La poesia e la prosa

       data di oggi:
Classe 3a superiore, scuola secondaria di  2° grado

 

Nel secolo scorso, il 1900, molti testi di letteratura ponevano come studio le poesie, cioè degli scritti in versi da imparare a memoria, leggendo più volte lo stesso testo.

La parola poesia ha avuto significati diversi nel corso dei secoli. Nei secoli antichi poesia e poema indicavano una cosa fatta da un autore, cioè un fatto; dove fatto significava un evento pubblico, avvenuto presso la corte dei potenti, in una singola città; fatto o evento che poi veniva replicato nelle città vicine e nel regno, cioè nello Stato di quei tempi. Non esistevano allora i giornali, cioè la stampa in migliaia di copie; la scrittura costava molto, in quanto bisognava incidere lo scritto nelle pietre, o scrivere su dei costosi papiri, in quanto non esisteva la carta. Per cui esisteva la memoria, nel senso che un rigo di una attuale pagina veniva ripetuto più volte fino a che non si memorizzava nella mente; poi si passava al rigo successivo; un rigo era detto verso. Per facilitare l'apprendimento, cioè la memoria del rigo, il rigo era composto da parole messe una dopo l'altra con un certo ritmo, cioè parole che venivano ripetute insieme a qualcuno che suonava uno strumento musicale, in modo che più persone insieme ripetessero le stesse parole nello stesso istante, in quanto non esistevano gli amplificatori elettronici come ora, ma come amplificatore si usava il teatro stesso, costruito a forma di tromba, cioè di cono rovesciato o tronco di cono.

La lingua antica, sia greca che latina, aveva delle sillabe lunghe e delle sillabe brevi, aveva cioè un certo ritmo musicale insito nelle parole stesse. Nella lingua italiana di oggi in buona parte il ritmo si è perso; per cui fu aggiunto nelle poesie la rima; cioè ogni rigo finiva con parole diverse ma contenenti delle sillabe simili. Per esempio:

finire

fiorire

sono due parole che messe alla fine di un verso fanno rima, in quanto finiscono ambedue in ire.

Inoltre il rigo conteneva un numero di sillabe ben determinato; per esempio se aveva 11 sillabe il rigo veniva detto endecasillabo, cioè rigo di 11 sillabe, cioè verso di 11 sillabe.

Con il passare del tempo, a partire dagli anni successivi al 1960, grazie ai dischi elettronici, ai registratori di suoni, prevalse l'uso della canzone, cioè un susseguirsi di parole e musica, diverso dalla poesia e verso nel senso classico della poesia antica.


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