Guerra e pace
Purtroppo anche le parole hanno un significato diverso.
La parola guerra vuol dire che una nazione si arma di armi potenti, cioè con un esercito, e cerca di distruggere l'esercito di un'altra nazione. Di solito i governanti dei paesi in guerra si trovavano in pace, prima della guerra. Quindi la parola pace vuol dire che non si è in guerra, ma è stato firmato un trattato di pace o di alleanza fra due nazioni.
L'umanità è stata sempre in guerra; anche gli altri esseri, sia piante sia animali, sono sempre in guerra. Il singolo individuo umano, da quando nasce, fino a quando muore, lotta per la sua sopravvivenza. Cambiano i mezzi che si usano nella lotta, in base alle circostanze e alle armi di cui il singolo dispone. In una classe si lotta per il primo banco o per l'ultimo banco. In famiglia si lotta per un bacio ed un segno di affetto, da parte dei genitori o dei fratelli o delle sorelle; si lotta per un regalo dei parenti. A volte basta un sorriso; a volte basta uno sguardo; poi si ricorre alla parola; poi si grida forte; poi si usano le mani e i piedi; poi si passa ai coltelli e alle pietre; poi alla pistola; poi al fucile; poi al cannone; poi ai missili; poi alle bombe ad idrogeno; poi alla guerra biologica.
Le armi hanno un costo elevato; le varie nazioni hanno sempre un piccolo esercito. Ma non lo possono armare adeguatamente, in quanto la maggior parte delle nazioni sono sottomesse alle varie lobby internazionali e alle grandi potenze.
Le grandi potenze sono in primo luogo la Cina, che occupa buona parte dell'Asia meridionale; un'altra grande potenza è la Unione Sovietica, detta anche Russia; essa occupa la parte settentrionale dell'Asia. La terza grande potenza sono gli Stati Uniti di America; essa occupa tutto il mondo occidentale, cioè tutto il mondo esistente, eccetto la Russia e la Cina.
La occupazione non si estende solo al territorio di una nazione, ma anche all'intero sistema economico, necessario per la vita; cioè banche, forniture alimentari, agricoltura, industria, commercio, prodotti tecnologici, edilizia, automobili, elettrodomestici, centrali elettriche. Per cui in una certa nazione vi possono essere prodotti e macchinari di nazioni diverse; questo in tempo di pace.
Poi arrivano le crisi, le pestilenze, le epidemie, le pandemie.

Il clima della terra cambia continuamente; si alternano periodi molto freddi, che durano centinaia di anni e a volte migliaia di anni; a cui seguono periodi molto caldi e torridi, che durano centinaia e migliaia di anni. I raccolti agricoli vengono distrutti; alcuni marciscono, altri vengono attaccati da virus e batteri. Nascono le epidemie e le carestie, cioè la mancanza dei mezzi necessari ad una nazione per poter vivere adeguatamente.
Dapprima si fanno alleanze tra le nazioni; cioè si continuano i commerci e gli scambi commerciali solo con le nazioni alleate; mentre cessano i rapporti commerciali con altre nazioni. Poi si passa al ritiro degli ambasciatori; poi si passa alle dichiarazioni di guerra.

Molte persone muoiono nelle guerre. Le guerre non hanno una durata prefissata, ma dipende da quanto tempo impiega la grande potenza a costringere la nazione avversaria a chiedere la pace e accettare le varie vessazioni dei trattati di pace. Alcune guerre durano anche cento anni; altre guerre durano tre anni o cinque anni. Altre guerre durano 10 anni o venti anni.
La guerra si dice fredda, se non si usano armi potenti, ma solo si limitano le importazioni e le esportazioni. Si limitano i trasporti aerei e ferroviari.
Purtroppo, poi, la propaganda politica scambia le parole. Quando un esercito occupa militarmente un'altra nazione si dice che sta facendo una missione di pace; è la solita ipocrisia politica.

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prof. Pietro De Paolis

 

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