Il giornale mastro
Il giornale mastro è un tipo di registro adatto per la contabilità ordinaria.
esterno di un registro giornale mastro
interno di un giornale mastro a 12 conti
Il giornale mastro va prima preparato partendo da un registro nuovo,( costo del registro circa 15 €), non compilato; si scrive la intestazione della ditta, con indirizzo, codice fiscale e partita IVA.
esempio di intestazione
Poi va numerato pagina per pagina secondo il seguente ordine di numerazione:
2001/01 2001/02 2001/03 2001/04
cioè la prima pagina porta l'indicazione dell'anno corrente: 2001 seguita dal numero di pagina 01;
numerazione della prima pagina
La seconda pagina sarà 2001/02; cioè l'anno resta costante, mentre il numero dopo la / prosegue fino all'ultima pagina che sarà: 2001/53, essendo il registro costituito da 53 pagine.
Qualora nello stesso anno occorrono più registri, si continua la numerazione sul secondo libro giornale mastro, che avrà la prima pagina numerata 2001/54, la seconda 2001/55 fino all'ultima che sarà 2001/106.
La numerazione deve avvenire prima dell'uso di ogni pagina. Quindi non è più obbligatoria la numerazione preventiva e la vidimazione e bollatura completa prima dell'utilizzo.
E' sufficiente numerare la prima pagina ed apporvi una marca da bollo di £ 40.000 (20,66€). Le pagine successive possono essere numerate prima dell'uso. Fino a 100 pagine. Poi occorre di nuovo mettere una seconda marca da 40.000 per le successive 100 pagine o iniziare un nuovo registro.
La marca da bollo resta da £ 20.000 (10,33 €) per le società di capitali, le quali versano annualmente lire 600.000 (309,87€) o £ 1.000.000 (516,46€) a seconda se il capitale sia o no superiore al miliardo di lire (516.456,90€).
Qualora l'imprenditore voglia far valere le scritture di fronte a terzi, in procedimenti civili, penali o tributari, è opportuno procedere alla vidimazione iniziale e bollatura secondo i vecchi metodi presso lo sportello aperto al pubblico del Registro delle Imprese situato presso la Camera di Commercio, oppure presso un notaio.
esempio di registro vidimato, il timbro a secco non è visibile
Un grazie va di cuore alle Casse nazionali di previdenza ed assistenza a favore degli avvocati e procuratori legali dei dottori commercialisti e dei ragionieri e periti commerciali, che non pretendono più il Cicerone.
la storica marca Cicerone, che si metteva sui libri sociali
Un'altro grazie di cuore va a chi con l'articolo 7 bis, comma 1, della legge 8 agosto 1994, n.489 ha abrogato la parte dell'articolo 2216 del Codice Civile che prevedeva la vidimazione annuale del libro giornale.
Un grazie infinito va al governo Berlusconi, in particolare al Ministro Giulio Tremonti, che ha definitivamente soppresso l'obbligo della vidimazione iniziale del libro giornale e della bollatura prima dell'uso, (legge n. 383 del 18 ottobre 2001) evitando in tal modo le stupide vessazioni a cui la sinistra ha sottoposto le imprese in questi ultimi anni.
Il libro giornale deve contenere giorno per giorno le operazioni di una impresa. L'annotazione del giorno x può essere fatta entro 60 dal giorno x; la data indicata, però, deve essere quella del giorno in cui è avvenuta l'operazione, non del giorno in cui viene fatta la scrittura sul registro.
Tutte le scritture contabili, e quindi anche il libro giornale, devono essere tenute secondo le norme di una ordinata contabilità,senza spazi in bianco, senza spazi in bianco tra una linea orizzontale e l'altra, cioè senza interlinee, senza uscire fuori dai righi stampati e senza annotazioni a margine dei righi, cioè senza trasporti a margine, senza cancellazioni né con la gomma né con il bianchetto. La penna usata deve essere ad inchiostro non cancellabile, né si può usare una matita. In caso di errore la cancellazione deve essere fatta in modo che sia leggibile interamente la parola cancellata.
Esempio
pagomento
pagamento
In pratica si usa la matita per scrivere una intera pagina, poi quando si sono fatti tutti i controlli, e corretti tutti gli errori, si ripassa con la penna e si cancella con una gomma di matita le parti rimaste in matita.
Il libro giornale deve essere conservato per un minimo di 10 anni e come massimo fino a quando non siano stati definiti gli accertamenti relativi ai corrispondenti periodi di annotazione, da parte degli Uffici Tributari.
anno 2001
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