Capovolgimento degli eventi

Libro 14°

La guerra di Troia prosegue. Ormai i troiani hanno avuto il sopravvento sui greci. Agamennone vuole lasciare di notte e ritornarsene in Grecia con le navi, prima che esse vengano incendiate dai troiani. Ma Ulisse è contrario. Decisero, quindi, di ritornare anche se feriti in mezzo ai soldati, ma senza combattere, solo per incitarli alla battaglia con la loro presenza sul campo. Poi Aiace riesce a colpire Ettore con un sasso nel petto; Ettore cadde per terra e svenne, cioè perse conoscenza. Ma fu salvato dai suoi che lo portarono su di un carro vicino alle acque del fiume Scamandro, lo bagnarono e riprese conoscenza. Ma mancando Ettore, i troiani si trovarono in difficoltà e i greci uccisero molti soldati troiani che stavano sul campo di battaglia. La situazione della guerra si capovolge. Gli uomini più forti erano Ettore per i troiani ed Achille per i greci. Ettore era uno stratega insostituibile per i Troiani, solo lui era in grado di conoscere i segreti di Troia, cioè le fondamenta sulle quali erano le stalle dei cavalli, che vivevano e venivano nutriti da Ettore e erano sempre pronti ed allenati alle battaglie. Una volta che Ettore ha perso conoscenza, gli altri troiani non hanno più potere sui cavalli addestrati ad ubbidire alla voce di Ettore. Per cui la cavalleria troiana, fondamentale per le sorti della guerra, viene distrutta da un sasso lanciato dal greco Aiace su Ettore.

Sul fronte greco la situazione è analoga. Solo Achille è in grado di addestrare i suoi cavalli, che egli continua a nutrire nelle 50 navi ancorate nel porto di Troia. I carri di Achille era in oro massiccio nei punti vitali, cioè il mozzo che fa girare la ruota del carro. Per cui i carri erano robusti, al pari dei carri da guerra di Ettore. Inoltre le armi di Achille erano rivestite di oro massiccio nella parte esterna. Ovviamente i piedi di Achille avevano la protesi di osso, e non era semplice rivestire i piedi di oro, che è molto pesante e rallenta la corsa se lo si mette nei piedi dell'uomo; in quanto fondamentale era la velocità di corsa, che si ha con i piedi nudi per l'uomo e per le staffe da mettere nelle zampe dei cavalli o per l'oro da mettere nei punti giusti nei carri e nelle armi. La situazione, quindi, si evolve a favore dei greci, che ora hanno i cavalli freschi di Achille pronti ad entrare in battaglia. Anche i cavalli di Achille erano rivestiti di oro massiccio. L'oro luccicava da lontano, specie all'alba. Procedendo all'alba, tra cavalli ed armi in oro, i troiani venivano accecati dalla luce del sole che si rifletteva sulle armi di Achille, e quindi dovevano aspettare il mezzogiorno, per vedere capovolgere la situazione a loro favore.

 

 


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