I Romani

 

La repubblica in crisi: le lotte per la giustizia

Le altre guerre civili:Mario e Silla

 

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Lucio Cornelio Silla

Dopo che Mario si pose a capo del partito popolare era intanto esploso il malcontento generale tra le città italiche. Per la difesa contro i Cartaginesi, essi avevano dovuto sopportare forti spese e la perdita di molti uomini. Il Senato rifiutò più volte di concedere loro la cittadinanza romana, con i vantaggi anche economici che questa comportava. 

Nel 91 a.C. essi si ribellarono e sconfissero più volte le legioni romane. La rivolta (guerra sociale, da socii,"alleati") cessò con la concessione agli italici della cittadinanza romana nell'88 a.C.

Nella guerra contro gli Italici si era distinto Lucio Cornelio Silla, vicino al partito dei senatori. Eletto console nell' 88 a.C., gli venne affidata la spedizione contro Mitridate, re del Ponto, che aveva attaccato la provincia romana dell' Asia. Mario si oppose e gli fece togliere l'incarico. Silla marciò su Roma con il suo esercito e Mario dovette fuggire.

Mentre Silla combatteva, Mario fu rieletto console e perseguitò i seguaci di Silla. Morì nell'86 a.C.  Rientrato invece vittorioso dalla guerra, Silla dovette fronteggiare nuove ribellioni nelle province. 

Un giovane generale Gneo Pompeo, stroncò le rivolte delle province in una guerra civile che durò due anni. Silla nominato dittatore si vendicò ferocemente dei suoi nemici e portò a termine una serie di riforme per ripristinare il potere dell'aristocrazia e del Senato. Quando considerò concluso il suo compito si ritirò a vita privata e morì nel 79 a.C.   

 

Alessandra Madaro

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