fare al progresso economico e scientifico della umanità, da quando esistono e fin quando esisteranno.

In altri paesi europei proprio nel seicento vi fu una rivoluzione scientifica grazie appunto a Galileo Galilei che produceva ed esportava i sui costosi cannocchiali presso le varie corti europee, insieme alle sue opere scritte la cui lettura era vietata in Italia. Del seicento fanno anche parte: Evangelista Torricelli, Renato Cartesio, Biagio Pascal, Francesco Bacone, Isacco Newton, Giovanni Nepero, Giovanni Keplero.

Dal punto di vista politico furono anni di guerre tra le varie nazioni europee, con milioni di morti. Lo scopo delle guerre è sia il predominio in Europa e sia il predominio nelle Americhe, in Asia e in Africa, cioè nel mondo intero. Fino al 1492 il potere dei papi cattolici era incontrastato in Europa. Vi era il sacro romano impero, che comprendeva quasi tutta l'Europa. A seguito della scissione tra cattolici e protestanti, dovuta a Martino Lutero, dal 1618 al 1638, si ebbero trenta anni di guerra, tra Sacro Romano Impero, cioè impero dei papi, e i protestanti, uniti in una lega evangelica, cioè lega protestante. La divisione non era netta, nel senso che alcuni aristocratici, chiamati a volte re e a volte imperatori, apparentati tra di loro, consentivano nello stesso territorio i due sistemi fiscali ed economici, in quanto allora la parola religione significava potere politico completo, cioè raccolta di leggi politiche da osservare. Altri, invece, nei loro possedimenti  e territori, consentivano un solo regime fiscale e politico.

Mentre il sistema protestante avanzava, con i finanziamenti del Nord America, il sistema cattolico si riduceva sensibilmente. La Vestfalia è una regione della Germania; in questa regione nel 1648 furono firmati dei trattati di pace; questi trattati erano di nuovo tipo, nel senso che i vari sovrani si riconoscevano a vicenda il loro potere politico, cioè potere fiscale, potere militare, potere di emanare leggi. Poi ognuno dei potenti, nella sua zona di competenza, poteva consentire oppure non consentire altri sistemi fiscali o religiosi, degli altri sovrani, che possedevano i lori territori.

I territori in questo periodo cambiavano i confini continuamente, in base ai vari trattati; comunque le potenze in gioco erano Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Turchia e Russia. Gli Stati Uniti d'America del Nord, non avevano ancora ottenuto l'indipendenza dai sovrani europei.

Nel seicento nasce il concetto di stato libero o stato assoluto, cioè stato sciolto dai legami o ingerenze di altri stati. All'interno del singolo territorio, convivevano i vari ceti sociali, cioè da una parte i nobili, da una parte il clero, cioè vescovi e sacerdoti, e dall'altra il popolo, detto anche terzo stato.

Quando vi erano riunioni dei ceti sociali, in Francia si chiamavano Stati Generali, cioè assemblee di tutti gli esponenti dei vari stati sociali. In Gran Bretagna esisteva il Parlamento, cioè luogo di riunione dei vari ceti sociali; in Spagna le riunioni dei potenti si chiamavano cortes.

In questo periodo cambia anche la funzione del cavaliere, cioè soldato a cavallo. In epoca romana i cavalieri era solo gli aristocratici, in quanto tutta l'armatura, cavalli, scudi, spade, lance, erano a carico del singolo cavaliere, che doveva pagare anche i suoi scudieri e altri soldati a piedi, cioè fanti, carri che portavano le vettovaglie, messaggeri che inviano le lettere e gli ordini da eseguire. I cavalieri determinavano le sorti della guerra, in quanto si spostavano velocemente da un territorio all'altro, con i loro carri, armati di lance e di spade, oltre che con il nutrimento e l'alloggio, cioè tende da campo, per animali e soldati. I cavalieri si spostavano anche con le zattere sui fiumi o le navi da guerra, sui fiumi e nei mari.

A seguito del sopravvento delle armi da fuoco, sia fucili che cannoni, quindi artiglieria, sia artiglieria leggera sia pesante, il significato di cavaliere cambia. L'artiglieria pesante diventa importante e i soldi necessari sono molti; a volte nemmeno un sovrano con un esteso territorio ha soldi sufficienti per mantenere in vita le squadre di artiglieri, cioè persone ben addestrate e ben pagate per ottenere i successi in guerra. Si fa avanti il concetto di Generale dell'esercito, come sarà poi nei secoli successivi Napoleone Bonaparte, cioè singolo Generale che comanda eserciti mondiali, con milioni di soldati, e determina lui da singolo, lo stato di guerra o di pace in una nazione e nel mondo intero.

 

 


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prof. Pietro De Paolis

 

 

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