Costantino

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Storia - Classe 1a della scuola media, secondaria di  1° grado

Costantino nasce a Naisso, in Serbia, nel 274 dopo Cristo; muore a Izimit, allora detta Nicomedia, in Turchia, nel 337 dopo Cristo, alla età di 63 anni.

Fu l'uomo politico predominante dopo la morte di suo padre, l'imperatore Costanzo Cloro, avvenuta nel 306 dopo Cristo, fino alla sua morte.

I genitori di Costantino erano molto ricchi e potenti. La sua famiglia, detta gente Flavia, discendeva da Enea, l'eroe troiano, che dopo la guerra di Troia, venne ad occupare il Lazio, per conto dei Greci, con le sue navi da guerra. Da Enea, discese anche Romolo, cioè il primo re di Roma. Poi venne Augusto, che diede inizio all'impero romano nel 27 avanti Cristo.

Augusto

Il padre di Costantino, Costanzo Cloro, divenne imperatore di Occidente nel 293 dopo Cristo, quando Costantino aveva 19 anni; il padre di Costantino si era sposato con Flavia Giulia Elena, la madre di Costantino.

Costantino da giovane studiò presso la corte dell'imperatore Diocleziano. Costantino seguiva sempre l'imperatore Diocleziano nelle sue guerre. Quando Diocleziano lasciò il potere di imperatore, nel 293, Costantino seguiva suo padre, che era Costanzo Cloro, imperatore di Occidente, cioè dell'Europa romana.

Nel 306 morì il padre di Costantino, Costanzo Cloro, che si trovava in Gran Bretagna con il suo esercito. Costantino fu subito acclamato dall'esercito imperatore dell'impero romano di Occidente.



Guerre civili

La guerra si dice civile quando avviene all'interno della stessa nazione.

Costantino dovette combattere molte guerre civili; una guerra civile fu fatta in Occidente, sia contro Massimiano, sia contro Massenzio, figlio di Massimiano.

Costantino

Costantino aveva sposato una figlia di Massimiano, di nome Fausta.

Massenzio governava con le sue legioni sia l'Italia, sia la Tunisia. Massenzio aveva sposato Fausta, una sorella di Costantino.

Nel 311 Costantino, con un potente esercito formato da soldati inglesi, francesi e tedeschi, marciò verso Roma. Sconfisse Massenzio sia a Torino nel 312, sia a Verona sempre nel 312.

Poi a Roma, sul Ponte Milvio, Massenzio fu ucciso, sempre nel 312, e Costantino divenne unico imperatore di Occidente.

Nel 313 a Milano stipulò una alleanza con Licinio, imperatore romano di Oriente. Promulgarono insieme l'Editto di Milano. Successivamente, nel 324 e nel 325, Costantino sconfisse in guerra Licinio, e rimase unico imperatore sia di Oriente sia di Occidente.

Costantino morì di morte naturale  a Izimit, in Turchia, nel 337 dopo Cristo, alla età di 63 anni.

 

Le riforme di Costantino

Costantino fu uno dei grandi riformatori del sistema politico romano. Molte riforme le fece per interessi personali, della sua famiglia, dei suoi soldati.

Ricordiamo solo alcune riforme.

La principale riforma di Costantino fu l'accordo con i cristiani, avvenuto ufficialmente nel 325, in una assemblea tra Stato e Chiesa, detta Concilio di Nicea, città della Turchia.

Il concilio viene detto ecumenico, in quanto vi partecipano tutti i vescovi del mondo, che siano in grado di andare fisicamente nel luogo del concilio.

Non esistono documenti storici dei primi anni del cristianesimo, in quanto buona parte degli annali romani, cioè i documenti ufficiali dell'impero romano, furono bruciati, sia negli incendi, sia nelle pubbliche piazze ad opera dei cristiani.

I documenti rimasti sono solo quelli della propaganda cristiana, in grado di inventare l'esistenza di filosofi greci mai esistiti, come Socrate, Platone, Aristotele ed altri, per giustificare e convincere il popolo a pagare le tasse e a sottomettersi al volere della Chiesa e dell'Imperatore.

I problemi politici nascono soprattutto in Egitto e nelle coste africane e asiatiche del mediterraneo, cioè Libia, Siria e Turchia. Erano e sono anche oggi immensi territori molto caldi ed afosi dal punto di vista metereologico. Non esistevano allora frigoriferi per conservare gli alimenti; per i soldati romani, che erano allora anche inglesi,  francesi e tedeschi, non era facile salvarsi, se non bagnandosi nei fiumi e nel mare. Fiumi e mari pieni di pesci enormi che mangiavano anche l'uomo.

Potevano sopravvivere in quei luoghi inospitali solo le varie tribù, cioè genti che vivevano da millenni in quei luoghi e difendevano i loro pozzi di acqua, i luoghi fertili del territorio e le loro miniere.

L'Egitto, in particolare la città di Alessandria, e la Siria, in particolare Antiochia, insieme rappresentavano il potere sia della intera Africa, sia della attuale Russia, sia della attuale India, sia della Cina. Le prime civiltà umane erano appunto nate in questi luoghi, nelle vicinanze dei fiumi Nilo in Egitto, Tigri ed Eufrate in Irak, che avevano la Siria e la città di Antiochia come sbocco sul Mediterraneo.

In questi anni, fondamentali per la esistenza dell'impero romano erano le provviste di grano, olio, animali di allevamento e il denaro, cioè il sistema di tasse e tributi e banche. Non esistevano ancora le grosse banche internazionali, ma ogni potente aveva la sua fabbrica di monete in oro, argento e rame, detta zecca. Nelle colonie i vari re locali avevano le loro monete, diverse dalle monete degli imperatori romani. Esistevano gli esattori, cioè gente molto ricca del luogo, che pagava i tributi a Roma e poi aveva il diritto di percorrere con i carri e i cavalli ed i cammelli, per confiscare e riscuotere le tasse sia per conto dei romani sia per conto dei vari re locali, sia per conto della Cina e dell'India.

La religione cristiana nasce appunto per il sistema monetario di allora. I ricchi cristiani detenevano il potere reale nei territori, in quanto riscuotevano le tasse sia per conto dei romani sia per conto dei vari re locali, quindi per se stessi, i propri dipendenti pubblici, i propri soldati.

Intanto l'edilizia si trasformava; dapprima esistevano i falegnami, che costruivano le case in legno; le case in legno si bruciavano con facilità, visto che in quei luoghi era sempre estate, cioè il territorio era molto secco. I cristiani allora possedevano le cave di marmo e di pietra tenera tipo il tufo e il travertino. Riuscivano a scavare sotto terra gallerie lunghe diversi chilometri. Anche nelle varie città essi scavano le gallerie sotto i palazzi degli imperatori e incendiavano di notte i loro palazzi regali. Molte case del popolo e delle città si iniziarono a costruire in pietra tenera o in marmo per gli edifici pubblici più costosi. In definitiva il valore economico di un edificio in pietra superava il valore di un terreno agricolo immenso o di migliaia di animali destinati al pagamento delle tasse, che allora si chiamavano sacramenti e sacrifici. Per cui molti cristiani di fatto non pagavano nessuna tassa ai romani, con grandi perdite per l'erario dell'impero romano, che riteneva valida la sola sua moneta romana degli imperatori, il cui volto era coniato, cioè visibile in ogni moneta.

Vi furono, quindi, delle varie lotte interne, sia tra le diverse religioni cristiane tra di loro, sia tra l'imperatore romano e i cristiani. Venivano dette persecuzioni; infatti gli imperatori furono costretti ad abolire le monete dei cristiani che si rifiutavano di pagare le tasse con monete dell'imperatore.

Il concilio di Nicea rappresenta un punto ufficiale di equilibrio tra i due sistemi politici ed economici di allora; da una parte vi era l'imperatore romano che non poteva pagare i soldati e mantenere in vita l'impero, senza il denaro dei cristiani; dall'altra parte i cristiani, che si rifiutavano di pagare le tasse agli imperatori, venivano uccisi nelle persecuzioni degli imperatori contro i cristiani. A Nicea si raggiunse un patto di equilibrio, tra imperatore romano e le varie religioni dei cristiani.

Quindi nasceva un patto tra Stato e Chiesa. In alcune nazioni il re della singola nazione poteva detenere i due poteri, cioè potere assoluto di propaganda politica e amministrativa, consenso del popolo, potere militare, potere economico e fiscale. In altre nazioni, come appunto in Italia, cioè a Roma, i due poteri, statale e cristiano, erano divisi, cioè con proprie leggi, propri eserciti, propri sistemi fiscali ed economici, propri edifici pubblici.

Altre riforme di Costantino

In campo politico Costantino divise l'impero in quattro parti, dette prefetture.  Il potere civile e giudiziario rimase separato dal potere militare.

Costantino riorganizzò le forze armate, sia come esercito sulla terra, sia come marina militare sulle navi.

Costantino curò la costruzione e manutenzione degli edifici pubblici, delle strade, degli acquedotti, dei ponti. In particolare costruì una nuova città, detta Costantinopoli, oggi Instanbul, in Turchia. In pratica allargò la vecchia città, prima greca e poi romana, che allora si chiamava Bisanzio. Destinò Costantinopoli come sede dell'impero romano.

Costantino riordinò il sistema monetario e fiscale, cioè tasse e tributi dovuti sia dai cittadini, sia dalle prefetture, sia dalle varie nazioni dell'impero romano.


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2021

 

prof. Pietro De Paolis

 

Esercizio

 

Storia per scuola media

  

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