Napoleone Bonaparte
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Napoleone Bonaparte è un grande uomo vissuto nel 1800.
Nacque in Corsica, precisamente nella città di Ajaccio, il 15 agosto del 1769. La Corsica era ed è ancora una isola della Francia. La sua famiglia era nobile, cioè apparteneva ai potenti della Terra di allora. Studiò in Francia ma non gli studi normali come si usa in Italia, ma gli studi dell'esercito francese. In particolare si specializzò negli studi delle armi da fuoco, che allora erano dei potenti cannoni, in quanto non esisteva ancora l'aviazione e gli aerei come oggi; non esistevano allora le navette spaziali e i droni militari, cioè aerei con pilota automatico e senza uomini a bordo. Divenne, quindi, Generale dell'esercito francese, cioè il massimo grado della carriera militare.
Grazie agli aiuti economici e militari di cui disponeva da parte sia degli Stati Uniti dell'America del Nord, sia della Gran Bretagna, cioè della flotta inglese e della flotta americana nel mondo, Napoleone Bonaparte comandò per diversi anni in Europa, impedendo che l'Europa si unisse alla Russia, che allora come oggi, occupa buona parte sia del continente detto Europa, e sia del continente detto Asia. Solo le due coste la Russia e la Cina non riescono mai ad occupare, cioè né le coste europee che si affacciano sull'Oceano Atlantico, né le coste asiatiche che si affacciano sull'Oceano Pacifico.

Napoleone fu Imperatore di Francia dal 1804 al 1815. Napoleone conquistò diverse nazioni europee, tra cui anche l'Italia. Fu Re d'Italia dal 1805 al 1814.
Napoleone trascorse buona parte della sua vita combattendo a capo dell'esercito francese, con alterne vicende. Riuscì ad occupare la intera Europa, anche se per brevi periodi. Proprietario anche di buona parte dell'America del Nord, contribuì alla potenza degli Stati Uniti d'America cedendo i territori occupati dai francesi agli Stati Uniti d'America, che si erano resi indipendenti dalla Gran Bretagna nel 1787.
Napoleone morì il 5 maggio del 1821 nell'isola di Sant'Elena.

Europa e Italia nel 1800
La storia dei primi anni del 1800 è molto complessa, in quanto agiscono molti attori con interessi diversi. In particolare primeggiano gli Stati Uniti d'America, detti brevemente americani; gli americani non si limitarono alla sola indipendenza dall'Europa, ma grazie ai loro potenti eserciti e ai molti denari presenti nelle loro banche, misero le basi di una solida occupazione dell'Europa, che continua ancora nei nostri giorni, cioè nel 2021.
Le guerre e le rivoluzioni non si fanno con le ideologie ma si fanno con i soldi e le armi; con i soldi si pagano tutti, cioè giornalisti, medici, scienziati, economisti, soldati, deputati. Tutti gli abitanti di una nazione e di un continente.
Con i soldi si pagano le industrie che producono armi e i soldati che devono usare le armi necessarie per occupare nazioni e continenti.
In America vi era la Banca federale americana, gli inglesi avevano la Banca d'Inghilterra, la Francia aveva la Banca di Francia. L'Italia come nazione intera non esisteva ancora, per cui ogni stato o stato regione aveva la sua banca; in Piemonte vi era la Banca del Piemonte, in Lombardia vi erano le banche austriache, in particolare la Banca di Vienna; in Italia centrale le varie banche dello Stato Pontificio, nel Sud Italia il Banco di Napoli. In particolare ad alcuni aristocratici italiani veniva concesso il diritto di stampare carta moneta per conto proprio, ma valevole come moneta di Stato.
La Banca di Francia fu fondata da Napoleone nel gennaio del 1801. La banca stampava moneta di carta avente valore legale. Tramite questa banca Napoleone riceveva i finanziamenti inglesi e americani necessari sia in guerra sia in pace.
Il potere si conquista con gli eserciti.
Il 19 maggio del 1798 Napoleone disponeva di un ingente esercito francese di oltre 50 mila soldati, su 300 navi da guerra e si diresse in Egitto per poi volgere verso oriente, cioè verso la Siria e la Turchia. Nelle guerre Europee occorre proteggersi dagli orientali, cioè Cina ed India attuale, che occupano buona parte della costa settentrionale africana, con sbocco nel mare mediterraneo, e quindi dominando per la loro parte sia la Francia, sia la Spagna, sia l'Italia, sia la Turchia, sia il governo austro-ungarico, detto Sacro Romano Impero o Primo Impero Germanico, come si chiamava in quei tempi, sia la Russia. Anche la Gran Bretagna occupava parte del Mediterraneo con le sue navi.
In Egitto Napoleone fu molto scaltro; dopo averlo occupato militarmente costruì imponenti fortezze in pietra resistenti ai cannoni; vennero chiamate piramidi, che, mediante opportuna propaganda politica e storica, furono attribuite a mai esistiti faraoni dell'antico Egitto. In tal modo molti letterati francesi si diressero verso l'Egitto a scopo di studio. Nel frattempo Napoleone seguiva gli eventi bellici che avvenivano su suolo europeo, dove la Francia rischiava una sconfitta.
Le forze in gioco in Europa erano molto forti; la Spagna disponeva di un grande esercito; la Gran Bretagna aveva un esercito molto potente; la Germania era ancora la sede del Sacro Romano Impero, detto Primo Impero Germanico, che comprendeva anche Ungheria, Austria e l'Italia Nord orientale, con Lombardia e Veneto, oltre che parte della Jugoslavia, con Istria e Dalmazia. La Russia aveva un potente esercito ed aveva invaso l'Italia Settentrionale con Lombardia e Veneto, ed anche il Piemonte e la Sardegna, unitamente all'esercito austriaco e agli inglesi.
Napoleone ritornò subito a Parigi, da solo, lasciando l'esercito francese ad occupare l'Africa settentrionale.
Il 10 novembre del 1799 Napoleone a Parigi disponeva di oltre 10 mila soldati a lui fedeli, compresi ufficiali e capi importanti. Diede, quindi, inizio ad un colpo di Stato, cioè ad una occupazione militare delle fortezze militari francesi e del parlamento di allora.
I pieni poteri, cioè poteri legali e poteri militari furono affidati, il 10 novembre del 1799, a tre consoli, cioè a Napoleone Bonaparte, a Piero Ruggero Decois e a Emmanuele Giuseppe Sieyès. Sieyès era considerato come l'ideologo sia della rivoluzione francese sia di Napoleone; in pratica scriveva libri a sostegno delle guerre che man mano venivano svolte effettivamente sia da lui sia da altri che condividevano le sue ideologie.
In questi anni gli Stati Uniti, con a capo il Presidente Giovanni Adams, avevano già preparato una flotta militare per occupare la intera Francia. La occupazione militare americana avvenne senza scontro armato diretto, anche grazie a Napoleone, che conquistando il potere con il colpo di Stato, evitò uno scontro armato con i soldati americani su suolo francese.
Fino al 5 maggio all'anno 1821, giorno della sua morte, tra alterne vicende, Napoleone seppe essere oltre che un grande conduttore di eserciti, anche un abile politico ed economista.
Napoleone fu quindi un abile condottiero, riuscendo ad occupare l'intera Europa. Studiò molto l'arte militare, soprattutto i fanti, cioè i soldati a piedi che costituivano in due file l'avanzata dell'esercito francese. Perfezionò i loro fucili in modo da aumentare la loro gittata, cioè la distanza dalla linea nemica su cui dirigere il fuoco; questo riduceva il numero di feriti francesi e anticipava la ritirata dell'esercito nemico, terrorizzato ed impedito ad avanzare dai corpi morenti dei propri soldati delle prime file. Fu favorito in questa tattica dalla ritirata dell'esercito russo, guidato allora da Alessandro Suvorov, dall'Italia Settentrionale e dalla Sardegna, ripiegando verso la Svizzera.

Il 24 maggio del 1800 con il suo esercito francese Napoleone invase l'Italia e rioccupò alcuni territori italiani, sia Piemonte, sia Lombardia, sia Veneto. L'esercito austriaco fu costretto alla ritirata dall'Italia e dalla guerra contro la Francia; fu firmato il 9 febbraio del 1801 il trattato di pace di Lunéville, in Francia, tra Sacro Romano Impero, detto Primo Impero Germanico, cioè Germania e Austria da una parte e Francia dall'altra.
Napoleone iniziò l'invasione della Gran Bretagna e gli inglesi furono costretti a firmare la pace con i Francesi il 25 marzo del 1802, quando fu firmato il trattato di pace di Amiens, in Francia. La pace con inglesi durò poco; nel dicembre del 1803 Napoleone aveva preparato una flotta di navi da guerra per invadere la Gran Bretagna; l'invasione non avvenne, in quanto Napoleone nel 1805 la ritenne impossibile, in quanto la Russia era pronta a rientrare in guerra contro la Francia.
Il 26 giugno del 1802 Napoleone concluse un trattato di pace con la Turchia, cioè con l'impero turco, detto anche impero ottomano, che significava settimana di 8 giorni invece dei sette giorni europei, cioè meno tasse in Turchia, in quanto un giorno su sette si lavorava gratis per lo Stato in Europa. Oggi, anno 2021, stiamo a sei giorni su sette che si lavora gratis per lo Stato italiano.
Il 2 dicembre 1804 Napoleone fu proclamato imperatore di Francia, con il nome di Napoleone 1°. Napoleone continuò la sua politica di dominazione in Europa e di espansione in America e in Asia. La pace durò poco.
Nel 1805 Napoleone aveva buona parte dell'Europa contro la Francia; la Russia aveva già preparato i suoi eserciti su tutti i fronti. L'esercito francese fu rinforzato e ammodernato. Napoleone riuscì ancora vincitore il 2 dicembre del 1805, nella battaglia di Austerlitz, in Cechia a circa 150 km a Nord di Vienna, tra Germania, Austria, Ungheria e Polonia.
Un accordo con l'esercito russo Napoleone lo concluse il 7 luglio 1807 a Tilsit, in Lituania. Questo accordo durò pochi anni. Nel 1810, infatti, Napoleone iniziò a preparare i piani per l'occupazione della Russia, con un esercito di oltre 700 mila soldati.
Anche la Russia era pronta ad invadere la Francia. Le operazioni militari iniziarono nel giugno del 1812, dopo trattative tra Francia e Russia per evitare la guerra.
Man mano che l'esercito francese marciava verso Mosca, la capitale della Russia, l'esercito russo si ritirava impaurito. Gli abitanti di Mosca, circa 250 mila, fuggirono quasi tutti, non appena giunse la notizia che Napoleone era vicino alla città. Anche il grosso dell'esercito russo rinunciò a difendere la città, ritirandosi verso Sud rispetto a Mosca. Il 15 settembre del 1812 Napoleone entrò a Mosca. Lo zar russo, cioè il re russo Alessandro, invece, se ne stava al sicuro a San Pietroburgo. La maggioranza delle case di Mosca erano ancora costruite in legno, come Roma ai tempi di Nerone. Essendo vuote presero subito fuoco e furono distrutte da un grande incendio nel giro di pochi giorni. Il palazzo dello Zar, il Cremlino, era in pietra e resistette all'incendio.
Nel 1813 Napoleone ritornò a Parigi. I due eserciti, quello russo e quello francese, si erano distrutti a vicenda.
Napoleone riorganizzò un esercito di circa 300 mila soldati; dovette combattere contro la Germania e la Russia su territorio tedesco. Nell'ottobre del 1813 a Lipsia Napoleone non riuscì più vincitore. La Francia fu occupata da inglesi, tedeschi e russi. Napoleone si arrese il 4 aprile del 1814 a Parigi. Lasciò il potere di imperatore e con il trattato di Fontainebleau del 6 aprile del 1814 fu nominato sovrano della sola isola d'Elba. Rimase nell'isola fino al 1° marzo del 1815. Ritornò con il suo esercito a Parigi il 19 marzo 1815. La Francia venne quindi invasa nuovamente da inglesi, tedeschi e russi. Nella battaglia di Waterloo, in Belgio, Napoleone fu sconfitto il 18 giugno 1815. Fu poi costretto a lasciare definitivamente il potere di imperatore di Francia. Gli fu consentito di andare a vivere in esilio nella parte francese dell'isola di Sant'Elena, dove morì il 5 maggio del 1821 all'età 52 anni.
Congresso di Vienna
Non vi fu alcuna riunione plenaria, cioè con le varie potenze presenti contemporaneamente. Si tratta solo di un insieme di accordi tra le potenze in guerra, Austria, Prussia, Russia e Inghilterra, che si ebbero dal 1° novembre 1814 al 9 giugno 1815, con lo scopo di restaurare la situazione politica ed economica, che esisteva, in Europa e nel mondo, prima della rivoluzione francese del 1789 e delle conseguenti conquiste della Francia, grazie alle continue guerre di Napoleone Bonaparte.
Conclusioni
E' difficile giudicare da storici le persone. A mio avviso, Napoleone Bonaparte, con la sua famiglia, ritengo sia stato un uomo italiano fondamentale nello sviluppo degli Stati Uniti d'America come potenza mondiale. Se questo sia un bene o un male, dipende dai propri punti di vista. Dovendo scegliere, vivendo tra papi bigotti e ipocriti, che mettono in carcere scienziati e tecnici italiani, non ci resta altra scelta. La scelta fatta dai nostri politici, politici si fa per dire, visto che di politica non ne sanno nulla, cioè quella di aderire al comunismo, sia esso comunismo russo o comunismo cinese, porta desolazione, morte e poi miseria, nei secoli dei secoli.
prof. Pietro De Paolis
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