Lo stile romanico

       data di oggi:
Classe 2a superiore, scuola secondaria di  2° grado

 

Il concetto di arte si è evoluto nei tempi ed oggi ha un significato del tutto diverso da quello che era nei tempi antichi.

Gli antichi greci avevano degli edifici pubblici; gli edifici pubblici si chiamavo templi, cioè edifici sparsi in tutta la Grecia, dove il singolo ministero riscuoteva le tasse, e faceva notevoli investimenti pubblici in base al singolo ministero.

Anche nella antichità romana fu continuato lo stile greco di governare l'impero romano, cioè gli edifici pubblici era divisi e situati in zone diverse; essi venivano chiamati ancora templi. Il capo del singolo ministero dell'impero non veniva chiamato ministro, ma dio, cioè persona a capo del singolo ministero.

Costantino il Grande

 Poi nel 300 dopo cristo con Costantino 1°, detto il grande, si ebbe sia in occidente, sia in oriente, un luogo pubblico unico, centrale, dove risiedeva l'imperatore romano.

Si diede fine al concetto di ministro come uno dei tanti dei, e si cominciò a parlare di unico dio, cioè unico luogo pubblico, governato dall'imperatore. In questo luogo dovevano anche risiedere tutti i ministri, cioè un luogo simile al quello odierno italiano, ma dove si concentrava in una sola persona il presidente della Repubblica di oggi, che allora veniva chiamato imperatore, il presidente del consiglio di oggi, allora coincidente con la sola persona dell'imperatore. Non esisteva la camera dei deputati ma solo il Senato; il Senato tuttavia si riuniva nel luogo pubblico centrale chiamato Chiesa, cioè grande edificio pubblico, dove si riunivano i potenti di allora e il popolo. La società era divisa in tre stati sociali, da una parte il clero, cioè vescovi, papa e sacerdoti, che allora si sposavano, avevano figli, avevano un proprio esercito; da un'altra parte vi erano gli aristocratici, cioè cavalieri armati, generali dell'esercito, burocrati di lungo corso, magistrati. Infine vi era il popolo, cioè contadini ed artigiani.

Il luogo di riunione era a Roma una grande chiesa detta basilica; analogamente nelle altre città dell'impero vi era sempre una chiesa importante, detta Chiesa madre, cioè un edificio pubblico dove si riscuotevano le tasse, si prendevano decisioni pubbliche; durante la messa venivano raccolte sia le tasse, da inviare a Roma, sia le richieste del popolo, cioè le richieste di finanziamenti che si attendevano da Roma, cioè armi, denari, artisti di fama per costruire strade, ponti, edifici pubblici.

Come conseguenza della ristrutturazione dell'impero romano, anche l'arte aveva un significato diverso. In particolare, nel medioevo, cioè dall'anno mille in poi, l'arte era sia la costruzione degli edifici pubblici sia la scuola, oggi chiamata istruzione. I libri di carta non esistevano ancora; la pergamena era costosa come il papiro, e in caso di guerra ed occupazione militare si metteva tutto a ferro e a fuoco, distruggendo come prima cosa appunto tutti gli scritti tramandati dagli antichi. Per cui gli edifici pubblici venivano costruiti con potenti mura,  costruiti in marmo, in pietra dura, o anche pietra tenera, ma di spessore maggiore, in modo da resistere agli urti e non incendiarsi.

Si usava costruire le statue, cioè rappresentazioni di imperatori o soldati; la statua serviva come educazione dei figli degli aristocratici e del clero, in quanto nella statua si mettevano gli attrezzi necessari per il comando, cioè un pesante bastone di oro, detto scettro, oppure una spada possente; oppure uno stilo, cioè un coltello in oro di emergenza da usare durante la lotta corpo a corpo. Un potente veleno da mettere nell'anello, che aveva un piccolo ago, cioè un diamante o pietra dura che tagliava la pelle della persona da uccidere o ferire.

Inoltre si dipingevano i muri seguendo la antiche scritture, cioè la Bibbia. Questo serviva per tramandare la bibbia scrivendola, o meglio disegnandola sulle pareti delle chiese.

Servivano, quindi, artisti completi, cioè persone che erano insieme architetti, ingegneri, muratori, pittori, scultori, uomini politici; cioè competenze enormi per oggi da racchiudere in una sola persona; ma allora lo scibile umano non era molto vasto come oggi.


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