Paride e Menelao

Libro 3°

L'esercito greco muove verso la città di Troia, mentre il comandante dell'esercito troiano, Ettore, figlio del re di Troia Priamo, la difende. Priamo aveva diverse mogli, un harem,  e diversi figli. Si parla di oltre 50 figli. Paride era un figlio di Priamo; era stato incaricato degli allevamenti del re, situati sui monti nei pressi di Troia, nella attuale Turchia.

Paride era un giovane bello e forte. Prima della guerra di Troia era stato incaricato dai troiani ad andare in Grecia e riportare a Troia delle belle donne. Paride si scelse Elena, la moglie di Menelao, e se la riportò a Troia, insieme alle altre donne greche, portate come schiave a Troia. Paride girava sempre armato con un lungo palo di legno, con una punta di oro, nella mano sinistra, usato come lancia, e un mazza di oro grezzo nella mano destra; la mazza era molto pesante, poteva essere lunga anche due metri, ed era in grado di ammazzare animali e uomini non armati o armati con corazze e scudi di rame o di ferro. La mazza di oro era detta anche scettro, cioè identificava di solito il re, cioè la persona più forte e meglio armata.

Prima della guerra di Troia, la città di Troia era greca, cioè i greci la dominavano come una colonia, mandando giovani principi greci e giovani donne greche a comandare sui troiani. Paride si era innamorato di una di queste principesse greche, di nome Afrodite. Possedendo molto oro la armò con una pesante palla di oro massiccio, che la donna portava sempre con se. La palla d'oro, grossa quanto una mela, era in grado, se usata con le mani, di uccidere una persona armata, in quanto l'oro penetrava nelle armi di rame e di ferro, usate dai soldati di allora.

Prima della guerra i troiani avevano preparato una flotta di navi, con lo scopo di andare a Sparta ed imporre la restituzione delle principesse troiane, che vivevano in Grecia. A capo della flotta il re troiano Priamo aveva messo il figlio Paride. Nei patti che si raggiunsero in Grecia fu deciso che Paride riportasse con se come donna Elena, che in quel momento era la moglie di Menelao. Menelao era il re di Sparta ed era fratello di Agamennone, il capo dell'esercito greco, nella guerra di Troia. Elena era una principessa spartana, cioè figlia del re di Sparta. Elena apparteneva alla stirpe reale di Zeus, detto anche Giove, dai romani.

In pratica i più potenti di allora avevano la reggia sul monte Olimpo in Grecia e decidevano tutti i rapporti internazionali, mediante patti, alleanze e guerre. Elena era una donna giovane e molto bella; tutti i principi greci la volevano come moglie. Il re di Sparta, Tindaro, la concesse come moglie ufficiale a Menelao; ma gli altri principi fecero una alleanza, cioè un patto. Il patto consisteva, che nel caso Sparta fosse costretta nel futuro a cedere ai nemici Elena, come donna da portare come preda di guerra, gli altri principi avrebbero aiutato Menelao a recuperare la sua donna rapita e divenuta schiava dei nemici.

Questo fatto fu appunto la causa scatenante la guerra di Troia. Questo potrebbe apparire ora strano. Ma in effetti, Elena una volta arrivata a Troia, divenne una principessa molto più ricca che in Grecia. Per cui Elena, stando a Troia, come una delle tante mogli di Paride, comandava tutta le Grecia, in quanto conosceva tutti i re della Grecia di allora, tutti suoi innamorati e sempre attratti dalla sua bellezza e stando a Troia, anche dalla sua ricchezza e potenza.

Durante la guerra di Troia, Elena stava sempre seduta accanto al re Priamo, e vedeva e riconosceva i vari principi greci, che cercavano di occupare Troia, e non voleva certo ritornare una povera moglie di Menelao, nella piccola Sparta di allora, mentre Troia, da identificarsi a mio avviso, come la attuale Costantinopoli, detta Instanbul, in Turchia, era la città più ricca del mondo mussulmano di allora.

Paride contro Menelao

Nel tentativo di assalto a Troia, vi erano enormi perdite di vite umane, da entrambe le parti. I capi si resero conto che queste morti avrebbero danneggiato entrambe le parti in lotta. per cui si raggiunse un compromesso, cioè un trattato per cessare la guerra. Restava, tuttavia, la destinazione di Elena, cioè se dovesse andare come moglie di Menelao, e quindi, ritornare a Sparta, oppure restare come una delle tante mogli di Paride, e quindi restare a Troia. Si decise, quindi, un duello fino alla morte tra Menelao e Paride.

Nel duello risulta a prima vista vincitore Menelao, che riesce a trascinare per un poco Paride, verso il campo greco, prendendo la sua testa, avvolta da un elmo. Ma Menelao resta con il solo elmo stretto tra le mani, mentre Paride si slaccia l'elmo e corre a piedi verso Troia, evitando di rimanere prigioniero dei greci, e quindi condannato a morte certa.

 


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