Il portfolio delle competenze individuali
Scuola secondaria di primo grado
Riportiamo la parte dell'allegato A al Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 riguardante il portfolio.
"...La
Scuola dell’Infanzia accompagna ciascun bambino con un apposito Portfolio (o cartella) delle
competenze a mano a mano sviluppate, che comprende:
1.
una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei progressi educativi
raggiunti;
2.
una documentazione regolare, ancorché significativa, di elaborati che
offra indicazioni di orientamento fondate sulle risorse, i modi e i tempi
dell’apprendimento, gli interessi, le attitudini e le aspirazioni personali
dei bambini.
Il
Portfolio delle competenze individuali
è compilato ed aggiornato dai docenti di sezione; questi svolgono anche la
funzione di tutor
e, in questa veste, seguono ed indirizzano la maturazione personale degli
allievi per l’intera durata della Scuola dell’Infanzia.
Poiché
il Portfolio
non è un contenitore di materiali disordinati e non organizzati, è dovere di
ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta e di ordinamento
all’interno di un percorso professionale che valorizzi le pratiche
dell’autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della cooperazione
educativa della famiglia. La riflessione critica sul Portfolio e sulla sua
compilazione, infatti, costituisce un’occasione per migliorare e comparare le
pratiche di insegnamento, per stimolare i bambini all’autovalutazione e alla
conoscenza di sé e, infine, per corresponsabilizzare in maniera sempre più
rilevante i genitori nei processi
educativi.
Una
particolare attenzione dovrà essere riservata dai docenti
al passaggio dei bambini che sono stati loro affidati, sia dal nido o
dall’ambiente familiare alla Scuola dell’Infanzia, sia dalla Scuola
dell’Infanzia alla Scuola Primaria. Il principio della continuità educativa
esige che questo passaggio sia ben monitorato e che i docenti, nell'anno
precedente e in quello successivo, collaborino,
in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di
attività educative e didattiche, con la famiglia, con il personale che ha
seguito i bambini negli asili nido e con i colleghi della scuola primaria, a
partire dal coordinatore-tutor
della classe prima.
Il
Portfolio
assume un particolare valore nell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. I
genitori, infatti, possono decidere
se iscrivere i figli alla Scuola Primaria prima dei sei anni d’età. È
opportuno che tale scelta sia compiuta dopo una approfondita discussione con il tutor che ha seguito
l’evoluzione del bambino nel contesto scolastico e che può confrontare la sua maturità con quella di molti
coetanei. Il Portfolio
diventa così l’occasione documentaria perché il tutor offra ai genitori tutti gli elementi per una migliore
conoscenza dei ritmi e dei risultati di maturazione del bambino.
È utile, comunque, che la Scuola dell’Infanzia segua, negli anni successivi, in collaborazione con la Scuola Primaria, l’evoluzione del percorso scolastico degli allievi perché possa migliorare il proprio complessivo know how formativo e orientativo, ed affinare, in base alla riflessione critica sull’esperienza compiuta, le proprie competenze professionali di intuizione e giudizio e le proprie pratiche professionali autovalutative."
Riportiamo la parte dell'allegato B al Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 riguardante il portfolio.
Struttura.
Il Portfolio
delle competenze individuali comprende
una sezione dedicata alla valutazione
e un’altra riservata all’orientamento.
La prima è redatta sulla base
degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento
dei crediti e debiti formativi (art.8, DPR 275/99).
Le
due dimensioni, però, si intrecciano in continuazione perché l’unica
valutazione positiva per lo studente di qualsiasi età è quella che
contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e,
attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed
apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente
mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro
progetto esistenziale. Anche per questa ragione, la compilazione del Portfolio,
oltre che il diretto coinvolgimento del fanciullo, esige la reciproca
collaborazione tra famiglia e scuola.
Il
Portfolio,
con annotazioni sia dei docenti, sia dei genitori, sia, se del caso, dei
fanciulli, seleziona in modo accurato:
-
materiali prodotti dall’allievo individualmente o in gruppo, capaci di
descrivere paradigmaticamente le più spiccate competenze del soggetto;
-
prove scolastiche significative;
-
osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di apprendimento del
fanciullo, con la rilevazione delle sue caratteristiche originali
nelle diverse esperienze formative affrontate;
-
commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti
dall’allievo (è importante questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla
famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi delle sue capacità e
aspirazioni personali;
-
indicazioni di sintesi che emergono dall’osservazione sistematica, dai
colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con lo studente
e anche da questionari o test in ordine alle personali attitudini e agli
interessi più manifesti.
Funzione.
Va evitato il rischio di considerare il Portfolio un contenitore di materiali disordinati e non
organizzati. È, perciò, preciso dovere di ogni istituzione scolastica
individuare i criteri di scelta dei materiali e collocarli all’interno di un
percorso professionale che valorizzi le pratiche dell’autonomia di ricerca e
di sviluppo e il principio della cooperazione educativa della famiglia. La
riflessione critica sul Portfolio
e sulla sua compilazione, infatti, costituisce un’occasione per migliorare e
comparare le pratiche di insegnamento, per stimolare lo studente
all’autovalutazione e alla conoscenza di sé in vista della costruzione di un
personale progetto di vita e, infine, per corresponsabilizzare in maniera sempre
più rilevante i genitori nei processi educativi.
Il
Portfolio
delle competenze individuali della Scuola Primaria si innesta su
quello portato dai bambini dalla scuola dell’infanzia e accompagna i fanciulli
nel passaggio alla scuola secondaria di primo grado. La sua funzione è
particolarmente preziosa nei momenti di transizione tra le scuole dei diversi
gradi. Il principio della continuità educativa esige, infatti, che essi siano
ben monitorati e che i docenti, nell'anno precedente e in quello successivo al
passaggio, collaborino, in termini
di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di attività educative e
didattiche, con la famiglia, con il personale che ha seguito i bambini nella
Scuola dell’Infanzia o che riceverà i fanciulli nella Scuola Secondaria di I
grado. È utile, comunque, che la Scuola Primaria segua, negli anni successivi,
in collaborazione con la Scuola Secondaria di I grado, l’evoluzione del
percorso scolastico degli allievi perché possa migliorare il proprio
complessivo know
how formativo e orientativo, ed affinare, in base alla riflessione
critica sull’esperienza compiuta, le proprie competenze professionali di
intuizione e giudizio pedagogico e le proprie pratiche autovalutative.
Compilazione. Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Primaria è compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutti i docenti che si fanno carico dell’educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, sentendo i genitori e gli stessi allievi, chiamati ad essere sempre protagonisti consapevoli della propria crescita."
Scuola secondaria di primo grado
Riportiamo la parte dell'allegato C al Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 riguardante il portfolio.
Struttura. Il Portfolio delle competenze individuali comprende una sezione dedicata alla valutazione e un’altra riservata all’orientamento. La prima è redatta sulla base degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e debiti formativi (art.8, DPR 275/99).
Le due dimensioni, però, si intrecciano in continuazione perché l’unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi età è quella che contribuisce a comprendere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto esistenziale. Anche per questa ragione, la compilazione del Portfolio, oltre che il diretto coinvolgimento dell’allievo, esige la reciproca collaborazione tra famiglia e scuola.
Il Portfolio, con precise annotazioni sia dei docenti, sia dei genitori, sia (se necessario) dei preadolescenti, seleziona in modo accurato:
– materiali prodotti dall’allievo individualmente o in gruppo, capaci di descrivere le più spiccate competenze del soggetto;
– prove scolastiche significative relative alla padronanza degli obiettivi specifici di apprendimento e contestualizzate alle circostanze;
– osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di apprendimento del preadolescente, con la rilevazione delle sue caratteristiche originali nelle diverse esperienze formative affrontate;
– commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti dall’allievo (è importante questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi delle sue capacità e aspirazioni personali;
– indicazioni che
emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, da
colloqui con lo studente e anche da questionari o test in ordine alle personali
attitudini e agli interessi più manifesti.
Funzione.
Va evitato il rischio di considerare il Portfolio
un contenitore di materiali disordinati e non organizzati. È, perciò, preciso
dovere di ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta dei
materiali e collocarli all’interno di un percorso professionale che valorizzi
le pratiche dell’autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della
cooperazione educativa della famiglia.
La riflessione critica su
questi materiali costituisce un’occasione per migliorare le pratiche di
insegnamento, per stimolare lo studente all’autovalutazione e alla conoscenza
di sé in vista della costruzione di un personale progetto di vita e, infine,
per corresponsabilizzare i genitori nei processi educativi.
Il Portfolio
delle competenze individuali della Scuola Secondaria di 1° grado si
innesta su quello portato dai fanciulli dalla Scuola Primaria e accompagna i
preadolescenti nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo. La sua
funzione è particolarmente preziosa nei momenti di transizione tra le scuole
dei diversi ordini. Il principio della continuità educativa esige, infatti, che
essi siano ben monitorati e che i docenti, nell’anno precedente e in quello
successivo al passaggio, collaborino, in termini di scambio di informazioni, di
progettazione e verifica di attività educative e didattiche, con la famiglia,
con il personale che ha seguito i fanciulli nella Scuola Primaria o che riceverà
i preadolescenti nel secondo ciclo.
Il Portfolio assume, inoltre, un ulteriore valore aggiunto nell’ultimo anno della Scuola Secondaria di 1° grado. I genitori, infatti, devono decidere a quale indirizzo formativo del secondo ciclo iscrivere i figli. Non si può immaginare che si tratti di un appuntamento burocratico, né che tale scelta sia compiuta senza una approfondita discussione con il tutor.
Il Portfolio diventa così l’occasione documentaria perché il tutor rilegga la ‘storia’ dello studente dall’infanzia alla preadolescenza, e perché, con il ragazzo e la sua famiglia, avendo presente il Profilo educativo, culturale e professionale da acquisire alla fine del primo ciclo, faccia un bilancio ragionato e condiviso dei risultati ottenuti, nella prospettiva delle future scelte da esercitare nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni.
In ogni caso, è opportuno che
il docente tutor, indipendentemente
dalla decisione dello studente e della sua famiglia esprima, a nome della
scuola, il proprio consiglio orientativo. Le diverse
esperienze ed i diversi percorsi compiuti nella Scuola Secondaria di 1° grado,
ancorché corrispondenti agli interessi e alle capacità degli allievi, non
sono, comunque, vincolanti circa il corso di studi successivo.
È utile, infine, che la Scuola
Secondaria di 1° grado segua nel tempo, in collaborazione con i Licei o gli
Istituti del secondo ciclo, l’evoluzione del percorso scolastico degli allievi
per poter migliorare il proprio complessivo know
how formativo e orientativo, ed affinare, in base alla riflessione
critica sull’esperienza compiuta, le proprie competenze professionali di
intuizione e giudizio pedagogico e le proprie pratiche autovalutative.
Compilazione. Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Secondaria di 1° grado è compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutte le figure che si fanno carico dell’educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, a partire dai genitori e dagli stessi studenti, chiamati ad essere sempre protagonisti consapevoli della propria crescita."
Riferimenti normativi
Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59
Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53.
Circolare Ministeriale 5 marzo 2004, n. 29
Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 - Indicazioni e istruzioni.
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