La salute e la malattia
La salute
La salute indica lo stato di benessere di una persona o di un animale.
Una persona sta in buona salute se riesce a fare le cose normali senza sentire dolore, ma gode di quello che fa ogni giorno. La maggior parte delle persone nasce sana, cioè i due genitori erano sani al momento della nascita ed il figlio nasce sano, senza malattie o tare ereditarie.
Man mano che l'uomo cresce affronta diverse situazioni sfavorevoli alla vita, cioè le varie malattie. Una malattia molto diffusa è la influenza o raffreddore. Poiché si nasce in un ambiente chiuso e riscaldato, l'aria che si respira non è pura, ma è l'aria inquinata emessa dai polmoni delle persone che ci circondano, genitori, fratelli e sorelle, medici ed infermieri, visto che di solito si nasce in un ambiente ospedaliero, cioè in un ambiente in cui i virus sono molteplici.
Il naso respira l'aria inquinata, se i virus presenti sono pochi, cioè l'aria respirata è abbastanza pura, il virus va a finire sulle mucose del naso, che iniziano a secernere il muco, che poi fuoriesce dal naso e si porta il virus all'infuori.
Se è nel periodo estivo i virus sono pochi in quanto ci si mette in un ambiente molto ventilato e l'aria che entra attraverso le finestra è a temperatura molto elevata; molti virus non sopravvivono oltre i 42 gradi. In inverno, invece, l'aria è umida, nell'aria vi sono molte particelle dovute agli impianti di riscaldamento ed alle auto a benzina o a gasolio. Per cui vi sono degli atomi che di carbonio sospesi in aria che vanno sulle mucose nasali. Per cui dalle finestre non sempre entra aria pulita ma aria più o meno inquinata. Un organismo normale espelle dall'aria respirata le parti nocive e la malattia non avviene.
Se, però, le condizioni di salute del bambino non sono buone, per esempio i genitori non si sono accorti che i pannolini puzzano e il bambino piange, il bambino respira anche attraverso la bocca l'aria inquinata dei pannolini, che va a finire sulle tonsille. Un leggero colpo di tosse può mandare tutto fuori. Ma non sempre basta un colpo di tosse, se l'aria è molto inquinata i virus sopravvivono sulle tonsille e le infettano. Il sistema immunitario lavora alacremente, la circolazione del sangue aumenta velocemente; il corpo umano si surriscalda, si ha il fenomeno che è detto febbre. La febbre uccide alcuni virus, cioè quelli che non resistono a temperature superiori ai 42 gradi. Altri virus vengono espulsi tramite l'urina. Nel giro di due o tre giorni la febbre passa e si guarisce.
Una prima malattia è passata.
La malattia
La malattia consiste nello stato di non buona salute. La malattia viene anche detta patologia, cioè studio della malattia. In pratica vi sono diversi modi di vedere la malattia, sia dal punto di vista del malato, sia dal punto di vista degli amici, di solito finti amici del malato, sia da parte dei famigliari del malato, a volte peggiori dei finti amici, sia da parte dei medici, che fanno a gara per accaparrarsi un malato o finto malato che dispone di somme di danaro. Se il malato, vero o immaginario, non ha molti soldi, peggio per lui; farà da cavia, cioè da malato su cui i politici potranno fare quello consentito dalle leggi.
Parliamo dei politici. Circa un 80% di persone nasce sano; vive dai 70 anni ai 100 anni in piena salute; non va mai in farmacia, non va mai da un medico. Il corpo umano è perfetto, nel senso che riesce a superare agevolmente tutte le malattie previste, se ognuno di noi usa le dovute cautele, cioè evita di fare cose nocive alla salute.
Un esempio può essere di aiuto. Oggi esistono diversi mezzi di trasporto, in particolare esiste l'auto elettrica, che non contiene benzene nel serbatoio, anche se contiene acidi pericolosi per la respirazione, ma sono rinchiusi in celle sigillate, mentre il serbatoio della benzina non può essere sigillato, in quanto si riempie, resta pieno e lo mettiamo in garage, respirando benzene, poi si svuota emettendo gas di scarico e vapori di benzene, usato come detonante, ma pericoloso per i polmoni.
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C6H6= benzene |
Quindi se abbiamo un garage spazioso, lontano dall'ambiente in cui viviamo, il benzene se ne sta per i fatti suoi. Se, invece, ogni giorno per lavorare abbiamo scelto, per amore di una donna, di fare 200 chilometri al giorno con la nostra auto, ovvio che abbiamo bisogno del medico, ma non di un medico, ma di due. Uno detto psichiatra, che ci convinca che è meglio abbandonare al loro destino certe donne, esiste infatti il divorzio. Ma, essendo il divorzio molto costoso, ci tocca ogni giorno viaggiare in auto personale, 200 chilometri al giorno, con conseguente stress, rischio notevole di incidenti, quindi necessità di cure ospedaliere.
Anche l'auto personale costa; ci mettiamo due amici, così dividiamo dapprima i suoi virus e poi il suo contributo nella benzina o nella sua auto. Oppure scegliamo un treno affollato, ovviamente di pendolari; o peggio ancora un bus, con i vetri sigillati apposta, per evitare il ricambio di aria. Il tutto è stato studiato per avere bisogno del medico e delle sue medicine.
Ogni medicina ha una buona dose di effetti collaterali, nel senso che una ne fai e cento ne sbagli.
E qui ritorniamo alla politica. La politica mette l'uomo politico a capo di una piccola città, oppure a capo di una metropoli come Roma, Milano, Torino, ecc. Il politico non è un animale normale; i suoi genitori erano figli di Ulisse, di Enea, di Cesare, di Augusto, di Cicerone, di Dante, dei vari principi e conti, che lottano a vicenda, fino ad uccidere un avversario. La lotta genera ferite, sia nel corpo e sia nel cervello e nel cuore. L'organismo del politico necessita di diversi interventi al cuore, sottoposto a continue lotte, dal mattino alla sera. Un politico senza accanto una serie di medici fidati ed esperti, muore subito di infarto.
Poi vi è il lavoro; il lavoro è usurante. In fabbrica l'aria non è pura, se non per pochi che riescono a lavorare negli uffici o a distanza. Un professore o un maestro, costretto a stare per sei o sette ore al giorno, rinchiuso in una stalla, scusa, stanza, con trenta bei pargoletti, pieni dei loro virus, non esce indenne da quell'aula. Si può prendere tutta una serie di malattie, specie se frequenta 18x30=540 alunni ogni settimana.
Poi va a casa, portando i suoi virus ai famigliari, un bacio alla moglie, influenza alla moglie, un bacio alla figlia, influenza alla figlia; poi chiede tre giorni di assenza per malattia al suo dirigente scolastico, il quale gli nega il permesso per malattia. E quindi con la febbre a 40 gradi è costretto ad andare in aula a trasmettere i suoi virus ai suoi 540 alunni, e quindi 1080 genitori e forse 1080 tra fratelli e sorelle. Un intero paese pieno di virus; poi si va in teatro e al cinema, con tutti i virus degli altri.
Che fatica essere uomini.
Lo chiamano progresso...
Si muore perché si nasce.
Ogni cellula ha bisogno di riprodursi per poter sopravvivere. Anche l'uomo si riproduce, cioè genera dei figli, che sopravvivono alla morte dei genitori. Unico modo di non morire è generare dei figli, che a loro che generano altri figli. Anche un uomo sano muore di vecchiaia; cioè alcuni arrivano ai 90 anni di età, altri agli 80 anni di età, altri ai 70 anni di età, e a volte anche meno di 60 anni di età. Il motivo della morte è dovuto al fatto che il corpo umano invecchia e l'organismo non riesce più ad affrontare i pericoli che di solito si affrontano e si superano quando si è bambini e giovani. Quasi tutti gli organi del corpo si sono debilitati nel corso della propria vita, ma la morte del corpo la decide il cervello, nel senso che quando il cervello non riesce più a mandare i messaggi adeguati al cuore e ai polmoni, che sono gli organi fondamentali per sopravvivere, si ha la morte dell'uomo, cioè la fine della vita del singolo uomo. Inoltre può succedere che il cervello mandi gli ordini adeguati al cuore, ma il cuore ormai non riesce più ad eseguire in breve tempo gli ordini, facendo mancare l'ossigeno e il nutrimento ai polmoni e agli altri organi del corpo umano; per cui il cervello si blocca per le troppe richieste di aiuto da parte dei vari organi, che si debilitano lentamente, cessando di fornire le dovute risorse necessarie per la vita del corpo umano.
Oppure può succedere che il cervello mandi gli ordini adeguati ai polmoni, ma i polmoni ormai non riescono più ad eseguire in breve tempo gli ordini, facendo mancare l'ossigeno e il nutrimento al cuore, al cervello e agli altri organi del corpo umano; per cui il cervello si blocca per le troppe richieste di aiuto da parte dei vari organi, che si debilitano lentamente, cessando di fornire le dovute risorse necessarie per la vita del corpo umano.
Oppure può succedere che il cervello stesso non abbia nel suo DNA le istruzioni adatte ad un certo numero di anni di vita, superati i quali gli ordini mandati ai vari organi del corpo non sono quelli giusti; di conseguenza i vari organi si debilitano lentamente, cessando di fornire le dovute risorse necessarie per la vita del corpo umano.
Con la morte l'organismo umano finisce di agire e di influenzare gli altri uomini. Del singolo uomo restano le opere compiute, cioè le case costruite, i terreni coltivati, le auto acquistate; restano soprattutto i figli, che a loro volta faranno sopravvivere il genere umano. Non esistono prove che la vita prosegua nel cielo o in un altro mondo.
Domanda al professore di Chimica e Scienze
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